Domenica, con le ciaspole annoiate dalla polvere di oltre un anno e mezzo, siamo tornati lassù. Ah, che meraviglia, un piccolo assaggio di inverno.
C'è stato un tratto, in crinale, che nonostante la mia attitudine al freddo, per il vento rabbioso, ho dovuto cambiare i guanti leggeri, in pile, con quelli più pesanti, da “-20°”. Relativamente poca neve (due quinti dell'escursione, senza ciaspole) ma perfetta, asciutta, candida, croccante.
Al ritorno alle auto, alle sedici circa, cinquecento metri più sotto, il termometro segnava -7. Sugli alberi, c'era ancora tutti i merletti candidi che spiccavano contro il blu.
Inverno mon amour!
(_zzz)
"Chi ha paura del freddo si perde metà del divertimento"
RispondiElimina(cit.)
E una giornata così ti apre il cuore...
Sei esposto alla bellezza, al blu oltre il quale c'è l'universo, Mark.
EliminaE' incredibile la potenza dell'accorgerti di essere una parte nanoscopica dell'infinito.
Apre tutto.
Che belle foto!
RispondiEliminaMerito di natura, freddo, neve e di _zzz.
EliminaDetesto l'inverno e si sa, ma la seconda foto invita proprio a goderselo...splendida!
EliminaDal freddo ci si può difendere e poi aveve un pò freddo ci si sente rivitalizzati. Col caldo invece una tragedia!
RispondiEliminaBellissime foto, soprattutto l'ultima, complimenti
Io sono nordico, boreale, anche per affinità termica.
EliminaIo sto bene col freddo e funziono bene quando il mio corpo può dissipare.
Tutta la mia visione di vita è fortemente influenzata da questa. Tempo fa, leggevo le congetture del dottor Mozzi anche tra stili di vita, ruoli sociale e gruppo sanguigno. A naso un po' folkloristici, mancanti di analisi statistiche, ma qualche cosa di vero ci può anche essere.
E' come la razza.
Diamine, fanno cani da tartufo e da difesa o per cicisbei e questo non deve valere per gli homo? E perché?
Il razzismo esce dalla porta e rientra dalla finestra.
Un amico lombardo ha adottato due fratelli brasiliani e sta avendo grossi problemi: specie il maschio, è insofferente, all'educazione e agli usi civili "nostri". Una mia amica mi dice; certo è il loro spirito delle radici (nota la riformulazione liquida, politicamente corretta), è lo spirito ribelle di Eleguà (divinità Yoruba, poi afrobrasiliana e afrocubana nei culti sincretici delle rispettive aree del centro e sud America) nel loro sangue.
Ah, le foto sono proprio belle. I contrasti, col bianco, portano ad una sorta di polarizzazione de-facto con i blu sparati al cobalto. :)