domenica 16 settembre 2012

Come una terra promessa

Ho dovuto riprendere curricula, monster, linked in e altro. Non tira buona aria in azienda. Cercare altre opportunità di lavoro è un lavoro e non è certo il periodo migliore. Sarei andato volentieri per monti e in Natura oggi, non stare a spippolare ieri pomeriggio ed oggi al picì, quasi fino alle quindici.
Mia sorella mi scrisse della malinconia di settembre. E' così. Qui fuori vedo la valle, con la vegetazione stremata e ferita dai mesi passati roventi ed aridi. I miei fiori si stanno riprendendo finalmente. Ma è come se ci fosse su un velo di polvere d'autunno, un pensiero e una luce del temp che fu e della vecchiaia che airriva, quasi l'erto della vita che in un attimo sei giù. Mi ero programmato per tenermi tempo per altro lavoro. Era freddo stamattina e anche ieri ho provato i primi brividi stando seduto a scrivere. Sono andato a fare legna lungo la via dei campi e poi un po' anche su nel bosco oggi, avevo le scorte quasi a zero e la stagione arriva. Penso anche il prossimo fine settimana , con UnBambino.
Due ore di fatica, di mani che diventano ruvide e un po' grosse, il rumore della sega e poi l'energia dell'ascia,  non ci vuole molto per mani fini di un lavoro artificiale che percepisco sempre  più lontano e sterile, fatica di lavoro pesante che mi rasserena.
Lavori di terra, di legno, di pietre, di fieno, di animali e di boschi, di fuochi, di orti , di letame e di silenzio e focolare e neve e di cibo, lavoro lontano cone una terra promessa.
La sacralità delle mani e della terra.


3 commenti:

  1. Non tira buona aria da nessuna parte. Rimettersi in gioco va sempre bene ma sarebbe meglio farlo senza spinte esterne...

    Si vedrà. Come previsto, l'autunno sarà caldo.

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  2. Dovrei raccontare il caso paradigmatico appena avvenuto al lavoro che dimostra come questo modello ancora fermo al pensiero di Adam Smith, basato su valore di scambio, frammentazione, competizione e che assume la disponibilità illimitata di risorse, non funziona in condizioni che non siano rudimentali.

    Immaginatevi cosa succederebbe a bordo di una barca a vela, di una scialuppa, in una spedizione di incursori o di un ambulanza, se i componenti si mettessere tutti a competere posizionalmente.

    Questo è il modello rozzo che ha prodotto e preparato con determinazione un immaginario consumista per cui necessito che la mia fetta sia sempre più obesa (e quindi ovviamente la tua più striminzita ma questi sciocchi pseudo economisti si guardano bene dal dirlo) che lo alimenta e ne è parte.

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  3. Se non lo hai già fatto ti consiglio di provare anche con i cacciatori di teste.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.