lunedì 9 gennaio 2017

Il regalo della Befana

Non mi pareva vero. Sentivo il freddo sulla pelle del viso, proprio come quando ero bambino e poi qualche puntura di spillo sui polpastrelli. Dopo alcuni anni, finalmente, una giornata d'inverno (l'anno scorso a febbraio, ci fu solo un'eccezione, ma dovetti salire in quota).
Il gruppo, venerdì, è stato nutrito, ben in diciassette hanno voluto essere accompagnati in una facile uscita in un angolo remoto, selvaggio dell'Appennino. Anche un sacco di... belle e carine befane tanghere e non solo che alcuni amici e amiche hanno coinvolto nell'uscita. Non ho foto perché sono stato molto impegnato a rispondere a domande e altro, a raccomandare questo e quello. Mi hanno chiesto perché non prenda il patentino guide della regione.
Quattro persone NON hanno completato il giro per il freddo, hanno tagliato con una scorciatoia e ci hanno aspettato in un bar caldo nel primo centro abitato a valle. Ho visto molta plastica (pile e altro) e poca o nulla lana. Scelta perdente, la lana scalda molto di più e meglio della plastica.
Insomma, Uomo di qui, Uomo di là, Uomo quello cos'è... e così, niente foto.

Per qualche ora, per quanto involontariamente, ho vissuto il ruolo di guida, di capo. Beh, solletica molto l'ego. Non ho potuto non osservare che questo ruolo (per quanto così minimamente esercitato) comporta un certo fascino sulle femmine. Quando sono arrivato al punto di ritrovo del gruppo, beh, sono stato parecchio al centro dell'attenzione. Anche una certa amica di _ara, la mia ex compagna di studi, una giovane donna lombarda che cercava di farsi notare.

Arrivati alla sera verso casa, il termometro, nel centro del paese precedente, segnava -8. A casa, su da me, saranno stati -9. A, che goduria!!!
Quando sono entrato in casa, anche col naso sono tornato dalla nonna. Il giorno precedente avevo preparato una marmitta di ragù come dio comanda, forse il migliore di mai, e, per scaldarmi, visto che sono stato senza riscaldamento anche in questi giorni, mi ero acceso, a pranzo un bel fuoco allegro. Allora, entrando, mi sono quasi emozionato, per sentire quel profumo di fuoco di legna (mia nonna usava la cucina economica (*) tutti i giorni, a parte qualche giorno più caldo in luglio, forse) misto a profumi di cucina sapida, di umidi squisiti o di polenta o di bolliti o di patate o del suo ragù.
Ecco, entrare dai -9 ai miei 10 o 11 gradi in casa è stato comunque entrare nel tepore. Aperto l'uscio sono tornato alla legna e alla cucina dell'infanzia in quel paesino felice del Trentino. Quando c'era ancora l'inverno, proprio come quel regalo che mi aveva portato la Befana: un po' di freddo!


3 commenti:

  1. Ho trovato, in rete (immagine a corredo di questa pagina) una foto della cucina economica (il forlar come dicono lassù) Zoppas, proprio il modello che la nonna aveva nella sua cucina.

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  2. ecco, il freddo te lo lascio. non lo patisco particolarmente quando corro, però ieri mattina ad un certo punto le tempie mi stavano scoppiando

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    1. Stamani, a casa, il termometro segnava -7.5 alle nove meno un quarto.
      Frizzante! :)

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