martedì 21 gennaio 2014

Calcestruzzodistruzione

  • Frana sulla ferrovia ad Andora: indagato il progettista del terrazzo
    (lastampa.it)

Da sempre osservo che l'edilizia, economia degli straccioni, e le patologiche rendite parassitarie immobiliari che la pompano da decenni, oltre ad aver distrutto l'economia - specie i settori primario e secondario - è stata il più efficace fattore di antipolitica dei trasporti e, in particolare, dello sfascio del sistema ferroviario. Nota a lato: TAV Brennero e TAV Susa (61G€ e 24G€) non sono altro che edilizia di infrastrutture che, per sottrazione di risorse, sfasceranno ancor una volta di più le ferrovie italiche (in questi casi lo sfascio edil-cementizio del paese si vernicia di verdognolo ferroviario, la distruzione più efficace è quella subdola).

La Liguria è una delle regioni in cui la distruzione edilizia (a base di seconde case di lombardi e piemontesi) del paese si è meglio abbattuta sul territorio. Con la connivenza di politicastri locali 'gnoranti e corrotti, di avide popolazioni di piastrellisti, impresari, idraulici, ex contadini papponi della Terra, ingegneri, geometri, architetti, notai, cavatori, muratori. E' il_bobbolo di locuste intento orgoglionamente a La Distruzione.
Ad Andora l'edilizia è letteralmente franata sulla ferrovia, distruggendola direttamente.
Così si fa pure prima.



26 commenti:

  1. e il bello è che alla fine non sarà colpa di nessuno

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  2. Abbiamo una psicologia che recepisce solo i pericoli immediati, anche se assai meno pericolosi di quelli a medio e lungo termine. Il diritto assai storto la rappresenta bene.
    I reati ambientali, ecologici, di sistema, nonostante siano molto più gravi di quelli contro la persona (anche per gli effetti sulle persone) vengono considerati di scarsa importanza.
    Insomma abbiamo l'intelligenza di una specie che condanna e reprime ferocemente l'assassino che ha ammazzato una persona a bordo e che considera bonariamente quello che sta lavorando o ha già creato una falla che fa andare a picco tutta la nave.
    Già.

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  3. bhé (esulando la notizia di cronaca in questione) nel calderone non ci butto tutti, c'è chi il proprio lavoro lo fa bene, in maniera ponderata e con coscienza.

    ovvio fa titolone la notizia tragica, ma si sorvola sull'operato buono, che comunque si compie.

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  4. L'edilizia dovrebbe essere un piccolo comparto minoritario e sano dell'economia sana di manutenzione e restauro.
    Se consideriamo che l'edilizia degli ultimi 40 anni, specie negli anni ruggenti betonieranti '70 - 2009 è dozzinale, di qualità infima, nuova e già decrepita e che dovrebbe non dico ma quasi essere rifatta, forse la manutenzione restauro non dovrebbe pure essere così minoritaria...
    Il fatto che uno faccia bene il proprio lavoro non significa che esso sia positivo/fruttifero/ecologico/economico.
    Ad esempio l'edilizia ha massacrato, ad esempio, le attività agricole, zootecniche vuoi per distruzione fisica dei campi, vuoi per i prezzi indotti che hanno messo in ginocchio gli affitti agricoli. Massacri il primario, poi massacri l'economia della trasformazione , l'artigiianato e i servizi a supporto, una distruzione a catena.
    Quindi... dipende dal lavoro.

    Purtroppo questo titolo (peraltro appare in un angolo della stampa, non certo nelle prime pagine) è un titoletto, non un titolone. Quelli sono riservati al bamboccione di Firenze, allo scambio di pedatori di palla tra Juve e Inter, sul parlamento, dopo i decenni di leggi idiote ad personam pro B. ora ancora impegnato al 90% per questioni interne alla gestione del potere.

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  5. Non sono completamente d'accordo con te ;-)

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  6. Penso di averlo intuito.
    Pensa.
    Ogni terreno biotico (pensiamo ad un campo) che viene distrutto dall'edilizia, passa da essere una fonte annuale di risorse e di ricchezza (e di lavoro) ad essere un posto in cui la ricchezza o viene consumata (abitazioni, terziario) oppure trasformata (edilizia per il secondario).
    Moltiplicare per decine di milioni di volte.
    Quindi non solo un bilancio negativo netto sulla ricchezza prodotta, ma anche che in quel territorio tu "ospiti" un maggior numero di homo che la consumano (bilancio positivo sui beni consumati)
    Il paese si impoverisce.

    Io vivo in casa il fatto che il mio fra' è a casa.
    Del resto, ogni tanto, gli dico che si è divorato forsennatamente il lavoro, lavorando pure fino a 50/60 ore la settimana. Dopo aver costruito pure nel vaso del basilico della zia Emma e le terrazze su terreni assurdi sopra la ferrovia, si sono accorti che non si poteva cosrtuire più, che c'era milion mila cose vuote invendute e che tutto frana.

    Non può funzionare.
    E' molto semplice, direi elementare.
    Infatti.

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  7. Ci sono lati favorevoli e lati sfavorevoli, in ogni progredire.
    Ovvero non staremmo qua a un pc, ma in un orto a zappare.
    Il limite tra quello che funziona e non funziona, è labile, soggettivo, oggettivo, depositario di molteplici interessi: giusti e non giusti.

    Semplice.

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  8. ...Vedendo le foto non riesco ad immaginare come possano rimuovere il treno senza usare elicotteri "pesanti" un vagone alla volta e poi sistemare il terreno ..Cmq roba parecchio costosa...E poi con il clima che cambia velocemente che senso ha mettere una toppa ? La ferrovia passa solo lì in quel tratto di Liguria? Se è così è spacciata, anche senza quella singola costruzione, (vedi tratti immediatamente dopo e prima), ameno di una trasformazione dittatoriale dello stato da stato welfarista a stato che cerca di non cozzare contro la termodinamica ed investe più nei suoli che in malattie e corsi di istruzione vari per tutti.

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  9. x En Jopy:
    spetta, detta così è uno slogan ovvero un frase sempre vera (o sempre falsa, dipende)
    Sembri una politicante PD quando scrivi così.

    Io vorrei qualche argomentazione, qualche numero, un po' di pensiero razionale.
    Altrimenti passiamo alle discussioni sul sesso degli angeli.
    Allora gli scienziati cosa fanno? Ad esempio portano il sistema, le condizioni, al contorno, vedono un po' cosa succede alle estremità, nei casi estremi e così riescono ad avere informazioni sulla natura, sull'essenza del sistema.
    Ad esempio
    a)
    se il mondo da domani fosse abitato da solo spippolatori di PC moriremo di fame e stenti nel giro di qualche giorno
    3) se il mondo fosse abitato solo da zotici contadini e zappaterra essi camperebbero senza connessioni e rete ma dignitosamente, forse anche bene o abbastanza bene, come fatto per dozzine di secoli.

    Quando non c'è la rete o non puoi acquistare via web il biglietto per il prox concerto dei Buckcherry non funziona e ti arrabbi anche un po'.
    Quando non c'è il campo che non ti da il frumento che non fa la farina che non sbaffi a colazione o a pranzo o cena, non funziona un tantinello più gravemente e, oltre a incazzarti, puoi crepi di fame.
    Quale il non funzionamento migliore/peggiore?

    Notato il comportamento del sistema agli estremi, direi che in mezzo:
    dobbiamo avere un PC e l'informatica, ad esempio, E (congiunzione) dobbiamo tutelare i sistemi biotici dai quali dipendiamo per la sopravvivenza fisica.
    Anche nel caso in cui essi siano minacciati dall'artificializzazione indotta dai distruttori cementizi, anche nel caso essi lavorino bene ovvero distruggano efficientemente, con l'ausiliio di Autocad etc. e del proprio PC.

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  10. x Francesco:
    Intervento molto complesso
    E intervento molto costoso.
    Il binario verso ponente corre all'aperto, il binario verso levante in galleria (considera l'orografia impervia della zona, non ci sono altre possibilità).
    Welfare qui c'entra poco.
    C'entra la distruzione edilizia del paese e dei vari sistemi, l'ingordigia dei privati, la connivenza di amministratorucoli e politicastri sfascia paese, la crescita (della pressione antropica), l'arroganza crassa che ignora scienza e conoscenza, le leggi fatte appositamente complicate per essere aggirate, derogate, ingannate.

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  11. Sembro sembro.. ma non sai cosa sono :-)
    La razionalità, credimi, va messa in campo, onde frenare la foga, che fa toccare gli estremi d'un argomento che se centralizzato, andava (e va anche bene).
    Quindi tu nella chiusura del tuo precedentemente commento la pensi come me: la via giusta sta nel mezzo.
    E' quello che io avevo espresso fin dal mio primo commento in questo post.

    Sposare un'idea (sia di tutela dell'ambiente o sia essa di maggior sviluppo tecnologico e/o edilizio) va bene: si sa, però che l'una o l'altra, portano vantaggi e svantaggi. Nessuna esclusa.

    Non mi pare che sia difficile il concetto.

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  12. Ora, NON siamo nella giusta via di mezzo.
    Quindi, se volgiamo avere un futuro (decente) sarebbe bene curare il paese e il mondo malati. Quando la prognosi è grave, non è che ci si può baloccare molto.
    Maggior sviluppo edilizio. Eh!?
    Insomma, tu vorresti curare il tossico sviluppandogli le dosi di roba?

    Beh, questo è un pattern comune: non ci si accorge di una situazione critica ovvero ci si accorge di essa e si pensa di curarla aumentando i metodi, i sistemi, le strategie che hanno condotto ad essa.

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    1. Scusami amico caro, ma dove ho scritto che bisogna spingere "esclusivamente" nel maggior sviluppo edilizio?

      Viceversa, nel tuo errato modo di leggere il mio commento, mi stai dicendo che la soluzione è lo stop della costruzione e del tecnologico?

      Non mi serve risposta, ché ora ti sto beatamente provocando :-)

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    2. La provocazione intellettuale permette di affrontare una questione.
      O idea di tutela dell'ambiente o idea di maggior sviluppo tecnologico e/o edilizio, scrivevi.
      " o... o..." nel linguaggio comune si usa come alternativa, direi.
      La soluzione è ovviamente lo stop draconiano alla costruzione su terreno verde, rirportare l'edilizia alla sola manutenzione dell'esistente (peraltro con quantità esorbitanti di nuovo invenduto) o al restauro.
      Un paese "povero che si impoverisce" necessita di aumentare l'economia che produce ricchezza/beni/risorse/lavoro e di diminuire quella che le consuma.
      La tecnologia? La tecnologia deve essere quella buona, necessaria e utile. Siamo al 10% di quella che si sviluppa ogni anno.
      I bambini devono tornare ad arrampicarsi sugli alberi e avere ed usare meno e Nintendo.
      Le attività ecomomiche ad alta densità di capitale e bassa intensità di manodopera devono essere ridotte a favore di quelle a bassa densità di capitale e alta intensità di manodopera.
      Gli homo devono tornare a cucinare del cibo buono e sano e diminuire e poi eliminare i cibi finti tecnologici, mediocri e insalubri,
      Più semplici bici e meno tecnologiche auto.
      ...
      Insomma la lista è lunga.
      Supposto che gli obiettivi siano quelli di risolvere i problemi attuali e di vivere meglio (in modo più piacevole, più sano, più ecologico, sostenibile).

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  13. Nel mio "o .. o".. non la intendevo come scelta drastica :-)
    Ossia c'è chi sposa un'idea, chi un'altra: ciascuno libero, fino prova contraria.

    Sul resto dell'argomento, ne ho già parlato con te, non meno d'un mese fa: sono pro-sviluppo, ma utilizzo il km zero.

    Applico la regola della giusta via di mezzo.
    Mi pare che l'ho fin troppo espresso questo concetto: rischio di risultare tediosa se lo ribadisco un'altra volta.

    Il recupero del patrimonio edilizio è stato legiferato, recentemente le pratiche per accedervi sono state ancor più snellite, seppur sia sempre la pecunia che determini il tutto, poiché in prima battuta non aveva sortito l'effetto desiderato .. parlane di questo ;-)

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    1. Sulla pecunia... non ci credo.
      Prima della crisi, diciamo prima del 2009, c'era molta pecunia ed essa veniva usata per fare le cose più scellerate, ad esempio come coprire il paese di una crosta cementizia di inutile, orrenda e dozzinale edilizia.
      Perché non è la pecunia a fare l'economia, come non è la macchina a decidere il tragitto.
      La pecunia è un mezzo e se lo usi in maniera idiota otterrai dei disastri, tanto maggiori quanto maggiore è la pecunia.

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    2. Ti devo correggere:
      -la crisi nel settore edile è iniziata nel 2004 (ben diverso che "prima del 2009");
      -pecunia, ora che non c'è, nonostante vi sia un buon piano legge che invita al recupero del patrimonio.

      Tu menzioni, come esempio di edilizia scellerata, la cementificazione (un termine retrò tempisticamente parlando).

      Ma menziona pure il fatto che questo settore tanto disprezzato ( giustamente a volte, ma non sempre), ha fatto da traino...ma non è questo che mi interessa.
      Io guardo alla qualità di opere che in esso vi sta, utilizzando prodotti che questo nostro pianeta offre.

      Insomma non riassumere edilizia col solo cemento.. ci sta altro, molto di più, non solo idiozie.

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    3. L'edilizia in sé è uno dei settori necessari dell'economia. L'edilizia come settore trainante (siamo arrivati alla follia che nel 2007 ca. il 30% della popolazione attiva era economicamente direttamente o indirettamente impegnato nel settore, ecco che ora stiamo gustando gli effetti della bolla (dinamitarda) edilizia sul paese) è un massimo problema, in quanto, è un settore diciamo "distruttore di economia".
      Ho un fratello che è(ra) capocantiere e mi ha raccontato come funzionavano le cose (ed egli cercava di lavorare con aziende non così peggio!). Ma quella era solo una vista disincantata dall'interno e pure di parte (che il fra' è ben consapevole dei danni incommensurabili ai quali contribuiva con il suo lavoro).
      E' bene che il settore si ridimensioni il più possibile (anche se la distruzione paesistica, agricola, turistica, industriale, dei sistemi è ormai frittata fatta) lasciando ... spazio (non è una sola metafora) alle economie.
      Ovviamente, in tanto mare di disperazione, qualcosa si salva.
      Comunque, rilanciio cinicamente con le parole di Giancarlo Allen: la miglior casa è quella che... non esiste.
      E se lo dice un architetto capo dell'associazione di bioarchitettura, vuole dire che siamo proprio alla frutta.

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    4. Non hai diretta esperienza col settore (se non indirettamente con tuo fratello) ?...

      Ti chiudo il tutto con un maestro che ... .

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  14. c'è un abisso tra il costruire bene e il costruire male

    e anche tra l'essere onesti e l'essere disonesti

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  15. > c'è un abisso tra il costruire bene e il costruire male
    Saggia osservazione.
    Repubblica pubblica ogni anno i risultati delle termografie con le quali Legambiente va a verificare il nuovo costruito in pseduo classe "A". Una roba pietosa: truffe di pessima edizia spacciata come la migliore, a fior di soldoni.

    Rrilancio: non solo si costruisce
    o - dove e è folle, v. qui sopra, caso di Andora,solo uno dei tanti;
    o - quando non è necessario, dato la quantità abnorme di vuoto esistente

    ma si costruisce pure malissimo.
    Detto questo, essere onesti non è sufficiente.
    Se tu hai un malato cardiopatico che soffre di ipercolesterolemia e ipertensioni e lo fai accompagnare da un norcino che lo imbottisce di lardo eccellente e dei migliori ciccioli squisiti, lavoro fatto con qualità, bene e onestà, lo ammazzi.
    Un crimine commesso... onestamente.

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  16. Secondo me parlare di "edilizia" in senso onnicomprensivo è fuorviante. L'edilizia può essere accrescitiva o conservativa. Può addirittura essere, per creare un neologismo, "demolitiva". In un contesto in cui si è avuto un eccesso patologico di crescita (in tutti i sensi, in primis demografico, quindi ma solo dopo in ogni altro senso) ulteriore edilizia accrescitiva è non demenziale ma criminale. In un contesto che è stato afflitto per decenni da una crescita patologica, anche l'edilizia conservativa diffusa è dannosa. Non criminale, ma dannosa. Ne ricavo che l'unica edilizia buona, oggi come oggi, sarebbe quella "demolitiva" accompagnata da un'efficiente politica di decremento demografico pianificato partendo da una bella "piallata" ai movimenti migratori in ingresso. Invece...

    P.S. Queste mie parole, vista la possibilità pressoché nulla che hanno di incidere sul corso patologico delle cose, si classificano come commento inutile.

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  17. Sì, l'unica edilizia di massa sostenibile ed ecologica è quella demolitiva.
    Vado a naso: diciamo un 40% dei capannoni e un 15%? di quella civile.
    Immagini a quale aumento di ricchezza, di bellezza, di economia e lavoro corrisponderebbe l'abbattimento del 40% dei capannoni esistenti?!?!
    Utopia razionale che non verrà mai attuata in questo distopia da incubo che viviamo.

    Ogni tanto mi viene un sogno: suppongo di vincere, diciamo 100 miliardi di euro.
    Inizio ad acquistare 100 miliardi di tumore edilizio, abbatto, rimboschisco, ricostituisco campi, aziende agricole e agrituristiche di eccellenza (permacultura, biologico, biodinamico) Diciamo in 10 anni, 10 miliardi all'anno di tumore edilizio rimosso.
    Sarebbe interessante osservare gli effetti della cura sulla Paese Periferia Costipata Cementificata.

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  18. Carissimo, da ex lettore di fantascienza, nelle mie fantasie mi spingo perfino oltre. Fortunatamente non sono uno scrittore (noto che da qualche tempo tutti i "fortunatamente" che riferisco alla mia persona sono seguiti da un "non sono"; chissà se significa qualcosa).

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  19. Non preoccuparti per il "fortunatamente".
    Perché anche io dico che fortunatamente (o sfortunatamente!) non ho il potere di fare ciò che vorrei.
    Magari tornerò sulla questione e sulle uniche proposte radicali di soluzione dei gravi problemi che crescono a vista d'occhio.
    Cosa significa?
    Che abbiamo la condanna biblica di esserci accorti di problemi più grandi di noi per i quali la massa non solo è del tutto indifferente ma anzi non ne vuole proprio sapere o ancora peggio, addirittura ne avvoca un peggioramento.
    Riporto le parole di agobit in una pagina recente, su un 'intervento recente di Paul Watson, (che rompe il silenzio sul tabù crescita demografica in Greenpeace che fondò, anche se le parole mi sembrano posizione personale)

    "Gli esseri viventi forniti di intelletto e che si autodefiniscono “sapiens sapiens” l’hanno dimenticata e rimossa. La verità è questa: se viviamo in questo mondo è grazie alla attività di tantissime altre specie, dai batteri ai protozoi, alle piante e agli animali che ci forniscono gli elementi di base di cui sono costituiti i nostri corpi e che vanno a formare i cibi che mangiamo, a produrre l’aria che respiriamo, a purificare l’acqua che beviamo, a creare insomma le condizioni di possibilità della nostra stessa vita. Da arroganti quali siamo, sia come specie che come individui, nascondiamo a noi stessi questa realtà e ce ne fottiamo ampiamente di tutti gli altri esseri viventi: siamo talmente pieni di noi che badiamo soltanto a noi stessi, replicandoci come larve di coleottero o di cavallette e riempiendo il pianeta delle nostre “esternalità” come vengono eufemisticamente definite le polluzioni umane organiche, inorganiche, prodotti industriali, cemento, asfalto, sostanze chimiche, gas, polveri, particolati, veleni e altre polluzioni francamente tossiche. Un grande cancro ogni giorno estende i suoi osceni e grigi tentacoli e invia metastasi sulla superficie della Terra, che perde il suo naturale manto verde e e si ricopre di una uniforme patina grigia intorno alle città e alle megalopoli, mentre nubi di smog asfissiante ricoprono intere aree delle terre emerse e gigantesche isole di plastica soffocano gli oceani uccidendo pesci e microorganismi marini. Tale è la cecità della specie Homo che la spaventosa crescita demografica prosegue nella più totale indifferenza. Al contrario su tv, giornali, radio, pulpiti di chiese e minareti, siti web e sedi di partito si esalta ogni giorno la natalità umana che è sempre troppo bassa, si mostrano immagini che plaudono alla maternità e a nuovi numerosi bambini – “unica speranza” per sette miliardi di umani che chiedono sempre più spazio e diritti per Homo e sempre più morte e annientamento per animali, piante, alberi, foreste."

    Beati voi che non capite un cazzo! si diceva, no!?

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