lunedì 20 agosto 2018

Micragnosità

Ultimo giorno di lavoro, oggi per lui. Il mio bipede aveva pattuito 1000€ netti al mese di salario. Egli ha lavorato cinque settimane. Il proprietario del ristorante vuole dargli 1100€, UnBipedinone ne vuole 5/4 ovvero 1250€.
I soldi sono fatica per tutti e valgono. Mio figlio si è rimboccato le maniche, non si è tirato indietro, si è trovato a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno rispetto le 10 pattuite.
Sicuramente un'esperienza di vita, formativa, più che economica e ci sarà un aspetto formativo anche in questo, quello di lottare, di pugnare, di essere caparbi, tenaci nel volere risultati anche economici e di conquistarli, in una qualche maniera.
Prima di certi giudizi dovrei sentire anche l'altra campana, certamente.
Però io non capisco questa micragnosità.

7 commenti:

  1. I 150€ netti di differenza potrebbero diventare (stimando un netto sul costo complessivo di 0,4) 375€ di maggior esborso per il proprietario del ristorante.
    Diciamo che, stimando 13h medie di lavoro al giorno, rispetto alle 10 pattuite, sarebbero 3 x 34 ore ovvero circa 102h in più.
    Il costo orario per questo lavoro in più sarebbe quindi di circa 3,75€/h.
    Insomma, diventa oggettivamente difficile non pensare a micragnosità.
    Certo, ci sono stati due pomeriggi di pausa, ma anche alcune giorni fino a 15h di lavoro.
    Mah.

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    1. Il titolare sembrerebbe rientrare nel novero di quella gente che, nella fantasia di tanti, "produce ricchezza". Tra le tante stupidaggini enunciate, Grillo anni fa mise in circolazione un bel gioco di parole, definendo gli imprenditori non imprenditori, bensì prenditori. Molto azzeccata. Non si offendano le (sicuramente rare) possibili eccezioni.
      Occorre però sottolineare che i dati che ci fornisci non sono chiari. L'accordo prevedeva dieci ore al giorno... per quanti giorni a settimana? Sei? Cinque? C'era un monte ore mensile? C'era un contratto? Cosa dice il contratto? E' proponibile, in un contratto legalmente accettabile, un servizio anche solo di 12x5=60 ore a settimana? (tu hai parlato di lavoro oscillante tra le 12 e le 14 ore effettive al giorno -- immagino che le ore occedenti quelle contrattuali, che non potevano certo essere 12 e con ogni probabilità neppure 10, fossero pagate in nero, chiaramente con un abbondante ricarico per condividere i profitti determinati dall'evasione -- in caso contrario torniamo al discorso dell'imprenditore e del prenditore) Considerando gli straordinari e per un breve periodo può darsi. Sicuramente non è realistico immaginare, nei limiti della legalità, un ammontare di 12*6=72 ore. Figuriamoci con gli sforamenti a 14.

      C'è qualcosa di poco chiaro in quel che ci hai riportato. Sei sicuro d'essere stato preciso? Perché a orecchio direi che ci sono delle "dissonanze" vistose. Senza appianarle è impossibile esprimersi in un senso o nell'altro.

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    2. Non ho dati chiari.
      Come noti, rimangono dei dubbi, ho scritto che dovrei sentire pure l'altra campana.
      Dovrei leggere il contratto sottoscritto da UnBipedinone.
      Nessun giorno di riposo previsto, MKS; di questo sono certo perché egli me lo disse più volte.

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    3. Se le cose stanno che mi sembra di intuire, la prossima volta suggerisci a tuo figlio di accordarsi con qualcuno per fare i "lavori di casa", o per sistemare il giardino, o per imbiancare le pareti -- è comune, per le prestazioni non regolamentate, concordare compensi tra i 8 e i 13 euro. E magari, se ti comporti a dovere e riesci a risultare simpatico a coloro che aiuti, finisce pure che ti fermi a mangiare gratis e/o ti danno la mancia. Sicuramente vieni trattato a sorrisi e pacche sulle spalle, perché chi ti cerca è gente che ha bisogno del tuo aiuto e ha tutto interesse a mostrarsi riconoscente con chi gli gira per casa.

      Ovvio che non basta lavorare tanto, bisogna soprattutto lavorare bene. E sapersi "vendere" con affabilità e schiettezza almeno apparenti.

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    4. Mio figlio mi racconta di alcuni rimbrotti, rimproveri ma anche di apprezzamenti. Ad esempio, nel preparare intrugli vari (cocktail) egli ne fa alcuni benissimo e altri che sono riusciti così così.
      Certamente si tratta di un contratto di "apprendistato" visto che mio figli aveva lavorato (col marito di sua madre) come barman ma non come cameriere.
      Comunque è stata utile come esperienza anche perché fuori di casa.

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    5. Sì, Lorenzo, fa parte della vita.
      Sono parole che anche io ho utilizzato con mio figlio. Tutto questo gli serve per imparare.
      C'è un'utilità anche nelle asperità, negli imprevisti, nelle intemperie.

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    6. Lorenzo, quello dei "pagamenti devono essere il più possibile frazionati" è un ottimo consiglio, bravo.

      UUIC, direi che la situazione che hai descritto poco collima con le caratteristiche di un contratto di apprendistato. Il valore del "fare esperienza" ci sta, ma anche farsi prendere per i fondelli x volte "fa esperienza" e, in genere, rovina le persone, le incattivisce.

      Ribadisco il mio consiglio, piuttosto, di rivolgersi al "mercato" degli aiuti domestici. Tu vivi in un paese, a quel che ho capito. Sarà pieno di persone anziane con grandi case da accudire e giardini da mantenere. Ripeto: 8-13 euro l'ora, senza furbetti che ci fanno la cresta perché "eh, ma così ti fai le ossa". La raccontino a qualcun altro.

      Altro consiglio: un mio collega portava a casa dei bei soldini pagando le bollette agli anziani del paese; girava casa per casa a raccogliere soldi e alcune decine di bollettini, quindi andava una sola volta all'ufficio postale e pagava tutto in una volta, trattenendo una minima commissione concordata. Totale, un paio di centinaia di migliaia di lire ogni mese, più una carriola di "grazie" da parte dei compaesani ai quali dava una mano.

      Altri pagano se gli curi il cane, o se li accompagni a far la spesa, o per mille altre piccole incombenze e/o mansioni. Si fa presto a chiamarle "mance", in realtà (cumulate) sono ben di più. Poi ci sono i pagamenti "in natura", molto comuni nei paesi (non pensare male: verdure, uova, frutta... tutta roba che, non comprandola, fa risparmio e quindi reddito).

      Provare per credere. Il mestiere del "tuttofare" non è roba da "tappabuchi" e, a saperlo praticare a dovere, può rendere ben più dello strozzinaggio di un barista che deve cambiare il BMW.

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