lunedì 3 marzo 2014

Milongheri e coniugali



_nni, il mio maestro organizza di tanto in tanto qualche evento per cercare di animare la vita milonghera dei colli e della montagna. E' la seconda volta che prova con una pizzeria, a pochi km da casa mia, in cui una sala nella quale, oltre che magnare, c'è un po' di spazio per sballicchiare.
In tutta sincerità, poca voglia. In montagna gli "alunni" sono più su con l'età e di livello piuttosto basso (se io che sono solo un po' meno principiante svetto questo significherà qualcosa, no!?).
Poi quando vado in milonga, come in ogni luogo che vivo emotivamente, come quando andavo al Link oppure ai goa, alle ballate di pizzica, il mio cuore pompa interi fiotti di adrenalina e di dopamina. L'ultima cosa che mi viene in mente è... di sedermi a sbaffare. Il cibo, nei luoghi di ballo, mi fa schifo! C'è proprio un'incompatibilità tra livello emotivo coreutico, biochimico e lo sbaffare. In genere, poi, quando mangi in disco mangi da cani, a volte devi sgolarti per capirti. Sembra un rito di masochisti. Anche se non era il caso di ieri, quella era una pizzeria "discoizzata" e non una disco "ristorantizzata".

Vieni dai, pizza bibita e balliamo... quindici euro.
La volta precedente e questa ero con mio figlio: quando vado in pizzeria, vista l'esclusione dei latticini, ora prendo pizze povere: marinara, siciliana, quelle cose. 4 o 5 euro di pizza. Idem il bipede. Insomma arriviamo a 20 pleuri a fatica in due. Io gli ho fatto capire molto chiaramente che non ho intenzione di spendere trenta euri, gli ho detto che se veniamo in tanti, ci devono fare un prezzo migliore, non un prezzo superiore al venirci in pochi, in due. Ma è noto, quando si è in tanti i conti sono aleatori, si spende sempre molto di più.
Ah, ma poi ci portano anche il dolce e questo e quello. Ecco il classico approccio accrescitivo:  spendi di più ma ti do di più che io detesto sopra ogni cosa. Anche il packaging ultimamente è così. Vuoi prendere delle ministilo ricaricabili, due, te ne danno sei. Vorresti il ricaricatore, ti allegano pure una doppia coppia di pile da ricaricare. Ma no!! Se voglio il ricaricatore cazzo c'entrano le pile, diogalera!? Se anche volessi la pizza, perché mi devi mettere il dolcetto l'amaro e i caffè che non prendo?

Mi ha pure telefonato, dai vieni, vieni con tuo figlio, te lo offro io. E' stato proprio carino.
Ma c'è anche il fatto che io sto poco con il bipede e non mi va di imporgli una milonga per molto tempo e poi mi aveva chiesto il risotto (che poi non abbiamo sbaffato visto il pranzo tosto che avevo preparato!).
Insomma, _nni mi ha richiamato pure ieri mattina: dai vieni, fammi ballare tutte 'ste donne.
Quasi una richiesta d'aiuto.
A pranzo ho avuto amici fino quasi alle cinque, ma ho ceduto.
Facciamo così, vengo dopo cena, mezz'oretta. E così è stato.
In un certo senso l'ho considerato un dovere milonghero. Per curare le relazioni col mio maestro a cui voglio bene. L'ho fatto  per lui. Anche se malvolentieri.
Perché anche entrare in una milonga, nel suo spirito, richiede tempo. Devi entrare in sintonia con un organismo multiplo che balla, il suo spirito.
Ecco, mentre ho finito, mi ricorda una di quelle cose che forse più tristi e squallide non ci sono.
I doveri coniugali.
Ma anche no, eh!?

8 commenti:

  1. Aggiungo una nota.
    Io ho perpepito anche una certa tensione economica intergenerazionale.
    Una serie di pensionati che hanno poche spese e una discreta capacità di spesa.
    E poi veniamo noi, più giovani, che siamo messi decisamente peggio.
    Io schiavo del fiscogleba, sprenuto di tasse come un limone anche per pagare le loro pensioni spessi baby, con il mutuo, con la vita costosa da single, con le spese per il bioede.
    Per noi è molto meno grassa direi.

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  2. Sarà il periodo eh, sarà che son sempre un pò stata così, ma alla parola "dovere" mi parte l'orticaria ;)

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  3. Eppure il dovere
    Il dovere è forza di volontà che è la dimensione reale dello spirito.
    Ma non voglio farla troppo lunga.
    Anche una passione inebriante e totalizzante come il tango può avere aspetti... di dovere, di impegno. Anche se qui l'oggetto non è il tango in sé ma le relazioni tra le persone che coltivano quell'arte.

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  4. Ma tu sai perché i doveri ora ti fanno venire l'orticaria, diamanta?

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  5. Anche la passione può avere doveri, ma la passione fa in modo che il dovere evolva in piacere e di conseguenza non è più dovere... :)

    Si lo so perchè ho l'orticaria alla parola dovere.
    Troppo poveri e un carattere che si assume un impegno... se lo assume, hanno fatto si che la mia carica di doveri man mano negli anni crescesse.
    E così accade che il dovere si mangia tutti gli spazi, anche quelli del piacere, fino all'arrivo dell'orticaria ;)

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  6. ops "Troppo poveri" leggi troppi doveri (è lunedi porta pazienza)

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  7. > Il cibo, nei luoghi di ballo, mi fa schifo! C'è proprio un'incompatibilità tra livello emotivo coreutico, biochimico e lo sbaffare.

    Mah, peccato. Da sempre la festa, popolare o colta che sia, almeno qui in Italia, è legata al cibo, al vino, alla musica e alla danza.
    Certo non bisogna abbuffarsi e sentire il profumo di sugo mentre si balla un tango non è il massimo, ma credo che cibo e danza convivano benissimo, anzi si completino. In base al contesto ci vogliono le opportune distanze fisiche e temporali.

    _zzzz

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  8. x diversamenteintelligente:
    Bisogna sempre trovare un equilibrio: se il carico di doveri aumenta fino al punto di ammazzare l'asina che li porta, l'asina si rifiuta di portare quel carico.
    Un'asina morta non porta alcuna soma.
    Quando senti e capisci che hai dato, tirare il freno a mano. Ora basta.
    Prima che insorga un'intolleranza, quella è grave, non va bene, i doveri, come i diritti, ci accompagnano tutta la vita, non possiamo lasciarli lì.

    x anonimodel72:
    Uno dei molti motivi per cui la Fabbrika mi fa schifo, era proprio la tanfa di cipolla, pancetta ed altro quando entravamo a mezzanotte con la pentolazza della spaghettata.
    Feste popolari e cibo...
    Si e no.
    Il cibo veniva prima o dopo.
    E' così anche con il corpo. Se il corpo deve essere reattivo e pronto, agile (è lo scopo dell'adrenalina quello) semplicemente inibisce tutto ciò che osta, ad iniziare dalla digestione e quindi inibisce ciò che porta alla digestione, ovvero l'assunzione di cibo.
    Ovviamente ci sono molti livelli energetici di danze, ma in genere, nel 90% di balli e danze, le persone sudano e ciò significa che al corpo è già richiesto un impegno fisico di un qualche rilievo.
    Ecco, le opportuine distanze.
    E più la danza è intensa (fisicamente e/o emotivamente) e più esse aumentano.

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