Uno degli effetti pericolosi del
gas è la qualità eccellente dei prodotti. Il contadino cattocattolico ultrariprodottosi è parecchio distratto dalla insostenibile pesantezza della famiglia cunicola ma riesce a portarci comunque degli ortaggi squisiterrimi.
Quest'anno causa la grave siccità i diametri sono ridotti ma la qualità è forse anche aumentata.
'nzomma 'sta roba biobbona a chilometri due è parecchio pericolosa perché poi a te 'un te piace mica tanto andare a prendere la sbobba chimicoindustriale orribile pseudofresca moltostantia nonchè quasi sempre insulsa della grande distr(ib)uzione organizzata.
Ora dovrebbero arrivare le zucche violine, per la siccità anch'esse piccole ma assai sode e dolci. Sabato sera ho finito la riserva di zucca congelata in un risotto comediocomanda che ha avuto un discreto successo.
Occhio ai gas: spacciamo prodotti che causano dipendenza.
come non essere d'accordo
RispondiElimina:)
autumnfair
Sebbene l'economia etica sostenuta e realizzata dai gruppi di acquisto solidale sia in aumento da molti anni siamo ancora una piccolissima nicchia.
RispondiEliminaDiciamo che alcuni sono d'accordo e passano all'azione, altri saranno d'accordo solo a livello ideale, concettuale ma non compiono alcuna azione in tale direzione, molti altri ingnoreranno il concetto di gas o non saranno d'accordo.
Quando cucino (cose semplici) con ingredienti eccellenti, i miei amici si stupiscono dei risultati.
Pensa alle insalate marcio-costose-imputridito-fermentate gia prelavate e in busta di plastica.
Hanno TUTTI dico tutti gli svantaggi, difetti e caratteristiche negative e sono sempre più vendute.
Prticamente moltissime persone stanno uniformando il proprio gusto e alimentazione su un prodotto ai limiti della vendibilità.
Molte persone non hanno 5' di tempo per lavarsi un'insalata decente con prodotto fresco e poi si spoltronano per ore davanti alla TV, a FB, ciarlando al telefono.
Mah.
io mi ritengo fortunata (oltre a conoscere i "gas"), riesco a fare la spesa in coldiretti o in alcune fattorie della zona, certo ci vuole più tempo, ma il gusto è decisamnte migliore
RispondiEliminaautumnfair
Ci vuole più tempo.
RispondiEliminaSì, per le cose importanti ci vuole tempo.
E il cibo è molto importante, per il piacere, per la salute, per il rapporto con Madre Terra che ce lo fornisce.
Sì, è importante predendersi il tempo per le cose importanti.
Quando conosci il vero fresco, quello dell'acquisto diretto, poi ti rendi conto della qualità scadenti, infima del cibo industriale distribuito dalla distribuzione industriale.
Ho un po' la coda di paglia! Mi sento tirata in ballo, sai che ho scritto delle insalate in busta. Non è vero che sono marcie, basta leggere la data di scadenza come tutti i prodotti. Acquisto anche dai contadini, ma lo posso fare sporadicamente e non trovo dannoso usare al bisogno i prodotti dell'industria. Che poi se vogliamo disquisire certi contadini buttano tonnellate di diserbanti e fertilizzanti sui loro campi e poi te li vendono come genuini. Non sempre fresco=sano
RispondiElimina> sai che ho scritto delle insalate in busta
RispondiEliminaCome avevo scritto pensavo si trattasse... uno scherzo. E invece no.
(8|
Quando ero ancora abbonato ad Altro Consumo mi arrivavano mensilmente le valutazioni di vari prodotti / categorie di prodotti.
Alcune volte anche per le insalate prelavate in busta.
Valutazioni PESSIME su tutte per la quasi totalità dei parametri, igienici (carica batterica), organolettici (gastronomici), economici (costo al chilo n volte quello dell'equivalente prodotto non prelavato).
I contadini "chimici" sono gli stessi che producono gli ortaggi prelavorati - prelavati delle buste.
In effette il nostro gas considera criteri biologici ecologici estremamente stretti nella valutazione dei produttori, non acquistiamo da alcun operatore chimico industriale su terreni (altrimenti e impropriamente noto come contadino chimico - convenzionale).
E corretto confrontare fresco biologico con fresco chimico
Oppure prelavato biologico con prelavato chimico.
In quanto al dannoso, mi dispiace contraddirti, ma cibarsi di quel genere di verdure al limite della commerciabilità (le critiche di Altro Consumo erano del tipo "sono vendibili perché la legislazione ultra permissiva lo consente anche se di fatto non lo sono) regolarmente è dannoso (oltre che estremamente più costoso).
Chiaro che una volta ogni tanto, se proprio necessario, non si muore.
Per una volta NON ho parlato di ecologia (ambientale) ma solo di (ecologia della )salute e di economia) sul fatto che quelle buste di plastica diventano rifiuti permanenti non biodegradabili, non gestibili, a base di petrolio bla bla bla ovvero combustibile per gli spargitumori inceneritori.
RispondiEliminaNotizia pubblicata fresca fresca oggi.
RispondiEliminaA proposito di sviluppismo, progressismo, modernismo, accrescitismo oncologico tumorale e tecnofilie varie.
Bilancia commerciale, saldo attivo. Nell'export più alimentari che auto
Vagabonda: torniamo qui dove avevi accennato alle insalate in busta.
RispondiEliminaVagabonda wrote:
Non c'entra con il post ma con l'idea del grillo: sai che fino a qualche giorno fa ogni volta che vedevo una busta di insalata al supermarket ti pensavo, o meglio pensavo "devo resistere, non devo comprarla".
Allora, per fare chiarezza, mettiamoci anche il riferimento ad un altro tuo commento.
Se devi fare sforzo di volontà, allora usa l'immaginazione: fai uno zoom in sulle foglie di quella robaccia precondezionata fino a vedere la spaventosa carica batterica che la sta facendo fermentare e imputridire.
Poi di nuovo zoom auto, vedi il prezzo al chilo? Eì tre o quattro volte più elevato del prodotto non prelavato e sfuso.
Infine immaginati che nella tua scodella piena di una eccellente misticanza fatta con prodotto fresco c'è una roba mogia, mezza sfloppa, con scarsa consistenza, sapore scarcio con venature di marcio.
Insomma, troverei più difficile resistere al prodotto scadente che resistere all'eccellenza.
No!?
Infatti l'ultima volta l'ho messa a bagno con la @muchina cioè varichina... Diciamo che basterebbe razionalizzare un po' la spesa, cosa che ho dovuto fare per necessità malgrado io sia poco incline alla programmazione, e quindi evitare di comprare certi prodotti.
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