mercoledì 3 febbraio 2016

Mumble mumble - 7


Sul normalofono appare il numero di casa di sua madre. Passate le venti da qualche minuto, passato un quarto d'ora sarei dovuto partire per andare a prendere UnRagazzo alla (fine della) partita di calcio; avrebbe finito solo pochi minuti prima, impossibile prendere il treno verso casa mia. Premo il tasto verde.

Ueila spapuz
Ciao, […] Come mai da casa?
C'era pioggia alla fine del primo tempo hanno sospeso l'incontro.
Ho capito. […] Allora [manca quasi mezz'ora, c'è tempo per tutto] prendi un ombrello e vieni su in treno.
maa miii moo muu
Che problema c'è? Io intanto preparo cena. Dai!
No [...] O mi vieni a prendere in auto oppure non vengo.
Allora stai lì.
Clic

Ho chiuso furioso la conversazione. Di nuovo il problema. C'è un po' di pioggia (poi pure diminuita, a lungo quasi a zero) ma non può prendere un ombrello eccetera.
Comunque la frittata è fatta.
O io scelgo la linea del “non puoi prendere il treno perché c'è pioggia e non c'hai voglia” e tradisco me stesso, il mio non concepire certe fighettaggini (io lo chiamo talvolta così, fighetta, perché non mancano atteggiamenti schizzinosi, assurdi, deboli, stereotipati) oppure do esempio di un minimo di coerenza e dignità, di rispondere e andare in fondo alle proprie scelte e non lo vedo, in un periodo, adolescenziale, in cui è anche fisiologico un iniziare a contrapporsi.
Non vedo ciò che ora è, a parte  veci e fratello, l'unico affetto famigliare. Ho questa forza dell'aver conosciuto la solitudine che diventa poi anche debolezza, destino.

Sento la mia parte maschile, paterna e quella femminile, materna, per quanto minori esistono che, anch'esse dicono, vogliono cose diverse.
Essere genitori separati ti apre scenari semplicemente inesistenti nella "coppia nucleare eterosessuale modern(ist)a in contesti artificiali". Non sempre il discernimento e il raziocinio, una linea educativa ed esistenziale risolvono il problema, lo annullano. Vieni esposto alla scelta, al dolore del scegliere, del prendere atto dei limiti, alla respons-abilità e alla responsabilità, osservato attentamente sulle relazioni tra quanto detto e quanto fatto. Avremmo dovuto vederci due volte questa settimana, stasera e domani, proprio per un recupero di un incontro saltato mercoledì scorso che c'erano, in visita, cugini (tedeschi) della madre. Sì, ci sono anche decine e decine di frequentazioni saltate che... non diminuiscono. Osservo anche questo e mi inquieta: un po' di male c'è. Sono troppo onesto con me stesso, non mi racconto le fregnacce del popolo progressista, dirittista, strutturalista che qualcosa in più risolverebbe il problema, questa orribile fuga dalla realtà.
No, i problemi ci sono e vengono a trovarci. Problemi che sono esercizi di vita, anche faticosi, dolorosi.

53 commenti:

  1. Sarebbe vero se non ti fossi appena comprato la seconda macchina per andare a ballare il tango ovvero per soddisfare i tuoi desideri.

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    1. Guarda caso uso l'auto quando non c'e' alcuna alternativa.
      Non di certo quando c'e' un treno ogni mezzora ovvero proprio il tempo per arrivare in stazione,salire, scendere dopo qualche minuto, venir su.

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    2. L'alternativa c'è ossia non fare un'attività non indispensabile. Solo che ti rifiuti di fare questa scelta.
      Lui anche guardacaso.

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    3. Come vedi, io l'ho lasciato scegliere.
      Il discernimento, Alahambra.
      Lo stesso che uso quando decido che, in media, una volta alla settima, o tre in due settimane, uso l'auto (la notte, per il tango).
      E'una scelta, non e' a caso.

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    4. Da quello che scrivi chi ha scelto sei stato tu e non lui.
      In ogni caso la realtà è che non hai trascorso del tempo con tuo figlio in nome del puntiglio e di un principio che tu per primo non rispetti.
      Il messaggio che è arrivato corrisponde più o meno a "quello stronzo di mio padre non muove la macchina per me ma per andare a farsi i cazzi suoi sì"
      Vedi tu la convenienza...

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    5. Lorenzo tu parli di autoritarismo mentre io parlo di autorità.
      Non è impuntandosi per queste cretinate che si ottiene qualcosa di costruttivo e nemmeno trascinando un sedicenne ad un cazzo di concerto corale in un villaggio sperduto in montagna.

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    6. Lorenzo io sono quanto più lontano da una femminista (almeno di quelle attuali).
      Mi danno tutti della fascista per quanto tengo ai ruoli chiari e per quanto mal tollero e concepisco i capricci, da qualunque parte essi vengano. Cavolo, neanche al gatto lascio farne.
      Tuttavia come dici tu est modus in rebus e il comportamento di Uomo non è produttivo per molteplici motivi.
      Di più: lui che dovrebbe essere adulto fa i capricci e si impunta esattamente come un adolescente. Le sue reazioni ne sono esemplificazione costante. Rigido con tutti tranne con sé stesso in nome dell'autoregolamentazione, l'egoismo sano (ossimoro che non comincio neanche a trattare tanto è palese la sciocchezza) e via dicendo. Anche in questo caso si è impuntato e non ha ottenuto né capito niente. Niente lui e niente il sedicenne per cui questa avrebbe dovuto essere una lezione.
      Non si è nemmeno reso conto, e qui so di essere davvero cattiva nel renderlo palese, che suo figlio non ha voluto stare con lui per non prenderebbe un treno.
      E invece di pensare a questo ed al motivo vero pesta i piedi. Non funziona ed è evidente.

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    7. Alahambra
      Tu sei convinta che io viva in modo capriccioso, ad esempio.
      Non posso che sorridere.

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    8. A me non sembra un gesto tanto sconvolgente. Si chiama "parlar chiaro". Con una persona di quell'età si può (deve?) fare, con ottime possibilità d'essere compresi fino in fondo. Che poi le conseguenze possano essere anche sgradevoli è un altro discorso. Un quattordicenne è persona normalmente intelligente con poca esperienza alle spalle, non un minorato. A meno che sia effettivamente un minorato, il che metterebbe nettamente in second'ordine il fatto che sia un quattordicenne.

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  2. Ho letto l'intervista a Onfray sul Corriere. Interessante. Beh, su non poche questioni mi... ha copiato! ;)

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  3. Mi e'sembrato decisamente critico rispetto alla "sinistra" filoislamista, panmixista.
    C'e' la parte piena del bicchiere, Lorenzo: accorgersi di un errore e cambiare idea e' megli di cretini che rimangono lobotomizzati fermi alle loro credenze.

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  4. sai come la penso

    hai perso una occasione per stare con tuo figlio

    hai sbagliato

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  6. U. Sei pigro ...non ci vuole molto a prendere la macchina
    La ragione passa a tuo figlio.
    Poi pioveva pure...

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    1. E' stato molto più impegnativo non prendere l'auto di prenderla.
      Non cerco la pigrizia, cerco l'educazione.

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    2. Io scherzavo sul pigro u. L ho capito che non sei pigro.

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    3. Io scherzavo sul pigro u. L ho capito che non sei pigro.

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  8. Uomo, non mi sento di dirti che hai sbagliato. Però a conti fatti ci hai rimesso del tempo con tuo figlio per tener fede ad un principio.

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    1. Probabilmente ci ha guadagnato in termini di qualità di quel tempo rimanente del quale potrà godere in futuro.

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  9. Essere genitori separati é faticoso. In coppia ci si puó sepre dividere i compiti. ..tipo tu lo vai a prendere che piove e io cucino la cena, sstemo la casa ecc. .ma quando si ha tutto sulle spalle capisco che a volte non ce la si faccia proprio, giusto o ingiusto che sia. ..succede anche a me. A volte si desidera solo che i figli siano un pó più indipendenti....mica si chiede la luna. Anche il mio a volte vuole lo si venga a prendere perche non gli va di aspettare l`autobus un`,ora. Ma stiamo scherzando. Io ai miei tempi aspettavo con la pioggia senza ombrello e con 40 gradi all`onbra e non avevo mamma o nonni che venivano per darmi il comodo. Se non si vivono tali situazioni sulla propria pelle non é facile da capire, no.

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    1. La domanda che mi faccio e' come si sarà comportata la madre di fronte al rifiuto del figlio.
      Gli sforzi di Uomo possono rivelarsi fruttuosi se la controparte genitoriale si rivela solidale; viceversa Uomo rischia di apparire agli occhi del figlio come lo scassacazzi di turno.

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    2. Le madri sono sempre protettiva.
      Non sono poche quelle che non accettano che i figli maschi siano usciti dal loro utero.
      Una madre spartana avrebbe detto al ragazzo: ora prendi l'ombrello e vai dal papà. Fine.

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  10. Secondo me quando un uomo non ha palle é un uomo senza palle e basta. Perché dare una connotazione negativa al femminile. Le fighette sono stronzette femmine e basta. I senza palle sono senza palle maschi.
    Non capisco nemmenobm perché quando una donna é in gamba si dice che ha i coglioni quadrati. No, non li ha. É una donna in gamba, e basta.
    E che palle eh con sti luoghi comuni.

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  12. Allora, tu hai fatto le tue scelte quando ti sei separato e sapevi che poi avresti dovuto affrontare la realtà del figlio che cresce; ora tuo figlio è nella fse più critica della maturazione sino a diventare uomo...lascia perdere l'istinto di padre che rivendica il ruolo e di essere rispettato per questo ecc. Il tuo erede deve solo intimizzarti come garante della sua esistenza, finchè non capirà da solo il momento per ringraziarti di tutto. In questa fase sono le compagnie che determinano il comportamento che assume. Insomma, sta tentando di gestirsi la quotidianità a modo suo...e se saltano gli appuntamenti cerca di prevenirli magari telefonandogli il giorno prima e chiedigli se c'è spazio nella sua agenda per cenare o pranzare assieme il giorno dopo, magari insieme a qualche amica/o.
    Adotta il detto: Se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va da Maometto.

    Buona giornata UUIC

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    1. Sì, Daoist.
      Infatti io non voglio assecondarlo ora. Ho il desiderio, come gli ho espresso ieri, che diventi un Uomo, che sappia che la vita è bella anche per le intemperanze, le asprezze, le difficoltà e che bisogna saperle superare. Come? Temprandosi, preparandosi, allenandosi prima. In altre parole io ho in mente un Uomo leonardiano, non un bamboccio. Ci vuole tempo.

      Buongiorno a te, caro.

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  13. Francamente, io non so cosa avrei scelto se fossi stata nella tua situazione: non so cosa comporta prendere il treno (magari e' pieno di loschi figuri la sera), non so quanta pioggia c'era, non so quanto ci metti tu a tirare fuori la macchina e andarlo a prendere. Non so nulla.
    Non sono nemmeno genitore separato.

    Io, pero', avrei evitato di fare polemica con lui. Avrei cercato una soluzione alternativa, se fosse stato davvero oneroso per te andarlo a prendere. Anzi, magari lo sarei andata davvero a prendere, avrei brontolato e pontificato che bisogna diventare indipendenti, ma sarei andata.
    Che io certe premure dai miei genitori le ho avute (anche se non erano separati!), mia madre sta dalla mia parte e mi protegge, se puo'. E' un esempio che mi ha dato. Certo, mi ha educato a fare da sola, ad essere indipendente, ma non mi ha mai fatto mancare il suo affetto/protezione/sostegno. Da lei ho avuto un chiaro segnale di cosa sia un buon genitore.

    Io credo che nella vita uno incontra tante persone e un po' ciascuna funga da modello. I genitori in particolare sono i nostri modelli, perché fin dalla prima infanzia ci sono vicini e si occupano di noi.
    Da mia madre e mio padre non ho mai avuto un atteggiamento di rifiuto. Semmai di disapprovazione, di rabbia, di impazienza, ma rifiuto mai.

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    1. > non so cosa [...]

      NON è una questione quantitativa.
      A me sarebbe stato molto più facile pigliar su l'auto e andarlo a prendere.
      Io ho in mente un'educazione, non l'agio (anche se l'agio è una delle parti del vivere e dell'educazione, una, non la sola).

      > rifiuto.
      I no che aiutano a crescere...

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    2. Non hai capito.

      Io ho ricevuto diversi no dai miei genitori. Mica potevo fare qualunque cosa, avere qualunque cosa. Anzi, non mi hanno mai comprato tutto quello che chiedevo. Mia madre, per esempio, mi diceva: "Costa troppo, non abbiamo soldi per comprare la Barbie."

      Atteggiamento di rifiuto inteso come "ti rifiuto come figlio".

      A maggior ragione se per te era facile pigliare la macchina, tuo figlio ha sicuramente capito "il tango e' più importante di stare con me".

      Comunque e' figlio (anche) tuo e tu ti regoli come credi. Io probabilmente avrei preso la macchina e (forse) brontolato "la prossima volta non potresti venire in treno che mi fai fare il doppio della strada?"

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    3. > "il tango e' più importante di stare con me"

      Mercoledì sera non l'ho piantato per andare in milonga.


      > avrei preso la macchina e (forse) brontolato "la prossima volta non potresti venire in treno

      Mi ricorda alcuni comportamenti pazzeschi di AWKid.
      Sua madre sclerava, gli faceva dei prediconi oni oni arrabbiatissimi del tipo "devi smettere di mangiare da schifo solo quello che ti passa per la testa, proprio comne la nutella" portandogli pane e nutella.

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  14. io lo so benissimo, ma non mi pare che quel metodo abbia funzionato così bene.

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  15. Lorenzo noi donne abbiamo una valenza civilizzatrice.

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  16. > io lo so benissimo, ma non mi pare che quel metodo abbia funzionato così bene

    E' una questione che non ha risposte oggettive.
    Nel senso che dal dopoguerra, diciamo dal sessantotto, la realtà della vita è stata brutalmente dimezzata alla bambagia dirittista.
    Cosa scrivevo tempo addietro(qui, qui, ad esempio)?
    La domanda corretta quindi è: se al posto della bambagizzazione/sessantottizzazione della società di questi decenni ci fosse stato un modello di vita più austero, spartano, come saremmo ora?

    x Sara:
    > noi donne abbiamo una valenza civilizzatrice.
    Faccio fatica ad accettarla pure come provocazione.
    Visto che la realtà (e non serve essere osservatori taoisti o tantristi per capirlo) è fatta di maschile E di femminile.

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  17. Spirita
    No, se ho in mente un Uomo leonardiano, come ideale per mio figlio e noto un deviare verso il bamboccio viziato, bambagista, lo chiamo fighetta.
    A proposito della pagina precedente e dell'oscurantismo ugualista che cerca di spacciare che non ci sono differenze, che si è tutti cosocose, che è un falso, smentito pure dalla scienza (basta leggere libri introduttivi all'etologia, come La Regina Rossa, L'uomo e i suoi gesti, etc.).
    Quindi ci sono maschi che tendono all'essere fighette e femmine che tendono al maschiaccio.
    E' la realtà.
    Perché non si può nominare un aspetto della realtà?

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  18. magari fatti un giro in Ungheria o in Polonia che, di vita spartana ne hanno avuto e, il risultato non è stato ottimo.Sono rozzi e ladri.
    hai perso una grande occasione con tuo figlio, non lo hai educato
    lo hai portato dritto dritto nelle braccia del branco massificato
    classificandoti come uno stronzo egoista.Penso che nei prossimi mesi ti sarà chiara la situazione.Ma non ti anticipo nulla, per quanto dubito che lo racconterai su queste pagine.

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    1. In Ungheria e in Polonia non sono affatto rozzi e ladri!

      Informatevi!

      Pero', purtroppo, ora che in Ungheria e in Polonia cercano di affrancarsi da chi li vorrebbe asservire e affondare, verranno di nuovo rimessi giu'.
      Come e' sempre successo del resto.

      Che quando gli Ungheresi si ribellavano nel '56 in Italia c'era chi approvava l'intervento sovietico! Ipocriti!

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    2. sono informata...e cmq non è un'affermazione che rendevo con il "piacere" di riportalo, è un fatto!

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    3. Io non conosco la Polonia e in Ungheria ci andai molto molto tempo fa.
      La seconda è un paese di una grande cultura, forse il più colto nella Mitteleuropa e di un civismo non minore di quello austriaco.
      Francamente non so perché dici che sono ladri.
      Oltretutto scrivi da una città, Napoli, in cui la criminalità è grave e diffusa quanto l'incivismo. Mi sembra per lo meno azzardato criticare i magiari.

      Ieri sono stato affettuoso con il mio bipede.
      Non dimenticandolo di prenderlo in giro come Zuckermännlein (omino, signorino di zucchero), forse si ricorda ancora di quell'episodio, lungo una ciclabile in Austria, in cui ci fermammo per ripararci da un po' di pioggia venendo perculeggiati dai ciclisti (rampichinisti) locali.

      Leggere, prego, questa pagina esilarante.

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    4. scrivo da una città che ha reso il nord ricco e civile, oltre che puttumiera dei tuoi civili imprenditori che esportano le loro fabbricchette in questi paesi per avere una classe operaia schiava e pezzente e, la cui conseguenza è stata quella di impoverire anche noi.
      Caro Uomo qui nessuno si salva.Ma poi com'è che vuoi rendere tuo figlio un "sano uomo non massificato" in un mondo che a tuo dire si spegnerà tra breve, per l'islam, per l'alto tasso demografico e bla bla...e dagli una gioia a sta povera criatura che già avere un padre così deve essere difficile.

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    5. S., tu hai gli strumenti culturali per non cadere nel campanilismo acritico.
      Ci sono i problemi di inciviltà e di crimine diffusi a Napoli, ci sono i problemi di export di rifiuti tossici dal nord che dovrebbe essere, come ogni provincia - ogni vuol dire ogni! - autarchico ANCHE per la gestione dei rifiuti.

      In quanto a dare gioie, piaceri, non mi tiro indietro (ad esempio, il mio bipede preferisce di gran lunga le vacanze maschie con mie e gli _zzz, _uda, etc. a quelle con sua mamma e nuova famiglia).
      E' talmente piacevole stare a casa che, ultimamente, mi ha chiesto persino di non invitare amici a pranzo la domenica.

      Rischi poi di cadere nel grottesco ed offendere la tua intelligenza dando degli incivili e ladri ai magiari da Napoli.
      Se vuoi possiamo anche confrontare alcuni numerelli, alcuni misure, ad esempio tra Napoli e Budapest o tra alcuni quartieri di queste due città o di centri simili nelle rispettive province.

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    6. perchè tu conosci dai mass media solo la gestione, per altro legata alla passata amministrazione e per il 70% risolta, di Napoli, ma guarda che cominciando dalla Capitale o per dire Torino ma, anche altre città e/o province che non sono messi bene, Napoli ha pagato il prezzo della sua teatrialità anche in questo. a Budapest
      che appare così linda, spartana, basta alzare il tappeto
      caro UOmo...cmq è da deboli mordere quando non si ha capacità difensive.
      come bambini dell'asilo per farti capire.
      Mi fa piacere per te, perchè alla fine se la vita vale la pena viverla, spesso è soltanto per i propri figli, ma domenica ancora non avevi fatto lo stronzo e lui forse "detesta" i tuoi amici, e tra i due mali preferisce il minore, spesso si tende a leggere nei nostri figli quelli che sono i nostri sentimenti, mentre loro pensano/provano esattamente il contrario, non li si conoscerà mai abbastanza.

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    7. Sebbene la signora Essessa si sia messa su un piano un po grezzo (tra quello sociologico degli ultra e quello escatologico) vorrei essere io a decidere quale registro usare.
      Avrei potuto scrivere
      "vuoi usare la roba tra le tue tempie per non cadere nella teppaglia ultras"
      ma a cosa gioverebbe?

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    8. Scusa, S., ma perché tu ti concentri sui problemi della Polonia o dell'Ungheria, di Torino, Roma?

      In base a quali informazioni affermi che "forse detesta i tuoi amici"?
      Poi certamente può essere anche questo, ma tu non hai conoscenza alcuna per poter dire alcunché a proposito.
      Mah.

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  19. L'articolo di Francesco Maria Del Vigo rimarca una dei problemi a cascata dall'ugualismo (prima monoteista, poi illuminista e quindi marxista). L'ugualismo è primo nemico della vita, quella biologica e quella culturale, della diversità "ontologica", biologica che NON è la nefasta diversità miscuglionatoria del panmixismo e del globalismo (vedere questa nota).

    Quando parlo di oscurantismo di massa e di neoreligiosismo fanatico di questi invasati che non so neppure come chiamare, tanto sono estesi (diciamo la roba cattoislamica, quella sìglobal, quella accoglientista, quella (post)marxista (post)comunista, etc. ).
    C'era l'imam fondamentalista incistato a Cinisello Balsamo (vedere Usama el Santawy qui) che nella merda che produceva dalla sua peristalsi intellettuale conteneva proprio quel termine, uguaglianza, il problema messo a valore.

    E' tutto un enorme blob ideologico, un coacervo di peggi ideologico che prende il sopravvento.
    Come l'invasione di ailanto o come l'invasione di orribile masse arabe.
    E l'entropia sociale il cui aumento ha ora una velocità mai raggiunta prima.
    E' il ripetere acritico di dogmi e dissennatezze per idioti ripetuti da mane a sera nelle scuole, alla Coop, sui quotidiani, l'ortodossia fanatica al peggio ugualista, marxista, panmixista.

    Prendi le armate napoleoniche a far stalle di opere d'arte, oppure operai e portantini messi a fare i dirigenti ospedaliere da qualche zelota funzionario maoista.

    L'erba cattiva scaccia quella buona.

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  20. Uomo secondo me bisogna definire le cose in base a cio' che sono. Una farfalla e' una farfalla e non puoi chiamarla aquila. Se un maschio e' debole e' un maschio debole. Non e' una fighetta. La fighetta e' una stronzettina femmnina, e tuo figlio non e' una femmina.
    Cosi' come un gay non e' una femmina mancata ma un uomo a cui piacciono gli uomini.
    Mi piacciono le cose chiare, tutto qui...poi ovviamente ciascuno e' libero di dare le definizioni che vuole. Per fortuna viviamo in un paese libero. :)

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  21. Piccola parentese informativa (per chi non lo sapesse già): ho scoperto un paio di giorni fa che gay è in realtà un acronimo che sta per (as) good as you. Non posso verificare l'attendibilità della fonte, ma partendo dal presupposto che la fonte sia attendibile non userò più il termine gay (che già usavo malvolentieri perché di origine foresta).

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  22. La signora "essessa" fa la fighetta altrove ma poi si rivela al medesimo livello di quegli asili che cosi bene denuncia di conoscere..

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  23. saranno cose loro, cose di blogger :-)

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