Oggi sento quella biochimica che fatico a definire, una sorta di grande benessere, di tonicità fisica, di gagliardia, euforico, di euforia.
Dà alla testa questa dolce vita.
Ieri, alla Instabile, Mauro Berardi ha suonato delle cose pazzesche.
Ecco, un profano potrebbe pensare :- beh, che cambia? Metti su dei vals, dei tango e non cambia granché.
La capacità di questi stregoni di elevare o affossare una serata, di renderla noiosa, frizzante, monotona o vivace, emozionante o insulsa è nota a noi tangheri. Ma non solo nel tango. Anche in altri luoghi del ballo si sa che certe orchestre o certi DJ sono alcuni livelli sopra.
Sono aspetti così fini che non esiste un algoritmo, una procedura. Come si fa a istruire una persona o un programma a condurre una serata e a farlo in modo eccellente? Eppure la differenza si nota. Fa parte di quelle cose che esistono ma non sono descrivibili né il risultato di una qualsivoglia procedura
Un po' come la maestria in cucina, in una qualsiasi discliplina, un po' come l'innamoramento.
(gianlucasacco)
Solito bel post personale, ispirato, che centra il punto.
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Grazie Marco
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