lunedì 16 luglio 2018

Ottantotto e poi quindici

Il mio bipede ha ottenuto ottantotto centesimi all'esame di maturità.
Da sabato è in riviera romagnola per lavorare fino a fine agosto, come barman (barboy direi! ;), cameriere e factotum in un bagno ristorante in riviera romagnola.
Il primo giorno, sabato, ha sgobbato quindici ore, ieri sempre molte ore, ma un po' meno di carico.
L'ho invitato a tenere duro, ad aspettare almeno una settimana (vedrai che, passato il fine settimana, i carichi si ridurranno).
In natura non si mangia gratis, c'è da sgobbare, anche duro perché questa è la vita, la competizione, nessuno ti regala un cazzo, nel mondo. Così è la vita, non le cazzate dirittiste con le quali hanno waltdisneyzzato la crapa delle masse.
Fatti onore, gli ho raccomandato.

26 commenti:

  1. Anch'io lavorai l'estate del diploma ed anche il voto è simile. No, il lavoro no. Lavoravo in un negozio di film e musica e ci sono stata per diversi anni.

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    1. Ecco, Clorinda, un luogo dove avrai potuto affinare, estendere la tua conoscenza della musica contemporanea.
      Sono negozietti con... poca "pilla": riuscivi a portare a casa qualcosa o era solo/principalmente diletto, spasso?

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  2. La stagione è dura. L'ho fatta 4 anni. 4 mesi, la media di 9-10 ore al giorno senza giorno di riposo.
    Ma rispetto alla media ero pagata decentemente.
    I miei ex datori li vado ancora a trovare e, anche se è brutto da dire perché è proprio nell'accettare queste condizioni che il sistema non cambierà mai, sono state delle gran belle estati.

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    1. Oggi il bipede mi ha detto che fa i seguenti orari:
      10 - 16, 18 - 23 (il fine settimana finiscono un'ora e mezza più tardi).
      Beh, sono undici ore al giorno (per mille euri netti al mese). Diciamo una buona palestra di vita, il lato economico non è certo quello più importante.
      Ecco, io spero che un giorno si ricordi bene dell'imprenditore, che abbia un buon ricordo di questa esperienza. Forse l'anno prossimo potrebbe ottenere una paga oraria netta meno povera.

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    2. 1000 / 30 / 11 = tre euri e tre centesimi netti all'ora.

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    3. Quando, qualche giorno fa e nel contesto di un ragionamento più o meno articolato, feci cenno a Loracolo di "persone che prendono cinque euro l'ora", la sua risposta indicò come soluzione il cambiar mestiere. Facile, eh?

      Fatico a credere che una persona, anche se di poca esperienza e magari non particolarmente abile, possa "rendere" così poco, per cui fatico a riconoscere il ruolo di imprenditore a chi sfrutta il lavoro altrui a questi livelli. Se invece la resa di un'impresa è veramente così limitata... be', seguendo il ragionamento di Loracolo, che l'imprenditore in questione cambi impresa o si cerchi un lavoro di quelli a cinque euro l'ora, che ci guadagna. E' che poi come fa a cambiare il BMW? (quella del BMW è chiaramente solo un'immagine simbolica)

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    4. Alcune considerazioni:

      1
      il contratto è a tempo determinato e il costo per l'imprenditore è maggiore, visto che egli deve versare tasse e con contributi.

      2
      UnBipedinone è già in parte formato, visto che il (nuovo) marito di sua madre lavora nel settore e, in occasioni di carichi di punta, UnBipedinone ha fatto, di tanto in tanto, alcune giornate con mansioni simili, anche se alcune sono nuove.
      Una volta si andava a bottega "gratis" (a volte persino pagando) per imparare l'arte.

      3
      L'esperienza è formativa, educativa, prima che economica. UnBipedinone capirà cosa significa lavorare nel settore, valuterà se e quanto impegnarsi in ingegneria per arrivare a, possibilmente, buoni livelli in un segmento di mercato caratterizzato da una concorrenza un poco minore, da una competizione non così brutale.

      4
      Gli imprenditori romagnoli del turismo sono noti per alcuni loro eccessi, nel bene e nel male. La quantità di auto di lusso che gira da quelle parti e anche certi livelli medi di redditi dichiarati, sono realtà.
      Del resto quello è una provincia di turismo popolare e i prezzi bassi sono fatti e con grandi numeri e anche contenendo i salari.

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    5. Lorenzo, UnBipedinone mi dice che nella clientela ci sono anche molte belle fritelline ma che ha così poco tempo ed arriva a fine giornata così piallato che non ha tempo neppure per pensarci.

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    6. Loracolo: "un vitalizio a fronte di poca o nessuna prestazione"

      Guarda, non escludo che esistano ambiti nei quali questa può essere una realtà, così come non escludo che in ogni ambito sia possibile trovare la classica pecora nera... però, almeno per quanto mi riguarda, "poca o nessun prestazione" un cavolo. Prova tu a fare il mio lavoro alla mia maniera nello specifico istituto dove opero, poi ne riparliamo. Ah, ce ne sono di ben peggiori, di istituti, dove si lavora magari in modo assai meno efficace, però anche in modo assai più snervante/usurante. Alcuni li ho anche provati. Ti garantisco che dire "poca o nessuna prestazione un cavolo" è già un'attenuazione mica da ridere...

      Per darti un'idea: preferisco di gran lunga un'ora di vanga che un'ora in classe. Forse conta il fatto che quando sono "alla vanga" non ho padroni che impartiscono ordini spesso senza senso per poi "battermi il tempo" pronti alla scudisciata, tipo "antica galera romana", o magari conta il fatto che quando finisco un lavoro posso guardare e vedere un lavoro veramente finito, dritto lì sotto ai miei occhi (cosa che non accade mai nell'ambito dell'insegnamento).

      Comunque so che non sei disposto ad ammettere che nel pubblico impiego ci sono lavori che sono "lavoro" quanto molti altri, e che nel settore privato ci siano aree di "imboscamento" da fare invidia a qualsiasi "furbetto del cartellino". Pazienza. Se pensarla così ti fa vivere meglio, a me va bene.

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    7. > E tu che sei un cefalo, ci credi.

      Lorenzo, io non so quali informazioni tu abbia in più delle mie.
      Mi ha raccontato gli orari che fa, ovvero oltre undici ore di lavoro al giorno e ho sentito la sua voce stanca, quando mi diceva che era "piallato".

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    8. Con questo criterio dovrei avere la casa piena di gente policroma che mi vanga l'orto a tre euro l'ora. Invece me lo vango da me, anche se "economicamente" non è conveniente. Con un ragionamento non sovrapponibile ma comunque "in tema", potrei andare al ristorante cinese ogni tre per due spendendo (relativamente) una carruba... invece mangio a casa impiegando due ore per raccogliere, preparare e cucinare quel che mi costerebbe sicuramente meno di due ore della mia paga sia in quel ristorante, sia (a maggior ragione) comprandolo all'Esselunga. Senza contare la quantità di tempo/lavoro infinita che ci metto a far crescere quel che raccolgo, preparo e cucino. Però, su quel tempo/lavoro nessuno ci fa la cresta!

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    9. > E tu che sei un cefalo, ci credi.

      UnBipedinone mi dice che ci sono un sacco di belle fritelline, mica lo nega!
      Mi dice pure che... non ha tempo per esse. L'altro giorno, non so come, alla fine, ha limonato con una.
      Cosa ci sarebbe di strano, visti gli orari che fa?

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    10. Messer Pigiatasti
      Ammiro sempre la tua sobrietà, la tua autonomia.
      Chi fa da sé fa per tre!
      E alla fine, dall'orto, recupera cibo (sano, nel tuo caso, suppongo, e) squisito.

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    11. Già ora esistono in Europa intere zone sfuggite alla sovranità e alla legge, nella quale gli invasori hanno stabilito la legge del crimine o la sharia.
      E' chiaro che si tratta solo di questione di tempo.
      Data la demografia, si tratta di mettere in sistema le curve e calcolare la soluzione, ovvero il momento dal quale gli italiani diventeranno stranieri in Italia, i norvegesi in Norvegia, i tedeschi in Germania, etc. .
      No grazie!

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    12. Quale altro modello, concretamente applicabile sul piano individuale, suggeriresti? (non per fare polemica, mi interessa davvero) Cerca di essere circostanziato, se no non mi serve saperlo. Diversamente, potrei trarre spunti anche utili dalla tua risposta.

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    13. Loracolo: "Ma io non conterei su quello nell'ottica descritta sopra da MrCoso."

      Ho inteso questa frase nel senso "quel che fai è inutile". Va bene, è un punto di vista che ha sicuramente delle basi. Però, mi vien da chiederti: cosa proponi in alternativa? Dalla tua ultima risposta verrebbe da intuire che non hai alternative da proporre, o che ritieni che non ne esistano. Dunque? Metto la testa nel forno e apro il gas? Se la finalità delle tue osservazioni è solo distruttiva, che ce ne facciamo?

      Per questo ti chiedo nuovamente: che soluzioni d'attenuazione proponi, che siano concretamente attuabili sul piano individuale? Guarda che non ti sto prendendo in giro, so bene che alle volte in una testa possono nascere idee che ad altri proprio non balenano neppure lontanamente. Ne hai qualcuna che a me sfugge?

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    14. Domani, sotto la sharia, sarà vietato allevare suini e prepararne e cucinarne le carni. Già ora, esse sono state bandite dalle mense o da alcune occasioni delle scuole nelle quali si allevano i piccoli preparati e plagiati al Nuovo Mondo (peraltro è la stessa tecnica di rifare la gente, il popolo così cara a Pol Pot. Si definiscono liberal ma sotto, sono sempre comunisti.

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    15. Ascoltando La Zanzara percepisco che ci siano ancora vivaci e folte resistenze. Come scrissi qualche giorno fa, nonostante il bombardamento, la catechesi asfissiante del politicamente corretto, l'indottrinamento crossmediatico, esiste una parte sana della società che non vuole essere destinata al macello multietnico, alla società a scoppio multiculturale.

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  3. Congratulazioni per il diploma del figlio e soprattutto per la sua volontà di lavorare subito. Pochi lo fanno. Hai fatto bene a dirgli di tenere duro. Seguivo proprio in questi un servizio sul TG in cui gli albergatori della riviera lamentavano la mancanza di stagionali. Dicevano che i ragazzi di oggi non sono disposti a fare sacrifici e vogliono solo divertirsi o lavorare poco. Bravo bipede!

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    1. Lavorare duro.
      Per capire cosa significa guadagnarsi da vivere, comprendere il valore del (poco) denaro.
      E anche per imparare, imparare ciò che NON si apprende sui banchi di scuola, dell'università. sui libri.

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  4. 88 è un gran bel voto. Complimenti al ragazzo ma anche ai genitori.

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    1. Silvia, io non ho grandi meriti se non quello di aver dato qualche esempio. Non ho quasi mai aiutato mio figlio, forse un paio di dozzine di ore in tutta la sua storia scolastica.
      Insomma, non ho particolari meriti.

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    2. E poi figli e genitori sono persone distinte.

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  5. Onore al merito. Non ci sono piu' molti ragazzi disposti a farsi il mazzo. Tutta esperienza che servira' al momento buono.
    :-)

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    1. Lamaturità è anche iniziare ad avere spalle robuste con le quali affrontare le asperità della vita, CalzeDiSeta.

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