domenica 21 aprile 2019

Gloria e manipolazione


  • Tutto il mondo ammira il coraggio del soldato tedesco, il soldato tedesco ammira il coraggio del soldato italiano.
La demonizzazione e la rimozione tout-court di tutto ciò che ha avuto a che fare con nazismo e fascismo mi rende assai curioso di avere accesso a qualche realtà oggettiva che non sia la narrazione artefatta dell'ortodossia del pensiero unico antifascista. Quando posso, vado a cercare.Cercare non significa trovare subito e neppure evitare falsi di ogni genere.
Ieri sera mi sono visto questo documentario "La Battaglia in Nord Africa: Montgomery contro Rommel". Osservo due cose:
  • la rimozione, nel documentario, pressoché completa dell'Italia e degli italiani
  • la glorificazione del vincitore Montgomery.
Beh, non ci vuole molto a vincere con armamenti, rifornimenti, n volte il numero di carri armati e m volte il numero di aerei, p volte i pezzi di artiglieria. Cosa ci sarebbe di glorioso? Lo raccontavo a mio papà, oggi, a pranzo, che mi ha snocciolato il motto in occhiello, raccontandomi di soldati italiani che si infilavano sotto i carri britannici per lasciarvici delle mine anticarro (attenzione qui alla narrazione fascista che egli ebbe da piccolo, dovrei verificare, qui altro documento dei molti, ci sarebbe da dar lavoro ad un ricercatore di storia per anni).
Ancora una volta, la narrazione con cui ci manipolarono e tentano di manipolarci, con qualche successo sulle masse, non è la realtà, piuttosto tende ad adulterarla per scopi precisi.
Prego osservare, quotidianamente, la rutilante narrazione contemporanea, l'apologia del glorioso progresso verso le società neppure multietniche ma multiculturali (nota) sbandierata sulla maggior parte dei quotidiani in linea e il profondo e neppure così celato razzismo antieuropeo, antiitaliano.
Diffidare sempre della storia dei vincitori.

Nota
Lo Spacciatore Massimo di oppio tradizionale si è aggiornato alle nuove droghe. Predica la costruzione di ponti per importare a milioni la barbarie che fa esplodere le sue greggi (cristiane, loro lessico). Non male come pastore, eh!?

4 commenti:

  1. Hitler, fece degli errori madornali. Il potere gli dette alla testa, probabilmente era circondato da yesmen (anche perché non andavano per il sottile, Rommel fu suicidato dai nazi).
    Invece di puntate ai campi petroliferi del Caucaso prese un tot di forze militari e si intestardì su Stalingrado.
    Ma,stavo per scrivere che questi errori catastrofici siano un problema delle dittature, dello "uomo solo al comando" ma, probabilmente, errori colossali furono presi pure da altri sistemi di gestione del potere.
    Mi chiedo se Mussolini avesse fato come Franco, fosse rimasto fuori da una guerra alla quale l'Italia non era preparata.
    Certo che i cari "alleati" e i loro imperi, sottraevano risorse agli stati continentali.
    Ho letto più volte della fame energetica di Italia e Germania e lo stesso Hitler parlava di Lebensraum ovvero di spazio vitale, ovvero risorse vitali.

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  2. Ho visto altri due documentari

    o - La Battaglia di Germania: la fine del Reich.

    o - Dall'Operazione Barbarossa al Processo di Norimberga. Seconda guerra mondiale.

    Vorrei scrivere una pagina perché sono rimasto assai colpito.
    Come è possibile l'avvitarsi di una nazione di assoluta eccellenza in un processo così (letteralmente) (auto)distruttivo? Hitler fu catalizzatore del meglio e del peggio (infatti, alcuni capirono e tentarono di farlo fuori) e la hybris del potere gli fece fare numerose peggiori scelte possibili.
    Certo che, dal punto di vista storico, furono tempi di industrializzazioni di larga scala, comprese la violenza su altri stati, popolazioni (v. il crimine di guerra del bombardamento incendiario di Dresda che fece piu' vittime della sperimentazione degli SUA dell'arma atomica sulle cavie giapponesi, le deportazioni di popoli degli stalinisti, etc.).

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  3. o - La II guerra mondiale - le cause

    Kissinger pensa che Hitler fosse un maniaco.
    Da fuori alcune scelte folli farebbero pensare a questo.
    Manca però una narrazione degli sconfitti, di qualche nazionalsocialista non fanatico.
    C'è la reazione a Versailles e il fatto che gli stati continentali Germania e Italia volevano allargarsi e non è una battuta, la parola è da prendersi letteralmente.

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  4. Sì, Lorenzo.
    Anche nel documentario che ho visto stasera (v.commento qui sotto) emerge una serie di sottovalutazioni.

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