sabato 29 aprile 2017

Ciao. Buonanotte. 400.

Ieri Stamani ho fatto le quattro. Le giornate dopo sono pesanti, si entra in un limbo apatico. Io adotto alcune contromisure ma la differenza di cinque ore rispetto agli orari usuali scombussola tutti i ritmi vitali. Il limbo rallenta e rende tutto pesante.
Dopo molto tempo ho fatto chiusura, alla milonga "delle streghe". Siamo a fine stagione invernale meno estiva, è un periodo in cui io accuso di più l'ariaccia di milonga: luoghi chiusi nei quali le finestre rimangono chiuse, non c'è rinnovo d'aria perché le donne coi loro splendidi e leggeri e ridotti abiti sono ancora più sensibili al freddo meno caldo. Ogni tanto sorrido e penso ad un motto scherzoso: Moriremo soffocate ma... al caldo!
Così per la parte centrale della serata poco tango, me ne sono stato sempre di là, al bar, a parlare, lontano dal caldo soffocante di aria cattiva. Alla fine, quando inizia la stanchezza, la milonga inizia, piano, a diradarsi. Ieri mi sono svegliato e ho iniziato a lasciarmi andare nelle braccia del tango e delle metà del cielo tanghero. Così si fa in fretta a far fuggire il tempo, la fine è arrivata veloce.

Il TJ è uno stregone che può sospingere, istigare, fomentare la passione oppure può lessare, rendere sciapa, grigiastra, una nottata. Lo stregone di ieri, Carlo Carcano, è stato eccellente. Bisogna dire che "le streghe" hanno creato un loro covo di tango molto ricco, fantasioso, di buon livello e così lo stregone ha avuto buon combustibile per le sue pire. Comprese le sperimentazioni finali. L'avevo vista, alta, bella, ballava bene, con due splendidi orecchini rosso fuoco e i capelli raccolti. _ena, patavina, ed io, entrambi a occhi chiusi oppure con un volume ridotto, ad ascoltare noi stessi e l'altro per le ultime tande. Momenti di intensità rara: sentivo il suo cuore battere all'impazzata. Quanto mi emoziona, ancora, quello, come tornare principianti. Eravamo persi in noi, in quello spazio di infinitesima eternità.

L'ho aspettata fuori e abbiamo iniziato a parlare. Prima le ho chiesto informazioni su "covi" simili dalle sue parti. Piuttosto sconsolata mi diceva che no, non c'è granché e così macina chilometri (Carcano, che stava uscendo, ci ha risposto che un locale che merita è El Garufa in quel di Treviso). Poi qualche parola ancora. Avevamo ballato bene ed eravamo lì, in una via deserta della città addormentata. Pensavo che mi piaceva che questa se ne era venuta fin qui da sola. Tosta la tipa! Non so se è stato per il suo profumo dolciastro che non gradivo o perché so che lì dentro, si consuma un paradiso, di amori tre minuti, ma non le ho chiesto un recapito. Le parole scorrevano e ancora, il tempo, era tornato ad annullarsi. Come all'inizio, su due milonghe camperas, milonghe lente, struggenti, di solitudini, di spazi, la milonga di una delle anime del tango, quella dei gaucho inurbati, genere che io adoro, penso che alcuni dei lavori migliori di Hugo Diaz appartenga a quel genere. Ma... ma lì dentro è un altro mondo. Io... penso a un'altra occasione che è andata, come una tanda di gioia, sparita nel nulla. Devo tornare ad innamorarmi delle donne. Questa è la quattrocentesima pagina su questo amore, quasi esso le avesse buttate fuori, le donne, forse rimpiazzato con l'innamorarsi dell'idea dell'innamorarsi.
A piedi, insieme, ce ne siamo andati, per un breve tratto, verso le nostre auto, siamo tornati alle nostre solitudini.
Ciao.
Buonanotte.

(via santango)

14 commenti:

  1. L'idea di innamorarsi è una delle idee più belle che una persona possa aver. Realizzarla è una delle fortune che gli possa capitare. Te la auguro Uomo :-)

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    1. Lorenzo parlo di amore consapevole, mica abbiamo vent'anni.

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    2. Magnolia, perché il desiderio d'innamorarmi sia in compagnia di altri desideri. Forse anche degli eccessi emotivi tipici della giovinezza.

      Liala... interessante, non sapevo neppure della sua esistenza.

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    3. No, dai... la collana Liala è un'istituzione nel mondo delle lettura femminili! Ops... mi rendo conto d'aver appena scritto un'affermazione sessista. Se mi legge la boldrina mi scuoia vivo! :)

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  2. Le padovane scopano bene, se può servire....

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    1. Una tanghera alpinista del gruppo di ieri mi diceva che nell'ambiente del tango la gente scopa come ricci.

      Tua affermazione sulle patavine? Non ho dati che possano confermare o smentire: tua esperienza diretta?

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    2. tanghera e padovana....perdi una occasione allora!

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  3. Ci sono momenti che...fuggono. A volte belli proprio perché hanno un inizio e una fine.
    Credo che tu sia ancora un po' turbato da quanto é accaduto con _mlero e l'idea di ricominciare una relazione ti frena. Però a volte bisogna anche tentare la sorte...la vita ogni tanto ci offre delle carte, ma se sono buone o cattive lo scopri solo giocandole.
    Liala fu una nota scrittrice di romanzi d'amore del 900, e ben considerata anche dal punto di vista letterario. Sicuramente maestra nel suo genere, anche se spesso considerato un genere "minore". Poi può piacere o meno (a me piace altro) . Una mia amica fece la tesi su di lei. Non va confusa con gli attuali romanzetti Harmony, ecco.

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    1. Non ho voglia di imbastire relazioni con donne che non appassionano: il gioco non vale la candela.

      > ogni tanto ci offre delle carte, ma se sono buone o cattive lo scopri solo giocandole.

      Bello, mi piace!
      Spunto interessante.

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    2. oltre il post...il tango di cui frequentemente scrivi-ne parli e parimenti ti esibisci, mi pare sia un ottimo esercizio forme geometriche rappresentanti rette, ellissi, cerchi...per citarne alcune; tuttavia tutto può ridursi alle FORME FISICHE DEGLI INTERPRETI, oppure a forme erotiche ricercate in camera da letto...riflettici UUIC

      Commento personale alla lettura di un testo dedicato al Tango...

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