Si dice va dove ti porta il cuore.
E
quando ci siamo visti o
scritti il cuore ha indicato allegramente a salti e balzi dove andare. E
ieri ancora qualcosa è cambiato.
Ho l'ego con alcune parti (eros e lavoro) un po' malconce in questo periodo. Però è lì sotto che cova pronto ad alzare la testa e rigettarsi nei tentativi di andare oltre i limiti. A Bologna si direbbe che vuol fare lo
sborone.
Cosa avrei da offrirle? Molto affetto e forse qualche fuoco d'artificio di sesso libidinoso e forte, totale. Ma gli spettacoli di fuochi d'artificio non durano molto. Sarebbe un viaggio verso l'Amore, come dice Osho, quello divino, a due.
E quelle scintille andrebbero sicuramente a risvegliare il cuore del vulcano, là dove da lungo tempo si sono accumulati i chilotoni egoici che spingono verso seduzione e tutto quanto mai fatto o fatto poco. Risvegliare il vulcano?
Non so... Sto apprezzando così tanto la libertà, anche se è costata la quasi castrazione, il letargo profondo del mio eros, che l'ipotesi di legarmi non mi attrae.
Per di qua ma anche per di là.
(immagine: andreamantelli)
almeno cerca l'eros....
RispondiEliminaDopo ogni scelta si e' consapevoli di non poter tornare indietro. Quindi c'e' il tempo del non scegliere e mantenere tutti i percossi possibili. A scacchi si chiama Zugzwang.
RispondiEliminaFG
x Francesco:
RispondiEliminaSul pinao oggettivo il tuo ragionamento non fa una grinza, Francesco.
x FemminaGaudente:
Il non tornare indietro è la dimensione del tempo. Non scegliere è una scelta ben preciusa, a proposito di ossimori.
Der Zugzwang, l'obbligo ad agire, Non lo sapevo. Interessante. Grazie Femmina Gaudente