- GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Sea Watch, il gip libera Carola Rackete: “Ha agito in adempimento di un dovere”.
Il gip di Agrigento Alessandra Vella non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete e non ha disposto nei confronti della giovane tedesca nessuna misura cautelare.
(ilfattoquotidiano.it)
Supponiamo che la Cassazione riconosca che la giudice Vella abbia commesso errori madornali: cosa succede a questa signora? Viene lasciata al suo posto a ripeterli, a continuare a comminare le sue sentenze razziste anti italiani e anti europee?
Strano che il gip non l'abbia omaggiata di un vassoio di cannoli freschi.
RispondiEliminaComunque sto seguendo da giorni su Vesselfinder la nave spagnola, Braccia Aperte: sta zigzagando tea Lampedusa e Malta e dai messaggi si capisce che i "missionari" stanno perdendo la pazienza.
Sanno anche ormai bene che comandanti, capi missione eccetera non verranno mai condannati - l'unico deterrente a non fiondarsi subito come facevano prima verso il porto sicuro (italiano, ovvio) è solo il sequestro.
Gli dà fastidio rinunciare al giocattolo per tre settimane/un mese.
Pertanto faranno in modo di accorciare ai minimi termini il periodo di fermo facendolo diventare un sequestro lampo - e nel contempo smantelleranno il Decreto attaccandolo con la Legge del Mare, la Costituzione, le leggi umanitarie, il regolamento di condominio, qualsiasi cosa.
Già ne discutevano ieri sera a Radiouno a neanche un giorno dall'approvazione.
Nei giorni che questi scafisti zigzagano potrebbero arrivare in porti di altri paesi.
EliminaMa poiché altri paesi, ad iniziare dalla Francia di Macron, che predica i porti aperti in Italia e ha i confini chiusi in Francia - uno della ghenga di ipocriti della Open Society Foundatio - riceverebbero, giustamente, dei trattamenti robusti (prego ricordare il trattamento da parte dei francesi alla Rainbow Warrior di Greenpeace - gia' annunciano che violeranno la chiusura dei porti italici.
Bisognerebbe, con azione di guerra, trainarla sulle coste nordafricane, sbarcare i migranti, poi affondarla.
Usare il noto "colpirne una per educarne cento", metodo molto caro alla sinistra da sempre.
Usare, omeopaticamente, i rimedi che ci hanno "insegnato".