lunedì 15 ottobre 2012
La bella addormentata
Venerdì sera mi sono visto con un compagno del gas e una sua amica la pellicola di Bellocchio.
Il regista è stato molto bravo: il tema del fine vita e i dilemmi che esso ci caccia in mezzo al petto e alla testa come fosse un colpo di accetta avrebbe potuto essere trattato in modo banale o manicheo. Invece Bellocchio è riuscito a fornire una ampia panoramica su molteplici modi e piani di vivere il fine vita e sui conflitti che questi dilemmi sollevano. Su tre piani: umanità, convenzioni e potere.
Chiesa e religiosi ne escono pesti: le dissociazioni tra l'agire formale dei cattolici e il loro personale e le loro azioni viene rappresentato con precisione e dettagli, direi con cesello in guanto di velluto. Ma la mano di Bellocchio sotto è stata d'acciaio. E anche il corrispondente putridume a livello di partiti è stato rappresentato eccellentemente e pure i meccanismi per i quali le persone degne e non omologate vengono espulse dal sistema.
Sono passati più di quattro anni ma nulla è cambiato in questa barbarie ipocrita, anzi il ddl sulla dichiarazione anticipata per tonti ha peggiorato ulteriormente lo scenario.
Ecco, tu che leggi, augurati di non diventare carne da macero per l'espressione e la perpetuazione del potere, religioso o partitico. Non tutti riescono a essere eroi laici.
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Vorrei che si giungesse ad un risultato eticamente giusto ma qui si pensa a tutto fuorché a portare avanti discorsi che in fase elettorale potrebbero risultargli scomodi.
RispondiEliminaSicuramente è un film che vedrò...Sui modi diversi, e più umani di quello religioso di vivere il fine vita ne avevo già avuto sentore vedendo La fine è il mio inizio, la storia di Tiziano Terzani, la storia della sua scelta di come finire. Un momento del film che mi ha fatto piangere moltissimo, per la grande dignità con cui si è svolta, si è potuta svolgere la morte dello stesso, per sua scelta.
RispondiEliminaNotevolissimo, visto un po' di giorni fa, avevo già lasciato le mie considerazioni dalla mia amica Egle
RispondiEliminabella addormentata
non l'ho visto, ancora no...
RispondiElimina(un tema eticamente complesso,il diritto a morire dignitosamente)
x LaDama Bianca:
RispondiEliminaIo non nascondo che la nostra logica vada in tilt in quelle condizioni estreme. Vanno in tilt anche le emozioni e... la morale, anche quella.
Il conflitto tra etica e morale qui torna di vivace.
Ma in tutto questo travaglio, perché umanamanente è un travaglio, l'impossessarsi speculativo da parte dei religiosi (qui in Italia i cattocattolici) ha un subdolo e sottile fine di controllo sociale. Tu non sei libero della tua vita, è il pastore (ovvero il Clero) che hanno diritto sulla tua vite e sulla sua fine.
Parassiti religiosi e laici (nella pellicola il riferimento è ai parlamentarei del PDL) vanno quasi sempre a braccetto.
Ecco la speculazione elettorale: esprimersi ultracattolicamente come Berlusconi che disse che Eluana Englaro aveva le mestruazioni e... tadaaa (ecco la cacca chiesastica da zootecnia umana) avrebbe potuto fare un figlio. Il tuo valore come donna consiste anche? solo? nel poter sfornare figli.
Veramente ributtante.
Il potere che da il peggio di sé.
x nellabrezza:
Ma rispetto a questa marmaglia di bacchettoni pecoresci bigotti Terzani è un santo, una luce, un faro di spiritualità.
Tiziano è entrato nello spirito del vivere e lo ha fatto proprio com-prendendo il suo male come un passo, come un giro della giostra.
x Vagabonda:
Grazie per la segnalazione
Sono andato a leggermi il tuo commento.
Ostrega, 'sti neocatecumeni che combinano?
x ilblogdiautumnfair:
Ecco, il diritto a morire dignitosamente non è affatto un tuo diritto visto che il ddl attuale riserva ai medici (spesso 'na marmaglia cattocattolica) il diritto di decidere e le tue disposizioni non contano un cazzo.
Se il tuo dignitosamente non ci piace al cattomedico, mi dispiace, vegetari indegnamente marcendo come decidera il cattomedico.
già...
RispondiElimina(era detto in tono sarcastico...)
secondo me su questi temi la società italiana è più matura di quanto non si creda.....
RispondiEliminax ilblogfiautumnfair:
RispondiEliminaAvevo capito qualee era la tua posizione. Ho voluto solo sottolineare l'ipocrisid del ddl attuale.
x Francesco:
Sì, la società si è secolarizzata e questo ha tra i lati positivi che molte persone non hanno spento il cervello per obbedire mansuetamente a quanto il rabbino o il prete o il mullah dice loro nel tempio.
Quando leggo gli attacchi sundoli alla legge 194, che in Molise, Basilicata e Campania non ci sono quasi medici non obiettori mi piacerebbe veramente che ci fosse, come scriv tu a casa tua, uno schock, una mazzata laica su queste resistenze clerical bigottesche.
Ad esempio che prendessere un'altra mazzata su aborto e unioni civili, e divorzio, ad esempio.
Purtroppo non abbiamo i referendum propositivi e le leggi di iniziativa popolare marciscono in parlamento, ma sarebbe meraviglioso rimettere l'arbitrio delle persone al centro della loro vita. Senza alcuna supervisione pelosa paternalistica di tipo religioso.
La società è dove è, è il diritto che avendo un fine morale non ne accetta alcune realtà.
E la politica?
Qui abbiamo dei politicastri basabanchi, come diceva una vecchia lettrice, che sono in simbiosi col Vaticancro solo per ottenere il consenso delle masse cattoliche.
Perché molte persone alla fine spengono il cervello quando votano e segnano i simboli secondo quanto sentito in parrocchia.
Comunque sì, paesani e cittadini non sono così idioti e molti hanno capito che non possono affidare il loro bene più prezioso, la libertà al clero e al clericalismo.
sulla pazzesca vicenda di E. E. avevo scritto qualcosa, ma essendo epoca pre-blog non ti posso mettere il link, devo copiare incollare
RispondiEliminaABBASSATE LA VOCE, ALMENO
Ogni ora i titoli dei notiziari sbraitano il mio nome e cognome. Vorrei dire loro: “Ehi! Come ti permetti? Abbassa la voce, almeno!”. Al bar, in ufficio, in piazza si parla di me come si parlasse del tempo, o di calcio.
I politici, si sa, devono parlare anche loro, è il loro lavoro, e chi parla per obbligo inevitabilmente finisce per dire fesserie.
Litigano per il mio corpo e non sanno che la mia anima se ne è già andata da un pezzo. Incuranti di quanto il mio fisico sia già martoriato lo tirano di qui e di là come bambini che bisticciano per un giocattolo rotto. Ogni persona si sente autorizzata a dire la sua, senza sospettare che a volte è meglio osservare un silenzio rispettoso che rivelare al mondo la propria verità.
Io credo che parlino così tanto solo perché sanno che il teatrino è tutto loro: io non ho diritto di replica. Non posso dire cosa è stata la mia vita, o non-vita, in quel letto d’ospedale; avrei voluto qualcosa di meglio di quel giacere immobile: innamorarmi, fare una famiglia, piangere, ridere, emozionarmi. Ciò non è stato possibile, e che importa, ormai.
Da quella maledetta sera di troppi anni fa il mio corpo è sospeso in un limbo: incapace di vivere e impossibilitato a morire.
E’ come se mi trovassi in mezzo a una carreggiata, immobilizzata sulla linea bianca da un traffico impazzito. Se guardo indietro, vedo la ragazza le cui foto riempiono i giornali, ma il tempo non torna mai indietro. Non posso che guardare avanti, e sperare che papà mi terrà la mano nel momento in cui potrò percorrere quel tratto di strada. Come quando ero piccola e mi faceva attraversare la strada per accompagnarmi a scuola.
Qualsiasi decisione sarà presa, mettete il silenziatore al vostro inutile chiasso e lasciatemi morire-o rimanere in vita- in pace.
7 febbraio 2009
Grazie Silvia per il regalo, aver condiviso qui il tuo pensiero molto garbato, sussurrato.
RispondiEliminaPurtroppo lo status quo si basa anche su colossali e fortissime capacità di conservazione dell'attuale abominio e quindi è necesasrio usare molta intelligenza ma anche energia, se non forza o addirittura di più per cambiarlo.
Il ammmuth da spostare fa spesso anche il finto sorto tonto e quindi aumentare i volumi è quasi inevitabile in alcune fasi del cambiamento.