sabato 4 dicembre 2021

Dilettante

  • Nei prossimi dieci anni il trenta per cento degli ingegneri europei andrà in pensione.
    (convegno aziendale, autunno 2019)

Riflettevo sul vituperato concetto di dilettante e su quanto, osservo invece nella realtà.
Di tanto in tanto incappo in lamentele da parte di alcune persone per il fatto che il figlio o la figlia sia in situazione precaria di lavoro. Sai, Massimiliano è al quarto master, questo alla uni di Vattelapensky in Relazioni Internazionali Psicoavanzate... Oppure la tal signora che scrive poesie come mai nessuno ha fatto in tutta la storia della letteratura... vive cazzabubolicamente, piglia il reddito di fancazzanza, sempre in ritardo colle rate delle spese condominiali e l'amministratrice che la deve sollecitare.

Persone che credono in professioni assurde: farò il direttore d'orchestra solo Scala o Bolscioj, perché, solo quelli sono sufficienti per il mio livello, l'ambasciatore italiano in Canada, l'attaccante al Chelsea o al Real Madrid, la poetessa a Rai Radio3, fotografo come Jean Lup Sieff, solo per Cosmopolitan e Vogue. A livelli meno ... glamour le cose non migliorano (qui , applicare un fattore 0.25 per despettacolarizzare, detelevizionizzare). Credenze e comodanze. Iscriversi a università dove molti esami li prepari in pochi giorni di studio, non ho voglia di alzarmi alle sei..., non mi va di fare le ferie a giugno... .

Ho avuto la grande fortuna di avere due Genitori, mamma e papà, che mi hanno insegnato il valore e dovere del sapersi mantenere col proprio lavoro, col sudore della propria fronte e lo spremere le proprie meningi, il valore dell'indipendenza che consegue da un lavoro con un reddito dignitoso o anche buono.
Anche mio figlio ebbe uno sbandamento, aveva visto un po' di filmoni merikani con i super avvocati staaars, ad un certo punto si era incraniato nel volersi iscriversi a giurisprudenza per difendere gli sfigati del mondo... anni di lavoro a pochi spiccioli al mese come praticante in qualche studio assicurati! Una scelta... massimamente sfigata! Osservo un'altra cosa: persone che intraprendono queste professioni dei mulini a vento "uno su centomila" poi, di tanto in tanto, sbuffano: devo fare il fotografo per le nozze, devo insegnare il ballo del qua qua ai pensio, du palle, faccio pubblicità per degli yogurt... Si trovano a dover costringere i loro ego di potenza creativa e artistica con la banalità non solo quotidiana ma pure dozzinale => il diletto sparisce.

Il diletto dell'eccellenza richiede da una parte la disciplina dell'essere umili per innalzarsi nel livello, dall'altra la libertà del non dover parlare a muggiti e gemiti se vuoi comunicare con la tua "poesia".
Diletto.
Il diletto è fondamentale, senza di quello diventa 'na broda grigia e se la fai otto ore al giorno, capirai che meraviglia! Dilettante . E' una parola che è liberatrice, il viatico per l'eccellenza (pensa ai novantanovemilanovecentonovantanove, dimenticati quell'uno su centomila, geni, stelle!). Richiede di stringere i denti e sapersi impegnare, costanza, superare difficoltà, le cose importanti richiedono impegno e sacrificio nel tempo!

Inizia ad avere una professione con le contropalle, mastro fornaio, fisico dei nuovi materiali, perito elettrotecnico, sarta, ingegnere aereospaziale, operaio specializzato mecatronico, ostetrica, casaro, etc. . In molti di questi casi dovrai resistere  per finire gli studi o il praticantato perché avrai già proposte molto allettanti ancora prima di finire gli studi, Poi, nel tempo libero, ti potrai laureare in psicologia dei diritti umani (sigh!), in letteratura poi master in scrittura creativa, potrai fare lo yoga per minorati e difendere i poracci. Potrai dilettarti  alla grande nel tempo libero, vivendo dignitosamente  e pure bene adempiendo al dovere morale di non pesare sulla fatica altrui.

35 commenti:

  1. Io come sai ho studiato filosofia all'università, lo rifarei mille volte. Io credo che i giovani debbano seguire le loro inclinazioni, ma con realismo appunto. Il fatto è che i primi ad avere ambizioni esagerate forse sono i genitori. Cercavo una ragazza per aiutare mia mamma a riordinare dei vestiti, non un'assistente alla persona, era una soluzione più per la compagnia, tra l'altro mamma è una persona molto socievole, ti racconta aneddoti, insomma non è una vecchia rimbambita. L'ho proposto a un'amica per sua figlia trentenne che ha una triennale in filosofia e va a chiedere i bonus al Comune, fa i mercatini di non so cosa, ma mi ha detto che per sua figlia sperava in qualcosa di meglio. Intanto si spara km e km in scooter per andare dietro a contratti occasionali da 4 lire.

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    1. Se mio figlio mi avesse detto:- Voglio studiare filosofia! gli avrei consigliato, a parte straordinarie vocazioni che, appunto, sono extra-ordinarie, di farlo con diletto come seconda laurea. Troppi i sacrifici da affrontare una volta laureati.

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    2. Non più che con altre lauree.

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    3. Questo discorso non ha senso.
      Fa particolarmente male leggere il conformismo di Sara che si auto-definisce nella maniera più conformista possibile.

      Che due palle, mi tocca ricordarvi che la parola "filosofia" indica il perseguimento della conoscenza del mondo e di riflesso del posto dell'uomo nel mondo. SIAMO TUTTI FILOSOFI se passiamo un terzo della vita a studiare e a maggior ragione adesso che ci dicono che dobbiamo assoggettarci alla "formazione continua". Siamo tutti filosofi se siamo qui a ragionare sulle cose.

      L'idea della "filosofia" come raccolta di stupidaggini fini a se stesse viene, come tante altre mostruosità del mondo moderno, dalla cosiddetta "rivoluzione industriale", che a sua volta ebbe la maggiore propulsione nella "anglosfera" dei Padri Pellegrini e delle varie guerre civili fondate sulla Riforma Protestante e viene dal famoso "Illuminismo", vedi Voltaire. Una delle premesse ovvie era il rigetto della "cultura classica" che all'epoca, secondo la tradizione medievale, era mediata dalla Chiesa Cattolica. Facciamo il caso esemplare della tiritera che a tutti viene somministrata dalla scuola "progressista", Galileo che per introdurre la "modernità scientifica" è costretto a subire la persecuzione della Inquisizione che lo vuole mettere al rogo per via della superstizione ignorante che implica la interpretazione letterale delle Scritture e la selezione delle fonti classiche che a queste Scritture si accordano.

      A sua volta, già nella antichità la "filosofia" era sminuita dalla retorica e quindi dal sofismo. Infatti all'epoca, dato che le dispute in ogni campo, dalla astronomia ai tribunali, si risolvevano solo a parole, il ragionare si poteva usare tanto per formare o trasmettere conoscenza quanto per imporsi sugli altri. La stessa scuola che formava "scienziati" formava necessariamente retori, quindi avvocati, imprenditori, politicanti.

      Da cui, in epoca moderna alla gente viene insegnato che la "Scienza" si contrappone alla "Filosofia" e che il "Filosofo" è fondamentalmente un venditore di fumo, un parolaio che affabula la gente, col sospetto dell'intento malevolo. Viceversa, chi vuole imporsi sul prossimo tende a pensare che sia necessaria la "Filosofia", per la confusione tra "idee" e "ideologie" e per il succitato discorso della retorica. Quindi la necessaria colonizzazione "sinistra" della "Filosofia" e la contiguità, paradossalmente, con la "Economia" e con la "Legge".

      E' TUTTO FALSO.
      Non solo come ho detto siamo tutti filosofi ma anche in concreto, dato che alla fine la funzione della "Filosofia" odierna è principalmente la "Epistemologia", cioè in soldoni l'analisi della metodologia delle varie discipline, il fatto di limitarsi ai giri di parole è una scelta del filosofo, non una caratteristica intrinseca della "Filosofia". Infatti ho conosciuto un laureato in Filosofia che di mestiere faceva il programmatore. Cosa che non deve stupire dato che programmare significa disporre dei concetti secondo un a certa LOGICA, usando un certo LINGUAGGIO e secondariamente fare uso di MATEMATICA.

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    4. C'è una cosa da dire in aggiunta. Dalla succitata "anglosfera" ci viene anche l'idea contemporanea del diplomato che, contrariamente alla tradizione antica, non è un tuttologo, vedi l'unica cosa buona che avevamo in Italia, cioè i Licei ma è UNO SPECIALISTA. Ovvero, lo scopo della Scuola non è formare un filosofo per come l'ho definito sopra, uno che sa il più possibile su quante più cose possibile ma un "Tecnico", concetto che spesso si sovrappone a "Scienziato", che non sa niente di nessun argomento tranne uno, di cui sa tutto quello che c'è da sapere lungo la linea "ufficiale". Vedi la "buona scuola" di quell'altro mostro di Renzi, con la "alternanza scuola - lavoro". La "Scuola" serve a formare il "Lavoratore" e niente altro. E' il "Mercato" che decide, per tramite dei funzionari renziani, cosa deve conoscere il "Lavoratore". Per tutto il resto, il "Lavoratore" si farà guidare dalle sue ghiandole endocrine e dalle direttive dei succitati funzionari. Non gli serve la conoscenza e la capacità di pensare, perché non gli viene data la facoltà di auto-determinarsi. La sua funzione è "lavorare" quindi agire come "produttore" e come "consumatore" in un ecosistema chiuso.

      Vedete bene che anche questo cancella l'idea di Popolo, quindi da una parte la Nazione e lo Stato, dall'altra la Democrazia. Introduce invece lo "Uomo Unico" e il "Governo Mondiale". Lo "Uomo Unico" non sa un cazzo ma non gli serve tanto ci sono gli "Illuminati" (v. "Scienza" v. "Comitato Tecnico-Scientifico" v. "Economisti") che provvedono alla sua esistenza.

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    5. Ultima cosa:

      L'Italia repubblicana si fonda sull'ovvia supervisione della CIA e sulla triade Vaticano - Mafia (notabili meridionali) - Comunismo.

      La CIA ci porta allo stato di colonia USA con la imitazione pedissequa dei modelli USA, pensiamo alla mobilità via autoveicoli originata in un Paese dove per comprare il pane devi fare 100km in un contesto dove si potrebbe andare a piedi perché il panettiere si trova all'angolo della via. Un Paese dove tutto viene continuamente rinnovato con enorme spreco in un contesto di penuria di risorse dove si continuano ad usare cose vecchie di secoli o di millenni.

      Il Comunismo ci porta la teoria gramsciana e quindi la Scuola colonizzata dove gli insegnanti sono funzionari comunisti che sono messi li con l'incarico di formare la "Cultura" indottrinando le masse. La Scuola che è insieme causa e conseguenza del meccanismo "il Fine giustifica i Mezzi".

      Il Vaticano è il Vaticano, se lo si guarda senza il filtro della "Fede" e quindi con l'ottimistica convinzione che sia in missione per conto di Dio, appare come la più grande organizzazione mondiale di psicopatici, di omosessuali e di pedofili. Naturalmente la Massoneria si ispira ed imita satanicamente il Vaticano.

      Veniamo quindi ai notabili meridionali. Esistono in due forme, il possidente che vive di rendita, originariamente un latifondista su modello ispanico - coloniale e lo "acculturato", nella definizione folgorante di Agnelli, credo, "intellettuale della Magna Grecia", che necessariamente diventa "servitore dello Stato" cioè un funzionario dell'occupante straniero. In entrambe le forme i notabili meridionali tiranneggiano, pur essendo fondamentalmente inetti, i servi della gleba meridionali, i quali tradizionalmente tirano a campare barcamenandosi tra un imbroglio e un altro, tra una corvee e un'altra. Oppure emigrano.

      Ora, immaginatevi quale versione della "Filosofia" possono produrre i Comunisti, il Vaticano e i notabili meridionali.

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  2. anni orsono i corsi universitari si contavano sulle dita di una mano, poi le esigenze dei baroni aumentarono ed oggi tutti i loro parenti campano alla grande con le centinaia di corsi universitari odierni. Cose non più sostenibili per un bobbolo di mortidifame. La selezione va fatta a monte e non si devono illudere i ragazzi meno dotati di intelligenza e costringere i genitori a sacrifici enormi per realizzare poi dei poveri disadattati

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    1. La selezione è stata semplicemente abolita. Per la sqila inclusiva che non è altro che la riformulazione del sei politico per gli ugualizzati al minima peggior comune mediocrità.
      La selezione è tabù, un concetto vetero-fasciofassista.

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  3. Tanti ragazzi inseguono sogni..forse un ruolo importante lo giocano i genitori..aiutando a coltivare i propri sogni (senza non si vive) ma restando con i piedi a terra..
    Buongiorno, buona giornata

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    1. Signora Ness1, io penso che sia proprio necessario riportare dai sogni (che assicurano cadute proporzionalmente alle altezze dei ghirigori onirici) alla concretezza di un professione dignitosa che ti permette di vivere.
      I sogni li lasciamo al diletto del tempo libero ed extra professionale, eh!?

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    2. Da tempo ritengo che con-vincere sia perlomeno discutibile.
      Inoltre il fatto che io ritenga un dovere il fatto di mantenersi (viene prima, molto, del fatto di curare i propri "sogni") non mi lascerebbe margini di manovra.

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  4. E' uno dei motivi per cui siamo destinati a soccombere, non sforniamo ingegneri ma laureati in materie inutili. La cina produce soprattutto ingegneri.

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    1. in Germania ci sono operai specializzati con le contropalle che la ggente si leva il cappello quando passano!

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    2. Forse perché in Germania hanno capito che le materie umanistiche sono ampiamente sopravvalutate.
      Comunque dai, anche da noi non mancano i tecnici specializzati, il problema è l'età media che continua ad alzarsi. Bisogna convincere i nostri giovani ad abbandonare l'idea di professioni assurde come l'influencer o lo youtuber e indirizzarli su altri settori che sono anche più remunerativi.

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    3. In un Paese come il nostro invece il potenziamento del turismo servirebbe proprio a creare nuovi posti di lavoro , lo sbocco per le materie umanistiche.
      La Cina si sa perchè domina il mondo, non certo per gli ingegneri, altrimenti non aprirebbero centri massaggi a tutto spiano!

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    4. "La Cina si sa perché domina il mondo, non certo per gli ingegneri, altrimenti non aprirebbero centri massaggi a tutto spiano!"

      Forse è meglio se cominci a guardare fuori dal tuo giardino coi fiori e i gatti invece di scrivere certi commenti.

      Potenziare il turismo? Tutto fa brodo per aumentare il PIL. Ma ricordati che l'italia è diventato un paese benestante grazie al suo tessuto industriale, alle industrie dell'automobile, del tessile, alla acciaieria più grande d'europa. I paesi che vivono di turismo o agricoltura sono i paesi poveri.

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    5. Mark, penso che noi abbiamo la tara di una impronta ellenistica della cultura che disprezzava ciò che fosse tecnico, manuale, pratico. Il problema, tutt'oggi, aumenta di gravità muovendosi verso sud.

      Sara, col tempo m sono reso conto che il turismo di massa è una economia stracciona che crea danni, annulla le diversità, globalizza ad una mediocrità indistinta.
      Tuttavia il turismo
      o - non è solo di massa
      o - è UNA delle economie possibili in una società robusta che diversifica le proprie attività economiche.

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    6. I Cinesi sfornano MILIONI di ingegneri.
      Però in Cina l'ingegnere, secondo dettame comunista, non è un eletto, è un operaio specializzato.
      Quindi milioni di ingegneri finiscono in migliaia di fabbriche e cantieri a produrre per due soldi tutta la merda che poi noi compriamo per finanziare il Partito Comunista, che ovviamente decide paternamente di distribuire ad ognuno secondo le sue necessità.

      Noi non moriamo perché mancano ingegneri ma perché ai nostri ingegneri viene detto che devono EMIGRARE, oppure possono rimanere e accontentarsi di lavoretti che una volta facevano i diplomati.

      I nostri ingegneri emigrano perché si è deciso che l'Italia doveva de-industrializzare, de-localizzare, spostando le produzioni all'estero oppure semplicemente chiudendo e vendendo i marchi. L'Italia doveva vivere di "Terziario Avanzato" e dei tristemente famosi "Servizi a Valore Aggiunto".

      I quartieri generali delle aziende sono altrove e le produzioni sono altrove, quindi tanto che uno voglia lavorare nella parte amministrativa - decisionale - progettuale, quanto che voglia lavorare nella parte produzione, NON PUO LAVORARE IN ITALIA.

      Lo stesso vale per i laureati in filosofia. Non è tanto che non c'è lavoro per i filosofi, è che non c'è lavoro per nessuno perché ci viene detto che bisogna spostarsi la dove va il lavoro. Il filosofo - programmatore che ho citato sopra è emigrato in Francia, per esempio.

      Ve ne dico un'altra: non solo non c'è lavoro per ingegneri ma non esiste più terra per i contadini. Ad oggi in Italia, causa mancanza di terre coltivabili, non c'è fisicamente la possibilità di produrre abbastanza cibo per alimentare la popolazione. Siamo come i parassiti obbligati che non possono vivere senza succhiare il sangue a qualche altro organismo. Noi siamo obbligati ad importare le cose che mangiamo, lasciati a noi stessi moriremmo di fame.

      Vi rendete conto che siamo un Paese che festeggia il fatto di essere riusciti a farsi prestare dei soldi e di dovere poi rendere conto delle "riforme" al creditore? Praticamente come un drogato che è contento di avere racimolato i soldi per un'altra dose, dando via il culo.

      I "giovani".
      Se io fossi giovane sarei incosciente ma se ai miei tempi avevamo vago timore della Guerra Atomica, oggi credo che il giovane sia corroso dalla incertezza, dalla precarietà, dalla difficoltà di immaginare un futuro. Sono "liquidi" non solo perché gli viene imposto il modello della "liquidità" ma perché non gli viene data altra scelta. Dicevo ieri che mio padre è nato povero ed è diventato ricco, io sono nato ricco e sto diventando povero. A parte il fatto che mio padre fosse più in gamba di me, è il contesto che orienta tutti in questa direzione.

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    7. mark
      Martedi' scorso era, per questioni di lavoro, in un'azienda metalmeccanica in Val Padana. Ci sono ancora Maestranze per le quali alzarsi il cappello!

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    8. Siamo un Paese che festeggia il fatto di essere riusciti a farsi prestare dei soldi. La cultura del debitismo, del piu' deficit per tutti (la miglior garanzia per rendersi prima poveri e poi miseri) e' una delle piaghe culturali italiane.

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  5. Mark aggiornati, guarda che non siamo più nel 1960!

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    1. Mark ha scritto tutte cose giuste anzi ovvie.

      L'Italia è diventata "ricca" dopo la Guerra quando ci è stato imposto il modello USA, volenti o nolenti. Prima eravamo un Popolo di contadini poveri e analfabeti, siamo diventati un paese di operai e impiegati frustrati, spostando i contadini dalle campagne alle città e dal Sud al Nord. Proprio su questo fenomeno, la trasformazione dei contadini in operai, la "sinistra" fonda tradizionalmente il suo potere. Perché si sa che nelle campagna cova la Vandea e la Rivoluzione è nelle fabbriche o meglio, nei falansteri dei contadini inurbati.

      Il turismo, l'abbiamo detto cento volte, è una moda dei giovani sfaccendati dell'Europa del Nord, quindi relativamente ricca ed industrializzata, che vanno in giro, da cui "tour", nei Paesi poveri, rurali, abbondanti in rovine di antiche civiltà e di miti pastorelle/i. La versione appena più sofisticata è quella dello studioso che va a scavare per trovare le rovine di Troia e poi porta i reperti nel museo di Londra o di Berlino. Più di recente, il turismo è lo svago di gente con la "valuta pesante" che si impone su gente con "valuta leggera", esempio classico i Tedeschi in Romagna. La stessa Romagna, incidentalmente, dove i Milanesi dell'alta Borghesia poco prima costruivano la loro città giardino sulla spiaggia, comprando la terra praticamente inutilizzata e assumendo i locali come servitù.

      Ti dico la mia esperienza, parte della mia famiglia viene da una località di mare dove però c'è una "cattedrale nel deserto" dello Stato imprenditore, una bella acciaieria, quindi quello che doveva essere il "Paradiso del Popolo" secondo la dottrina comunista. Ogni estate c'era la Festa dell'Unità che radunava tutto il villaggio e i discorsi che sentivi erano sullo stile de "noi non vendiamo il culo ai turisti come quelli la" (v. Romagna, v. Versilia), perché loro erano fieri "lavoratori" della mitologica "fabbrica" gestita dal "Partito", i "metalmeccanici", quindi i veri cittadini della Repubblica secondo Costituzione. Turismo, nei discorsi dei compagni, era prostituzione. Tanto che non volevano vedere automobili con la targa delle città vicine.

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    2. Oggi le cattedrali nel deserto sono abbandonate e i fieri operai metalmeccanici di una volta ora sono pensionati, coi figli costretti ad emigrare. Vorrebbero tanto che ci fossero i turisti a cui vendere il culo ma il contesto non è quello delle campagne da cui emergono rovine di antiche civiltà, piuttosto montagne di scorie nella terra di nessuno che andrebbe bonificata ma non ci sono i soldi, l'archeologia industriale non va ancora di moda e non ci sono ne gli armenti ne le miti pastorelle/i.

      Non ci sono miti pastorelle perché oggi gli immigrati arrivano dall'Africa e dall'Asia già vestiti da "rapper" con il cappellino, la collana, la tuta da ginnastica e uno scemofono in ogni mano. la Globalizzazione del Meticciato prevede si i poveri, gli straccioni, però sono tutti uguali, ovunque vai. Tanto che alcuni dei miei parenti si sono trasferiti in qualche Paese sudamericano dove trovi lo stesso mignottame che trovi qui, solo c'è il discorso della pensione in euro contro la valuta locale.

      E qui veniamo a bomba al nostro futuro. Dicevo a dei conoscenti americani di correre a visitare l'Italia prima che sparisca. Infatti, la Globalizzazione ci rende progressivamente indistinguibili da qualsiasi altra fogna "calda", tipo sudamerica o medio oriente. Stessa umanità, stesso contesto generale. Lo dico sempre, una volta che gli immigrati fanno i lavori che gli Italiani non vogliono fare e pagano le nostre pensioni, ci troviamo con stranieri che fanno il formaggio o il prosciutto, stranieri nelle cucine dei ristoranti, stranieri nei campi, quindi le stesse cose che prima definivano la nostra "specificità", oggi le trovi ovunque e nello stesso tempo trovi lo "ovunque" da noi. Morte tutte le nonne che tiravano la sfoglia, tutti mangeranno le cose come descritte dai video su Youtube e a quel punto che sia un onigiri giapponese o un hummus libanese non fa differenza.

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    3. @Sara, dovevi aggiungere PURTROPPO non siamo negli anni 60.
      In compenso sono i cinesi a rivivere i nostri anni 60, e producono tutto quello che noi non produciamo più mentre le nostre aziende annaspano con dieci palle al piede (puttanate green, burocrazia , sindacati..). Ma secondo te un paese con 60 milioni di abitanti e un territorio e risorse limitate come fa a vivere di turismo? Sveglia..

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  6. Anonimo vai a chiederlo a chi affitta ex ovili alla Cinque Terre se stavano meglio negli anni '60.

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    1. Temo, signora Sara, che il turismo, specie in queste stagioni di pandemia da virus corona, abbia dimostrato tutti i propri limiti.
      In particolare i luoghi nei quali il turismo internazionale e' preponderante o importante, hanno patito e ancora patiscono.
      Le Cinque Terre, come gran parte della Liguria e delle zone montane italiane, stanno diventando una sorta di luogo walt-disney nei quali vige la globalizzazione piu' becera.
      Vai in un rifugio sul Pordoi e ti offrono la serata di crostacei e mare in cucina, vai a Monterosso e le acciughe sulla pizza fatta da un egiziano provengono dalla Albania, i terrazzamenti crollano e la produzione di schicchetra' orami e' una nicchia schic nella nicchia nella nicchia, terrazzamenti crollano, uliveti vanno a fanculo, tanto ci sono i regaz a casa a spippolare sulla plei stescion tanto c'e' il reddito di fancazzanza e semmai in campagna mandiamo il potatore pachistano, puoi immaginare come lavorera' bene col gli ulivi liguri.
      Eccetera eccetera.
      Lo spettacolo, lo show, e' imbastito bene e continua.

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    2. Sara cerchiamo di essere concreti.
      Diciamo che domani perdi il lavoro e per vivere dipenderai dall'ovile che andrai ad affittare.
      Diciamo che domani l'Italia dismetterà e smantellerà tutte le filiere produttive e dovrà pagare, oltre al Reddito di Cittadinanza, Istruzione, Sanità, Pensioni, più gli interessi sul Debito, affittando ovili.
      Diciamo che nella bilancia dei pagamenti, l'Italia importerà qualsiasi cosa, dai fagioli al petrolio, dalle ciabatte all'elettronica e pagherà coi soldi dell'affitto degli ovili.

      E' la "decrescita felice", no?
      Quella idea per cui tutti si danno alla poesia e alle passeggiate nel verde mentre per magia da qualche parte c'è una cornucopia da cui escono a getto continuo tutti i beni possibili e immaginabili. Ecco, il turismo in certi deliri è un po' come questa cornucopia. Del resto, si delira un po' per tutto, come le già citate "autostrade del mare" che dovrebbero portare ricchezze cinesi nella Terronia e da li, senza che si debbano costruire magazzini, frigoriferi, strade, ferrovie, viadotti, ponti, generatori di energia, reti di distribuzione, essere magicamente portate alla "Europa" che in cambio, ancora, ci darebbe tutti i beni del mondo.

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    3. > E' la "decrescita felice", no?

      No. Non si tratta di decrescita.
      Si tratta di crescita (del PIL e pure del turismo) e della globalizzazione.
      La decrescita tende al locale che è incompatibile colla globalizzazione (crescita di scambi, viaggi, spostamenti, relativi consumi ecrifiuti).

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  7. @Uomo è una realtà molto ben diversa.
    @anonimo al solito un pot-pourri!

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    1. Se io fossi compagno ti risponderei che la realtà è fatta di "sistemi complessi".

      Siccome non sono compagno, mi limito a dirti che il "purpurri" ti appare in quella forma date le tue ridottissime capacità di analisi ed elaborazione.

      Ho fatto sopra l'esempio delle "autostrade del mare", che riprende in chiave cinquestellica il vecchio discorso di quel mostro di Prodi sugli "hub" che dovevano ricevere le merci dalla Cina.

      E' ESATTAMENTE LO STESSO DEL TURISMO, ovvero, se tu hai un trullo e lo vuoi affittare ad un babbeo, devi fare in modo che attorno al trullo ci sia tutta l'infrastruttura che porta il babbeo avanti e indietro (strade, ferrovie, areoporti), che ci siano le comunicazioni, al giorno d'oggi copertura della telefonia mobile e/o fibra ottica, che ci siano i servizi come l'acqua potabile, la pulizia dei rifiuti, la farmacia, il dottore, l'ospedale. Tutto questo, richiede a monte grandi investimenti che nella logica dello "ovile" NON PAGANO ALLE CINQUE TERRE MA PAGANO ALTRI OPPURE SI FANNO A DEBITO e rende antieconomica l'intera operazione.

      Tempo fa dicevo ad un amico che le "spiagge" di Genova fanno cacare, dato che in sostanza sono lo scarico dei collettori fognari, mentre c'è una bellissima spiaggia a Catanzaro. Il problema è che nessuno ci va, a Catanzaro e nessuno sa che esiste, perché è in capo al mondo. L'Italia non è fatta di Cinque Terre, è fatta di Catanzaro. Guarda caso, il problema è tutto li, cioè come campano gli abitanti di Catanzaro.

      In passato la risposta era che lo Stato li assumeva tutti nelle Poste e nelle Ferrovie, oppure costruiva una acciaieria o uno stabilimento chimico appena fuori la città.

      Oggi la risposta sono "le autostrade del mare" e il "turismo".

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    2. ad ogni modo, affittare il trullo ad un babbeo od a un dentista che risulta nullatenente al fisco perché opera dietro società di comodo, risulta sempre una operazione del cazzo in un paese di merda ove regna la legge der menga.
      Il babbeo o il dentista non pagano e per riavere il trullo occorre ingaggiare un avvocato e pagarlo per almeno 4 anni se non dovesse scoppiare un'altra pandemia.
      Meglio mettersi dalla parte dei furbi e pensare qualche altra manovra

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    3. Nello "storytelling" del turismo, i turisti sono babbei pieni di soldi che pagano tanto, pagano in anticipo, per affittare il trullo che un momento prima era un rudere che nessuno voleva. Dicevamo delle Cinque Terre, guarda un po' quale è lo "storytelling" dei Liguri a proposito dei "Milanesi" che vengono ad affittare l'ovile.

      Questo è un altro problema.
      Se fai il confronto tra il "turismo" ligure e quello di altre regioni o anche altri Paesi, vedi subito che i Liguri vivono come se i turisti fossero un fastidio e che affittargli l'ovile sia in favore che si fa obtorto collo, per una sorta di riluttante filantropia. In qualche maniera il sistema funziona solo per la rendita di posizione ma in tutti gli altri casi il turista che sperimenta i costosi pesci in faccia, la volta dopo va da un'altra parte.

      Il discorso degli inquilini morosi e della difficoltà nello sfratto viene da un'altra direzione. Nella lite tra il proprietario e chi affitta il giudice vede due parti, una "forte" e una "debole", quindi propende per la seconda. Un po' come fino ad ora nelle separazioni i giudici tendono a privilegiare le mogli rispetto ai mariti. Da questo dato di fatto a priori discende poi a cascata tutto il resto. Aggiungiamo che nello "storytelling" della "sinistra" la Proprietà è un crimine contro il collettivo e quindi va punita, direttamente con le imposte che sono una forma dilazionata di esproprio e indirettamente rendendo la vita difficile ai proprietari. Dati i confini invisibili della tripartizione conseguente l'invasione alleata, la "sinistra" non vede le proprietà non accatastate o abusive in Meridione e non vede quelle del Vaticano, cosi come i giudici applicano leggi draconiane in certe aree di Italia e sono le tre scimmiette altrove.

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    4. Considerando alcuni "milanesi imbruttiti" difficile dare torto ai liguri...

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    5. Quest'anno buona parte dei Medici di base Della mia zona andranno in pensione, e non.ci sono o sostituti.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.