giovedì 31 maggio 2012

Dei terremoti e di altre cose







Osservo quotidianamente lavori pressapochistici, sciatti. Agire non molto diverso dal parcheggiare a cavallo delle striscie invece che dentro di esse, dal non emettere scontrini, da non sostituire il rotolo della carta igienica quando lo si finisce (nonostante i cartelli tra lo scherzoso e il minaccioso, in ufficio), da bilanci creativi e da debiti da vita cicalesca da passopiùlungodellagamba che aumentano ovunque spropositatamente anno dopo anno, cazzidiquellicheverranno, dal gettare rifiuti ovunque nel paesaggio del quale è stato fatto scempio con un tumore edilizio di roba tanto orrenda quanto scadente, di una classe dirigente corrotta quanto ciò che pretenderebbe di dirigere e col problema che col potere che si ritrova e marcia come è fa danni enormi.
Molti italiani hanno un'intolleranza forte per metodo, precisione, ordine, onestà, qualità e per la necessaria autodisciplina che è loro presupposto.
Pensate che gli edifici che si sbriciolano per un 6 richter scarso siano stati realizzati con qualità diversa da come si tratta l'area condominiale, da come si manutengono treni e acquedotti, da come si tiene in (dis)ordine la cucina o come si aggiudicano gli appalti per la casa dello studente? Poi la colpa è dei cattivoni tedeschi.
Servire con abbondante disonestà diffusa e guarnire con familismo fresco.
I risultati sono evidenti.
Coloro che cercano di correggere il sistema vengono fatti fuori. Al prossimo crollo, al prossimo collasso statuale poi si cercherà la colpa. Forse della CEE o della Merkel, o dei padroni, dell'euro o dei comunisti. Fortunatamente ci sono molti altri che sono sicurisssimamente colpevoli.

P.S.
Martedì ho ringraziato  i miei maestri per un cazziatone ricevuto lunedì sera al corso di tango, mi aiutano a migliorare.

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