lunedì 24 giugno 2019

La festa nuziale e gli ippopotami in bottega

C'è stata la festa nuziale del mio caro amico che vive a Cambridge, questa settimana: per l'occasione è tornato alle sue radici, in Chianti.
Purtroppo non ho avuto il tempo per godermi con la dovuta calma (o anche lentezza, meglio!) quel cantone di Paradiso, reale, in terra, qui, ora, dove arte e scienza, cultura e natura, giardini e selve si compenetrano abbracciati in una danza di Grande Bellezza.
Parlando con alcuni invitati stranieri ho avuto spesso la percezione di avere a che fare con ... persone sradicate: persone che vivono o sopravvivono (intendo vivono superficialmente, senza la profondità delle emozioni, del rapporto con la terra, la terra natale) spostandosi come monadi vagolanti da uno stato all'altro, da una città all'altra.
La sensualità e la bellezza di quell'angolo di Chianti e i secoli che permeano, con la loro severità, tutto la tessitura esaltando la Grande Bellezza, sono stupefacenti, lasciano attoniti coloro che hanno ancora qualche canale cognitivo per com-prenderla.
Sentivo Roy, parlare della vita a Boston, cibo orribile, vita da puritani, nessuna vita sociale, nella culla statunitense della tecnologia e ricerca. Ma che scopo ha il vivere, allora? Solo per la carriera? I denari? Poi cosa fai con quelli?
Accanto a me avevo i cuscini aiuola di ramerino (rosmarino in toscano), i cipressi che si affacciavano sui filari delle vigne, il verde intenso delle querce e frassini dei boschi intorno, rotto dalla fioritura gialla intensa delle ginestre, le cantine con le botti grandi di quercia di Slovenia Slavonia con il sangiovese che diventa Chianti gran riserva, dentro, gli angoli medievali e poi i timpani sontuosi barocchi in pietra serena degli ingressi nella parte seicentesca del maniero.
_ele e _ssa, che hanno una attenzione alla Bellezza, l'hanno esaltata con una cerimonia semplice ed elegante, nel silenzio con la brezza che passava tra i cipressi. Ogni particolare è stato studiato. Sono tornato a casa, nella notte, satollo di sensi, armonia che avevano intensità, timbro, colore di secoli.
Posso capire che nella attigua vineria quella folla di abbienti turisti stranieri (paesibassesi, inglesi, svizzeri, statunitensi, spagnoli, …) alcuni di essi così banali nella loro sciatta e volgare bruttezza  quotidiana (le infradito sono fatte per la spiaggia, non per s'ciabattare in giro rovinandosi pure l'impianto funzionale del piede) cercassero di portar via qualcosa di buono di tutto ciò, in forma di qualche cassa di bottiglie. Essì che questi appartengono alle classi “buone” con più risorse economiche dei loro paesi, figuriamoci il resto.
Oh questa Italia è proprio Bella, uno  scrigno di sensi, di secoli di piacere e bellezza: ci tiene tra i suoi colli, tra i sui castelli, pievi, campi, murge e boschi, tra le vigne e il cibo sapido che titilla palato e papille con tutto ciò, danza di sole, terra e cure pure nel piatto, nel calice.
In tutto questo considero una barbarie l'azione di livoroso razzismo antiitaliano e contro l'arte e la cultura atta a im/deportare più milioni di invasori possibile, una barca straniera che vuole imporre politica estera e migratoria agli Italiani. Non scrivo la soluzione che adotterei.
Cosa ne direste di persone che infilassero a forza in una bottega di Murano vari ippopotami imbizzarriti?
Non sarai mica un razzista contro gli ippopotami, eh!?
Il problema, non è negli ippopotami ma coloro che li hanno stipati con dolo nella bottega.


7 commenti:

  1. Lapsus: (legno di) quercia di Slavonia, non (legno di) quercia di Slovenia. Ho corretto questa pagina.

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  2. Se ogni particolare è stato studiato di semplice non c'è un bel niente. Al limite c'è l'artificio per dare l'illusione di semplicità.

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    1. Per togliere,mantenere ordine, semplicita', l'eleganza dell'essenziale, e' necessario MOLTO impegno, disciplina, gusto, etc. .
      Il processo di arrivare alla perfezione o all'eccellenza semplici e' assai... difficile e lungo.
      Io conoscono persone che vivono "semplicemente" e sono sciatte, sudice, disordinate, hanno un casino in casa, in giardino, fuori.
      Quello e' molto semplice e pure molto sciatto.

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    2. Quindi mo dai conferma che non ha niente a che spartire con la semplicità. È l'ennesima posa che assumi.

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  3. Qui abbiamo una parte rilevante di italiani collaborazionisti che la vogliono ancora bordello, qualcuno la penetra, fa quel che vuole.

    Prima o poi si arrivera' ancora alla guerra civile se i sinistranti e i cattolici continuano nella loro sovversione antidemocratica.

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