giovedì 19 dicembre 2013

Destra sinistra - 3

(Destra sinistra - 2)
  • Domani non possiamo vederci... stasera non posso perché vado a manifestare al CIE.
    Perché invece di manifestare non te ne prendi qualcuno a casa?

Questo scambio tra _rio, il tesoriere del gas, cara persona e anche amico, pensiero anarchico, di sinistra e assai razionale (quasi su tutto) e me, riporta alla questione, emersa di recente anche da Gaia, o da agobit  di 'ste cose che sarebbero il centro, la sinistra e la destra e come si rapportano a ecologia, sostenibilità, etica.
Ecco, io che stimo molto _rio anche per la sua brillante razionalità, il suo ateismo, lo punzecchio sulla questione del problema della crescita demografica (sulla sciagura della quale egli concorda e sul grave problema della violenza delle migrazioni di massa, sulla quale la sua razionalità evapora, svanisce, torna ad essere religioso).

Esistono mille mila questioni in cui destra, sinistra, centro, non significano un cazzo.
I qualunquisti antiqualunquisti a sinistra sbraitano che non schierarsi è qualunquista, di destra (è l'argomento preferito a "snistra" contro i pentastellati).
I qualunquisti qualunquisti di destra diventano verdi dalla bile e ti sbraitano che sei un comunista, un anguria, No TAV (pare sia diventato un insulto del quale io mi approprio con somma soddisfazione).

Io non capisco. Io vorrei sapere: maaa...
La questione ecologica è di destra, di centro o di sinistra?
La sciagura demografica sarà questione di destra, di centro o di sinistra?
La libertà sessuale è di destra, di centro o di sinistra? e la morigeratezza sessuale? Essere consci del corpo, della sessualità, della salute fisica è di destra, di centro o di sinistra?
La legalizzazione delle sostanze stupefacenti è di destra, di centro o di sinistra?
La questione dei diritti e dei doveri è di destra, di centro o di sinistra?
Il problema della crescita è considerato a destra, al centro, a sinistra?
Il localismo è di destra, di centro o di sinistra? Se lo chiamamo noglobalismo? Sì può essere localisti e sfruttare schiavi stranieri? Si può essere noglobal per tutto ed essere sìglobal sulle migrazioni? Essere contro le violente ingerenze esterne in Val Susa è di sinistra? ed essere contro la violenza di ingressi di massa nel territorio costipato dove vivi è di destra?
L'antipolitica edilizia? quella dei trasporti su gomma? saranno di destra? di sinistra? di centro?
Il pareggio di bilancio? la svalutazione? la sostenibilità? il conflitto intergenerazionale sono di destra, di centro o di sinistra?


E' certamente molto importante anche sapere se la biologa del laboratorio di analisi istologiche dei tuoi  tessuti beva il vino o preferisca la birra. Il pastore ti tiene lì fermo mansueto a rimuginare saròdidestra? saròdisinistra? seididestra? seidisinistra? così ti può tosare meglio.
In questo diario ho collegato alcuni luoghi che ritengo degni, luoghi di persone che non hanno ammassato la loro crapa nel mucchio assai voluminoso di quelli che pongono il futile indifferibileestrategicamenteimportantissimo fazioso dilemma se sono e se tu sei di destra, centro o sinistra e si schierano (che è così comodo e rassicurante), persone intelligenti e brillanti che la credono chiave per interpretare le questioni del mondo e della vita e poterle risolvere.


(johanna) (*)

(*)
Coome... cosa?
Una volta sinistra... una volta destra?!

23 commenti:

  1. Penso che la difficoltà delle persone di sinistra a vederla come te (e in buona parte come me) sulle migrazioni derivi anche dal fatto che chi è di sinistra mal tollera enorme differenze di reddito, le stesse che sono il motivo reale o percepito per le migrazioni di massa - ricordiamoci infatti che molti stranieri provengono dai Balcani e dall'Europa dell'Est, dove non c'è il problema della crescita demografica.
    Quindi uno ti dice: prima risolvi le disparità di reddito, poi puoi dire alla gente di stare lì dov'è. Io sarei anche d'accordo, e per questo decresco, però poi ti scontri nuovamente con la sinistra, che chiede più consumi per tutti nei paesi già ricchi.
    Comunque, secondo me non è una questione di irrazionalità ma di idee: se io penso di avere troppo, penso che sia giusto in un'ottica redistributiva che qualcuno me lo prenda. Anche perché molti migranti provengono da paesi sulla cui rapina noi costruiamo il nostro benessere.

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    1. Non ho mai avuto il piacere di incontrare persone tinte di rosso che considerassero giusto che qualcuno prendesse le LORO cose, quelle private, da cedere in prima persona. Magari ho incontrato solo le persone sbagliate, però sono TANTE!

      Ah, tra l'altro, se senti ("tu" impersonale, rivolto a chi ipocritamente manifesta certe false intenzioni) così impellente la necessità di riequilibrare le ricchezze tra chi è ricco e chi non lo è, e visto che consideri che noi siamo troppo ricchi... chi ti vieta di cedere da subito le tue ricchezze "in eccesso"? Scegli uno sfortunato a caso, di quelli a zero reddito, e cedigli la metà del tuo reddito. Così farebbe una persona onestamente convinta di quel che sostiene. Ma chi è tinto di rosso non è per nulla onesto, se no non sarebbe tinto di rosso, sarebbe rosso e basta. E io non conosco nessuno che sia davvero rosso.

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    2. Non si tratta tanto di dividere le proprie ricchezze con una singola persona ma di cercare di cambiare il sistema per cui tutte le ricchezze vengano redistribuite. Io sto provando a vivere molto modestamente in un paese ricco ed è molto difficile se sei da solo: ce la fai, ma rischi di essere emarginato dal fatto che gli altri continuano a spendere di più e a fare attività che prevedano grosse spese. Inoltre se chi ha veramente tanto non rinuncia a niente redistribuendo quel poco che ho io non risolvo le grosse diseguaglianze e contribuisco a creare una società ancora più estremizzata. Per questo il cambiamento dev'essere collettivo.
      Comunque essere di sinistra, in questo caso, significherebbe anche comprare meno, pagando di più, ma rispettando i diritti dell'ambiente e dei lavoratori. Ma senza cambiamenti strutturali, da portare avanti collettivamente, questo è difficile.

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    3. Da quanto leggo da Gaia - la mia web eroina preferita! - ella non blatera ma vive quotidianamente uno stile di vita che ritengo un po' la quadratura del cerchio, cioè quello della sobrietà serena. E lo fa in maniera anche eccellentemente, in modo radicale.

      Il suo pensiero mi pare che vada alla ricerca di soluzioni razionali ai problemi.

      Purtroppo il problema è, come dice Jorgen Randers, che il mondo non funziona in modo razionale.
      Non è tutto male ciò che è rosso, come non è tutto male ciò che è nero, blu o bianco.

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    4. Io invece ho la radicata sensazione che chi fa discorsi di questo tipo voglia fare il ricchione col culo altrui. E scusate il francesismo.
      Anch'io sono "sobrio", anzi, di più. Anch'io vorrei vedere meno disparità. Ma chissà perché ho come il sospetto che quando un dirigente (di qualsiasi tipo) indossa la maschera del "dobbiamo ridistribuire la ricchezza" intenda una cosa sola: "devi darmi la tua (poca e strasudata) ricchezzina affinché io possa rimpinguare la mia ricchezzona; e vedi di sbrigarti, che ho già pronta la macchina della tassazione selvaggia e/o dei pignoramenti. Ovviamente per nobili ragioni, nè!".

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    5. Ridistribuzione...
      Anche nella logica "di destra" della competizione, della "gara" tu devi ripartire regolarmente da zero, tutti dalla stessa linea.
      Chiunque ha giocato a Monopoli sa benissimo che quando sei al massimo della sperequazione, quando sei quasi monopolista, il gioco diventa una solfa pazzesca, ha perdo il 98% di energia, vitalità e gusto. E non è affatto approssimativa quella metafora.
      Il sistema borghese e capitalistico funziona bene se il grosso è la mediaborghesia, non se una piccola minoranza del 10% detiene quasi la metà della ricchezza. Una strategia "meritocratica" (lessico di destra) ovvero "equa" (siamo a sx qui) è quella che discutevo da Michele Brunati.

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  2. Non sono edotta, anticipo già: anzi sono una profana che più profana non si può, in tema di politica.
    E' che non mi sento né di sx né di dx: mi sento una che pensa di amare il territorio proprio, che plaude agli interventi agli impegni di conservazione del territorio, all'eguaglianza e bla bla.
    Ma io penso pure ai soldi.
    Si vede che non c'ho coscienza.

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    1. Essere profani significa essere davanti al tempio, osservarlo con un certo distacco.
      Non si può essere arguti, critici senza essere profani.

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  3. che cos'è la destra?
    cos'è la sinistra?

    Cantava un certo Gaber

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    1. Giorgio Gaber aveva dileggiato questa ipersemplificazione della realtà al dualismo destra e sinistra ulteriormente degradato alla metrica per masse basata su minestrine, superga, docce o pacchetti di Marlboro.
      Lo aveva fatto con ironia tagliente.
      Eh, Giorgio... magno!

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  4. io la risolvo così

    mi sento economicamente di destra
    mi sento culturalmente di sinistra

    ma così neanche tanto, perchè anche io avrei potuto dire la stessa cosa sul CIE, più o meno....

    (più o meno perchè i migranti fanno lavori che noi a oggi col cazzo che facciamo)

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    1. (magari perché per quei lavori vengono corrisposte paghe che, per un Italiano, sono da fame, laddove per chi rapporta le entrate italiane col costo della vita d'un Paese a basso costo della vita quelle stesse paghe sono moltiplicate per otto, o per dieci - ho già spiegato questo concetto, se ci pensi)

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    2. Penso che avere il portafoglio a destra e il cuore a sinistra sia una delle accuse più efficaci che in non-sinistri facciano ai sinistri.

      Migranti e lavori umili.
      Se volessimo essere di destra (quale?) , ipotizzeremmo che in un sistema economico no-global (adiabiatico) il mercato risolverebbe il problema. I lavori meno graditi e comunque importanti diventerebbero assai appetibili per il fatto di essere remunerati molto (legge domanda-offerta).
      Non posso che condividere l'utopia di MrKeySmasher.
      Ma ho fatto un ragionamento di destra o di sinistra? Ahahah

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    3. calma e gesso.

      io sarei liberale e liberista di sinistra anche se guadagnassi 750 euro al mese. e culturalmente sono di sinistra perchè in Italia la gente di destra è tendenzialmente più di merda della gente di sinistra

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    4. Francesco, hai deto sarei. Attendo la verifica dei fatti - quando capiterà. Tanto per provare, potresti scegliere volontariamente di dedicarti a un mestiere da 750 euro al mese, quindi vedere di nascosto l'effetto che fa. Ho imparato sulla mia pelle che quando la vita ci costringe a passare dal condizionale all'indicativo tanti punti di vista che diamo per irremovibili cambiano, eccome se cambiano!

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    5. Ho passato buona parte della mia vita, parte comprendente tutto il periodo della mia adolescenza (e quindi relativo anche al paragone spietato con gli altri), con 800 mila lire al mese, vivendoci in tre.
      Non è stato facile per niente, e quindi so di cosa parlo quando dico che sono assolutamente più affine ad una certa destra. Non capisco per quale motivo, e anzi lo trovo proprio sbagliato, si dovrebbe spartire la ricchezza. Trovo che sia più corretto che a certe professioni, che corrispondono anche a maggiori responsablità, vengano affiancati dei benefici sensibili in termini economici.
      Detto questo, la cosa vale in termini ideali di meritocrazia, ma poco ha a che vedere con quello che "destra" e "sinistra" oggi significano.

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    6. I "lavori" più nocivi, illeciti, inquinanti (in senso lato), parassitari sono quelli più remunerati. Più fai danni nel mondo più guadagni soldi a palate.
      Il valore NON è (quasi mai) il prezzo.
      Meritocrazia NON è una maratona nella quale tu partecipi con uno zaino da 15kg e il tuo avversario parte dal km 32 o a fianco a te su una Ducati dopo aver ben omaggiato i giudici di gara a parte quelli che il lubrificante non l'hanno preso sicuramente giudici di gara comunisti...

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    7. Poi se me lo ridici in un italiano comprensibile magari capisco cosa vuoi dire...

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  5. "...Le categorie di destra e sinistra nate con l’’illuminismo sono vecchie di due secoli e mezzo, non son grado di rappresentare e comprendere le esigenze dell’uomo contemporaneo. Destra e sinistra fanno riferimento all’economia, ma oggi la questione in campo è soprattutto esistenziale".
    Così Massimo Fini in:
    I regimi cadono quando la Polizia fraternizza con i manifestanti

    Non posso che condividere.

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    1. Esistenziale, ecologica, spirituale, filosofica, identitaria.
      Come sto cercando di sottolineare in questa pagina.
      Grazie per la segnalazione.

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  6. ..Per sinistra più facilmente ci riferisce a movimenti socialisti o socialdemocratici, o cmq rivolti e coltivabili per le masse; escluderei un certo ecologismo radicale, che tuttavia definire di sinistra è un pò ardua, ed anzi lo vedo andare a braccetto col così detto ecofascismo...Quanto alla destra, cè una destra anteriore alla destra sociale, la destra preborghese ed antiborghese poi, quella della civlità contadina stazionaria in cui il ritorno forzato al localismo sarebbe meglio incluso nel rapporto di valori suo proprio...Quindi alla tua domanda risponderei alla De Benoist dicendo che serve una nuova morale che giocoforza recupera qualcosa dei valori contadini europei di Inizio 800',possibilmente depurati da ogni forma di Cristianesimo, religione dei deserti come ogni forma di monoteismo, ( Ernest Renan), possibilmente aggiornata alle evidenze scientifiche..Insomma il waldganger , (Junger, trattato del ribelle), che ridiscende dalla selva non è stato un fiero oppositore della destra sociale ma ha ancor meno da spartire con ogni forma di socialdemocrazia dei valori e delle risorse.

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    1. > o cmq rivolti e coltivabili per le masse
      Mah, non so.
      Certe posizioni razionali(ste) della sinistra, per quanto assolutamente razionali, logiche, sono assai indigeste alle masse.

      Ecofascismo... ahaha, io sarei volentieri un ecofascista o, tanto per rimanere nel dualismo destra-sinistra, un khmer verde :)

      I contadiini sono sempre stati avversati dalla "sinistra" tecnoteista, progressista. Il loro radicamento alla Terra e all'etica della Terra, della Natura li allontana dalle posizioni "anti biologiche" del pensiero razionale della sinistra.

      Il Waldgänger, gli uomini selvatici di Risé, i cristofori che attraversano la selva e i torrenti portando sulle spalle l'Uomo. Forse l'artificalizzazione, la tecnicizzazione della vita, lo sradicamente dalla Madre Terra sia un problema del quale destra, centro e sinistra non si rendono conto e al quale tentano di porre rimedio aumentando l'alienazione.
      A destra con il BAU distruttivo, a sinistra con il tecnoteismo e la morale.
      Dovrei leggermi qualcosa su Juenger e dei "camminatori silvestri" (Waldgänger, questo è una cosa che mi sta MOLTISSIMO a cuore e che pratico quando posso!)

      "L'Uomo dorme nella foresta. Quando egli si desta e si rende conto del suo potere, allora l'ordine si ricostituisce."

      Questa visione rompe l'artificiosa assunzione antropocentrico che vede homo opposto (superiore) a soggiogare il non umano, creando un'illogica disgiunzione esclusiva (peraltro, se noti, questa schifezza è quella su cui si basa la truffa del bipolarismo (anti)politico).

      Il metalivello è e non può che essere la congiunzione, homo E Natura pena l'estinzione del primo, visto che la Natura è il tutto e homo solo una sua espressione peraltro infinitesima dal punto di vista temporale.

      Grazie per il bel commento, Francescaccio! :)

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  7. Un po' sotto pressione in questi giorni, risponderò.
    Grazie per gli interventi, alcuni molto interessanti.

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