lunedì 27 aprile 2009

Locustai e monasteri


  • I numeri dell'Istat sulla popolazione in Italia
    Boom di immigrati, siamo più di 60 milioni
    L'ultimo bilancio demografico dell'istituto di statistica: a cinquant'anni dal raggiungimento del traguardo dei 50 milioni, infranto un altro muro simbolico. Decisivo il fattore migranti.
    (laStampa.it)

Ecco, la jattura prosegue. Il locustaio è arrivato a livello 60M. Zio galera marcia, avevamo iniziato una lenta  decrescita demografica.
Impronta ecologica a 2,42? Chi se ne fotte.
Più figli per tutti.

www.pretiemullahecapitalisti.com


Se la maggior parte dei mezzi di sussistenza si ricavano dal territorio in cui si vive, non ci si può non sentire responsabili nei suoi confronti perché se ne dipende. Non si sfrutta intensivamente perché produrre più di quanto si consuma non ha senso. Non si pensa solo al presente e per non avere carenze in futuro si evita di danneggiarlo. Per accrescere la produttività e diminuire la fatica del lavoro non si usano sostanze nocive perché ciò che si produce si consuma. Non si deturpa il paesaggio perché costituisce la propria nicchia esistenziale. Il suo rispetto e la sua protezione non sono affidati all’etica o ai buoni sentimenti, che sono una merce rara, ma all’interesse.
Se invece i produttori non hanno un legame diretto con il territorio in cui svolgono la loro attività produttiva e questa attività non è finalizzata principalmente a produrre valori d’uso per soddisfare i loro bisogni; se, in una logica economica mercantile, il loro fine è produrre valori di scambio e sono sottoposti alle leggi della concorrenza, per loro il territorio diventa una risorsa da sfruttare in modi intensivi per ricavarne il più possibile e gli unici limiti che si pongono sono motivati dall’esigenza di non esaurire la fonte della loro ricchezza fino al momento in cui non ne abbiano trovata una nuova. In un sistema economico finalizzato alla produzione di valori di scambio l’indice del benessere non può che essere la crescita del prodotto interno lordo (il valore monetario dei beni e dei servizi venduti, ovvero la somma dei valori di scambio) e la crescita del prodotto interno lordo non può che avere effetti distruttivi nei confronti degli ambienti, perché da una parte richiede quantità crescenti di risorse naturali da trasformare in merci, dall’altra l’adozione di tecnologie finalizzate alla crescita della produttività anche se, come è successo negli ultimi tre secoli, generano forme di inquinamento sempre più devastanti.

Una delle conseguenze più macroscopiche dell’estensione dell’economia di mercato fondata sulla produzione di valori di scambio è la crescita tumorale delle aree urbane. Le città sono luoghi in cui la produzione di valori di scambio non ha alternative perché non può averne. Nessuno nelle città produce valori d’uso perché non è possibile farlo (anche se c’è chi cerca una parziale compensazione a questa carenza facendo del bricolage o coltivando orticelli in alcune aree provvisoriamente non edificate delle periferie). Nel corso del Novecento lo sviluppo dell’economia mercantile ha fatto crescere la percentuale della popolazione mondiale urbanizzata dal 3 al 30 per cento. Negli ultimi decenni questa tendenza ha avuto una forte accelerazione e nei prossimi si prevede che farà registrare ulteriori incrementi. Nel 1976 le città con più di un milione di abitanti erano 190, oggi sono molte di più e una ventina di megalopoli hanno raggiunto una popolazione tra i 10 e i 25 milioni. Alcune di esse nel giro di pochi decenni supereranno i 30.


Maurizio Pallante
I monasteri del terzo millennio.


2 commenti:

  1. La noia della noia più mortale che ci sia:

    "Quando il diavolo t'accarezza è perchè vuole l'anima"..se l'anima non riesce e strappartela perchè il tuo corpo,senza di essa non vale una sega,ne un pompino svolto alle modalità viagra..Che cosa fa?Scontatezze da quart'ordine..Ci siere ragazzi ,è proprio così, quando non nega d'averci provato,o pietosamente strappato le mutande di dosso,con disprezzo ci sputa sopra...a che cosa? ma alla colomba della pace,quella che cerca da sempre, ma che non trova mai nel posto in cui vorrebbe..

    Vai a passeggiare bella bella vai..che t'ho detto che la mia è pasta che non conosci la tua è vecchia come la storia della volpe..

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  2. x utente anonimo (#1, trolla):

    L'articolo di Pallante lo trovi in innumerevoli luoghi, io ho collegato la pubblicazione avvenuta in movimentozero, la decrescita con aromi "di destra".

    Non ti garba? Ostia, mi dispiace molto, sono afflitto.

    Massimo Fini, Osho, Pallante, Nietzsche, Bakunin, Risé, Gurdjieff, non sono dei, sono persone che hanno detto molte cose interessanti e altre che non condivido.

    Massimo Fini, ad esempio, essendo destro, di origine, non considera la crescita demografica come un problema, non ha affatto una visione tantrica della vita, non gli piace né il sesso di gruppo (che egli confonde, come la maggioranza delle persone con l'orgia) né il dionisiaco nella vita (e il dionisiaco nel sesso).

    Lo so che tu hai come riferimento la Binetti, il PD e Ratzy e ti piace parlare per parlare e credere.

    Io non credo a un cazzo di nessuno, non c'è alcun salvatore del mondo o verità conclamata.



    In fin dei conti, penso che ti farebbe bene farti una bella e sana chiavata, di tanto in tanto.

    Saresti un po' più rilassata e alzeresti un po' il tuo pH, non dico 7, ma almeno 3 o 4.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.