lunedì 23 settembre 2013

Montagne russe

Ho già scritto che il tango è il tuo sistema di montagne russe personale.
Venerdì ero veramente stanco, dopo una settimana di lavoro tosto, andato a casa, doccia, un boccone al volo, poi di nuovo a Bologna, corso di milonga e poi in una milonga molto parecchio scrausa, poca vibra, un caldo infernale, ambiente brutto...
Ahh, ma sai che molte milonga a MonteVideo o a Buenos Aires sono indicibilmente squallide?
E' vero, ciò non toglie che lo squallore di una certa antiestetica popolare piuttosto finta ed adulterata (l'estetica polare autentica dei materiali poveri, antimodernista o meglio, pre modernista, è quanto di pià elegante, fine e godibile esistente) debba essere importata acriticamente. Arrivato deluso, stanchissimo a casa, il tango leg poi il giorno dopo, con una leggera malinconia, proprio andato male. Lo sai, ti allontani un po' e guardi tutto, fanculo, passerà. E passa.

Ieri alla milonga "dei portici" de la tarde sono arrivato abbastanza riposato e con le batterie cariche del fine settimana. Un corso con _ica la mora del profumo che è stato tanto prezioso quanto minimale. Se sei connesso, se sei due in uno, poi i passi arrivano quasi semplicemente. Eì lì, nell'abbraccio e nella connessione del tango che c'è l'arcano. Ci sono stati dei momenti in cui abbiamo vissuto, ballato questa connessione. E sono momenti in cui sei anche esteticamente elegante, sei una cosa sola che si muove con grazia a quattro gambe.
Poi ho fatto sfracelli, ballato direi al massimo. Anche con tanghere somme, alcune nuove, tanghere alcune di quelle che ballano coi maestri. C'è un godimento nel tango ballato bene e con anima, corpo ed eleganza che può capire solo chi balla il tango.
Dal basso delle montagne russe all'alto. Ritornerà.


(anonimo)

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