martedì 4 giugno 2019

Sei treni per cinque

Domenica abbiamo preso il treno (sei treni a dire il vero, tre ad andare e tre a tornare) e per le  linee minori maggiori di Grande Bellezza in mezzo a monti, boschi, pietre, acque di cristallo, pievi, ville, oliveti, cipressi, tigli, torri e campanili siamo andati nella sua città natale, a pranzo da sua madre, con i suoi due fratelli.
Sorridevamo beffardi, al ritorno, quando il treno ha accostato  l'autostrada colma di traffico già lento per obesità.
E' bello tornare qui! mi disse, risalendo verso casa. Mi sembra di essere ancora in vacanza, come se domani partissimo per un altro giro.
Ero un po' stanco forse per le troppe leccornie o la leggera tensione di un convivio con poco più che sconosciuti o per l'esserci svegliati passate da poco le cinque.

9 commenti:

  1. Io in treno dormo. Mi avvolgo i capelli in un foulard e mi avvolgo in una pashmina per non pigliare il freddo.

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    1. I treni per viaggiatori Findus, quando scattano a data fissa e indipendente ordini di accensione degli impianti di raffrescamento.
      Un po' come gli hotel surriscaldati.
      Devo far vedere alla clientela che io faccio e posso di piu', a prescindere.
      La clientela a sua volta condizionata (la parola non e' casuale) che tiene e vuole riscaldamento a 26 gradi di inverno e aria condizionata a 23 d'estate.
      Mah.

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  2. Come sempre, Uomo, le tue descrizioni sono cangianti. Sembra di esserci.

    ===

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  3. Vero.
    Vero.
    Il treno ha un odore caratteristico, che rimane impresso.

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  4. Io quando sono in treno o parlo o ascolto o guardo il paesaggio... ma no, non dormo. Perché appunto meglio stare all'erta.
    Però sono secoli che non prendo un treno...
    In aereo invece dormo. Ultimamente, sempre. Perché almeno non penso a tutti gli incidenti che avvengono per i motivi più svariati...

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    1. Quanto abbiamo guardato e goduto il paesaggio, domenica!
      Le linee ferroviarie hanno una fascia di controrno che si e'salvate, in parte, dalla nefasta, indicibilmente orribile capannonizzazione speculativa e selvaggia che ha caratterizzato, con l'antiurbanistica e l'antitrasportistica da furore "catrame & auto & TIR", gran parte del territorio nazionale.
      Ci sono scorci, ancora, di quel Belpaese nel quale il paesaggio era un ricamo di natura, arte, agricoltura.
      A me non piacciono ne' il spostarsi veloce punto-punto nei gli aeroporti della mobilita' via aria.

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    2. Neppure a me piace lo spostamento veloce punto-a-punto.

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  5. Ho un olfatto fine.
    E non preferisco certo il tanfo da gas di scarico che caratterizza il traffico su gomma e che percepisco quando ci pedalo in mezzo o entrando nelle conurbazioni o anche solo passando dai sentieri alle strade, quando basta una sola auto, un solo autobus e il tuo naso, riabituatosi all'aria buona lo avverte immediatamente.

    Insomma, in quanto ad odori ci sono condizioni assai pegggiori

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.