martedì 21 aprile 2015

Peonie e peoni

Quello è un posto a pochi minuti da casa. Anche qui e lì passò la linea gotica e già nell'autunno del '44 venne "irrorato" di napalm dai buonigiustisalvatoridemocratici americani contro i brutticattivinazi recita la storia scritta dai vincitori.
Comunque il medio appennino è da sempre terra grama, fredda e franosa di inverno, torrida e arida d'estate, ampie zone di terra salsa, sterile, azzurrastra. La crescita demografica dell'Ottocento portò a vari nuovi insediamenti e poderi in posti che erano deserti non per caso. I nomi erano sono un programma: Ca' Sete, Ca' Fame, Ca' Inferno, luoghi grami per mezzadri (a volte trentaticinquepercentadri o quarantapercentadri), braccianti, poracci; peoni con il solo strumento per l'aumento della miseria.
Per campare iniziarono ad estendere i seminativi (massima estensione durante il tentativo di parziale autarchia del fascismo, una delle buone cose del fascismo, almeno concettualmente) solo che questo fu un dramma per terreni così fragili, crete e argille plioceniche che attraversano l'Italia dalla Liguria alla Calabria. Iniziarono dissesti, alluvioni, i calanchi, ad ogni autunno mezzo appennino veniva giù. Boschi ridotti al lumicino ci si scaldava poco, a legna. Povertà prima, miseria poi.
Ora hanno iniziato a tritare i boschi di mezza Italia per farne cippato, c'è il nuova sciagurato business di moda verdognolastro degli inceneritori di boschi e masse ("bio" non c'entra un cazzo, non c'è nulla di più idiota e anti bio di incenerire alberi per fare corrente elettrica per insegne di outlet e per condizionatori findus con le finestre aperte e poi ci finisce dentro fino al 49 di non legno). La popolazione aumenta per milioni di arrivi di homo non solo incompatibili ma ostili con i locali, scenari inquietanti, già noti e che stiamo dimenticando.
La parziale autarchia fascista, con una popolazione che era meno della metà attuale e che consumava a testa un quarto o un quinto dell'attuale (dunque siamo in assoluto a un ottavo o un decimo dell'attuale impronta) fu durissima. Immaginate cosa succederà nel giro di qualche lustro. Ritorno alla miseria, dispense sempre più vuote, ospedali sempre più fatiscenti e sempre più bocche, membra, piedi, gambe rotte, uteri usurati... Ecco che la crescita si compie fino a tornare a renderci miserabili peoni.

Negli anni dello sciagurato boom del dopoguerra buona parte d'appennino si spopolò. I poderi della fame, della miseria vennero abbandonati per la vita nelle città formicaio, per un desiderio di un tenore di vita meglio della miseria.
Attualmente la fascia di territorio italiano del medio e alto appennino è la più ricca di biodiversità dell'intero territorio nazionale. I boschi hanno riconquistato terreni, i calanchi sono diminuiti, in parte sono ora coperti da boschi in formazione. Sono tornate specie animali e vegetali quasi estinte.
Domenica li ho portati, in una passeggiata di qualche ora, a vedere anche le rare peonie selvatiche (Paeonia officinalis L.) in fioritura e... le abbiamo trovate. Essi erano contenti come pasque e io pure. Macchie di viola rossastro, un giallo esuberante di stilli e uno stimma carnoso nel verde. Erano bellissime, come vulve rossastre, irrorate, socchiuse, con un profumo finissimo, elegante. Volgari, oscene e bellissime, contrasti eccelsi. Poi i pungitopo e le gemme e l'elicriso e le roverelle. Più su i ruderi di poderi bombardati e/o poi abbandonati, edilizia biodegradabile, pietre legno e mattoni con alberi dentro e il cancro vitalba segno di aree boschive in sofferenza, precarie, degradate. Abbiamo preso anche le erbe buone, tarassaco, strigoli e ortica per tornare a casa e continuare la delizia, il piacere, l'estetica. Forse per portare un buon ricordo, distrarci dal paio di orrendi tumori edilizi modernisti che osservavamo, lontani, dall'alto.







27 commenti:

  1. > Non fu una idea folle

    Attenzione: il concetto di autarchia, di autonomia e indipendenza è uno dei concetti più nobili ed intelligenti.
    Avevo scritto "una delle buone cose del fascismo, almeno concettualmente".
    Se dipendi da altri consegni loro un cappio. Essi prima danno, poi chiedono.

    Infine, la tecnologia storicamente ha comportano un aumento dei consumi e della complessità e dei suoi costi.
    Società contadine tecnologicamente "rozze" (considerate con lo stupidame modernista tecnoteista attuale) erano estremamente raffinate su moltissime pratiche di eccellenza, erano n volte più efficienti e resilienti.
    Ma non farò certo un'elegia del si stava meglio quando si stava peggio visto che opportune tecnologie milgiorano grandemente la qualità di vita.
    Si pensi al frigorifero o alla lavatrice, al telefono.
    Ora la tecnologiao meravigliao e miliardi di euro di investimenti sono messi nel fatto che le masse possano passare dal 3G al 4G in modo che si possano vedere la partita della pedata su SKY mentre sono in giro a Venezia (!!) oppure per postare su faccialibro trepuntozero la fotina del nipotino compresa l'odore di cacca che ha fatto nel pannolino.

    Anche le industrie possono essere fatte bene o male.
    Vai in Germania e gli impianti siderurgici lì sono condotti bene, con regole... ferree.
    Anche se la Germania non è affatto un paradiso, non è neppure un paese di Baluba, no!?
    Non esiste un caso Taranto in Germania, non così grave, che mi risulti.

    Infine, produrre acciaio per 6M di italiani avrebbe un impatto pari ad un sesto della produzione per 60M di italliani (pure di meno se consideriamo 15M di lavoratori ospiti e di invasori clandestini).

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  2. Avevo pubblicato la pagina con "Peone e peoni".
    Ora ho corretto il titolo / oggetto.
    Freudiano, direi!

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  3. Questa è una frase vera e falsa.
    Le tecnologia, sarebbe neutra.
    Poi la dai in mano a masse sterminate di dementi, manigoldi, egoici, riproduttivicunicolari, fanatici religiosi, pazzi, nichilisti e potenzi le loro simpatiche caratteristiche.

    Insomma, il piccone non ammazza nessuno, è neutro, poi lo dai in mano al Kabobo di turno.
    Prego.

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  4. Ora noi siamo in una economia ultrafragile e così aperta che non di rado non è più economia.
    Quindo ora è necessario chiudere. Se è vero che un obeso devo ridurre il proprio apporto calorico, se hai un anoressico la cura deve cambiare.

    La cacca è una delle cose più importanti.
    Tra le cause della crisi ecologica ci sono
    o - la perdità di fertilità dei campi
    o - eutrofizzazione dei corsi d'acqua
    o - inquinamento delle falde

    dovuta a cacca e piscia persone che non torna più ai campi per chiudere il ciclo e il fatto che le persone sono dicentate milion mila.

    Che problema c'è? I fosfati li prendiamo a/da Nauru, no!?

    > Italia è piccola, priva di risorse e sovrappopolata, l'idea della economia chiusa è suicida

    Infatti lo stato dell'Italia è suicida proprio perché l'economia è aperta (ovvero massimamente non chiusa) e patologicamente dipendente dall'esterno.
    E' come se tu contassi per vivere su reni e sangue in outsourcing (ora si dice alla moda così).

    Problema grave: sovrappopolazione che causa dipendenza dall'esterno.
    Quali sono i rimedi?

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  5. Rimette al mondo questo posto. Terapeutico.

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    1. Sono tornati a casa felici e gasati.
      Ma non è una novita.
      Io vedo gli artificializzati cittadini che vengono a ricaricarsi di vitalità, ossigeno, bellezza, acqua bona e cibo migliore.
      Hanno preso anche le patate (eccellenti) dal cuntadein di montagna da cui mi rifornisco ora che quelle del gas son finite da un tot.

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  6. Ho iniziato a leggerti e in testa avevo i versi di questa canzone:

    occorre essere attenti per essere padroni di se stessi occorre
    essere attenti
    occorre essere attenti occorre essere attenti
    e scegliersi la parte dietro la Linea gotica
    Comandante Diavolo Monaco Obbediente
    Giovane Staffetta Ribelle Combattente
    la mia Piccola Patria dietro la linea gotica
    sa scegliersi la parte.

    E mi godo questo bel pensiero.

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    1. Le cucino.
      E' diventa cucina assai sfiziosa e con risultati di grande gradevolezza (oltre che salutari!).

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  8. Interessate post, UnUomo. Condivido la comune preoccupazione per l'impronta ecologica sul nostro Paese di noi italiani... Fino a quando paesi stranieri ci venderanno cibo ed energia? ma la cosa che mi sorprende di più è constatare come questi argomenti vengano totalmente ignorati dal 99,99% delle persone, anestesizzate dal potere soporifero di TV e programmi spazzatura. La cosa peggiore è che quello 0.01% di cittadini consapevoli nulla potranno contro la marea montante del collasso e verremo travolti come tutti gli altri.

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  9. > Fino a quando paesi stranieri ci venderanno cibo ed energia?

    L'impoverimento prima e l'immiserimento poi della Siria si è manifestato quando da esportatori di petrolio, a causa della abnorme crescita demografica, sono diventati importatori di petrolio.
    Da valuta entrante (e quindi potenziale di acquisto di risorse non prodotte localmente, terra subdesertica quindi povera!) a valuta uscente.
    E' del tutto ovvio che una emorragia del genere porta al crollo dell'organismo e i risultati si sono visti e sono in corso.

    Qui abbiamo il pecorame di alto medio e basso livello tutto che recita la litania della "Più crescita per tutti" che è la fissazione psicopatica di uno già pieno di debiti che continua nevroticamente a ripetere che l'unica possibilità per salvarsi sia di... aumentare le uscite, le spese.

    Anche qui esistono vari lettori ossessivamente crescitisti che addirittura distorcono lessico e linguaggio (addirittura un pipo, visto che i linguaggio è la prima forma di distorsione della percezione della realtà) persone che hanno anche strumenti culturali una qualche intelligenza ma che poi non so, visto la negazione dei limiti.
    Insomma il 99.9% de Il_bobbolo ha la testa che nega la realtà e i suoi limiti.
    Il fatto di essere in gran numero peggiora le cose perché credono che la realtà sia democratica ovvero deformabile a beneficio della percezione di maggioranza.

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    1. @Uomo

      Guarda, non c'è nemmeno bisogno di distorcere il linguaggio, a dir la verità. Tu conosci la comunicazione, quindi sai che basta costruire dei frames all'interno dei quali tutto può essere ricondotto.

      Quindi non è nemmeno necessario raccontare balle alla gente se tu riesci a inculcare nelle loro teste le cornici interpretative con le quali guardare la "realtà".

      Alla fine, anche il messaggio della decrescita è un frame (così come quello della crescita, naturalmente).

      Tu non hai ancora capito (e speriamo sia così) che ti rendi interprete di un messaggio pauperista che serve solo a far accettare a questo paese di scendere ai livelli di povertà del sud-est asiatico.




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    2. x nottebuia:
      Guarda, nella pagina odierna di Lorenzo sugli imbecilli titolati c'è proprio l'assurdità che si descrive: esaltati fondamentalisti umanisti, sìglobal, crescitisti che, come osservavo sono diversamente intellligenti e credono di combattere la povertà aumentando... il numero di bocche da sfamare, da membra da curare, di docce da rifornire di acqua, di oggetti energivori da supportare, di persone per le quali costruire case, autostrade, parcheggi distruggendo campi e industrie, con un insieme di risorse non solo non stabile ma in sensibile diminuzione.

      Coloro che si autoproclamano eroi e studiosi contro l'impoverimento sono proprio coloro che hanno ideologizzato ed apologizzato queste folli politiche cresticitive-pauperiste e che a dispetto della realtà dei suoi limiti ne rimangono fondamentalisti.

      La mia posizione NON è pauperista ed è molto chiara e semplice: la decrescita demografica deve essere maggiore della decrescita del leviatano economico ovvero dell'impronta ecologica.
      Questo permetterà di mantenere le risorse / PIL / pro capite (o di aumentarli) e di mantenere buoni tenori di vita e di estenderli.
      Cazzo c'entra col pauperismo? Io ragione pro capite che è quel che conta. Solo gli idioti del PIL possono pensare che sia un bene che la torta aumenti in assoluto del 20 % quando il numero dei mangiatori aumenta del 50% o raddoppia.

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    3. Si, Lorenzo, capisco benissimo il tuo discorso ma non capisco quello di Uomo.

      Uomo pensa che qualsiasi tipo di ipotesi che osi pronunciare la parola "crescita" sia improntato a una sorta di illusione impossibile, date le ovvie premesse sul fatto che le risorse sono finite, che il_bobbolo è quello che è, e che le dirigenze non hanno minimamente a cuore il proprio popolo.

      Io vorrei essere invece prima di tutto realista e, in questo senso, provare a scongiurare prima di tutto il peggio.

      In altri termini vorrei evitare di sprofondare troppo perchè se è vero che non possiamo permetterci di migliorare oltre certi limiti (oggettivi), è altrettanto vero che possiamo cedere nelle maniere più folli e sbizzarrirci nel trovare tutte le soluzioni peggiori e scavare, scavare, scavare voragini verso abissi infiniti.

      Ci sono margini invalicabili ad andare verso l'alto, ma non c'è alcun impedimento a correre verso il basso.

      Poi c'è anche la famosa teoria che sia meglio una fine veloce piuttosto che un'agonia senza fine. Anche su questo ci si può sbizzarrire.


      @Uomo

      Si, ma il tuo discorso dovrebbe essere quello di provare a rafforzare la provincia, i piccoli centri, quindi la piccola impresa.

      Per fare questo hai bisogno di soldi e investimenti perché si tratta di soluzioni meno economiche, che devono essere sostenute o, comunque, essere protette e rese convenienti da opportune normative (ti scontri con le famose economie di scala, con la fabbrica asiatica che produce 1 miliardo di pezzi a costi inferiori, eccetera)

      Non devi tagliare, devi investire (sempre se vuoi sperare in soluzioni migliori).

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    4. > "crescita" sia improntato a una sorta di illusione impossibile

      Tu confondi, volutamente, essendo crescitista, il termine "crescita" con il termine "sviluppo" in una sorta di apostolato positivista fideistico in cui tutto viene ricondotto alla crescita oppure bandito o eliminato.

      Voi crescitisti, inoltre, siete incoerenti perché volete solo alcune crescite ma non le altre, come già spiegato.

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    5. >Il punto debole della teoria di UomoCoso è che è una ideologia universalistica

      No
      A me interessa che si decresca qui e ovviamente auspico che si decresca anche altrove. Ma altrove sono cazzi di altrove
      Poi uno cerca di difendere il margine di sostenibilità che ha recuperato, con le buone ma anche con le cattive.


      > [...] Infatti devi decrescere demograficamente in tutto il mondo nello stesso tempo perché se decresce solo una certa zona, il vuoto viene riempito dalla eccedenza

      Allora quale è l'alternativa?
      Che anche gli italiani iniziano a riprodursi come conigli incontinenti in modo che si arrivi prima a 80M e poi a 125M, aumento la mia costipazione così prrevengo la tua.
      L'idea di tagliarsi prima i coglioni di Franco per far più dispetto alla tua amante che è sua moglie non mi pare particolarmente intelligente.

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    6. Questa però è una logica Mors mea mors tua.
      In effetti sempre più studiosi ed ecologi ritengono che siamo spacciati.

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    7. Dai, Man, non generalizzare. Sai benissimo che non puoi ridurre il mio discorso nel calderone del "crescitismo" del più tutto per tutti, con le promesse da pulcinella fatte a orario-telegiornale.

      @Lorenzo
      Il mio è un discorso che si basa SOPRATTUTTO sui valori.

      Nel momento in cui tu progetti di vivere in provincia, optando per la piccola-media impresa e contro la grossa impresa devi necessariamente riprogettare un modello insediativo, produttivo, e di stile di vita.

      Un discorso del genere deve per forza tirare in ballo dei valori. Significa riprendere in mano un' idea di vita, quindi stabilire chi siamo, come vogliamo vivere, cosa vogliamo produrre, COME vogliamo produrre e perché.

      Significa discutere di specificità locali, in modo particolare.

      E' chiaro che non saremo mai la Germania, perché abbiamo una logistica che deve tenere conto di Appennini, Alpi, Isole. Non siamo una immensa pianura americana.

      La grande impresa non è la nostra soluzione naturale, salvo eccezioni (proprio per i problemi di logistica e trasporti, per le tante specificità e diversità locali, eccetera).

      I distretti del Veneto erano un modello mondiale, ora sono annientati.

      Ma chi ci ha convinto ad abbandonare certi modelli di sviluppo industriale? Solo l'idea comunista che dovevamo essere tutti operai omologati?
      Si, forse nella prima metà del Novecento, ma oggi c'è l'idea che debba sopravvivere la grande impresa perché bisogna fare la concorrenza globalizzata (e questa è un'idea che ci viene dall'Europa a trazione tedesca, che vuole l'Italia sub-fornitrice di prodotti semilavorati di qualità...eccetera, eccetera)

      insomma, ci sono tanti risvolti e articolazioni in questi discorsi.

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    8. Uomo, la popolazione italiana del 2015 non avrebbe problemi di eccessiva natalità. Tu qui sei l'unico che ha un figlio, non capisco con chi te la prendi.
      Dovresti aprire un blog in una lingua africana o asiatica e rifare a loro i discorsi che fai a me o a Lorenzo (ma anche se li facessi a tutti gli italiani sarebbe inutile, perché la gente non fa più figli)

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    9. come sempre, ci sono tanti risvolti

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    10. il problema è che la rivoluzione al contrario la stanno facendo ovvero stanno riempendo il paese di immigrati(succede pure in europa) col fine anche di renderlo appetibile dal punto di vista dello sfruttamento lavorativo in maniera da riportare l'industria. La cosa si può fare solo se importi immigrati

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    11. @Lorenzo

      Alto-Basso: è chiaro che la risposta non può mai pendere da una sola parte, perché l'approccio TopDown puro è quello dirigista sovietico, mentre quello BottomUp realizza la l'ideale anarchico.
      Entrambi mi sembrano utopici, quindi è evidente che la realtà è più o meno quassi sempre nel mezzo, come saggezza suggerirebbe.

      In questo momento io insisto sul Top-Down perché a mio avviso è quello che permette la globalizzazione.
      Si tratta di 4 regole tanto stupide quanto assurde che stanno devastando l'Europa. Non penso infatti che i popoli europei del 2015 sia più stupidi di quelli del 1930.

      Tutto qui.

      Chi tra i cosiddetti "intellettuali" di oggi ha il coraggio di salire su una cassetta in mezzo ad una piazza e dire "signori, vi ho raccontato un sacco di fregnacce"?

      Ecco, questo è un fatto molto grave. E' chiaro che la nostra classe politica difficilmente ammetterà di aver completamente sbagliato, perlomeno negli ultimi 20 anni. La cosa non mi meraviglia affatto, del resto i politici sono lo specchio della società.

      Trovo invece assai più grave che decine tra le cosiddette "persone di cultura" di questo continente tacciano o non abbiano capito in che razza di casino ci stiamo avvitando.
      C'è un silenzio assordante. Non dico tanto, ma mi basterebbe solo vedere uno di quei finti cantanti rock che avesse il coraggio di rinunciare al decimo disco di platino per raccontare qualcosa di sensato e dare uno schiaffo all'ipocrisia.

      C'è da riflettere, senza dubbio.

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    12. (Si, però non fraintendetemi. Non è che mi aspetti la rivoluzione da 4 cantanti. Ironizzavo solo sul fatto che persino chi veste i panni del "contestatore" è perfettamente omologto al sistema. La responsabilità principe è di professori, scrittori, ricercatori, dirigenti, e, in genere, tutte quelle persone che hanno maggiori occasioni di riflettere su certe questioni)

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    13. Sì, come anarcoide io ho questa utopia del bottom-up.
      E' la massa sommersa che detemina il comportamento, la dinamica del ghiaccione. Purtroppo anche in peggio ed è ciò che succede assai spesso.

      Lorenzo, io ritengo che ci siano una quantità elevata di problemi sovrapposti e intrecciati.
      Non è solo la classe politica: essa è espressione di un paese, di una cultura, sarebbe irrealistico che essa fosse radicalmente diversa da ciò che la esprime.

      Vari studiosi ed ecologi, etologi, etc. hanno studiato più volte questa incapacità della specie a pensare, a ragionare che non sia a cortissimo respiro.
      Il fatto di lavorare e di lucrare sulla creazione di problemi, nel peggiorarli è una caratteristica quasi universale nello spazio e nel tempo.
      Si aggiunge, a tutto questo, la mentalità religiosa (vedere qui, ad esempio): da sempre invasati fanatici ripetono le loro litanie, la loro ostilità alla realtà sbagliata e ai limiti che essa ci pone. Non cambia se agitino il corano, i risultati sugli utili del trimestre, il libretto rosso.
      E' così semplice e consolatorio rifugiarsi in questi rozzi schemi di pensiero avulsi dalla realtà.
      Aggiungi, infine, la più becera speculazione, il parassitismo dei sacerdoti, degli apologeti delle varie religioni oppio.
      Plagiare le menti per poi sfruttare le persone.
      E ancora masochismo, sadismo, compulsioni, ego fuori controllo, le dinamiche del potere.
      Il ruolo dei vari esagitati fondamentalisti sinistri che negano i limiti, la drammaticità dell'invasione e anzi fanno di tutto per sostenerla ed ampliarla è paradigmatico.

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  10. gli immigrati hanno una considerazione dei loro diritti scadenti basta dare loro un tozzo di pane ed è fatta.Inoltre ripeto l'islamiazzazione è il sistema migliore per unificare il continente, basta vedere anche con che entusiasmo molti giovani europei si convertono all'islam

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    1. > gli immigrati hanno una considerazione dei loro diritti scadenti

      ?
      Nient'affatto.
      E' solo questione numerica e di rapporti di forza.
      Le devastazioni che si susseguono in vari posti e banlieue d'Europa aumenteranno via via coll'aggravarsi della crisi e dell'aumento numerico dei gruppi più aggressivi.
      Ciò verrà coperto, riformulato, interpretato da varie interpretazioni sociologiche come nel caso delle devastazioi e saccheggi in Brasile o a Londra a cerca di capi firmati.
      Ma l'interpretare in modo diversamente reale la realtà è uno dei meccamismi per fuggire da essa o per programmare le menti, per plagiarle.

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