domenica 10 giugno 2018

Domenica domestica

Settimana spezzatino, con mio figlio che viene, va, viene, etc. .
Io ne ho approfittato per rallentare i ritmi e fare alcuni lavori. Stamani ancora un paio di ore di devitalbizzazione, qui intorno, dalle otto e mezza alle dieci e mezza, prima che diventasse troppo caldo. Vedo con soddisfazione questi alberi che diventano sempre più grandi, anno dopo anno, come un bel boschetto di noci, dietro la quercia grande. Beh, sono proprio felice di questo. Ora la vitalba cresce con una virulenza incredibile, acqua e caldo... Io ripasso e, a distanza di due o tre settimane trovo già dei lanci risaliti non poco sulle piante.

Ho preparato un buon pranzetto, con zucchine al forno, cipolle borettane in agrodolce di balsamico e un po' di brasato. Beh, ho lavorato un bel po' per 'sto pranzo. Poi è arrivato mio figlio che non ha mangiato nulla dei tre piatti, considerato che contenevano aglio (poco, solo le zucchine al forno, uno spicchio in tutto) e/o cipolla. E' nel periodo adolescenziale dell'alito olfattivamente corretto. Mi sono indispettito, gli ho fatto qualcosa di non banale e poinonvuoleuncazz!? Gli ho detto che gli preparo due mesi di pasta in bianco... Mi chiedevo quanto ci fosse di mio ego irritato e quanto di educativo, i miei non avrebbero MAI acconsentito che i figli ordinassero questo sì, quello no, alla carta. Si mangiava ciò che c'era. Si è fatto un piatto di spaghetti in bianco. Mah.
Il pomeriggio, visto che la luna è ancora calante, abbiamo imbottigliato  una settantina di litri di vino, poi altre faccende domestiche. Insomma, alla fine non mi sono fatto neppure un giro. Tra poco andrò alla milonga di _nni, uno dei miei maestri primi passi, qui vicino.

8 commenti:

  1. Aglio e cipolla sono buonissimi!poi lo capirà anche tuo figlio!

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    1. La frittella sua è schifiltosa e detesta aglio e cipolla.

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  2. Öllapepa, di nuovo le sparate iperboliche.
    "Servitore".
    Io ho preparato pranzo e questo è il.mio dovere. Dopo i suoi tre no gli ho detto che avrebbe.dovuto arrangiarsi: si è preparato da solo la pasta in bianco perché era la cosa più semplice/veloce che abrebbe potuto cucinarsi.

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  3. "Condizionamento".
    Ce l'hai tu in testa, quello antagonista.
    Perché è del tutto ovvio che se io prendessi a clavate o se lo avessi fatto in passato, semplicemente non lo avrei più visto (perché io sono un padre separato) e trattamenti spartani avrebbero il risultato di interrompere le frequentazioni. Col risultato di essere del tutto inefficaci.
    Tu rotei i randelli ma uno che fa il rinoceronte tra i cristalli è in cretino, a maggior ragione se pontificante e coccouto, che ripete acritocamente gli stessi schemi in qualsiasi situazione.
    Conoscevo degli sciechinisti che avrebbero dato una spiegazione a quanto accaduto domenica in termini di sciie chimiche, appunto.

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  4. Il problema wuindi sarenbe la pasta in bianco?!

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  5. > Se tu non coccoli

    Sì, anche questo.
    In passato scrissi alcune pagine sul fatto che dovetti faticare per eduucare mio figlio a camminare e a usare i mezzi pubblici.
    Il ricatto, in parte non piccola avvallato da sua madre, era "O mi vieni a prendere in auto o non vengo".

    Ora mio figlio cerca di spostarsi il più possibile con i mezzi pubblici e a piedi.
    La foresta cresce con i suoi tempi.

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  6. I doveri dei nostri padri, nonni, etc. ovvero il portare a casa la pagnotta li ho tutti.
    In più quelli del vivere autonomo.
    Il mio dovere è anche quello educativo di essere esempio e insegnargli l'autonomia.
    A casa di sua madre vive l'esperienza della famiglia nucleare, con sua madre e il nuovo marito di questa.
    Potrà avere idea di come sono i due modi di vivere.

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  7. Sì, Lorenzo, io non posso dire "se non ti va, quella è la porta" e me ne sono accorto da molto tempo.
    Ciò significa che devo lavorare su altri piani, quelli dell'esempio, della pazienza, del motivare.
    Non è che sia più facile, eh!?

    Il problema strutturale è che io non sto in una famiglia nucleare, la tua osservazione è precisa, corretta.

    Ma non sono le esitazioni, visto che io non ho esitato neppure in questo caso (infatti gli ho detto che se non gli andava il pranzo si sarebbe dovuto arrangiare, non mi sono certo messo alle padelle né ho cercato di nascondere la mia contrarietà, di fare alcunché per agevolarlo).

    Sì, anche io sono in una società meno rigida/solida di quella dei miei e questo non può non influenzare me o mio figlio.

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