- Cinquanta i nuovi convogli commissionati da Trenitalia ad Ansaldo-Breda, Bombardier per un investimento di circa un miliardo e mezzo di euro. Ma Moretti strizza l'occhio anche ai pendolari. "Sui pendolari stiamo investendo di più perché sui pendolari stiamo investendo due miliardi e mezzo".
(Corriere.it)
Ohhh, due miliardi e mezzo sui treni pendolari invece di un solo miliardo e mezzo per l'AV. Ma allora le cose sono cambiate. Come sono bravi bravissimi. Che buona politica!
Ecco le mezze verità.
Nel servizio si guardano bene dall'informare che il traffico passeggeri è costituito in proporzione per un 90% di traffico locale e interregionale e solo 10% di passeggeri alta velocità / lunghe distanze.
Facciamo due conti:
2.5 : 90 =0,03
1.5: 19 = 0.15
Quindi su ogni passeggero ad alta velocità si caricheranno risorse 5 volte quelle dedicate ad ogni passeggero locale, nonostante i primi paghino tariffe intorno a 3 volte quelle di una tratta locale.
Ecco come l'Alta Velocità (alla quale io sarei anche favorevole, in un progetto di eccellenza nel trasporto merci e persone su ferro ed in una rete capillare, manutenuta, ridondata, efficiente ed in espansione) drena risorse alla mobilità dei poracci.
Non mi dilungo sul degrado pesante in tempi, cambi e costi già avvenuto da anni su tutte le tratte che non siano sulla dorsale SA - NA - RM - FI - BO - MI - TO (ad esempio Grosseto - Ancona, Brescia - Cuneo, Udine - Asti, Bari - Pisa, Pescara - Catanzaro - , etc.).
A proposito di antipolitica.
Leggendo il post mi è tornato alla memoria una frase che usava recitare un vecchio compagno comunista, del PCI di Luigi Longo e Berlinguer, per intenderci...quindi senza NO TAV e simili(?); ma di quelli che di lavoro ne facevano tanto e non solo; ma anche hanno preso tante botte dalle forze dell'ordine per rivendicare le proprie idee e diritti ecc.
RispondiEliminaMa per ritornare al concetto-frase di cui sopra, e che a mio parere riassume un po il senso del post ecco cosa diceva "E' una pura utopia se non illusione, pensare di insegnare ai padroni (oggi con più ipocrisia son detti datori di lavoro o imprenditori)a fare i padroni.
Fin tanto che i lavoratori,il movimento delle donne,il movimento degli studenti,il movimento dei senza lavoro ecc.; saranno divisi sindacalmente e politicamente, non sarà possibile fermare questo processo liberista, affarista e perchè NO? massonico...
A mio modo di vedere e non saranno nè i comici parlanti,nè gli pseudo ecologisti,ne i new-pensatori (magari sindaci ecc.
E sinceramente, non riesco a cogliere nessun segno di rinascita da tutta sta fuffa, interessata a sostituire la nuova casta.Mi fermo qui(?)
Grazie per il commento che hai lasciato nel blog.
Non è necessario inesegnare ai parassiti come appropriarsi di una quantità maggiore di risorse in un tempo minore rispetto a quanto non facciano già molto bene ora.
RispondiEliminaRitengo invece importante che le persone siano accorte e vigili rispetto ai meccanismi con i quali vengono ben tosate.
Il passo successivo e più importante è che poi prendano atto che qui ed ora il modello posizionale competitivo non può funzionare.
Io non penso che si tratti di disunione ma piuttosto di una mancanza di intelligenza, onestà intellettuale e di etica. Perché le classiche rivendicazioni della sinistra al padronato erano sì antagoniste ma assolutamente duali.
E ancora oggi coloro che urlano contro la casta non lo fanno per una presa di coscienza dei risultati ora fallimentari del sistema ma perché essi non possono essere al posto della "casta" (e non parlo solo di politicastri).
Al livello più basso un miglioramento potrebbe essere quello di modificare l'architettura e le procedure del potere introducendo sistematicamente meccanismi di conflitto virtuoso.ù
Grazie per il passaggio. :)
Non riesco ad essere contro nessun progetto di evoluzione delle tratte ferroviarie, ma ne abbiamo già parlato quindi non aggiungo altro per evitare flames deja-vu :P
RispondiEliminaDico solo a Daoist che i sindacati sono stati oggi come ieri, il primo nemico degli operai, perchè hanno fatto solo gli interessi propri (scala mobile docet). La lotta di classe è stato il principale motivo per cui oggi gli industriali hanno stravinto quella guerra (inutile) su tutti i fronti.
Pochi possono essere veri imprenditori (in grande intendo, non una singola P.IVA), perchè la cosa richiede una serie di qualità che hanno in pochi. Basta guardarsi intorno, pochissimi hanno la capacità di creare un'azienda privata e sana. Essere operaio era la normalità negli anni della cosiddetta lotta di classe. Tanti contro pochi, ma il numero non conta, nè è mai contato: tra i due non ci voleva molto a capire chi avrebbe vinto, soprattutto in presenza di un conflitto estremo: in questo caso l'imprenditore scappa sempre, ed è esattamente quello che è successo.
In più l'operaio è una figura sostanzialmente in estinzione, rimpiazzato dal tecnico che gestisce il sistema robotizzato di produzione, e lo ripara.
Le masse più o meno bovina da guidare ideologicamente sono di fatto un ricordo dei regimi degli anni venti e degli anni di piombo, ancora visibili oggi al massimo in qualche paese del terzo mondo stile Venezuela. Oggi siamo all'iper-differenziazione, perchè tutti devono sempre sentirsi speciali ma allo stesso tempo parte di un branco, solo che i branchi sono divisi. Non c'entra nessun divide et impera di immaginarie intelligenze da dietrologia, è solo che l'umanità è così, è varia e capricciosa.
Tu vedi male nella massoneria? Strano, perchè è un altro tipo di branco. Sono branchi quelli degli operai, sono branchi quelli degli industriali, sono branchi quelli dei massoni, e tutti vogliono comandare, guarda caso.
L'unica soluzione apparente è nella collaborazione tra questi branchi, non certo nella lotta. Solo un sistema di reciproco rispetto e convenienza può risolvere il problema, solo un sistema di integrazione può portare a risultati accettabili. E attenzione, non sto parlando di concertazione, dove si scontenta tutti o si fanno pasticci per accontentare tutti. Sto parlando di altro, quello appunto che manca e che non è mai stato realizzato.
Io lo chiamo la terza via :)
Potrei condividere le idee-ragioni dei due commenti, tuttavia tengo a precisare che la politica in se non mi appassiona...preferisco la politica per se...ma non vedo soluzioni(?)
RispondiEliminaComunque apprezzo lo sforzo già di porsi il problema di come se ne potrebbe uscire dalla situazione in cui il mondo ci si è venuto a trovare; un po meno mi attraggono i ragionamenti modernisti e men che meno quelli sviluppati in web...con tutto il rispetto per chi nel web manifesta reale onestà intellettuale.
Ben venga il cambiamento e sopratutto quello generazionale, ce ne bisogno a tutti i livelli; ma se cambiare vuol di "il potere" che poi diventa fine a se stesso,beh, questa faccia della medaglia non serve a nessuno.
Ecc.ecc.
Concludo dicendo che allo stato delle cose...comprendo meglio il maestro toista Hsun-tzu e qualche secolo più tardi Karl Marx "E l'ambiente che determina l'individuo, se questo è laciato a se stesso...consente (Hsun-tzu) alla sua natura malvagia di emergere; mentre per K.Marx, è l'ambiente economico sociale in cui uno cresce che ne determina il suo sviluppo-crescita.
Ecc.,ecc.
Eppure il primo è della scuola taoista detta di destra, il secondo il pensatore della rivoluzione proletaria ( che la storia a collocato a sinistra).
Mi chiedo cosa sia cambiato da allora sino ad oggi dell'uomo e nell'uomo?
I treni dei pendolari sono comunque piuttosto cari. Sarzana Spezia sono 25 km e il biglietto costa 2 euro e 60...è assurdo che se ti muovi in due in auto risparmi più che andare in treno.
RispondiEliminaGli ultimi due anni li ho fatti da pendolare su Genova e ho incontrato sempre personale gentilissimo, utenti invece molto maleducati, gli stranieri in particolare, quelli in vacanza per intenderci, con i piedi sui seggiolini.
uhm, io faccio Milano - Roma in treno AV. questi due giorni ho fatto a/r con ITALO anzichè con trenitalia. meno inquinante dell'aereo, più riposante, più utile, più logico. la stessa tratta in aereo o auto è più cara e più inquinante. questo non vuol dire che i pendolari debbano viaggiare come bestie. ma ha ragione Sara, costa meno l'AV che la tratta regionale. dopodichè secondo me solo 1/3 di quelli che viaggiano sui treni pendolari paga biglietto o abbonamento. quindi .....
RispondiEliminax AntiBolscevico:
RispondiElimina> Non riesco ad essere contro nessun progetto di evoluzione delle tratte ferroviarie
Se nella casa che hai in parte costruito non hai la cucina e i serramenti perché hai preso il bagno con i rubinetti di platino, forse è il caso di rivedere le priorità. No!?
Mauro Bonaiuti osservava in un recente convegno, con una critica molto (troppo garbata) che nella seconda metà degli anni settanta i dipendendenti avevano raggiunto un potere di acquisto che non fu mai più eguagliato.
Diciamo il picco del potere d'acquisto. Però essi che avevano la Fiat 124 o le prime Ritmo vedevano tutti i giorni la pubblicità (del consumismo liquido funzionale al capitalismo) che faceva vedere i loro "padroni" girare con il Maserati o con la Mercedes. E allora iniziarono a rivendicare maggiore stipendio e maggiore salario e con esse la china.
Quando parlo di dualismo antagonistico e fallimentare (Baumann ricorda che questa è uan società della scarsità, perché da mane a sera continuano a martellarti la mente che non hai il bagno nuovo a sufficienza, non hai fatto la vacanza esclusiva a sufficienza, con la tua auto 1800 a 16valvole sei scarso perché è uscita il nuovo Boxter Porsche, i tuoi stivali comprati l'anno scorso e pagati un tot sono obsoleti, insufficienti per la moda di quest'anno che si basa non più sugli stivali ma sugli sabot etc.) intendo proprio questo: un continuo rinfacciarsi colpe e demeriti quando in realtà sei compartecipe del meccanismo.
La collaborazione richiede rapporti umani e scale, dimensioni adeguate. Che non possono essere quelle della civis comunale, della piccola patria l'unico luogo dove sostenibilità, democrazia, controllo e cooperazione reciproci possono essere realizzati.
x Daoist:
L'ambiente determina l'individuo che determina l'ambiente.
Una parte di malvagità (preferisco di ombra, scuro, senza giudizio morale) fanno parte della realtà.
E non si può non tenerne conto e tantomeno demonizzarle come tendono a fare ad esempio le religioni abramitiche.
Cosa è cambiato? Che qui e ora l'homo è quello di sempre ma ha purtroppo la tecnologia di fare disastri e danni irreparabili che una volta semplicemente non erano fisicamente possibile e ciò combinato con la sua numerosità sta portando ad un degrado gravissimo le condizioni della biosfera.
A dispetto di tutte le tecnologie, un Homo europeo del 2012 consuma 600 volte la quantità di risorse che consumava un suo avo del medioevo.
RispondiEliminax Sara:
> è assurdo che se ti muovi in due in auto risparmi più che andare in treno
Primo: se consideri le tabelle dei costi chilometrici, ti accorgi che essi sono molto più altri dei soli costi del carburante.
Secondo: la mobilità privata (su gomma) esternalizza gran parte dei suoi costi.
Terzo: il sistema industriale di trasporti per definizione (la ferrovia) ha sistematicamente rimosso tutte le tariffe e le promozioni per attrarre traffico.
E' una sorta di antimarketing che dura da decenni.
Perché c'è la volonta di fare i massimi utili con il minimo lavoro possibile. Da servizio e mezzo ad attività lucrativa.
Potrei raccontare di assurdità tariffarie e di eccellenze all'estero che sollevano seri dubbi sulla visione (eh!?) politica ed imprenditoriale italiane sul sistema trasporti.
Sono arrivato più spesso alla rissa fisica con i tamarri cafoni con i piedi sui sedili. A me mi piace prima chiedere con garbo di toglierli e poi aumentare il livello di proposta (fino a quella fisica) quando reagiscono alla "e tu che cazzo vuoi".
x Francesco:
Sono d'accordo: ma non si può ridurre il sistema ferroviario alla dorsale SA - NA - RM - FI - BO - MI - TO.
Negli ultimi 30 anni come è andata la dinamica:
rete merci praticamente smantellata (i risultati si vedono sulle autostrade)
rete passeggeri pendolari e medie distanze (trasportail 90% dei passeggeri): 20% degli investimenti
dorsale alta velocità, ca 10% del traffico passeggeri, 80% degli investimenti.
Non può funzionare: io arrivo in un battibaleno da BO a NA e poi non ho uno stracco di treno per arrivare ad AV o BN.
Non è un sistema di trasporto, né una rete, è un aviolinea su ferro TO - SA.
Alla fine uno da Siena a Torino (non da Fangiano di sotto a Limbiate) prende l'auto.
Sulle linee che frequento l'abusivismo è praticamente residuale, marginale (secondo dati forniti dal Comitato Pendolari Emilia Romagna).
Da quando è stato istituito il macchinista unico il capotreno ora ha mansioni di controllo biglietteria. E' praticamente impossibile viaggiare a sbafo.
Scusa mi correggo, tra Sarzana e Spezia sono non 25 km, ma 20 e un biglietto di 2 euro e 60 è oltre misura assurdo! Costa più il treno del bus. Ti parlo delle mie mini realtà, perché sono quelle in cui il passaggio tra luna e l'altra è costante, i parcheggi mancano, ma i mezzi pubblici certo non invogliano.
RispondiEliminaSecondo me la cultura del treno va un po'incentivata, altrimenti ci viaggia solo chi non ne può fare a meno.
A caro prezzo però!
Sfondi una porta aperta.
RispondiElimina_ele mi ha detto che in Regno Unito (dove pealtro il sistema ferroviario è malconcio dopo lustri di antipolitica thatcheriana) esiste una differenziazione tariffaria pazzesca.
Ad esempio se andata e ritorno in giornata il ritorno è gratuito.
Ora, fino a metà anni ottanta anche in Italia (qualcosa del tipo 15 o 25% sul prezzo) c'era uno sconto sull'andata e ritorno. Poi l'antimarketing ha rimosso quella tariffa come molte altre.
Non vogliono riempire i treni, fondamentalmente. Ma come si potrebbe giudicare un'attività economica nella quale ogni sforzo è teso a ridurre la clientela?
Una demenza.
Ecco, abbiamo la demenza lucrativa che governa il sistema dei trasporti.
Ad esempio in germania c'era fino a pochi anni fa una formula per cui per 12 euro potevi girare tutto sabato e domenica su tutti i treni regionali e interregionali (no IC, no EC, no ICE che è la loro Alta Velocità) in tre o quattro.
Risultato: hanno riempito i treni del fine settimana. E creato anno dopo anno una clientela anche di piccoli e bambini che hanno potuto apprezzare la qualità del viaggiare in treno e che saranno certamente clienti (anche di servizi più costosi quando saranno adulti).
Ecco una Politica dei trasporti fatta anche di Politica tariffaria.