lunedì 25 febbraio 2013

Vuelvo al Sur

Stavo cucinando prima che arrivassero e Rai Radio1 trasmetteva uno speciale sulla cultura argentina, parte di esso dedicata  al tango. Venerdì sera _ias, il maestro di città a lezione di milonga ci aveva portato ad una bella osservazione/parola: muoversi insieme tu e l*i, co-muoversi. Commovimenti sottili e intimi, fino a sentire il suo batticuore e il suo respiro appoggiati al tuo. Commuoversi. Alla radio hanno passato Vuelvo al Sur della divina Mercedes Sosa e io mi sono commosso; ero con tagliere e coltello e il mestolo da girare un po' e sentivo l'anima sciogliersi, le barriere cedere, mi sono ritrovato in poco a piangere.
Lasciati nelle sue braccia, bandoneon e parole di Mercedes accoglieranno il tuo struggersi.

Vuelvo al sur
Como se vuelve siempre al amor
Vuelvo a vos
Con mi deseo, con mi temor
Llevo al sur
Como un destino del corazon
Soy del sur
Como los aires del bandoneon
Sueño el sur
Inmensa luna, cielo al reves.
Vuelvo al sur
El tiempo abierto y su despues
Quiero al sur.
Su buena gente, su dignidad.
Siento al sur.
Como tu cuerpo en la intimidad.
Te quiero, sur . . .

Te quiero, sur . . .

.  

9 commenti:

  1. Le immagini del video fanno veramente cagare il caxxo, tanto per essere precisi. Ma è la versione con l'audio migliore.

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  2. Io preferisco la versione del Polaco Goyeneche, come la canta in quel film di Solanas, ha quella faccia da pagliaccio diseredato il vecchio Goyeneche.

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  3. A volte ad ogni arco la sua corda, ad ogni corda il suo violino...
    Momenti belli. Privati. Liquidi come le emozioni che defluiscono in lacrime e sorrisi.
    Bello vivere
    FG

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  4. x Emilio Pascuti:
    Ho ascoltato alcuni pezzi di Vuelvo al Sur di Goyeneche, a me è piaciuta questa versione magnifica col bandoneon di Piazzolla.
    Ma la voce di Mercedes Sosa mi entra come un coltello caldo nel burro. Mi chiedo se non sia svegliare i ricordi e la malinconia della madre, della tetta morbida di latte e carezze.

    x Femmina Gaudente:
    Io stavo pensando all'arte di queste persone che riescono a riportarci a quegli stati d'animo, a far risuonare le nostre corde.
    Bello vivere. Buondì!

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  5. Belle sensazioni. Anch'io quando ascolto Mercedes Sosa e il grande Astor faccio fatica a trattenere le lacrime. Suoni che ti arrivano al cuore, che ti entrano dentro, nel profondo, lasciandoti aperto, indifeso, scoperto.
    Bella si, la vita. Nonostante tutto.

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  6. Ignoravo gran parte di questo mondo, della cultura argentina fino al momento di approdare al tango. E questa danza ha aperto tagliandole come un rasoio le mie difese, mi ha esposto e ha creato un vissuto. Fortunatamente il tango è difficile e quindi richiede dedizione (grazie Libera Mente!) e ha tempi lunghi. Così puoi iniziare a conoscere anche ciò che sta intorno alla cultura milonghera.
    E conoscere Mercedes, ad esempio.
    Il tango è per metà italiano e forse anche questo ci lascia indifesi rispetto alle sue spire evocative che ci avvolgono e portano via. Tocca corde sensibili!
    Come è soave lasciarsi andare alle parole del cuore di Mercedes e ai suoni dell'anima del bandonenon e di Astor che ti... entrano dentro.
    Grazie John

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  7. eh sì, è straniante avventurarsi nella mente e nel paradosso argentino.
    un paese di psicologi...e si sono incarcerati, torturati a vicenda in tempi così vicini (appunto solanas e bechis ci illuminano a riguardo).
    e poi questo tango, che è incerto tra popolo e borghesia, come incerte sono le origini della sua voce più grande, Gardel.
    Tutto contribuisce a un senso di incertezza e di calda familiarità, come fare una passeggiata nella mata atlantica, dove riconosci gli alberi come in un sogno, ma hai la certezza di essere sveglio e stare passeggiando lungo il confine dell'atlantico, verso il Tropico del Capricorno.
    cmq ti confesso che no mi piace ballare, trovo ridicola e una perdita di tempo la danza. ma tant'è, non è una critica, semmai un punto debole.

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  8. Ho sempre provato grande interesse per la cultura argentina, musica e cinema soprattutto. E sono stato spesso tentato di iscrivermi ad un ascuola di tango. Poi gli impegni, il poco tempo libero, ecc... mi hanno fatto desistere. Ma leggendo le tue esperienze, mi rendo conto di aver perso una bella occasione...

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  9. x emilio pascutti:
    Psicologi e gauchos, scaricatori e ballerini, gli spazi delle pampa e la conurbazione porteña allucinante, il popolo e la borghesia, risorse naturali grandiose e la povertà, che contrasti.
    Quando sarò pronto andrò in Argentina, Uruguay (Montevideo forse mi incuriosisce per il tango più che BA) e poi vette andine e il sud.
    Bisogna conoscere questo mondo di ampie incertezze e di contrasti.
    Hai vissuto anche in Argentina, max?

    x John Barish:
    Evita, se puoi.
    Sarebbe un morbo che ti prende anima e corpo. ;)

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