lunedì 7 gennaio 2013

Nimby

pungitopo





Adoro passare da un estremo all'altro. Così ho fatto una vera e propria abbuffata di tango, venerdì sabato e ieri, domenica sera. C'è uno strano bilancio energetico, da una parte adrenalina e gasamento massimo, dall'altra il fatto che passi molte ore in ambienti chiusi, con un'aria marcia che si taglia con la motosega, togliendo ore al sonno, con sbalzi dei ritmi circadiani da ammazzare un bisonte. Andato a letto alle cinque sveglia alle undici, sono rimasto a letto quasi fino all'una mezzo rintronato.
Avevo bisogno di un recupero energetico e per me il primo è fare attività fisica nella Natura. Così ho sentito il mio maestro di tango "dei colli" e il pomeriggio siamo andati a visitare una falesia in arenaria in un posto difficilmente accessibile, fino a delle grotte pazzesche con delle erosioni eoliche che hanno formato dei pizzi di rara bellezza. Due ore di camminata: prima campi e poi bosco (con una presenza bellissima di pungitopo, mai visto una comunità così bella e folta ed estesa così) e poi di vera e propria arrampicata (_nni fu insegnante di educazione fisica e si è mosso molto bene, anche se alla fine egli era quasi spaventato del rischio corso in un tratto di arrampicata, ma perché crucciarsi di un pericolo passato?). Ho trovato un'anima gemella, fine, un esteta con cui capirmi e confrontarmi, non solo in auto mentre andiamo in milonga, e ci raccontiamo di donne e di relazioni con questa metà del mondo.
Mi faceva osservare la meraviglia dei microborghi in pietra, mi raccontava la loro storia e poi anche la bruttezza vomitoria dell'edilizia moderna; ci sarebbe da tagliare le mani a chi ha compiuto quegli scempi o li ha autorizzati, robe che hanno intonacato e tapparellizzato e ortogonalizzato dei piccoli edifici capolavori in pietra, crimini modernisti.
Così ritorno a quanto successo sabato mattina. Come lista civica ci hanno chiamati a proposito dell'ipotesi di costruire un piccolo parcheggio su un pezzo di campo (frutteto) nei pressi di un borghetto storico di pregio. Il proprietario che si batte con irruenza e con colorite espressioni in dialetto bolognese (che a me piace molto per la sua musicalità a differenza di altri dialetti) contro questo progetto non vuole che si faccia proprio nel suo campo ma ecco, forse_meglio in quello adiacente (in realtà riconosce che il parcheggio è sostanzialmente inutile e quindi solo dannoso ma questa presa di coscienza vale l'1% della violazione percepita al suo diritto proprietà ed integrità di proprietà). Peraltro nativo della piccola frazione, acquistò nel 2005 un edificio tirato su negli anni 60 che per bruttezza ha pochi confronti, un pugno violento nello stomaco che si staglia su un panorama mozzafiato su tutta la corona bianca del crinale tosco-emiliano. A proposito del fatto che la proprietà DEVE avere dei limiti che se io avessi ora una bombettina atomica, la notte...
Ecco, osservo attonito questo questa maggioranza che non si rende conto dell'indicibile bruttezza e insostenibilità del ciarpame modernista fino a che il tumore non inizia ad aggredirla direttamente. Ma dove cazzo eravate quando sono decenni che lo diciamo documentiamo prevediamo urliamo ribadiamo con scienza e conoscenza?
Mah.

Nessun commento:

Posta un commento

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.