mercoledì 28 agosto 2013

Previsioni del tempo - 2



(Previsioni del tempo - 1)
  • Nella gabbia adagiate un topo,
    poi mettetene due
    e poi ancora quattro
    e poi ancora, fino ad arrivare ad averne una ventina.
    Osservate cosa succede.
    (anonimo di mia conoscenza)

Stiamo provando ad organizzare la pomodorata del gas. Forse un po' in ritardo o in anticipo rispetto al momento giusto. Forse. Il contadino cattocattolico (peraltro non granché affidabile, fa troppe cose e poco il contadino e per sua ammissione la famiglia pesantissima, cinque figli, ha spazzolato gran parte della produzione - a proposito!) del gas non ha prodotto per noi gasisti. Molte telefonate alla rete dei bio produttori locali. "No, mi dispiace, quest'anno è così. Non abbiamo pomidoro per voi". Con qualche variazione:
  • quest'anno poca produzione
  • abbiamo già tutto prenotato
  • solo per i nostri clienti
  • per voi solo pochi chili

Qual'è il problema? Oh, questo è un Grande Problema, in questa piccola scala è già Il Grande Problema.
Da una parte l'agricoltura che in provincia è stata letteralmente distrutta, annientata, sepolta da decine di migliaia di ettari di cemento e asfalto e da un sordo e profondo, anche ideologico rancore contro la contadinità e il mondo della terra. Dall'altra che... troppa domanda rispetto all'offerta. E' molto semplice, lo riscrivo: troppa domanda rispetto all'offerta.
Può essere che salti la pomodorata, quest'anno. Che problema c'è? Vai al supermercato, ti prenderai lì la conserva di pomodoro.
Questo passaggio assume implicitamente che:
  • ci sia del pomodoro altrove;
  • qualcuno lo abbia lavorato e poi trasportato fino al supermercato qui;
  • io possa andare a prenderlo, abbia i mezzi, il carburante, le risorse per farlo.

Questo scenario diventerà sempre complicato e difficile, costoso fino a diventare impossibile con il proseguire del picco del petrolio (solo uno dei tanti e forse neppure il più grave) e dell'esplosione demografica; molto semplicemente saranno sempre meno i posti in cui gli homo che vivono nel bolognese o in qualche posto in Italia/intorno potranno avere pomidoro da vendere per la domanda che  cresce con il numero dei rispettivi bipedi mangiatori di pummarola. Scenari futuri, anzi, scenari del tutto reali, qui e ora.

Le piccate reazioni all'editoriale di di Giovanni Sartori, Previsioni del tempo, dimostrano che siamo molto lontani anche solo dal prendere atto del problema. Anche qui, vari fattori:
  • l'idiozia del politicamente corretto che si incazza ferocemente quando qualcuno indica in modo garbato ciò che lo viola
  • l'incapacità di andare alle cause di un problema (crescita demografica e immigrazioni di massa che ne sono la causa principale, visto il leggero tasso di decrescita della popolazione italiana) e il rifiuto di terapie e soluzioni radicali
  • una visone antropocentrica della realtà e dei problemi che sono ... proprio di origine antropica (aggiorno ora con il caso studio dell'Egitto e della sua crisi pubblicato alcuni minuti fa da Ugo Bardi)
  • il rifiutare ideologicamente che le migrazioni di massa sono un problema, un atto violento e come tale bisogna prima prenderne atto e poi intraprendere tutte le misure per contrastarle efficacemente
  • letture profondamente (anti)razziste della realtà, spesso mescolate con il negazionismo tranquillista, con il furore accrescitivo e antimalthusiano, col progressismo tecnoteista  (qui, qui, qui alcune delle stupidate isteriche più energiche)
  • ancora e sempre, infine, il grandissimo, ultimo, tabù di riproduzione/sessualità/demografia/piacere e il mescolone orribile in cui si trova con la morale catto-comunista-buonista quanto campata per aria, sradicata dalla terra e la distopia che essa prepara.

Sarà sempre più frequente non avere pomidoro o bistecca o ceci a sufficienza da mettere nella tavola sempre più affollata.
L'importante è non dirlo e, sopratutto, non fare assolutamente nulla per affrontare il problema.
I pomidoro piano piano svaniscono e con essi la pomodorata del gas.

10 commenti:

  1. Grande post, UUIC.
    ( come spesso ti capita ).
    Purtroppo, la demenza buonista è dilagata, nel Belpaese.
    Saranno cazzi per tutti, al momento X.
    Io, so già a chi dovrò sparare, per necessità ( mors tua, vita mea ) : gli esemplari stupidi di homo non mancano di certo, a Bologna ...

    ^_____^

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  2. ...Però lo Stato italiano ci mette del suo drenando molte risorse che vanno tutte ai servizi e niente alla sostenibilità..é ora di cominciare a dire ad alta voce che i contadini, specie se piccoli, specie se si ostinano a preservare le antiche cultivar, specie se fanno tutto questo con le ultime nozioni di permacoltura magari dopo aver rilevato magari la terra del nonno, sono molto più importanti dei vari stipendiati da Pantalone, in primis insegnanti e medici...é urgentissimo che a queste categorie ( attivi ed in pensione ) venga sottratto potere d'acquisto da trasferire alla resilienza dei suoli ed energetica.

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  3. x Marco Poli:
    Sì. gli scotri etnici saranno i primi segni della tensione inostenibile, una guerra tra poracci mezzi morti di fame. Tutte le cose che accadono in viale Padova a Milano, nelle banlieue francesi, nei bassi napoletani, a Rosarno, a Sarajevo, diventeranno la norma e saranno superati da eventi sempre piu' frequenti e gravi. Sara' la riduzione violenta e rapida verso la portanza antropica locale.
    La stima di doversi ridurrre ad un quarto e', a mio avviso, ottimistica. Quindi in Italia dovranno passare a miglior vitta in alcuni lustri ca. 45M di bipedi.
    Mors tua vita mea come in tutte le carestie.
    Tutto noto, saputo e documentato.

    x Francesco:
    I contadini, quelli piccoli che resistono, che salvano i semi e le varieta' antiche e resistenti e robuste sono gli elementi piu' importanti e sara' necessario (supposto che avverra') difenderli dalle scorribande di sbandati alla razzia di qualcosa per sopravvivere.
    Lao stato centrale collassera' abbastanza rapidamente semplicemente per progressivo esaurimento delle risorse disponibili.
    Ma ora non c'è alcuna attenzione all'urgenza di una transizione e di ricorstituire una resilienza in questo svampimento generale per tossicodipendenti drogati di consumismo e fanatici del culto della crescita.
    Il probelma, Francesco, e' anche quello del taglio sensibile di servizi che ora, in maniera assurda, si danno per scontati e si pretendono gratuiti (per destinare poi il reddito all'acquisto di puttanate, di roba piu' o meno posizionale e cazzate consumisteiche varie).
    Io sono favorevole a mantenere un certo numero di servizi ma che essi devono, giustamente, essere pagati e sostenuti (le cose di valore richiedono impegno) utilizzando parte del reddito ottenuto sottraendolo alle cazzate consumistiche.
    La scuola...
    L'istruzione tornera' indietro e le persone veramente interessate all'insegnamento e brave a scuola dovranno impegnarsi e facendolo emergeranno, le latre faranno altro, si tornera' a ripristinare la cultura non libresca, quella fondamentale che ora e'andata persa in questo sradicamento collettivo.

    Ma guarda gia' da almeno 2 anni nel sistema ferroviario cosa succede: l'80% degli investimenti nell'AV che trasporta il 7/9% dei passeggeri, il sistema merci di fatto smantellato, il trasporto locale in via di smantellamento. Il contrario di quello che sarebbe necessario.
    Temo che le tue ragionevoli prospettive non saranno affatto realizzate.
    Lo stato

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  4. quest'anno è stato un po'sfigato per i pomodori, perchè il caldo è arrivato troppo tardi e le piante non si sono irrobustite a tempo debito.
    Però li sento buonissimi. Non sono poi difficili da coltivare. Forse la crisi spingerà a tramutare la conduzione di demenziali prati inglesi, ostinatamente perseguiti anche in un clima mediterraneo, in più assennati orti domestici.

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    1. Prati inglesi no e rose, gladioli, agapanto, piselli odorosi, gigli, hemerocallis, buddleia, gelsomini, nasturzi, ortensie, verbene (e altre che non cito) sì perchè...?

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    2. Perché il praticello idiota all'inglese non in Inghilterra richiede quantità spropositate di acqua che non sono necessarie per colture più "puntuali" come quelle floreali ed orticole.

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    3. Ok capito. È una questione di quantità: Siccome se ne spreca meno, per i fiori si può buttare.

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    4. Sebbene il tuo intervento possa apparire provocatorio solleva una questione interessante: come utilizzare l'acqua quando essa è scarsa.
      Se ci sono troppi homo allora teniamola per il loro uso e non per le colture, ma se le colture vanno a ramengo per mancanza di irrigazione gli homo non hanno da mangiare.
      => Il numero di homo è Il Problema

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  5. > Però li sento buonissimi
    Quindi posso pure rosicare dall'invidia.

    I praticelli per masse idiote all'inglese in appennino sono una delle sciagure del consumo edilizio del territorio. Milioni di metri cubi di acqua potabile sempre più scarsi usati per innaffiare concimare poi tagliare (possibilmente ad orari del pasto o di riposo) in un loop demenziale che si autoavvita in un clima che è di natura arido/siccitoso (almeno qui, versante a nord dell'appennino che da sulla pianura padana).

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  6. Il mondo va così:

    http://it.fashionmag.com/news/Giapponesi-in-fila-per-i-braccialetti-di-Cruciani-boom-di-vendite,351711.html#.UiBUXZJShu2

    _zzzz

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