- Lampedusa, violenti scontri tra tunisini e forze dell’ordine. Una decina di persone ferite
Il sindaco Bernardino de Rubeis parla di "scenario di guerra": "La gente ha deciso di farsi giustizia da sola”. La rabbia degli isolani si scatena sui giornalisti presenti sull'isola e sugli immigrati, presi a sassate
(ilfattoquotidiano.it)
La crisi sistemica globale (degrado biologico ed ecologico, esplosione demografica, scarsità di risorse, loro distribuizione iniqua, mancanza di terre da colonizzare) non ha più margini di recupero.
Le migrazioni da sempre sono atti violenti in cui armi, acciaio e malattie hanno permesso ai conquistatori di sottomettere e spesso di far soccombere le popolazioni delle terre invase. Stamane sentivo alla radio di coloni israeliani che hanno segato 500 ulivi di contadini palestinesi. Terribile, odioso, mi provoca sdegno. Ecco, proprio la violenza della immigrazione, del sopruso. La catastrofe, la chiamano i nativi palestinesi. L'invasione sionista che si dimostra quello che è, una brutale sopraffazione dei locali. E' terribile e la storia si ripete, stupidamente la ignoriamo.
Mi sento molto minacciato dalla pressione migratoria sempre più aggressiva che preme sui nostri paesi, già ultrapopolati e ancora sulla soglia di una crisi gravissima.
Dopo aver demolito e distrutto la nave (da crociera!) utilizzata per il trasferimento da Lampedusa alla Puglia, ora c'è il salto di qualità e la guerriglia esplicita nei confronti dei lampedusani, la distruzione delle strutture di alloggio, esplicite volontà incendiarie.
Piano ma decisamente si prosegue verso un conflitto migratorio via via più aspro. La violenza della migrazione di massa inizia a manifestarsi, ad essere più facilmente osservabile.
Mi chiedo: a quale livello arriverà? quando inizieranno ad essere usati metodi sempre più energici, anche coattivi e violenti per contrastarla, prima di arrivare ad una balcanizzazione, alla macedonia etnica esplosiva all'interno del paese? Questo stato allo sfascio quanto impiegherà a destarsi dal sedazione un po' cogliona un po' buonista del politicamente corretto? Non ho alcuna remore a scrivere che se un mio ospitato desse fuoco alla camera, mi minacciasse e mi atttaccasse, se avessi armi da fuoco le userei sentendomi in giustizia.
Rimpatri e respingimenti devono proseguire con maggior vigore; il mare deve essere pattugliato, i barconi intercettati e ricondotti alle coste più vicine (o al limite delle acque nazionali). Se necessario si arrivi a minare le acque. Si deve procedere a controlli sistematici e all'espulsione continua dei clandestini. Deve passare il segnale che l'atto di immigrare senza consenso, permesso, lavoro, risorse porta a pesantissime conseguenze.
Mah, scusa se non sono d'accordo. I nostro paesi non sono sovrappopolati manco per niente, dati alla mano.
RispondiEliminaA meno che non si parli degli anziani, che effettivamente sono in sovrabbondanza...
Basta un numero.
RispondiEliminaImprinta ecologica dell'Italia: 3.4
Fine.
Scacciavitino, lascia perdere prima ancora di cominciare. Da queste parti tira aria di travertino adolescenziale. Tempo molto ma molto perso.
RispondiEliminaminchia, mi sento molto minacciato ????????????
RispondiEliminax Francesco071966:
RispondiEliminaCi sono situazioni in non luoghi urbani che già ora non sono affatto piacevoli, io me ne infischio ma molte persone che non sono abituate semplicemente cessano di frequentarli in parti rilevanti delle 24 ore.
La banlieuzizzazione di molti paesoni e di quartieri porta a realtà che sono già note. Ignorare la storia è pericoloso. Avere la memoria corta anche su realtà che ti sono vicine pure.
grazie alahambra ma non so né cosa sia un travertino adolescenziale, né cosa sia "l'Imprinta ecologica dell'Italia: 3.4".
RispondiEliminamah
Impronta ecologica e non Imprinta ecologica, scusa per il refuso.
RispondiEliminaQui (wikipedia) una veloce introduzione sul concetto di impronta ecologica.
Qui (WWF Italia) un veloce sommario su quella italiana.
Il deficit procapite per ciascun Homo che vive in Italia è di 2.2 ettari (ha) a cranio.
Stimando 5M immigrati + 60M di Italiani significa che sevono altre 3.75 Italie, (e non 3.4 come mi ricordavo) per sostenere la popolazione (consumi pro capite per numero di Homo), ovvero andiamo a prendere risorse pari a 3.75 Italie in giro per il mondo, sottraendole ad altri o alle riserve.
In sintesi: ai consumi attuali siamo ultrapopolati rispetto alle capacità di sostentamente della terra italiana.
I numeri variano leggermente da stima a stima.
La stima basata sul calcolo dell'impronta ecologica è ottimistica (Inon considera inquinamento e altri gravi problemi) ovvero la situazione è in realtà peggiore.
Sul fatto che in Italia consumiamo più di quello che produciamo non ci piove. Ma non credo sia una questione di sovrappopolazione, semmai dipende dal fatto che siamo diventati felicemente turbo-consumisti.
RispondiEliminaStranieri compresi.
Le nostre montagne sono sotto popolate perché nessuno vuole più fare quel tipo di vita. Le campagne pure.
Tante teste, poche mani, direi. Non serve sparare ai tunisini che vengono qui, che per altro lavoravano quasi tutti in villaggi vacanze popolati da italici idioti...
Io ci sono stato in un villaggio turistico popolato da italiani. Li avrei ammazzati tutti.
> Ma non credo sia una questione di sovrappopolazione
RispondiEliminaTecnicamente è il consumo di risorse complessivo (e i rifiuti e inquinamento che ne risulta, non viene considerato nel calcolo della IE).
Il consumo totale è dato dalla somma dei consumi di ciascun Homo.
Ora sui grandi numeri (come quelli relativi ad una città, provincia, regione, nazione, ...) possiamo stimare che
consumo totale = consumo medio procapite * numero di Homo
Come è noto dall'aritmetica elementare, per agire sul risultato di un prodotto è necessario lavorare su uno o su entrambi gli operandi.
Prendi atto che
il 99.8% della popolazione desidera consumare via via più e di qualità migliore e fa di tutto per farlo
La sobrietà è assolutamente utopistica, moralistica, 'na chimera.
Si può fare qualcosa su questo fronte ma con risultati scarsi.
Viveversa un rientro dolce della popolazione (un figlio per donna per tre o quattro generazioni e una drastica DIMINUZIONE demografica) permetterebbe di tornare ad un prodotto
consumo medio procapite * numero di Homo
compatibile con le risorse locali.
E' vero che ci sono aree che sono disabitate.
Ma è anche vero che ci sono aree urbane (varie conurbazioni padane, conurbazione PT-PO-Fi, area metropolitana romana, costipazione partenopea, conurbazione genovese) che da sole necessitano per i loro consumi di intere regioni.
Ad esempio, la sola provincia di Bologna consuma le risorse producibili da più che l'intera regione. Questo nonostante l'appennino bolognese sia relativamente meno popolato e in qualche zona poco popolato.
Il calcolo con metodo rigoroso della impronta ecologica ovviamente tiene GIA' conto delle aree di riserva di biocapacità (aree poco antropizzate).
Come scrivi nessuno (a parte picolissime minoranze) vuole fare decrescita draconiana, radicale.
Gli immigrati hanno compulsioni consumistiche molto più forti (le osservo quasi quotidianente) proprio perché meno vaccinati rispetto alla patologia del consumismo.
L'immigrazione aggiunge comsumatori di risorse estremamente voraci e aggiunge popolazione ad un paese già sovrapopolato che dipende pesantissimamente dall'estero (Italia 4° importatore mondiale di frumen to, ad esempio, solo per citare uno dei unmilione milleduecento tredicimalottocento deficit).
Puoi vederla come una scialuppa stracarica sulla quale cercano di imbarcarsi ad ogni costo (anche violentemente) un sacco di altre persone.
I deficit ecologici dei paesi arabi, della Grecia sono spaventosi e anche per questo sono paesi storicamente di forte emigrazione.
Quelle terre non possono assoltuamente sostenere il prodotto
consumo medio procapite * numero di Homo
e quindi la bomba demografica di molti di essi si rovesca altrove.
A differenza del XIX e del XX secolo però il mondo è stipato e i paesi "ricchi" sono già ora in drammatico deficit ecologico e per sostenersi devono andare a prendere risorse altrove aggravando ulteriormente lo stato del pianeta.
Ciò che viene combinato da masnade di vandali che disfano incendiano etc. non è assolutamente tollerabile.
RispondiEliminaChe lo facciano ultra de noantri o coatti di importazione non cambia una cippa.
A Radio Popolare (o radio Rai 3? non ricordo, non cambia molto) ascoltavo un mediatore culturale tunisino che diceva che quasi tutti gli evasi hanno tentato o tenteranno di fuggire emigrando in Italia.
A prescindere reputo estremamente violento l'atto di minacciare fisicamente i lampedusini, di distruggere sistematicamente gli alloggi e le altre strutture di GIUSTA detenzione.
Se tu incendi a casa mia dopo che sei entrato clandesitmanente, la mia reazione emotiva è di spararti (e anche razionale, perché so che se ti sparo gli altri tuo compari capiranno subito il segnale chiaro e forte).
In una realta di sopraffazione e di violenza la logica è quella della violenza: il più forte vinceL: quindi o soccmbi tu e io ti immigro a centinaia di migliaia e a milioni oppure tu mi fai capire con le buone o con le cattive che io devo rimanere nella mia terra natale.
Certo che è così il problema è che ci vuole anche qualcuno che lavora (inteso come lavorare con braccia e gambe, non telefonare, mandare sms leggere, dare ordini ecc..).
RispondiEliminaNo abbiamo preso quello che potevamo dal resto del mondo, dando il minimo che potevamo in termini di uomini, di risorse e di ricchezza.
Ora la pacchia è finita. Non è bello ma in fondo non è neanche sbagliato.
noi abbiamo sporcato, noi dovremmo pagare.
La cultura occidentale è l'unica che ha alla base della sua filosofia lo sfruttamento della natura, il resto del mondo lo ha imparato da noi (più ancora dalle culture protestanti) ed è in piena espansione.
Io sono per la riduzione dei consumi come stile di vita.
Perché è l'unica cosa che possiamo fare tutti.
Praticando da vari anni ambienti di decrescita più o meno forte (anche se non radicale come quello di certe comuni, tipo elfi, arca, nomadeflia urupia, etc.) e anche il mondo "normale", constato ogni giorno che queste scelte sono assolutamente elitarie (in senso intellettuale ed etico) e di nicchia (pochi gatti).
RispondiEliminaIo stesso con gli anni sto imparando a voler bene alle mie capricci trasgressivi comsumistici che sono relativamente rari ma che ci sono e che voglio comprendere. Non ho voglia di vivere in perenne quaresima: prima o poi andrò in Argentina/Uruguay (in aereo) anche se ciò è un crimine ambientale, anche se sono anni che ho scelto di NON usare l'aereo per muovermi per i costi ecologici spropositati che questo mezzo di trasporto ha (l'ultimo viaggio aereo fu nel febbraio 2003 per il viaggio a Cuba).
Ha senso diminure i propri consumi.
Ma è una scelta di pochissimi.
Il grosso della massa ha intenzione di AUMENTARE i propri consumi.
Questa è la realtà se la si osserva e non la si crede con la morale di un ciò che dovrebbe essere e che non è.
In questo contesto la decrescita demografica si impone (non puoi avere più fette e più grosse, la torta è quella che è e tutti le vogliono grosse 'ste fette).
Ciò non è comptabile con la mentalità violenta (tutti i iregimi totalitari di qualsiasi tipo hanno come principio le famiglie numerose, quella cattolica, ebraica ed islamica in primis, anche se le prime due corrispondono a società già secolarizzate) della riproduzione alla inshallah.
Bene, signori Ismael e Kadija, avete fatto 5 figli nonostante abbiate TV satellitare, cellulare e sapete benissimo che esistono profilattici, condom etc per la vostra idota e anacronistica mentalità religiosa? sapevate che non c'era alcuna possibilità di lavoro e sostentamento? Ora ve li tenete perché qui non c'è alcun posto e già noi siamo nella cacca fino a sopra le labbra e dobbiamo decrescere pure noi.
Sono cazzi vostri, l'autobus è stipato, qui non si sale.
La morale consiste nel rispondere dei propri atti.
Procreazione irresponsabile compresa.
Che sia una scelta di pochissimo è vero.
RispondiEliminaMa limitare la mobilità mondiale e i flussi migratori controllandoli mi sembra un'utopia.
La gente fa quello che vuole, e l'unico governo che abbiamo in occidente, e che si sta lentamente espandendo in tutto il resto del mondo, è il mercato.
Questo fa sì che le cose si autobilancino.
La natalità in Italia era sottozero, poi sono arrivati gli stranieri ed è aumentata. Ora anche gli stranieri in Italia fanno pochi figli.
Perché conta poco la tradizione e la religione, i costi sono alti anche qui.
Questi sono processi difficilmente governabili anche da politici saggi.
Figuriamoci dai nostri...
E poi con la natalità sottozero chi le paga le pensioni?
Sono d'accordo sulla generale irresponsabilità di alcuni popoli, ma non temere, l'Impero delle merendine conquisterà anche loro...
scacciavite: stavo rispondendoti che apologizzare una vita più sobria è ... perfettamente moralistico.
RispondiEliminaIn realtà mentre scrivo rifletto e osservo che anche apologizzare una riproduzione sostenibile (e una nuova dimensione della sessualità - trombare di più e fare meno figli, esattamente il contrario di quello che ti inculcano preti e mullah) è un esercizio di utopia.
Che fare?
Beh, la nostra scialuppa sta affondando.
Possiamo pure continuare a rimuginare e a differire i cambiamenti.
A fare più di un figlio per donna e a cercare di consumare più possibile.
Possiamo anche pensare che per pagarci le pensioni (con un sistema appunto basato sulla crescita demografica continua) il sistema non possa che basarsi sul fatto che i nuovi lavoratori siano sempre di più dei pensionati precedenti.
E' bello avere la pensione ma non la farina e neppure il gas e manco l'acqua in un sistema che collassa per esplosione demografica. >:)
Ci sarebbe poi da indagare perché nei ristoranti ci sono pachistani e bielorussi, sul lavoro schiavile, sullo sfruttamento delle badanti.
Questo mondo è malato di tumore.
Pensare di cambiarlo è utopia oppure l'unico modo ragionevole per salvarci la pelle?