giovedì 11 dicembre 2014

Overdose per utili idioti

Tecnicamente è una overdose. Un sovradosaggio ad un (pianeta) tossicodipendente di crescita e di energia fossile. Il pernicioso calo del prezzo del petrolio è un... problema (i crescitisti già guardano allibiti).
Ho la percezione che sia ancora una distorsione di mercato in cui finanza parassitaria (future "ribassisti") e geopolitica (tentativo di far fuori la Russia, oggi Putin è a New Delhi ihihih, tossici sdentati, sgarrupati, pretenziosi che cercano di far fuori il loro spacciatore a cui basta solo girarsi altrove, utili idioti servi masochisti dello stato canaglia) sono piuttosto importanti.
Una classe dirigente vacua, di piccole menti scadenti (questa espressione di Krishnamurti è una delle più azzeccate) imbonitori che. come scrivevo da Gaia, non solo non hanno alcuna idea politica, ma sono inquinati da assurdità, buonismi cattolico-comunisti, di dirittismi, di idiozie politicamente corrette, di crescitismi esponenziali, ignorano storia, etologia, scienza, conoscenza.
Servi degli USA invece che collaboratori della Russia, forse uno dei pochi paesi che ha una cultura che resiste a questa demenza collettiva del dirittismo, all'inquinamento del politicamente corretto da agio.
Ora una bella rimpinzata, la bolla crescerà e si tenderà ulteriormente, crescita ulteriore della domanda, del teratoma umano. Fin qui l'overdose. Poi, zacchete, prezzi bassi distruggono l'offerta, altri idrocarburi saranno finiti, non ci sarà più roba.
Non sarà molto gradevole.
Intanto tutti, giulivamente, osserveranno la ripresina del tumore della crescita, sorridenti a sdilinquirsi,  sguardo pietoso, sottomesso verso Washington.

Purtroppo non ho mai scritto due parole su una delle migliori pellicole degli ultimi anni, lezione di vita, di ecologia e di spiritualità. Politicamente scorrettissima. Conditio sine qua non infatti.


22 commenti:

  1. Sebbene abbia sentito dire che il film non è stato all'altezza del libro (non l'ho letto, non posso dire nulla a proposito), a me è piaciuto tanto.
    Anzi, tantissimo.

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    1. Le pellicole sono le nuove cattedrali. Sono opere complesse, tra le più complesse, enne dimensionali.
      Ci sono i contenuti, la morale e l'etica dei contenuti, la tecnica, l'arte o la mancanza d'arte nell'espressione, la ricerca, etc. .
      Non necessariamente devono essere qualità tutte presente e al massimo.
      Un'altra pellicola che non è un capolavoro del cinema ma che è educativa, è Il Gladiatore.
      In un certo senso ci sono alcuni temi che sono diventati tabù nell'insulsaggine perbenista del politicamente corretto, dell'utilitarismo più becero.
      o - etica dell'onore (cara a De Benoist)
      o - il fare sacro (sacrificio) ovvero la dimensione spirituale dell'uomo
      o - la spartanità e il valore dell'asprezza, della durezza, del lottare
      o - discernimento, scelta, rinuncia

      Mi fa piacere che ti sia piaciuto Educazione Siberiana di Nicolai Lilin che io non ho avuto la fortuna di aver letto.
      Io sono partito... dalla pellicola di Salvatores.

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    2. A me il film è sembrato davvero scialbo, ma magari era scialbo proprio il soggetto...

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    3. Piu' facile andar d'accordo sul calcio che di cinema.
      Il cinema va a vissuto e schemi valoriali.
      Se ho capito bene tu "sei vicino" agli USA e "lontano" dalla Russia.
      Non so quanto conti questo ma qualcosa conta.

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    4. ...Per niente proprio...Gli statunitensi sono dei gran zoticoni, i russi dei poretti, detto in senso buono; i fanno ridere, o piangere, quelli che tifano per i russi in un presunto nuovo scontro USA russia: dovremmo pensare per noi, la nostra ridicolaggine, il nostro culto per i parassiti, i vecchi i malati, che ci sta ammazzando tutti, neppure tanto lentamente; anzi ammirogli ex sovietici nel loro tentativo di tenere il passo con gli USA dedicando il 40% del pil agli armamenti : essendo molto arretrati sul piano tecnico, ciò ha contribuito alla loro bancarotta passata ed anche alla situzione attuale tutt'altro che rosea considerando le loro ricchezze naturali; se l' Itaglia avesse dedicato il 20% del pil ad un mix fra ricerca militare e sostenbilità dagli anni 60 in poi, quando è iniziato il bubbone welfarista, oggi saremmo quello che è stato il giappone fino ad una decina di anni fa...Siamo un paese anziano e malato che va frantumato il prima possibile: oggi dico viva bitcoin ! ( Che potrebbe contribuire non poco nell'accellerare l'insolvenza ed il crollo del pubblico in italia, almeno come stato unitario sul piano fiscale)

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    5. Per quanto ne sappia io (poco) gli scenari di scontri armati futuri sono quelli di scontri civili interetnici ei quali armamento "tecnologicamente superiori" non so quanto siano utili.
      Se al di l° della strada c'è un enclave di salafiti e la loro zona islamica extraterritoriale, avere armamenti tecnologici serve?

      Il boom degli anni Sesanta io lo chiamo la Grande Sciagura.
      Massimo Fini è da tempo che sostiene che prima esplode questa società "sistema 5" meno gravi saranno le conseguenze.
      Avere un elefante in una stanza che continua a crescere PEGGIORA le condizioni del sistema ad ogni istante che passa.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Una nota, Lisa.
      Mi fa sempre piacere quando i commenti relativi ad una pagina sono pubblicati nella pagina cui si riferiscono, in questo caso Il Gladiatore.
      Se mi fai un copia e incolla da quella parte poi ti rispondo là.
      Grazie.

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    2. Poi ti spiego. Intanto l'ho tolto. : )

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    3. Ostrega, ora non c'è più.
      Nooo
      Come faccio a citarlo, ora?
      :)

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  3. pare che di petrolio ce ne sia per i prossimi 500 anni almeno.....

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    1. Battuta a parte: il petrolio ancora esistente è molto. Comunque - lo sapete ma non volete saperlo! >:) - per quanto "tanto" è finito.

      Il petrolio economicamente sfruttabile (vedi ERoEI) è già post picco, ovvero, in linguaggio comune, sta finendo / ha iniziato a finire.

      Il petrolio non finirà, diventerà un prodotto via via più elitario.
      Che problema c'è? Si tornerà come fino a fine Ottocento, fino a prima del(lo sciagurato) boom: le auto, i viaggi torneranno ad essere appannaggio delle piccole classi ricche del paese. Ah che bello, autostrade di fatto private solo per loro.

      Peccato che... il petrolio sia ovunque, nel cibo, nei caratteri che scriviamo, nella salute e nella sanità, negli antibiotici, nel tango, nel calcio, nella maglia di lana, nei pannelli fotovoltaici e nell'inverter, nei profilattici...

      Ai tenori di vita attuali "nostri" la portanza antropica del pianeta senza idrocarburi economicamente sfruttabili è tra 0.8 e 1.4, le stime più ottimistiche non arrivano a 2 miliardi di homo.
      Pssare da 11G a 1.5 o 2 non sarà molto gradevole.

      E questa è solo un'analisi ampiamente ottimista, non considera i problemi indotti da rifiuti / inquinamento originato dal consumo di petrolio e dei prodotti che lo "contengono". A partire dal primo inquinamento, l'inquinamento degli inquinamenti, che è l'esplosione demografica in corso.

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    2. lo sai che oggi il prezzo del petrolio è ulteriormente sceso perchè si è certi che anche nel 2015 ci saranno minor consumi ?

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    3. A me ne basta per un'altra trentina... ;)

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    4. Minori consumi sono una manna per un decrescitista.
      Minor consumi di fonti fossili sono una mannissima per un ecologista.

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  4. Lo abbiamo detto tante volte: il petrolio non è una soluzione, è esso stesso un problema.

    Poi c'è chi, come te, preferisce decrescere (però poi dovresti coerentemente rinunciare anche al PC e tante altre cose)

    C'è chi, come me vuole invece trovare altre soluzioni, per cui diventa cruciale crescere (ossia diventare più efficienti, usare nuove tecnologie non inquinanti, ecc).

    Attenzione: questo non vuol dire moltiplicare ogni cosa all'infinito, perché è palesemente impossibile. Ma a te piace giocare con i paradossi, per arrivare a esiti paradossali (che nessuno, tra l'altro, accetterebbe...forse nemmeno tu, posto di fronte alla realtà).
    Prendiamo i tuoi spunti come provocazione.

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  5. > preferisce decrescere (però poi dovresti coerentemente rinunciare anche al PC e tante altre cose)

    Non esiste una ortodossia decrescitiva.
    Sebbene esistano comunità (cattoliche, anarchiche, elfiche, etc.) di decrescita "radicale" in cui si esclude anche buona parte tecnologia (ma esistono pure comunità accrescitive che lo fanno, come gli Amish), la decrescita che ho in mente io e che vivo in parte già ora tende ad usare il nucleo utile, importante delle tecnologia come fanno già varie entità della transizione, spesso assolutamente avanti nel miglior utilizzo delle migliori tecnologie e nelle pratiche di eccellenza low-tech o no-tech.

    Prima o poi dovrei fare una pagina sui principi della decrescita uomocamminatoristica, altrimenti mi obblighi a rincorrere commenti precedenti.

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    1. Ripeto quanto già scritto ovvero cosa intendo per sviluppo / evoluzione / decrescita nei suoi tre punti fondamentali, in ordine di importanza... decrescente :)

      0 –diminuzione esponenziale del numero di homo che vivono sul pianeta (decrescita demografica)
      1 –diminuzione in valore assoluto delle delle quantità risorse materiali (non rinnovabili) utilizzate dagli homo e trasformate in rifiuti (di fatto) non biodegradabili
      2 –diminuzione in valore assoluto delle quantità di energia (non rinnovabile) utilizzate dagli homo e trasformata in rifiuti (di fatto) non biodegradabili

      Potrei aggiungere anche una decrescita della tecnologia inutile, regressiva e nociva anche e degli inquinamenti, dei costi in termini di regressioni cognitive di massa per la specie, di complessità (che essa induce e della quali si autoalimenta).
      Ma questo viene principalmente ottenuto con la decrescita esponenziale del numero di homo.
      (se gli homo in Italia calassero da 60+n milioni a 10milioni, è considerato che un individuo non può guidare più di un auto alla volta, il traffico quotidiano sarebbe non superiore a, diciamo, 3 milioni di veicoli, rispetto ai 30 (?) attuali).
      Ovviamente anche meno di 3M auto per 6M persone, visto che gli scenari di decrescita intelligente favoriscono il mezzo pubblico a quello privato.
      3M di auto, o 2M, o 1M portrebbero essere alimentati con biocombustibili rinnovabili. Essendo la richiesta di cibo un decimo dell'attuale, ciò non andrebbe in conflitto con la produzione di cibo e la sovranità alimentare.
      Puoi fare e biocombustibili e cibo rinnovabili, in Italia.

      Il termine decrescita è quindi simbolico, visto che io apologizzo una crescita del selvatico, una crescita degli spazi e dei sistemi biotici, una crescita della rete ferroviaria, una crescita dell'efficienza, una crescita della resilienza, una crescita del lavoro per autoproduzioni, automanutenzioni, una crescita dell'automazione dei lavoro pericolosi e/o ripetitivi e/o degradanti (non apologizzo un ritorno alla lavanderine, sostengo che la lavatrice usata con parsimonia sia un netto miglioramento della qualità della vita. Certo è che se poi le lavatrici devono passare da 3M alle 30M (?) attuali, per quanto siano efficienti sono straordinariamente insostenibili, si ritorna SEMPRE al problema n° 0 della mancanza di decrescita demografica complessiva , ovvero a una sensibile decrescita demografica in corso annullata dallo spaventoso e violento tsumami migratorio).

      Si capisce?

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    2. Non di rado voi crescitisti e antidecrescitisti indicate lo sviluppo (diventare più efficienti, usare nuove tecnologie non inquinanti, ecc.) impropriamente con “crescita” (freudiano, questo!).
      Quasi tutti voi vi contorcete di sofferenze intellettuali indicibili perché i vostri scenari non prevedono la realizzazione dei punti 0, 1 e 2 sopra che sono i più importanti per decrescere l'insostenibilità ovvero per tornare nell'alveo della sostenibilità su sole risorse rinnovabili.

      In questo contesto è paradossale la fede nella insostenibilità, nella crescita infinita ED esponenziale in un sistema finito a risorse finite delle quali, peraltro, stiamo consumando esponenzialmente proprio quelle non rinnovabili. Altro che paradosso della decrescita.

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  6. Grazie Lorenzo.
    La quesione, oltre alla crescita aberrante della specie e dei suoi consumi che il petrolio ha garantito, a quello dell'ecologia quindi, e' che il petrolio econonomicamente
    o - sfruttabile
    o - conveniente in termini di ERoEI
    e' sempre di meno.
    Poi uno puo' anche cercare di estrarlo dalla sabbie bituminose devastando il Canada a in ambienti marini profondi devastando il Goldo del Messico.
    Esempi di petrolio con ERoEI basso e sfruttabile con molte difficolta'.

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