mercoledì 28 agosto 2019

Due anni fa, per amore

Sabato, dopo aver preparato la composta di peperoni in agrodolce (che fa impazzire UnBipedinone e pure la mamma di Rosa Canina) era rimasta qualche ora e ce ne siamo andati a fare i turisti nel... meraviglioso comune nel quale risiedo. Abbiamo visitato un paio di borghetti, uno più bello dell'altro, su in crinale, tra boschi e campi (sempre più boschi e sempre meno campi). In uno di questi abbiamo visitato la parrocchiale, l'aia dove si tengono le piccole feste organizzate dei cinghialai, il cimitero, mi piace visitare i cimiteri di frazioncine, paesini e leggere e conoscere i cognomi di quelle terre.
Questo era brutto, i condomini cimiteriali (loculi) che detesto, poco curato che anche la frazioncina è ormai disabitata e pure il cimitero aveva rughe ed era mal curato, poco o nulla a terra. A parte... una tomba ben tenuta. C'era un signore corpulento di una certa età intento chino su di esso intento a curarla. Osservavo la foto di un giovane, del quale era riportato solo il nome e con alcuni piccoli decori inusuali, una vespa (moticicletta), uno di quei vecchi pulmini VW tondeggianti, una breve poesia.
Incuriositi dalla presenza di noi due "stranieri", ad un certo punto il signore iniziato a farci qualche domanda. La conversazione è in breve arrivata al figlio e alla sua morte in giovane età.
Iniziava ad essere commosso. Poi ha buttato fuori il rospo :- nostro figlio è morto suicida... due anni fa ... per amore.  "Gli dicevo di non fare il somaro, di lasciar perdere altre donne... poi la sua ragazza un giorno se n'è andata e lui..."

Ascoltavamo, silenziosi, le parole di quel signore e il suo desiderio di sfogare, di lasciare andare un po' di quel dolore.
Ecco, un genitore che seppellisce un figlio è il dolore straziante. Se ad esso si aggiunge anche il suicido, il dolore diventa sovrumano e risaccante, rimbombante su tutto quanto intorno.
Partecipavamo attoniti a quella confessione, all'impotenza e al lutto, la scarnificazione interna, arrivano con cupo eco anche a noi due, visitatori "stranieri" di un piccolo cimitero in un angolo dei monti di Appennino.
La cura della tomba e il parlare con essa un tentativo di lenire quanto insopportabile.
Siamo usciti con loro che hanno incatenato il cancello di quel piccolo cimitero. Siamo usciti toccati da quella visita.

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