martedì 19 dicembre 2017

Antipolitica delle decisioni assurde - 10

(Antipolitica delle decisioni assurde - 9)
  • Non c’è una visione di prospettiva nel far opere pagate con soldi pubblici che consegniamo a privati (caso Maersk appunto) per loro business per far arrivare commesse di merci a basso costo dalla Cina (Cosco) e frutta dai paesi del Nord Africa e non solo . Nel migliore dei casi distruggeranno commercio e produzioni autoctone, al di là del senso delle grandi opere spacciate per utili , mentre quelle davvero di difesa del Made in Italy, del dissesto idrogeologico non trovano un cent di impegno concreto.
    Gianni Gatti via Effetto Cassandra

Se il 19 dicembre del 1973 qualcuno avesse affermato che  sarebbe stato necessario investire un intero mese di reddito (anche di più, ora, per redditi più bassi) per avere a disposizione un telefono e, che tale telefono sarebbe diventato inutilizzabile, per deterioramento fisico o "posizionale" nell'arco di un paio d'anni, lo avrebbero preso per mentecatto.
Camminando stamattina verso la stazione pensavo a quante decine di milioni di salari,  stipendi e incassi sono svaniti nel nulla. Questo solo considerando gli acquisti compulsivi per i furbofoni. Poi ci sono altre migliaia di inutili e costosi oggetti "posizionali", dalle calzature col nome americanizzato alle auto tedesche, alle casse audio mmerigane, gli abbonamenti al cinepattume via rete, etc. .
L'impoverimento del Paese e i suoi debiti non possono che aumentare. In questa realtà esistono i miti, i falsi: come osservava Alberto bagnai in Il tramonto dell'euro l'idiozia propugnatrice degli "investimenti esteri" (notoriamente da parte di associazioni di beneficenza filantropiche, vero!?). Poi la fissazione psicopatica delle infrastrutture viarie. Della follia Sì TAx "senza se e senza ma" ne ho già discusso.
In incipit le riflessioni di Gianni Gatti sull'assurdità del polo Maersk nel Savonese e una sfilza lunga così di pazzie nel furore sì global.
Masse e politicanti da esse espresse e da queste ben manipolate hanno perso il raziocinio in politica. Più infrastrutture per distruggere competenze ed economia locale, per aumentare deficit e dipendenza dall'altrove,  per impoverirsi di più e più velocemente. Ma non sarò nel coro pecoreccio e demagogico pentastellato per cui la colpa è sempre e solo dei vertici. Nella breve esperienza della "nostra" lista civica, la fissazione di politici locali e paesani e cittadini su più strade, più collegamenti, più parcheggi, più infrastrutture era oltre lo psicotico. Si noti che anche la distruzione dei paesaggi e il consumo aberrante di territorio vengono dal basso, da paesani e cittadini, da consiglieri e assessori comunali, non da ministri e parlamentari da Roma o Bruxelles.
In questa città cattocomunista vedo questi postsciocchi che non so se sono più comunisti o più consumisti.
Ora le strade sono dei colabrodo di buche indecenti, dal secondo mondo ci avviamo verso il terzo, i ponti sul Po crollano (qui, qui), i viadotti e cavalcavia si sgretolano, le micro e mini opere di difesa idrogeologica non si fanno. Se i keynesiani del "facciamo più opere per dare lavoro [a manovalanza di invasori, a deficit]" si contorcono dalle sofferenze, potrebbero pensare almeno a opere utili e alla manutenzione (qui l'utile è pleonastico) negletta.

E' tutto così straordinariamente assurdo.



19 commenti:

  1. Hai presenti le teste di pietra dalle lunghe orecchie dell'Isola di Pasqua? Quelle che, in definitiva, altro non sono che una versione mistica e "in grande" del classico "io ce l'ho più lungo"? Ecco... homo sapiens sapiens, no? Doppio sapiens, perché è noto che two gust is mei che one!

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  2. Pure i cani di razza sono un fenomeno del consumismo. Da portarli poi al centro commerciale, sai come si divertono a fare shopping!

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    1. Quand vedevo, negli anni Novanta, quei cretini che esibivano i propri husky (dovrei verificare il termine straniero) pwr le "calde vie di città ho sempre pensato che la madre dei cretini è sempre incinta.
      I cani "posizionali"... Già.
      Sono poi gli stessi idioti che col SUVone tedesxo vanno nelle dtrette e anguste vie di città.
      Come propugnatore della diminuzione della poolazione ho una ragione in più: avere meno idioti intorno.

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    2. Lorenzo

      La dissennatezza cresce inarrestabile. Una volta esisteva il limite quantitativo imposto dalla selezione naturale, ora non più.
      Io non mi capacito del culto acritico dei leader ma neppure di altre stupidaggini.

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    3. Sono tutti stereotipi, adesioni acritiche a modelli anacronistici, fuori luogo, nocivi.
      Il SUV per andare in città, il Partito, la religione, il Leader che opera per il tuo bene (??), l'ugualismo, il chihuahua nella borsetta, i dodicimilamilleottocento cani nella mia frazione...

      La ripetizione? la critica può essere ripetitiva, visto che le situazioni "poco sane" si ripetono e anche la coazione ad esse.

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    4. Lorenzo ma ora ci mettiamo a considerare uno che scrive sui muri?

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    5. Forse preferite coloeo che vaneggiano su Il Manifesto, CdS, la Repubblica? e i milioni di creduloni o fanatici che questi turlupinano?

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  3. La cana nella foto non è mia, spesso faccio la "bobby sitter" a un 'amica!

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  4. Cos'é una "cana"? Intendi cagna?
    Errore di spippolamento furbofonico o lemma politicamente corretto inventato?

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  5. Il Collodi scrisse del gatto e della volpe che portarono Pinocchio al Campo dei Miracoli a seppellire quell'unico oro zecchino affinché crescesse, moltiplicato, come frutti di un nuovo alberello.
    L'illusione naif (e parassitaria, fancazzista) che si possa creare la ricchezza dal nulla.
    Considera che oltre quelli del più deficit per risolvere il debito ci sono gli altri no- euro che propongono di stamparla in forma di milioni di rettangoli di carta opportunamente controllata.
    Ora c'è pure la globalizzazione tecnoprogressista del peggio.
    Nel Campo dei Miracoli ora ci poeti i bitcoin...
    Mah.

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  6. Un altro problema è che l'altra favoletta, quella della cicala e della formica, funziona solitamente al contrario, perché c'è gente che la ricchezza la crea effettivamente con il proprio lavoro, e gente che la ricchezza così faticosamente messa insieme la ruba (a norma di legge, ché le leggi le fanno e le disfanno appositamente -- qualcuno ha detto quantitative easing) e la dissipa in sonore cazzate, o peggio.

    Non insegnate quel tipo di morale ai vostri figli, se ci tenete alla loro integrità.

    Non sono nemmeno poi tanto originale.

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  7. Rammento un pezzettino, che non fa altro che aggiungersi ai ragionamenti di Lorenzo: perché le dirigenze arrivano al punto di presentare ai cittadini vere e proprie esche come quella dei famosi 500 euro donati agli insegnanti per finalità discutibili? Com'è che per accedere a quell'esca sono allettato ad ingoiare l'amo dell'acquisizione dell'identità digitale, del numero della bestia (SPID)? Per quale alchimia dell'irrazionale dovrei credere alla buona fede di chi è stato selezionato tramite l'orami noto filtro passamerda?

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  8. Lorenzo: "mi tocca concludere che sei un po' strambo"

    Che tu ci creda o no, me lo sento ripetere fin da quand'ero bambino. Vista quel che è la "norma", direi che sentirsi dare dello "strambo" può essere considerato un complimento.

    Non so se lo conosci, ma c'è un simpatico aforisma che mi piace richiamare: "Al mondo sono tutti matti, tranne te e me. E tu... be', tu sei un po' strambo..."

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.