domenica 1 maggio 2016

Festa dell'ipocrisia del lavoro

  • La malattia viene quando la gente si allontana dalla natura. La gravità della malattia è direttamente proporzionale al grado di separazione.

    Più la gente fa, più la società si sviluppa, più aumentano i problemi. La crescente devastazione della natura, l’esaurimento delle risorse, l’ansia dello spirito umano, tutte queste cose sono state provocate e diffuse dal tentativo dell’umanità di realizzare qualcosa. In origine non c’era nessuna ragione per progredire e non c’era nulla che dovesse essere fatto. Siamo arrivati al punto in cui non abbiamo altra via che portare avanti un movimento che non porti avanti niente.

    Masanobu Fukuoka

  • Diffida di chi non lavora per pulirsi la casa e cucinare per sé.
    _rio, caro amico anarchico.

Anche sul lavoro la retorica non manca. E' incredibile come, con 'sta retorica, i moralisti (e la sinistra che è tra i più feroci moralisti) sia riusciti a rovinare anche il senso del lavoro e l'ecologia del lavoro.
Il lavoro è un dovere. Lo è perché in Natura non si mangia gratis: se non lavori, semplicemente non mangi ovvero crepi.
Il lavoro è una metarisorsa, limitata sul quale c'è competizione. Non c'è alcun diritto al lavoro, non è mai esistito e mai esisterà. Anzi, come metarisorsa, la tendenza è quello di accapparrarsene il più possibile: come? con l'automazione e le macchine e con i capitali necessari al fatto che si possa concentrare maggior capitale. Potrà non piacere ma la realtà spesso è assai sgradevole perché "storta" rispetto alle morali storte: se accetti i sistemi in grande li accetti tutti, non solo la metà che a te_ti piace. L'etologia di specie è massimamente scorretta proprio perché determinata dalla forma più selettiva di evoluzione che è la competizione intraspecie. Come si risolve il dilemma? Con la decrescita demografica, con la territorialità (autarchia locale) che contiene la scala entro il fisiologico e, specialmente, il numero, la quantità delle classi sradicate dalla natura, il proletariato urbano, metropolitano, come quello rurale, numericamente maggiori e meno formate che sono anche le peggiori dal punto di vista riproduttivo. L'invasione di milioni di xeno balordi, senzarteneparte, furbi, patacche, avanzi di galera, incapaci, ignoranti, maneschi, picconatori, delinquentastri, criminali, bruti ipertestosteronici etc. è proprio una conseguenza del bubbone giovanile, della crescita numerica esplosiva della parte meno qualificata della piramide sociale là, quella che qui sta perdendo posti per automazione. Un problema da tenere lontano il più possibile, ogni popolazione legata al territorio che la ospita. Fine.

Il lavoro non è schiavitù, condanna, travaglio o altre cazzate del genere. La schiavitù ha come corrispondente il fancazzismo (non solo quello dei parassiti capitalisti, dei padroni, come dicono loro), parassitismo e assistenzialismo in medio e in piccolo e viceversa. Sono realtà del mondo che sono, sostanzialmente, un dipolo. O entrambi i poli o nulla.
La schiavitù che consta sostanzialmente, nei paesi "moderni", in lavoro schiavile. In anni di esperienza e di osservazione della realtà noto che i più grandi rivoluzionari a parole, i kompagni duri puri, sono spesso i più disordinati destinatori del loro reddito, sono ostili a forme economiche etiche, decrescitiste, che richiedano un impegno personale e la rinuncia ad altro. Non c'è nulla di peggio per 'sta massa di dissociati dirittisti dalla realtà che iil concetto di rimuncia (oltre a quello di dovere).
Se uno abolisce il lavoro - perché le svampite fanfaluche di becera demagogia arrivano anche a questo - semplicemente sta sfruttando altri obbligati a lavorare al posto suo. Del resto, i kompagni miopi, quando si incazzano come vipere pestate con i capitalisti in grande e in medio, poi, si comportano come loro in quanto a garantisti di ignobili pratiche, come pensioni bebè, finte pensioni, assenteismo, fancazzismo, acquisto disetico etc. Come diceva Mao, la classe operaia è fatta di piccoli straordinari borghesi. Col problema che negano di esserlo: anche solo dissociazione, falsità e ipocrisia sono aggravanti massime, un problema in sé.
Il lavoro non è un diritto e nessuno può subire nella propria vita, nei propri ambienti, le conseguenze, le distruzioni per il presunto diritto al lavoro altrui. La sinistra industrialista, operaista sostiene il progetto TAx in Val Susa e ogni altra nefandezza tecnoprogressista economicista. Le varie coop ecodistruttrici in grande son proprio il bracco crescitista, ecocida della peggiore sinistra. Ricordate la puttanata pidiossina-veltroniana dell'ecologia del fare?  Ecco, proprio quella. Siamo all'aberrrazione, allo stravolgimento etico, semantico. Del resto questi kompagni, zecche radical chic, appena hanno due palanche in più, hanno la colf, ne conosco parecchi.
Il lavoro o è sostenibile, ecologico oppure è un problema e come tale va combattuto. Altro che diritto al.

Gandhi, un altro moralista terribile ma che era coerente ed esemplare, quindi un'assoluta, ammirevole eccezione, ribadiva il dovere del lavoro personale, degno, autonomo, fino a che si può lavorare (altro che cazzate sindacalesi demagogiche del Più tutti in pensione più ricca a quarantanove anni sei mesi un giorno - ci sarà qualche schiavo del fiscoglebainps che lavora per il tuo "diritto"). Il lavoro personale NON è quello retribuito: anzi, per quantità e importanza è proprio il lavoro personale e il dovere di compierlo che dovrebbe essere il centro del mondo economico.
Il resto? Ciarpame ideologico intessuto sul lavoro per altri scopi speculativi.
Come dicevo ad un'amica, man mano che passano gli anni più mi accorgo di quanto siano artificiali, lontane dalla natura, ad essa ostili, adulterate ovvero finte, inquinanti le teorie sinistre delle mezze verità, a partire dalla retorica del lavoro.


("masanobu fukuoka", autore sconosciuto)

10 commenti:

  1. Pensavo ai miei gatti che hanno cibo in abbondanza, ma si tengono in allenamento con la caccia di topolini, piccioni, lucertole etc.

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    1. Anche gatti e cani e animali da compagnia si sono artificializzati. La loro capacità di caccia da lavoro dal quale dipendevano originariamente per vivere e in fase domestica per integrare la magra dieta assicuratali (pure i padroni erano assai magri!) è diventato un passatempo.
      In ogni caso la vita degli animali è sostanzialmente una vita per l'unico lavoro che possono fare, quello per nutrirsi.

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  2. Lorenzo: "Il "lavoro-non-lavoro" è qualsiasi altra cosa, per esempio una professione artigiana o il coltivatore."

    Penso che UUIC intendesse un'altra cosa: il lavoro che fai per te stesso, senza coinvolgimento di denaro in un senso o nell'altro. Ad esempio, ieri ho lavorato mezza giornata per predisporre il terreno e trapiantare le melanzane. Nessuno mi ha pagato, non venderò neppure una melanzana, zero soldi. Eppure, ho "lavorato". La mentalità distorta che, credo, UUIC ha voluto esporre pretende che quella mia mezza giornata non sia stato vero lavoro, bensì passatempo (hobby, per coloro che continuano ad accettare l'imbastardimento della nostra lingua). Se ne deduce che chi propende per quella mentalità distorta consideri "lavoro vero" solo quello schiavile, quello basato sul flusso di denaro. Non è un caso che io accosti il flusso di denaro alla schiavitù: quando svolgi un lavoro con retribuzione in denaro sai in origine che una percentuale cospicua (maggioritaria?) del tuo lavoro sarà a beneficio di personaggi non coinvolti neppure in minima parte nel dare/avere dell'attività.

    P.S. Leggevo di una sentenza nella quale un tale sarebbe stato pesantemente multato per avere lavorato in modo "hobbistico" l'orto di un amico troppo anziano. La ragione? Perché avrebbe accettato di farlo in cambio della possibilità di raccogliere egli stesso i prodotti dell'orto secondo le proprie necessità, il che è stato equiparato ad una "utilità" equiparabile a un reddito, da cui il passatempo sarebbe diventato lavoro vero e proprio (schiavile) e avrebbe dovuto sottostare a tutte le normative su assicurazioni, contribuzione, fiscalità, ecc. Ovviamente, nel rapporto verbale di mutuo dare/avere tra l'anziano e l'ortolano "della domenica" non c'era nulla di tutto questo, dal che le numerose e costosissime violazioni contestate. SE è una storia vera, è da raggelare il sangue.

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    1. Be', quando lavoro in modalità "schiavile" pago le tasse e non decido dove e come devono essere spesi quegli introiti, il che comprende il vederle spendere in cose che a volte considero inutili, altre volte addirittura dannose. Dunque, in quei casi lavoro non per me stesso, ma contro me stesso. Il che dà la misura del nostro essere sudditi e nulla più. Schiavi, se preferiamo un termine ancor più forte. Considera che, per tua stessa e più che opportuna ammissione, la democrazia è un inganno, è fasulla.

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    2. > ho avuto una epifania
      > bensì passatempo

      Come vedete, l'italiano è ricco e ha molti vocaboli e molti registri e non c'è alcuna necessità di abbruttirlo con termini stranieri. Questo modo cialtrone lo lasciamo ai rozzi, si deve dare l'esempio con un buon italiano e non è necessario essere dottori della crusca per parlare e scrivere bene.

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    3. Purtroppo il guasto è grave e profondo.
      Viene da lontano, anche da una specie di cultura ellenistica che disprezza il lavoro manuale e quello tecnico. A questo si è aggiunta una serie di artidicializzazioni (sia neoreligiose, illuministe e marxiste che dovute all'inurbamento progressivo), derive che tu Lorenzo e tu MKS avete illustrato con precisione.
      Un sistema via via più lontano dalla realtà. Beh, prima o poi crollerà (come diceva Massimo Fini, meglio prima che poi, almeno i danni saranno minori).

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    4. > Poi se uno fa il pirata, si arricchisce e si compra il titolo aristocratico, in assoluto non c'è niente di male.

      Il male è quando il pirata viene a sfruttare me.
      Mammaliturchi, saraceni, pirati, capiclan, ladri, magrebini, invasori... tutta gente nociva.
      Non c'è niente di male un bel pipo.

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  3. > sentenza nella quale un tale sarebbe stato pesantemente multato per avere lavorato in modo "hobbistico" l'orto di un amico troppo anziano

    Lo stato leviatano contro paesani e cittadini, paesani e cittadini privi di senso civico che cercano di chiagnere e fottere. Poi le leggi per l'economia in grande, contro quella in piccolo. Col GAS avevo seguito Genuino Clandestino, un movimento politico contadino contro la normazione vessatoria a misura di grande agrindustria.
    Tutto ciò è orribile e non può che portare problemi su problemi.
    Io guardo al civismo dell'Europa del nord, Orientale e mi preoccupo via via più.

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  4. Belin Lorenzo, ma quanto scrivi!

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  5. > La multiculturalità trionfa

    vedrai cosa succederà in quel "paradiso" multietnico appena inizierà ad avvitarsi la crisi delle risorse e la orribile insostenibilità del Regno Unito a manifestarsi.
    Ecco, mettere prima insieme acido nitrico e glicerina, poi, più tardi, ad un certo punto, iniziare ad agitare.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.