martedì 20 maggio 2014

Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera

Ieri sera, _ara la partner di studi tangheri, me l'ha prestato e me lo sono letto in treno tornando, ultime pagine finite stamani.
Simpatico il libretto della Gasparini. Mi piace ciò che dissacra anche quando il passare dalle icone, dagli stereotipi alla realtà riguarda il nostro amato T. In realtà la vittima dell'irriverenza non è il Tango, è la fauna che lo frequenta, a volte veramente improbabili accoliti, i tic di 'sta fauna, le relazioni, un mondo non di rado picaresco come lo era alle origini, prima che diventasse (in parte) colto e raffinato in Francia e nel resto dell'Europa borghese.
Una visione irriverente corretta, sicuramente femminile visti i riferimenti frequenti alle altre e all'altra metà del mondo, dei ganzi ganzetti, incubi e fighi maschili di 'ste milonga.
Buffo il passaggio dal linguaggio semplice dell'autrice alla postfazione colta di Franco Finocchiaro, una sorta di doccia scozzese dal registro popolaresco a quello forbito, a volte eccessivamente lezioso (un po' come nell'arte contemporanea arzigogolati e sofisticati scritti che valgono più delle "opere" (di prezzo elevato e valore scarso) che recensiscono).

Una nota economica: per arrivare alle 139 pagine tre quarti sono di ricette; il cibo va di moda, in questi anni ci sta sempre bene. Vuoi un libro sul tango e ti becchi pure un ricettario sgarrupato, un po' come vai a comprare un ricaricabatterie e ti appioppano pure le batterie o una confezione di CD vergini. Importante è tenere alto il prezzo finale e sbolognarti roba della quale non hai alcun bisogno. Sarebbe stato un libretto dueotremilalire. Invece si parte da seimila lire si raddoppia con le pagine in più a dodicimila lire che sono state poi convertite in 12€ come successo per quasi la totalità dell'editoria e dell'economia. Ecco il valore aggiunto creato dal nulla che in realtà si chiama economia del nulla ovvero la buggerata del come spennare al massimo il consumatore di turno. Ovviamente è tutta colpa dell'euro, eh!? e non di queste speculazioni triviali. Un po' come i rifiuti con del caffè dentro inventato dalla Nestle: aumenta il PIL, i problemi di smaltimento di roba non differenziabile, e soprattutto il prezzo finale: un margine del 20% su una cosa che costa dieci volte il necessario è dieci volte tanto. Geniale, no!?

Tango in scatola. Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera
Vanna Gasparini
Edizioni Il Fiorino



39 commenti:

  1. He-he...

    E allora lo vedi, Man, quante considerazioni l'economia ci spinge a fare ?
    Il tuo occhio sempre attento alla gestione delle risorse esige a questo punto che tu approfondisca l'argomento ;-)

    Un bel manuale di microeconomia, per cominciare, ti darebbe grandi soddisfazioni...!

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    1. @nottebuia sai quanto ami l'economia, ma un manuale di è pesante, povero Uomo, poi ci odierà a morte...

      @uomo effettivamente sì. Lo scopo è anche quello, cioè far pagare al consumatore la maggior cifra possibile, nei modi più svariati.

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    2. @Wannabe

      Stiamo generando un mostro, lo so...A breve Uomo lascerà il tango per cominciare a iscriversi alla serale della triennale...

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    3. Vai a sapere. Magari con domanda-offerta rimorchia di più che con colgada e volcada (chissà se ho scritto bene)...

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    4. Già me lo vedo il post: _ella è studentessa-candidata-trombamica, ma ho una corrispondenza intellettuale con la prof di economia politica...

      (he-he)

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  2. Prima di pensare ad entrare nelle tecnica economica (micro), si può iniziare a usare la roba che abbiamo nella crapa e a valutare costi e benefici, bilancio che non sia stupidamente limitato al trimestrale o fino alle prossime elezioni.
    Solo che la massa pecoreccia va a mode.
    Quella del parlare di cibo, quella dei rifiuti di plastica o alluminio con poco caffè dentro, etc.

    Nelle condizioni attual del pianeta solo degli stupidi possono pensare di poter trascurare l'eco-nomia!
    Infatti...

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    1. Infatti. Il problema è da quale punto di vista ti poni, cioè quali risorse vuoi ottimizzare.
      Io posso arricchirmi impoverendo te, o viceversa. Oppure possiamo scegliere di arricchirci un po' meno tutti e due ed evitare che uno dei due stia male.

      Mai come in questi tempi è fondamentale la scienza economica. Ma soprattutto: usarla bene ed evitare che poche persone si arricchiscano a scapito di tutto e di tutti.
      Come tu ben sai, qualcuno poi paga sempre.

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    2. > Oppure possiamo scegliere di arricchirci un po' meno tutti e due ed evitare che uno dei due stia male.

      Questo win-to-win però non considera che non esiste solo homo.
      Questo scenario può essere positivo per due homo o due gruppi di homo ma avere conseguenze ecologiche pesanti e/o irreversibili.
      In tal caso?
      La maggioranza delle persone, supposto che arrivino a questa osservazione, se ne fottono e scaricano il problema su "altro" (non umano e generazioni di homo future).

      Come osservi, qualcuno poi paga sempre.
      Forse la cosa sulla quale noi due bisticciamo è che io ritengo estremamente stupido ogni azione, politica, pensiero che scarichi sull'ambiente e/o sulle generazioni future.

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  3. x Wannabe Figa.
    > far pagare al consumatore la maggior cifra possibile, nei modi più svariati

    Da sempre dico che questa economia è economia di rapina. Quindi io perseguo la via che toglie il più possibile nutrimento alla bestia: ridurre, per quanto possibile le transazioni, accorciare le filiere. La decrescita (come prestarsi un libro e non comprarsene una copia) è massimamente efficace contro questa economia da rapina e pure massimamente tossica per essa.
    Tutti i prodotti posizionali hanno prezzo calcolato con stime statistiche tipo "quale è il massimo prezzo che è disposto a pagare l' x% della clientela?".
    Una rapina in grande scala.
    Io mi tengo il mio nokia da 29 euri e il furbofono da 50euri di seconda mano, le mie due auto ottimamente manutenute con quasi quarantanni di vita in due (una anche assai fighettina) e mando a fare in culo tutti coloro che vogliono spennarmi come un pollo.
    Eheheh

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    1. Però a mio avviso sono due cose diverse. Se la tua "decrescita" consiste nel limitare gli sprechi e gestire le proprie finanze in maniera saggia, mi trovi d'accordo.

      Certo rapina in grande scala può essere che lo sia. Ma nessuno obbliga me o te o comprare l'ultimo smartphone da 800 euri (fidati c'è chi lo fa). Il mio è addirittura gratis che l'ho scippato il mio fidanzato :-)

      ps ma tu che sei così ecologista non dovresti passare ad una elettrica o quanto meno ibrida?

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    2. La decrescita vera considera che l'impronta ecologica gobale di homo è dagli anni settanta molto oltre la biocapacità annuale del pianete e quindi non ci sono cazzi, è necessario diminuirla sensibilmente e velocemente fino a rientrare sotto la biocapacità di un certo margine di sicurezza.
      Questa è l'ecologia e la decrescita ecologica.
      Io aggiungo poi una cosa che fa infuriare i moralisti e i sinistri e i maldestri: poichè il 99.5% degli homo vogliono una fetta grande se non enorme della torta, il numero delle fette deve essere necessariamente basso.

      Come ecologista io ritengo con scienza e conoscenza che siano i servizi pubblici e la mobilità non motorizzata e opportune combinazion con una rete capillare, frequente a offrire la mobilità intelligente e quindi sostenibile.

      Poi ogni tanto, quando già in pochi, devi andare in qualche posto di wilderness o di scarsa densità antropica, userai qualche mezzo su gomma. Senza essere costipato in coda in transumanze autostradali di massa, con l'auto che va a biocarburanti sostenibili visto che il calo della popolazione lascerà ampi spazi ai campi per il cibo e al selvatico per la biodiversità e anche ai campi per i biocombustibili.

      La chiave di tutto è la decrescita demografica.

      L'auto elettrica, nelle condizioni attuali, è un suicidio temodinamico.

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    3. La chiave di tutto è la decrescita demografica.

      Finalmente qualcuno che lo dice. Siamo troppo cazzo e sembra che nessuno se ne renda conto. Il problema è che stiamo smettendo di morire. Ora si muore anche a 90-100 anni e tutto ciò sta provocando più problemi di qualsiasi altro battibecco.

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    4. Vedi, Mareva, io ho capito velocemente che tu sei una persona degna, che usa la testa. Hai avuto la grandissssssssssssssssssssssssima fortuna di avere dei genitori che ti hanno stimolato con una educazione direi libertaria, critica, radicale. Infatti questa della decrescita demografica è stato da sempre tema caro alle persone di scienza e conoscenza intellettualmente oneste (perché di pseudo scienziati disonesti intellettualmente (religiosi) siamo pieni).
      Basterebbe che ci fosse più eros, più piacere (che non è affatto il consumismo materiale che è stato associato truffaldinamente all'edonismo), più eros e meno figli. Questa è un assunto classico del tantrismo.
      Invece ci sono mille forze (BAU, religioni, mire egemoniche, formazione (imprinting) bioevolutivi, interessi speculativi, etc.) che spingono per la crescita ad iniziare da quella demografica.

      Le donne italiane meravgliose, in parte emancipate dall'inquinamento religioso (cattolico e ora, peggio, islamico) e che sono assai più libere, fanno 1.4 figli a testa.
      Se non fosse per 'sto sciagurato tsunami migratorio saremmo già sulla via della decrescita demografica (maggiore rispetto alla stagnazione o alla diminuzione del PIL) che è la situazione ottimale.

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    5. Aggiungo un'altra ovvietà che sta sfuggendo a tutti.
      La quantità di vita e morte è invariante su periodi non brevi.
      La puoi tradurre con portanza antropica del pianeta.
      Ciò significa, come osservato da alcuni demografi, che a tutte queste nascite e non-morti seguiranno decenti di extra mortalità drammatica per tornare nell'intervallo [1, 2]G homo di portanza senza energia fossile.

      200M homo di extra mortalità per arrivare dal picco [9, 12]G homo a [1, 2]G homo.

      Sarà un massacro (pensa che nel secondo conflitto mondiale l'extra mortalità fu di 10M homo per anno, un ventesimo).

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    6. Un'idea molto simile la spiega e lancia anche Dan Brown (passami la fonte poco autorevole) nel suo ultimo romanzo. "Inferno". Qui il cattivo, utilizzato come strumento per affrontare l'argomento, propone la sua filosofia basata sulla necessità di porre un freno alla sovrappopolazione portando ad esempio come le grandi tragedie del passato (dalla peste alle guerre) furono in realtà necessarie per ristabilire un equilibrio tra produzione e consumo. Tra popolazione e risorse.
      Radicale, forse, ma mi trova completamente d'accordo. Bisogna fare meno figli e bisogna che, ad una certa età, le persone vengano lasciate morire e non tenute in piedi come zombie ambulanti.
      Io, nel mio piccolo di piccolo individuo, ho fatto un testamento biologico (che so essere carta straccia in Italia ma mi fido di chi mi ama) esprimendo la mia contrarietà all'accanimento terapeutico fra le varie cose, al funerale religioso e alla sepoltura. Cremazione e via. Se ne guadagna in tempo, spazi (già Foscolo ne parlò in tempi non sospetti) e igiene.

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  4. ma mangiare, leggere, ballare, lavorare, scopare, vivere, senza tante seghe mentali schifa tanto?

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  5. Se le seghe mentali non ti garbano, fai clic nella crocetta in alto a destra e ... fine del problema.
    Diciamo che essendo intollerante ed egoista, quando noto comportamenti scemi di massa che poi vengono a inficiare la qualità della mia vita, io mi diverto a dire la mia.
    Se ciò disturba è un buon segno.

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    1. più che altro mi sembra abbia disturbato te

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    2. Cioè praticamente stai dicendo a Colomba che se pensa diversamente da te e te lo dice è buon segno?

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  6. ok uomo, ma perchè da un libro sul tango esce fuori questa serie di considerazioni ?

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    1. Francesco, a leggere l'incipit del tuo commento mi aspettavo "ok uomo, ma perché non pensi a chiavare?"

      :)

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  7. x Francesco:
    x Colomba Mérimée (in parte risposta indiretta anche a te):
    Perché il libretto è un simpatico divertimento (divertissement) ma ha un costo spropositato. Ho pensato: come siamo arrivati da un libretto millelire (supponiamo pure alla assurda conversione 1000Lit = 1€ conversione avvenuta nei soli prezzi ma non per gli stipendi e salari, madre di tutte le speculazioni e problemi di 'sto paese) da 1€ ad un prezzo di 12€?
    I vostri commenti mi danno ragione.
    Dei contenuti simpatici, irriverenti del libro non importa granché. Tutti i commenti sono sulla parte di "critica" di 'sta operazione che, in piccolo, contiene alcuni dei peggiori pattern del modello liquido.
    Il libretto del tango è solo uno spunto e questo penso che lo abbiate capito.

    x Wannabe Figa:
    Francesco ha ragione a spronarmi, dato il mio stallo ormai lungo nelle attività stantuffatorie.

    x diversamenteintelligente:
    Rilevo che se il registro di un commento (di Colomba in questo caso) evidenzia una qualche emotività significa che la mia comunicazione ha mosso, ha scosso qualcosa. Dal punto di vista della comunicazione è positivo.

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    1. Le hai detto di far clic sulla crocetta, mi sembra l'opposto della comunicazione.......
      Che poi tra amici si chiacchera e si parla, mica siamo dei comunicati stampa :P
      (anche i terremoti muovo qualcosa, ma mica per questo sono positivi :P )

      Vabbuò divergenza di visioni e di utilizzo di termini spero :)

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    2. il mio compito è spronarti, lo sai, ma non mi dai retta

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  8. C'era una pagina di Colomba che io apprezzai proprio come elogio alla franchezza e a confronti schietti. Considerata quella pagina io le ho risposto in maniera schietta.
    Quale etica nella mia comunicazione?
    Il primo punto è che ho cercato di prestare attenzione alla mia interlocutrice e al fatto che ella ritiene importante la schiettezza. La prima cosa è sempre che l'emittente cerchi di andare incontro al ricevente.
    Ho intuito anche un piacere di provocazione (apprezzato) alla quale ho risposto con una provocazione che è anch'essa ecologica: se non ti piace puoi commentare schiettamente, ti rispondo schiettamente. Se proprio non ti piace hai anche altre strategie come quella di lasciar perdere, uscire dalla pagina (questo artefizio ha una certa parte di polemica, anche, ma a volte ci si stimola a vicenda per ravvivare il confronto).
    Direi tutto positivo e... con qualche granello di politicamente scorretto. Il che mi piace. :)

    x Francesco:
    E' che siamo anche un po' diversi, Francesco.
    Ma proprio per questo tengo in molta considerazione i tuoi suggerimenti.

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    1. si, ma non mi fraintendere. io non è che teorizzo il sesso col primo carciofo che passa. però tra astinenza ed astensione contrapposta al rapporto fugace propendo per la seconda ipotesi

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  9. Ho appena sentito, un in programma che trasmette in tv spezzoni di video dalla rete, una ragazzotta bella pacialotta e molto graziosa uscirsene con una perla di saggezza che trovo irreprensibile: "Una soluzione contro la crisi? Schifare tutto!"

    Perché dico che è saggia? Quel che ti schifa non lo compri, di quel che non compri non stimoli la produzione, visto che in massima parte ci vengono venduti rifiuti travestiti da merci ciò è massimamente ecovirtuoso (da notare che sto assorbendo il frasario del Nostro). Aggiungo che nel momento in cui schifi qualcosa, farne a meno non ti pesa. Anzi...

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  10. E' una proposta radicale ed antagonista.
    Esistono tempi nei quali si può arrivare anche a questo.
    Ma esistono anche soluzioni ragionevoli.
    Ad esempio, invece di stampare in carta lucida, copertina plasticata, etc. e metterci dentro della roba che non c'entra un tubo, riduci all'essenziale e stampi in modo minimale. Ma ottieni un libretto mille lire e il problema è proprio quello: non si giustifica il business.
    Come farebbero poi autrice, editori, stampatori, librerie a crescere profitti, lucro, fatturato?

    Comunque quel lilbro ce lo stiamo prestando e così col riuso e la condivisione lo abbiamo reso ... meno antiecologico.
    Da parte mia ho saltato quasi a pie' pari tutte le ricette, visto che anche il mio tempo è prezioso e ho libri di cucina eccellenti.
    C'è un libretto simpatico che soffre di sovrappeso, di ridondanze. Pigliare il buono e buttar via il resto.

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  11. Ci sono diverse cose che mi fanno veramente schifo, però alla fine me le mangio lo stesso.

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  12. UUIC, il problema è che di merci essenziali non ne trovi! Sono tutte sbrilluccichini inganevoli e materiali ignobili. Sento la nostalgia di quelle belle pataccone dall'aria "sovietica" (anche se roba sovietica non era certo) che mi ritrovavo tra le mani qualche decennio fa. La qualità ingegneristica era infinitamente inferiore alla "roba" d'oggi, ma l'accessibilità era infinitamente superiore e non si lesinava sui materiali. METALLO! Qualche ingegnere ricorda ancora questa parola? CACCIAVITE! Altra parola che sembra scomparsa dal lessico. SALDATORE! giusto per restare nel campo dell'elettronica. TRECCIOLA! Non quei fili capillari che si usano oggi, che basta guardarli per spezzarli irrimediabilmente - usare (per poco) e buttare. Quindi ricomprare? Col cavolo! Che si tengano il loro pattume di lusso. Schifare aiuta, eccome se aiuta!

    http://musica.blog.tiscali.it/files/2010/08/A-4571.jpg

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  13. x Mareva:
    Vedi come si arriva poi ad altre cose, come titolarietà del corpo, diritto d'abortire, contraccezione, lussuria, piacere, emancipazione femminile, decrescita riproduttiva e demografica, edonismo, ecologia, patti civili, testamento biologico, etc.
    Tutta roba vista come fumo negli occhi dalla (in)cultura religiosa.
    Ricorda, tu non sei di tua proprietà ma di quella di un pastore/rabino/mullah/prete/patriarca/marito/padre/fratello.

    x MrKeySmasher:
    Sai che mentre guardavo Ida osservavo a quegli interni così disadorni, semplici, minimali, così sovietici e... il bianco e nero rendeva tutto così raffinato, quasi fossero ambienti d'autore?
    Non c'erano sbrilluccichini inganevoli e materiali ignobili.

    Tu stai facendo di nuovo un'operazione di precisa osservazione del razionale che manca e dell'assurdo degrado a fini consumistici che abbiamo.
    Cacciavite e saldatore significano riparazione e manutenzione che sono operazioni ad alta intensità di manodopera e bassa intensità di speculazione e quindi ostili al lucro e al BAU.

    Usare pochi oggetti di qualità molto buona (quindi costosi) che durano per generazioni e siano riparabili.
    Tu ti fai anche un discreto culo ad acquistarli ma, a medio e lungo termine l'elevato prezzo iniziale è assai minore della sequenza di paccottiglia, di cianfrusaglie quasi usa&getta ad obsolescenza programmata che dovresti acquistare.
    Ciò però è tossico alla crescita (del volume della piramide capitalistico-consumistica) e quindi osteggiato.
    Siamo sempre alle solite questioni: la razionalità della decrescita e la follia dei sistema 5 attuali.
    Ci sono oggetti che sono meravigliosi. Quello della fotografia ma anche la bici anni 50 che mi avevi fatto vedere.
    Qualità eccelsa che non ha nulla a che fare con il ciarpame (griffato) attuale.

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  14. Ne sono tristemente consapevole e svincolarsi dai legami affettivi, dai sensi di colpa che ne derivano e da tutto ciò che implica una presa di posizione dell'Io è drammatico.

    (Per fortuna mi sento di non appartenere a nessun rappresentante religioso. I miei genitori mi hanno fatto l'enorme regalo di non battezzarmi e questo piccola gesto di per sé ha un valore enorme per me)

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  15. Ma vende un libro così? Mah... Oddio, unisce due mode: parlare di cibo e il Tango. Già, anche il tango è una moda, se tutti lo ballano vuol dire che è imposto. Altrimenti perché non andare a ballare la danza dei Dervishi?

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  16. UUIC: "la bici anni 50 che mi avevi fatto vedere"

    ...e ti ho risparmiato la mia motona trentennale, una Moto Guzzi V65SP che purtroppo uso sempre meno per via dei costi del carburante e del timore di rovinare un pezzo di storia per il quale è sempre più difficile trovare pezzi di ricambio e manodopera qualificata. Mettere le mani su quella tecnologia datata richiede meccanici avvezzi alle tecnologie datate, e dopo tanti anni si fatica sempre più a trovarne. Farei da solo ma, pur più semplice delle motorazze odierne, per me è troppo complicata, a parte le operazioni più essenziali. L'Honda 125 del '79 che avevo da ragazzo, quella sì che la sapevo smontare e rimontare da me bullone per bullone! Purtroppo, fesso, l'ho data via per una carruba. Errori di gioventù -- allora non ero ancora immune alle lusinghe pubblicitarie.

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  17. Seminaribe seminari sulla decrescita felice, fanno di me una maestra capace di comunicare ai suoi bimbi che "Nutella sì o Nutella no" fa un'enorme differenza, alla fine. Che loro, possono fare la differenza.
    Diciamo che mi lavoro le fondamenta... :)

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  18. x Mareva:
    Le religioni cercano di lavorare col materiale umano a disposizione. Ciò sarebbe anche ecologico se non fosse che... che esse diventano il più fine mezzo di controllo sociale finalizzato allo sfruttamento del gregge, alla conservazione di questa caratterizzazione di gregarietà, all'egemonia contro la Natura, contro gli infedeli. Da mezzo di evoluzione a mezzo di regressione a abrutimento.
    Se tu hai la dote della spiritualità - come mi sembra - avrai maggior libertà da condizionamenti nel tuo cammino personale. Regalo grande questo. Va dai tuoi e strizza loro le costole in un abbraccio vigoroso. Di loro che è stato UnUomoInCammino.
    Ahahah

    x eSSe:
    Sì, anche il Tango è una moda.
    Ma c'è un piccolo dettaglio che io amo.
    Esso è difficile e 5 su 10 smettono alla prima o alla seconda uscita in milonga, altre 2? 3? smettono nei quattro mesi successivi.
    Una vera ecatombe!
    Uh che bello! :)
    La danza dei Dervisci è più un rito e un dispositivo di transe che un ballo (sociale).

    x MrKeySmasher:
    Gummi mi piac! Molt molt!
    Honda (e le giapponesi in genere) no piac! No no
    Le trovo fredde e senz'anima come il loro cibo.

    x gioia:
    Da sempre sono per la crema Novi,
    Ahahah
    Più che le parole contano i fatti e l'educazione / esempio quotidiano. Se tu parli di decrescita e poi arrivi a scuola in auto invece che a piedi, in bici o coi mezzi pubblici cosa pensi che passi!? Per fare un esempio, eh!?

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  19. Ripensavo alla storia del metallo e son stato colto da un'illuminazione improvvisa. Mi darai dell'idiota per non averci pensato prima (io stesso lo sto facendo), ma sono arrivato alla conclusione che il problema non sono i costi, ma l'esigenza, no, la scelta deliberata di fare roba che si rompe! Pensa che per fare il guscio d'un elettrodomestico in acciaio e le parti interne dello stesso materiale basterebbe usare una quantità di metallo paragonabile a quella da usare per una quindicina di lattine di tonno... quelle ce le propinano e ce le fanno buttare allegramente, con un'incidenza sul prezzo che non penso sia così esorbitante, al tempo stesso ci vendono beni cosiddetti "durevoli" (una volta, forse) fatti di plasticaccia (c'è plastica e plastica: ho un ventilatore Termozeta che ha più di quarant'anni, smonto regolarmente pezzo per pezzo ogni due o tre per pulizia interna/manutenzione, rimonto senza problemi e funziona alla grande; da notare che anche la ventola è in plastica, ma che plastica!). Anche i microinterruttori che sono tanto di moda oggi, quelli che si spaccano dall'uno al due e che non è possibile sostituire se non con acrobazie pazzesche (che tento regolarmente di fare, a volte anche con successo), non credo che costino così poco a confronto con i vecchi click-clack della nonna (che infatti uso come ricambi ogni volta che riesco). E così via.

    No, ne sono convinto: non è un fattore di costi.

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  20. A proposito di Honda, fermo restando che i gusti son gusti e non intendo mettere in discussione i tuoi, tieni presente che non parlavo delle moto Mazinga di oggi, ma di un ibrido jappo/italico del 1979, derivato da un progetto di alcuni anni prima - monocilindrico a quattro tempi classico, albero a camme in testa, due valvole, carburatore. Una motoretta dal peso d'un quintale scarso, 14 CV all'albero, consumi ridicoli (nelle mie mani, da 40 km/l con guida brillante a un incredibile 68 km/l [!] con guida da tirchio). Credimi, non ne trovi più.

    http://tinyurl.com/p57ft6b

    Ah, quella che mi portava in giro un'anima ce l'aveva: era un pezzetto della mia. :)

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.