domenica 16 marzo 2014

Gli odori

Ieri mattina c'era da ritirare i prodotti risicoli del cuntadein del quale sono referente per i nostri gas. Appuntamento ad un mercato contadino, accanto ad una vecchia villa, a ponente della città. Così, sotto il sole e l'esplosione della primavera - prima sudat(in)a, il 15 marzo... preoccupante - un po' rallentato di quattro ore e mezza di sonno, ecco l'atmosfera del mercato (quello vero) che io adoro.
I prodotti freschi (che non è il fintissimo fresco stantio di 4-8 giorni della GDO), i volti, le mani, i sorrisi e gli occhi dei contadini. Mi metto a parlare, si lasciano andare alle mie domande interessate, mi abbandono alle loro fiabe di campi, fattorie. Ci metto la faccia! mi ha detto un ragazzo allevatore di Rubiera, sorrideva e non aveva due euro di resto per il salame e il cotechino, m'ha dato il biglietto da dieci invece che otto euri. Funziona così!

Papà, entriamo, prendiamo un pezzo di focaccia. Prima di entrare in multisala, all'ipermercato dentro al borgo finto dove c'erano i campi veri, con i visi tesi, i visi senza sorrisi, senza il sole e un po' di plastica, il formicaio di auto in movimenro lento, ci aggiriamo nei meandri dei rifiuti con i prodotti finti dentro per masse mille mila. Trasecolato, osservavo allibito la spaventosa regressione del progresso di massa. Come è possibile che tutto ciò sia avvenuto e avvenga?
Mi avevano regalato un po' di coste di sedano la mattina, aggiunte all'ultimo - gli "odori" - come si faceva una volta. Sedano fresco di quattro ore di campi laggiù. Da quella sporta bianca usciva, inarrestabile, quasi violento nella sua eduberanza estetica, l'effluvio della vita, profumava tutta l'auto. Did you experience? cantava Jimmy Hendrix.
Naso, anima, piacere mi strappavano al non luogo, dalla distopia, dall'incubo della grande plasticacementorifiuti,  al non sapore, non odore, non sole, non primavera, alla speculazionemortedistruzione, mi riportavano al mattino, qualche ora prima, quache decennio prima.

(*)
Forse tu non avrai la gioia, il tripudio estetico di gustarlo in misticanza con radicchi di campo, vinagrette con balsamico e un sospetto di aglio e foglie e fiori di primule che oggi farò il bis con amici a pranzo e dopo me le vado a cogliere qui sotto al di là della Grande Quercia.


17 commenti:

  1. beh, non è che se le persone vanno al ipermercato sono degli ecomostri.

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  2. Mah, anche io frequento sia pur il minimo indispensabile e con un certo fastidio, se non con scazzamento, la GDO.
    Pero', anche considerando questo, quelli sono posti di alienazione, degradati,
    Un po' come il turismificio della costipazione litoranea urbana romagnola. Non che siano mostri chi ci va', ma un po' anche si'. Lo diamo talmente per scontato che non riusciamo piu' ad accorgerci delle Grandi, indicibile, Bruttezze.
    Un po' come l'effetto stalla all'interno di un locale.
    Se non esci ti anestetizze e dopo poco non ti accorgi piu' di quanto sia malsana e viziata l'aria tanfosa.
    Poi, purtroppo, con certe realta' bisogna conviverci.

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  3. Insomma a te_ti piace la roba finto fresca stantia e che sia pure passata da un paio di intermediari almeno.
    Altrimenti no.

    Mah.

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    1. quando ero in spiaggia in Sardegna passavano presunti contadini sardi che vendevano forme di pecorino. secondo te potevo fidarmi più di un'esselunga ?

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  4. Beh, in spiaggia può succedere di tutto.
    Forse non è il posto migliore per fare acquisti.
    Mal che vada è proprio come all'Esselunga: prendi della roba da un intermediario.

    Poiché conosco abbastanza ciò che succede nelle filiere, io mi chiedo, in genere, per quale motivo tu dovresti fidare della GDO?
    Considerarla più affidabile di un rapporto diretto con un contadino col quale costruisci un rapporto di collaborazione reciproca.
    Ovviamente non è la vendita di caci sulla spiaggia.
    Ma, anche considerando il luogo che favorisce la commercializzazione "estrema", per quale motivo un pecorino comprato all'Esselunga dovrebbe essere migliore di quello comprato da presunti? contadini sulla spiaggia?

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    1. perchè se mi intossicano lo sputtanamento è altissimo

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  5. Le grandi truffe alimentari (prosciutti alla diossina, misteriose carni di non si sa quali cavalli in roba in cui non c'entravano un tubo, vino al metanolo, mozzarelle blu, oli presuntemente di oliva, etc.) sono tutte truffe e frodi della GDO e della agricoltura industrializzata.
    Un piccolo produttore che viva della sua attività se ti frega è semplicemente fottuto, dopo due settimane da lui non conpra più nessuno.

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  6. Poi ci sono comunque i pazzi, ma a questo punto non sali neppure in auto, visto che di gente 'mbriaga che viaggia come se fosse nel Regno Unito frontaleggiandoti con la tua auto ce n'è pure quella,.
    Nonzo se mi capisci.
    Alla folllia non c'è rimedio, al dolo neppure.
    Parliamo di imprese che abbiano un senso.
    Tirar delle sole non è di un impresa che abbia un senso. Neppure di quelle agricole.

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  7. Oh, che non sono l'unico che ha l'impressione, guardando la "roba" in vendita, di trovarsi di fronte a un'esposizione di sostanziale immondizia. Materiali dozzinali, costruzione fintamente accurata, progettazione finalizzata alla rottura precoce e alla non-riparabilità... davvero, quando guardi sullo scaffale lo sbrilluccichio cattura ma, appena prendi in mano, il peso e la "tattilità" ti avvertono che c'è qualcosa di incongruente tra quel che vede l'occhio e quel che sentono gli altri sensi. E allora, posi la fintomercanzia (cioè il vero precursore d'immondizia a caro prezzo) e te ne vai. Almeno, io faccio così. Fin'ora non mi sono pentito.

    Sul contadino che tifrega/nontifrega, be', sono l'indegno nipote di uno zio contandino, morto lo scorso anno, che fregava alla grande. Non adulterava, ma sicuramente fregava alla grande: acquistava infatti "roba" ai mercati all'ingrosso e la spacciava come produzione propria ultraextraiperbiologicofreschissimadirettamentedaisuoicampi. Ovviamente a prezzi maggiorati, proprio perché (a suo dire) era roba ultraextraiperbiologicofreschissimadirettamentedaisuoicampi. In realtà, era un venditore di aria fritta, un truffatore di piccolo cabotaggio. E' morto, come succede a tutti. Nessuno dei suoi clienti l'ha preceduto a causa delle sue falsoverdure (per fortuna).

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  8. Sì, la roba è scadente.
    La roba griffata è leggermente meno scadente, ma sempre scadente e cara.
    La madre di mio figlio fu sarta di alta moda e poi stilista. Quando andavamo in giro per negozi, mi faceva vedere tutte i difetti del pret-a-porter molto caro presente nelle vetrine dei negozi dei vasti pseudo stilisti. Era tagliente nei suoi giudizi.

    Questo vale in un certo senso anche per il cibo: nel gas abbiamo fatto vari seminari e ne è uscito di tutto.

    La frode commerciale che operava anche tuo zio è un male antico. Infatti col gas facciamo un lavoro di controllo piuttosto pesante, all'inizio e i contadini che lo frequentano ci aiutano a sgamare tutte le porcate.
    Ad esempio sappiamo bene quali sono i prodotti di stagione.
    In ogni caso con la GDO semplicemente nascondi il problema: compri da un intermediario, rinunci all'acquisto diretto quindi a tutti i rischi (ma anche a tutti i pro) dell'acquisto diretto.
    Solo un rapporto fiduciario, vigile e diretto smaschera i furbi, I furbi sono degli stupidi che pensano di avere una buona intelligenza sul breve termine. Ma non reggono sul tempo. Vabbè, ma questa è altra questione.

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  9. A voler essere pignoli la soluzione migliore sarebbe praticare l'oritcoltura/agricoltura/allevamento in proprio su piccola scala e scambiare con altri che seguono la stessa strada. Purtroppo il più delle volte è una strada impraticabile per ragioni territoriali, e che viene resa ancor più impraticabile a suon di normative idiote, vessatorie e "variamente spremitrici". C'è anche da dire che c'è una bella differenza tra farsi l'orticello in cortile per avere quei pomodori tanto buoni e coltivare quanto basta per il sostentamento a 360° d'un'intera famiglia (o anche del singolo orticultore, se è per questo). Senza contare che coltivare/allevare a quel livello è incompatibile col praticare contemporaneamente un altro mestiere -- coltivare/allevare con finalità "serie" anche solo di sussistenza è un'attività a tempo pieno, non qualcosa che si possa fare nei ritagli di tempo.

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  10. Il contadino è uno dei lavori più articolati e complessi, direi difficile.

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  11. I miei nonni e i miei zii erano contadini. Ho visto quanto era duro il loro lavoro, ma essendo bambina io ai tempi, della campagna ho vissuto solo il bello e il meglio.

    A volte mi manca...

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  12. A me manca quasi sempre.
    Nel senso che appena posso io cerco di avvicinarmi ad essa in uno dei molti modi possibile.
    La campagna e' sensuale, edonistica, bella, e' vita e vitatlita', gaudenzia, rinascimento.
    Eh!? :)

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  13. ma da come scrivi/parli nei tuoi post ho avuto l'impressione che comunque avevi fatto una scelta più bucolica che cittadina, mi sbagliavo?

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.