domenica 12 febbraio 2012

80 cm

Siamo scesi fino a valle ad accompagnare l'amico di UnRagazzo. L'esperienza di fantasmagoria estetica è completa. L'aria fredda pungente, le sagome arrotondate, il bianco luccicante di cristalli, il soffio della nevearia quando si affonda in essa fino a metà coscia, lo scricchiolare sotto gli scarponi. Mi chiedevo cosa rende tutto ciò un'esperienza di vetta? L'aspetto visivo, sicuramente, quello cinestesico pure ma anche... ecco, mi era venuto in mente oggi. E' la magia di Venezia: il silenzio e l'assenza pressoché completa di traffico.
E' rallentare nel piacere, respirarlo a fondo, mentre l'aria gelida e secca attraversa le nari e scende, porta ossigeno e vita fino al cuore. E l'ho potuto vivere col mio bipede così amato, si sta facendo la doccia ora, domani pacchia, niente scuole.
Grazie sorella Acqua.


(none)

2 commenti:

  1. Se ti piace il silenzio, come quello che c'è in campagna durante una nevicata, o in montagna sempre (turisti cittadini con prole urlante a parte) dovresti un giorno provare un salto col paracadute, o al limite, il parapendio. Uno spettacolo, un silenzio incredibile, solo il vento.

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  2. Il mio babbo è(ra) paracadutista.
    Mi ha raccontato spesso.
    Quando nacqui mia madre pretese che appendesse il paracadute al chiodo.

    A volte quando sono in cima alle vette incontro qualche aliantista. E allora penso che gioia deve essere volare nel blu senza una vibrazione, senza un rumone uno di motore.
    Solo il vento.
    Bello!

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.