Suonavamo i tamburelli e gli organetti lontani, giù oltre il bosco. Suoni di sangue vivo, d'amore. E il gracidare delle rane nello stagno. Sterofonia psichedelica, destra, sinistra. Sentivo a tratti le urla, lontane, della transe ballata - una di molte - più vicino il respiro del sonno regolare degli altri, di UnBambino, accanto a me, a destra. _zzz e _zzzino sono arrivati dopo.
C'è, delle vacanze di giugno, questo ricordo di estasi; fermo in tenda nella notte, ricordo di emozioni profonde che salivano, come bollicinee, incontenibili, infinite, continue, del sabato notte al Gran Bal Trad, a Vialfre'.
Difficile rendere anche solo un po' di quella magia e delle emozioni antiche, ataviche che essa evocava, in parole.
(via iatrida)
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