Io amo i paradossi e l'artista olandese ne ha fatto culmine della propria opera. La soluzione ai grandi problemi sono sempre ad un metalivello, su un livello superiore che mette insieme ciò che appare come inconciliabile. Leggevo le parole di Escher sul contrasto dei sensi come dispositivo cognitivo principe. Già, il contrasto che io amo come esaltatore della vita. Beh, non sono solo in questa comprensione.
Però, ieri, ho prediletto le acqueforti dell'inizio della sua opera. Anch'egli compì il Gran Tour in Italia. Ogni intellettuale, ogni architetto, artista del mondo che voleva respirare e vedere la bellezza si recava in Italia dove incontrava La Bellezza.
Non servono altri aggettivi. La Bellezza.
Quell'unico intreccio di paesaggio, varietà di Natura, arte popolare e colta, fantasmagoria estetica, le arti musicali, coreutiche, gastronomiche, musicali, delle lettere, il selvatico e l'umano abbracciati nei paesaggi. Così ben raffigurate nelle acqueforti sulla Sicilia, sulla Calabria. Per un attimo sono tornato al 1930, quando l'Italia era Il Giardino della Bellezza del Mondo.
Non la orribile crosta cementifica antropizzata attuale.
Ecco, io vorrei salire su una macchine del tempo, tornare al 1930, prima dei guasti irreparabili del modernismo, prima della Grande Distruzione cementizia e automobilistica, plastica, dell'Estetica e godermi il Gran Tour, passare e vedere Pentadattilo, le campagne senesi, la costiera amalfitana.
Ecco, io vorrei salire su una macchine del tempo, tornare al 1930, prima dei guasti irreparabili del modernismo, prima della Grande Distruzione cementizia e automobilistica, plastica, dell'Estetica e godermi il Gran Tour, passare e vedere Pentadattilo, le campagne senesi, la costiera amalfitana.
Fino a stordirmi, stendhalianamente, di Bellezza.
Grazie a _zzz per la proposta.
Grazie a _zzz per la proposta.
che l'Italia del 1930 fosse bella non so mica....
RispondiEliminaNon c'è nulla di assoluto, ovviamente, neppure La Bellezza.
RispondiEliminaCertamente era La Bellezza per pittori, poeti, intellettuali, architetti, musicisti.
Infatti nelle formazioni di quelle categoria era prassi una periodo di residenza in Italia per la formazione.
Tu affermi che l'Italia sia più bella ora?
Non è che stai utilizzando altri metri di giudizio?
Rilancio una provocazione.
RispondiEliminaSarebbe interessante non leggere ciò che scrivi ma vedere cosa fai.
Capire se tu passi le vacanze, ad esempio, a Igea Marina oppure in un condominio di Genova con finestra su autostrada, oppure se preferisci la costiera amalfitana, Pienza oppure un dammuso a Pantelleria.
Se vai a vedere il CED dell'INPS oppure se visiti le case di Gaudì a Barcellona.
Questo potrebbe fornire informazioni oggettive sul tuo concetto di bellezza.
capisco il concetto che esprimi: e sto giro ...
RispondiEliminama più che la bellezza del BelPaese, vorrei poter respirare quell'aria di quegli anni vissuti dai miei avi.. aria che ha ossigenato le loro menti .. in nome di tante belle cose fatte .
please: non andarmi in polemica, oggi non c'è trippa per trippa... sto su una nuvola ;-)
A proposito di aria.
RispondiEliminaIeri ho trovato aria... peggiore di quella marcio-calda delle milonga.
Alcune delle sale, a Palazzo Becchi - Magnani, secondo me, non è escluso che siano rimaste chiuse da... dall'avvio della mostra, da ottobre.
Mancava proprio l'aria, alcune persone lo hanno scritto pure nel libro degli ospiti. Prima o poi sverrà qualcuno.
La stessa aria respirata e rirespirata, la stessa aria entrata in migliaia di polmoni e uscita peggiorata, da migliaia di persone. Io mi chiedo come mai non sia percepita questa cosa V I T A L E, fondamentale del respirare.
Alle elementari insegnano che homo consuma ossigeno e produce anidride carbonica.
Ma questi, non sentono che manca l'aria? Adesso scrivo loro, devo segnalare questo problema.
A proposito di aria, che è una cosa importantissima!
Aria... nulla si crea e nulla si distrugge.
EliminaOnde x cui
Respiriamo le particelle di chi ci ha preceduto..Cesare, Da Vinci, Ted Bundy..
pensa.. ;-)
La Bellezza non è separata dal resto, è una cosa sola.
RispondiEliminaLa Gestalung, forma e contenuti, bellezza (o bruttezza) e contenuti.
I nostri avi.
L'Italia postgiolittiana e ... fascista.
Ancora molto rurale e con qualche principio di industrializzazione.
Erano tempi diversi, non ci sarà alcuna elegia in assoluto dei tempi passati, qui.
Vita grama per molte persone, ma anche un mondo che aveva valori, saperi e relazioni che ora sono stati distrutti.
Prima sapevano come cardare la lana, c'era la sapienza di lavorare marmi, legno, farne arte, ora sappiamo come accendere il navigatore o come va la borsa di Francoforte, prima c'era la conoscenza su come conservare carciofi, come preparare il maiale e di farne godimento e vita, ora sappiamo se c'è lo sconto da A&O oppure all'Esselunga.
Non era tutta luce. Le donne erano picchiate, mancava la plastica ma c'era alcolismo, c'era una crescita demografica pessima, la presenza asfissiante della chiesa, ora le donne sono libere ed emancipate, sono arrivate a 1.2 figli pro capite, sono libere.
C'era analfabetismo e grandi saperi, ora c'è istruzione e qualche nozionismo e una 'gnoransa senza eguali.
La società, in genere, si è artificializzata, si è implastichita. Cose migliori e cose peggiori.
Dal punto di vista estetico siamo riusciti a annientare un patrimonio storico, estetico, paesistico unico al mondo, il 75% dell'arte e della Bellezza mondiale sepolti, affogati, circondati da bruttezze indicibili, da distese disordinate di edilizia scadente, spesso vuota.
Un po' come il Partenone ed Acropoli ad Atene, una delle cose più belle che io abbia visto nella vita.
Forse così bello anche perché, per arrivarci, devi attraversare 15, 20 km di raggio intorno della più disgustoso, orrenda, scadente edilizia caotica contemporanea, una sorta di teghe nei coglioni ripeturi per quaranta minuti o un ora dopo cui arrivi a La Bellezza, puoi tirare un respiro.
Ecco, torniamo all'aria, al respiro, alla bellezza.
Io osservo, ad esempio, le tavole di una volta, magari quando c'era festa. A livello popolare, di massa. E ora. Un decadimento, abbruttimento e abrutimento terribili. Si è arrivati a offendere cibi e vini mettendoli in piatti orrendi di plastia USA&getta, vini decenti bevuti in bicchierucoli di plasticazza che si ribaltano e si spaccano.
Ecco, guardiamo al desco, al cibo, ai modi del convivio.
Erano più poveri e più belli.
A volte con la panza vuota, ma senza le pacchianate e il plasticame delle panze lardose sovrappeso attuali.
> di teghe nei coglioni ripeturi per quaranta minuti
Elimina-> di teghe nei coglioni ripetute per quaranta minuti
Scusate per i refusi
Io mi chiedo quanto pesi, nel vivere La Bellezza, il condividerne il sentire con chi hai accanto. Una cosa di quegli anni '30 che ricordi mi è stata raccontata da mio nonno, classe 1912, ormai morto. Si era a metà degli anni '80, e mio nonno mi disse: "Quando avevo venti, trent'anni, c'era più libertà; bastava tenersi fuori da certi ambienti e potevi fare quel che volevi; pescavo lucci nei fossi lungo le strade, raccoglievo gamberi nelle risorgive a xxx ove oggi non vedi neppure più l'acqua; con chiunque io parlassi scoprivo di pensare le stesse cose perché eravamo tutti di noi".
RispondiEliminaE' vero che per tanti l'epoca della gioventù è sempre quella dei luoghi e delle esperienze più belle, ma mio nonno era un po' troppo circostanziato nelle sue descrizioni per lasciar pensare che stesse semplicemente indossando gli occhiali rosa della memoria. Sapeva quel che diceva. E, da quel che mi ha raccontato, sono certo che quel mondo riusciva ad essere migliore di quello d'oggi nonostante le schifezze che tutti conosciamo. Bastava, cito, "tenersi fuori da certi ambienti". All'epoca, evidentemente, si poteva. Provateci oggi, a tenervi fuori. Esiste ancora un fuori?
Non era solo rose e fiori e rogge limpide con i lucci.
EliminaConsidera che la crescita demografica era così violenta che milioni di italiani dovettero emigrare e che se ora siamo stipati in 60M + 10M è anche "merito" loro e dei loro figli, proprio quelli nati tra gli anni '30 e 40' che poi si moltiplicarono nel baby boom.
Ora non puoi stare fuori. La distopia è che non c'è alcun luogo dove ti puoi rifugiare, essi ti raggiungeranno, ti educheranno al rispetto del progresso, della crescita, della tecnologia, del politicamente corretto a norma, della bruttezza quadratica media.
Ti faranno seccare le falde, si seccheranno el fonti, ti trivelleranno la Terra, ti esproprieranno, ti porteranno le masse dei consumo omogeneo omologato, impediranno la tua piccola attivtà, ti sequestreranno il pollaio o il recinto per le capre, non sono a norma secondo il Terzo Paragrafo, capitolo Primo, della Legge sulla Grande Produzione Unica Corretta.
Tu non puoi stare fuori, non puoi essere così violentemente diverso, Verrai rieducato in maniera garbata, moderata, ma senza alcuna possibilità che non sia quella.
Se tu ti opporrai, sarai additato come violento e democraticamente ricondotto alla maggioranza democraticamente democratica.
Mio nonno e mia nonna ebbero una figlia. Mia nonna materna era considerata una "poverina" dai suoi coetanei proprio perché aveva una sola figlia, quasi fosse una disgrazia! Per bilanciare, come giustamente osservi, la loro incongrua continenza riproduttiva, gli altri miei nonni per parte di padre ne ebbero cinque (di più se contiamo i due che non sopravvissero).
RispondiEliminaIl resto della tua risposta è incontestabile. Solo un punto mi rinfranca un minimo: dal momento che tra pochi giorni compirò cinquant'anni, non hanno più molto tempo per stringere la morsa prima che mi defili per le vie "naturali". Siccome però mi piace giocare a fare la Cassandra della situazione, ti suggerisco di pensare a cosa può succedere mettendo insieme quattro tasselli di quel che vediamo accadere in questi tempi: 1. i numerosissimi figli del baby boom invecchiano; 2. le pensioni sono state "succhiate" perché intanto mantenerli è troppo costoso; 3. aumenta il numero di coloro (i forestieri) per i quali noi non siamo "i genitori", ma una generazione di espropriati; 4. si comincia a parlare di quanto sia umana l'eutanasia.
Ora, che l'eutanasia sia effettivamente una pratica assai più umana di come la si dipinge è innegabile. Quel che preoccupa è la tempistica, il presentarsi contemporaneamente dei quattro fenomeni che ho evidenziato ed il battere sul tamburo che si sente in lontananza ma non troppo. Che dicono i tuoi sensi di ragno? I miei vibrano, eccome se vibrano!
No, non credo che farò in tempo a vedere il peggio e, a parte l'umiliazione del processo, devo confessare che viste le prospettive neppure mi dispiace.
voorei vedere voi con la testa di oggi nell'italia degli anni '30.....
RispondiEliminaMio nonno: ""Quando avevo venti, trent'anni, c'era più libertà; bastava tenersi fuori da certi ambienti e potevi fare quel che volevi [...]"
RispondiEliminaTieni presente che mio nonno mi diceva queste cose verso la metà degli anni '80, non nel 2014. Nel frattempo, le cose son ulteriormente peggiorate un bel po'.
x MrKeySmasher:
RispondiEliminaNon era, ovviamente, un riferimento specifico a tua nonna.
L'utopia del peffettismo modernista, della regolazione pedissequa della vita (rimando alle parole di Giovvani Lindo Ferretti ("cosa serve al leone e all'agnello per pascere insieme se non una corretta legislazione e una rete di servizi a sostegno?") è la cosa più pericolosa, una dittatura, la più pericolosa e fondamentalista
in quanto rivestita dai modi garbati. Pericoloso e subdolo.
E' per questo che io ritengo molto pericolosi gli estremisti del PD e, in genere, del Partito Unico.
Al ciarpame delinquenziale di ForzaI talia manca il pericolo dell'essere subdoli, la glassa moralista (che è quella moralista cattocomunista, democristiana fondamentalmente).
Penso che non succederà nulla su eutanasie etc., è contro il pensiero religioso e il Partito unico Diforzaitalia deve comunque continuare a rispondere alla chiesa.
La decrescita demografica si imporrà per scarsità di risorse, fondamentalmente una sorta di carestia non solo di cibo ma di quasi tutte le risorse e servizi. Noi ci saremo dentro al 100% nella nostra vecchiaia.
Sfruttati come schiavi per pagare le pensioni a pensionati baby cinquantenni che mentre noi lavoriamo, sono in giro in bici, per i monti, a passeggiare sul mare.
Penso che purtroppo noi saremo in vecchiaia nella parte iniziale del collasso.
x Francesco:
C'erano treni con tre classi e ciò scandalizzò, il sessantotto abolì la terza classe, su molti treni sparì la prima. Ora cosa succede? Che nei treni elitari, Il TAV che parassita l'80% delle risorse trasportando il 7% dei passeggeri, i "livelli di servizi" (vedi come sono subdoli, non si chiamano più classi continuando ad esserlo) sono quattro.
Non potevi abortire, non potevi separarti, non potevi divorziare. Ora si torna a non poter abortire.
Ci si alzava in classe quando entrava l'insegnante che talvolta passava alle punizioni anche corporali. Ora sono gli studenti che seviziano, non di rado, gli insegnanti.
C'erano i soprusi dei parassiti squadristi fascisti sui poracci, braccianti e mezzadri, ora ci sono i poracci sono pure aumentati e la forbice della ricchezza pure.
Le cose erano più solide, marcate, nette, non erano liquide e subdole.
In un certo un ceffone e una oliata di ricino erano violente, ma la massa si poteva accorgere dei soprusi.
Ora la massa viene educata, manipolata, viene resa mansueta e sfruttata.
Quando qualcuno, come in Val di Susa, non mette il cervello all'ammasso e capisce il colossale disegno di sfruttamento sulla pelle degli altri, ecco che lo stato torna fascista, torna a imporre i muscoli, a militarizzare le comunità, a lottare contro la resistenza locale.
Certamente abbiamo una mentalità diversa ma, rispetto alla tua osservazione, abbiamo una mentalità che è anche meno capace di osservare e quindi reagire alla frodi, in primis, ideologiche.
Si stava diversamente quando si stava diversamente.
Sul fatto che oggi si stia meglio, aspetterei un paio di lustri, vedremo quando questo stare meglio svuotando la cambusa non avrà più risorse, vedremo come si starà a quel tempo.
Mi piacerebbe tornare al passato, ma con una testa adeguata per non guastare la bellezza.
RispondiEliminaIl paradosso, eSSe, è quello dell'anestesia ambientale.
RispondiEliminaCol passare del tempo perdi cognizione delle caratteristiche dell'ambiente, del topos in cui vivi.
Anche della bellezza.
Non so quanti italiani del tempo fossero edotti, consapevoli de La Bellezza in cui vivevano.
Direi pochi.
Come oggi. Altrimenti non si spiegherebbe, oggi, la distruzione sistematica de La Bellezza.
Quindi, la mia idea, è che allora e pure oggi, la massa non sia consapevole delle caratteristiche e delle peculiarità del mondo, dei luoghi che la ospita.
Ma questo non è un problema solo italiano.
Se il "primo comandamento" dei buddisti è
Ama te stesso e osserva!
significa che la questione del qui e ora, dell'osservare e vivere il qui e ora è antica e diffusa.
Quindi, se tu tornassi agli anni '30 con la testa attuale, finiresti come Stendhal, ko per eccesso di bellezza.
Non saresti abituata né assuefatta ad essa.
UUIC: "Penso che non succederà nulla su eutanasie etc., è contro il pensiero religioso [...]"
RispondiEliminaIl "pensiero" religioso (che è parente stretto della "morale") cambia col cambiare delle circostanze. E' il digestivo che ingolliamo a litri per permetterci di accettare le peggiori atrocità. Ho letto cosette gustose in merito, su come alcune cose che oggi consideriamo "inviolabili" per legge e religione sono state un tempo considerate in modo addirittura antitetico. Ovviamente sempre per legge e per religione.
UUIC: "Penso che purtroppo noi saremo in vecchiaia nella parte iniziale del collasso."
Perché aspettare tanto? La parte iniziale del collasso è oggi. Tra vent'anni, se ci arriveremo, sarà merda fitta. Eutanasia "caldamente consigliata" e socialmente bene accetta inclusa. Non dimenticare che a quel tempo a decidere non saranno i figli della nostra generazione, ma una marea di forestieri per i quali noi (già oggi, ancor più domani quando saremo minoranza) siamo solo un odioso ingombro.
UUICA: "Il paradosso, eSSe, è quello dell'anestesia ambientale. Col passare del tempo perdi cognizione delle caratteristiche dell'ambiente, del topos in cui vivi."
Una decina d'anni fa proposi nel mio Comune di residenza di istituire una Giornata della Memoria con la stessa pompa di quella dedicata alla shoa, durante la quale celebrare non le possibili perdite di qualità ambientale e paesaggistiche del futuro, ma le sicure, concrete e verificabili perdite del presente rispetto al passato prossimo. da documentarsi con testimonianze fotografiche e d'altra natura e con racconti diretti degli "ex-giovani" del luogo. Ottenni solo un'alluvione di sorrisi, probabilmente di compatimento.
La parte iniziale del collasso è oggi.
EliminaQualche tempo fa lessi un pamphlet di Wolf Bukowski, Il grano e la malerba una delle milion mila manifestazioni de La Distopia.
Il concetto stesso di così grave insostenibilità (uno scienziato diceva, provocatoriamente che la insostenibilità è insostenibile) è distopia.
Sai che ti stai creando Il Problema e noti l'alacre lavorio di massa ad aumentarlo. C'è peggior incubo reale di questo?
La memoria del paesaggio.
Cosa potresti ottenere, se non beota compatimento, da coloro che giulivamente hanno goduto di abbruttimento, bruti che sono stati responsabili della distruzione de La Bellezza?
Questi sono talmente scemi che ne sono pure fieri. E questa manica di idioti è verticale a tutta la società, arriva fin su alla dirigenza.