giovedì 20 settembre 2012

Di qua, di là







Si dice va dove ti porta il cuore.
E quando ci siamo visti o scritti il cuore ha indicato allegramente a salti e balzi dove andare. E ieri ancora qualcosa è cambiato.

Ho l'ego con alcune parti (eros e lavoro) un po' malconce in questo periodo. Però è lì sotto che cova pronto ad alzare la testa e rigettarsi nei tentativi di andare oltre i limiti. A Bologna si direbbe che vuol fare lo sborone.

Cosa avrei da offrirle? Molto affetto e forse qualche fuoco d'artificio di sesso libidinoso e forte, totale. Ma gli spettacoli di fuochi d'artificio non durano molto. Sarebbe un viaggio verso l'Amore, come dice Osho, quello divino, a due.
E quelle scintille andrebbero sicuramente a risvegliare il cuore del vulcano, là dove da lungo tempo  si sono accumulati i chilotoni egoici che spingono verso seduzione e tutto quanto mai fatto o fatto poco. Risvegliare il vulcano?
Non so... Sto apprezzando così tanto la libertà, anche se è costata la quasi castrazione, il letargo profondo del mio eros, che l'ipotesi di legarmi non mi attrae.
Per di qua ma anche per di là.

(immagine: andreamantelli)

3 commenti:

  1. Dopo ogni scelta si e' consapevoli di non poter tornare indietro. Quindi c'e' il tempo del non scegliere e mantenere tutti i percossi possibili. A scacchi si chiama Zugzwang.
    FG

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  2. x Francesco:
    Sul pinao oggettivo il tuo ragionamento non fa una grinza, Francesco.

    x FemminaGaudente:
    Il non tornare indietro è la dimensione del tempo. Non scegliere è una scelta ben preciusa, a proposito di ossimori.
    Der Zugzwang, l'obbligo ad agire, Non lo sapevo. Interessante. Grazie Femmina Gaudente

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.