- Kali, una delle spose di Shiva, orrenda a quattro braccia con degli uncini in luogo dei denti, essa distrugge tutto, ivi compreso Kala, il Tempo. Kali distruttrice delle illusioni della mente.
In questi giorni, a casa, in
convalescenza post operatoria, ascolto Radio 3, e poi alcune cose di
Radio 24, i due canali radio che hanno programmazione migliore. Da alcuni giorni a Rai Radio3 (oggi in particolare a Radio3 Mondo) sono arrivato ad
una sorta di nausea da saturazione. Mi sono accorto di essere tornato a quel
terribile, opprimente, distopico indottrinamento chiesastico, ad ascoltare litanie trite e ritrite di cosa è bene, di cosa
è male, di apologia buonista, di come e quanto dovrebbe essere
diverso il mondo giusto e perfetto. Un mescolone di orribile gusto,
dolciastro, una melassa francamente insopportabile. Non era Radio3,
era radio maria o radio evangelo in vesti laiche, regressione alla religione acritica, avulsa dalla realtà, ad essa ostile. Una sensazione terribile che mi ha
provocato una reazione emotiva molto forte: ma che ho voluto vivere
fino in fondo perché è nelle situazioni estreme che l'
animus trova
conferma, sincerità e reazioni.
Il primo comandamento buddista è “Ama
te stesso ed osserva”. L'osservazione attenta della realtà è,
dopo l'amare te stesso, la cosa più importante: amor proprio e
comprensione della realtà (torneremo sull'amare se stesso - attenzione, esso viene prima!).
La morale non è altro che una tensione
verso un mondo “migliore” (attenzione alla nominalizzazione qui!)
la filosofia occidentale è da sempre stata caratterizzata da questo
dilemma tra la comprensione della realtà e la tensione nel volerne
un'evoluzione. Il problema è che la morale, in sé, non rifugge
dall'ego, dalla tendenza narcisistica e manichea che la degrada a
“ciò che faccio io/noi è giusto e buono e quindi meritevole” e tende ad un sistema di pensiero, idee ed azioni
autoreferenziale, che divide dagli altri e dalla realtà stessa, tende alla distopia irrealizzabile, sciagurata, della vittoria del bene sul male. Le riflessioni di Nietzsche sulla genealogia della morale sono illuminanti su
questo meccanismo infernale.
Ecco che la tensione verso un mondo
“migliore” diventa strappo dalla realtà, lacerazione della
realtà, sua negazione, illusione della mente (politicamente corretta). La dimensione spirituale, l'ideale tensione
evolutiva degrada in una sorta di prassi tenace, asfissiante verso
una correzione del mondo, spesso del tutto patologica,
antiscientifica, quasi sempre anti biologica.
Ieri sera ho visto questo
documentario su Alba Dorata ben fatto. E' ciò che succederà nei paesi
“consumisti” via via che le condizioni di vita degraderanno a
causa del proseguire dell'esplosione demografica, dei flussi
migratori di massa e della deflagrazione nella competizione per le
risorse. In Grecia l'approccio neonazista porta qualche speranza di
vita ad ampi settori della popolazione ridotti ad uno stato di
povertà se non di miseria (esattamente come successo in Germania dopo gli accordi
punitivi di Weimar) dopo l'estemporanea ubriacatura consumista e relativa crescita insostenibile.
In Italia, nelle zone in cui esiste un collasso già in corso, come
in Calabria, nell'area casertano partenopea, è l'azione di alcuni
clan malavitosi che ha imposto un nuovo ordine violento, una nuova
coercizione. E' ciò che alcuni studi di decrescita indicano come lo
scenario del fortino, un collasso delle strutture sociali e di una
loro radicale e brutale semplificazione fino ad una neo
medievalizzazione della società.
Osservando le azioni di Alba Dorata ho
provato, a tratti, anche una sorta di ammirazione, di fascinazione
per la chirurgica, radicale, sanitaria ed irruenta ristrutturazione
della politica e delle sociologia e delle legge. La potenza creatrice, liberatoria, il preludio alla generazione, alla rinascita di Kali.
Tornare alla
biologia e alla lotta per la vita.
Tornare alla insostenibile, politicamente scorretta realtà
dell'ovvio.
Ma non mi illudo: è necessario
conoscere la storia, i sistemi neonazionalisti che prenderanno piede
in tutti i paesi arriveranno presto al loro limite ideologico che è,
ancora una volta, la disonestà intellettuale/ideologica e alla negazione dei limiti ecologici delle quali essi e il loro
hybris sono frutto (problema generale,
anche a sinistra). Una volta
realizzata una pulizia etnica interna di rimozione delle enclavi
etniche, a partire da quelle che per scelta identitaria non si sono
integrate (in Europa in primis quelle mussulmane) si arriverà agli
scontri bellici tra nazioni per l'accesso alle risorse. Come è
sempre stato, come la storia insegna e che la tensione morale e le sue illusioni perniciose ci ha
impedito di osservare, di tenere in massima considerazione, ci ha portato a disprezzare, ad ignorare.
Perché trovo interessante Massimo Fini
e anche Alain De Benoist? Perché rifuggono dal moralismo
negazionista dell'ovvio e rifuggono dalla relativa tensione correttrice che,
dati i tempi stretti che la morale tenta di imporre (i cambiamenti
sociali necessitano di tempi più lunghi di quelli necessari dalle
ideologie per la loro sopravvivenza) diventano violenza correttrice.
Ma non mi illudo certo: il
nazionalismo, la brutalità di Alba Dorata e la sua chirurgia poi si
manifesta nella sopraffazione violenta delle comunità locali e negli effetti
biocidi, mortiferi dell'azione violenta, come
sta già avvenendo in Val Susa,
sulla coercizione violenta che impedisce di documentare la realtà perché è noto che se vuoi impedire una
soluzione ad un problema devi innanzitutto ostacolare in tutti i modi
la prima cosa, l'osservazione della realtà e dei dispositivi ad essa
necessari e quindi impedire la presa di coscienza del problema. Kali è solo una delle spose di Shiva, non certo l'unica.
Ieri ho letto
la pagina di Sara sulla potenza del dionisiaco e, da colui che ella indica dispregiativamente come Minimo Fini, le
elementari (ovvie!) osservazioni sulla
pericolosità del politicamente corretto religioso che nega le ritualizzazioni dell'aggressività (rimozione
censoria compiuta in Africa dall'inquinamento e distruzione
monoteistici del loro paganesimo animista e ora negli stadi della
pedata edulcorati a norma). Il mio istruttore di arti marziali ci
invitava a comprendere, abbracciare l'aggressività del maschile,
questa realtà biologica, testosteronica, allertandoci sul fatto che
negare l'aggressività è il primo passo per arrivare a violenze
incontrollabili.
Un po' come la negazione dell'ovvio
della realtà del politicamente corretto che dilaga a sinistra è la
preparazione più efficace di tragedie immani, incontrollabili.
Ovvio!
P.S.
Ascoltate la meditazione laica di Marco Cosmo e le provocazioni che essa solleva.