sabato 21 gennaio 2017

Non è così

  • Se non sai fare bene una cosa piccola e semplice, non potrai fare bene una cosa grande e complicata.

Nonostante l'Echinacea Angustifolia ... mi sono ammalato. Bisogna dire che ero già passato indenne attraverso un paio di ondate di "epidemie"  e anche l'anno scorso non stetti a casa un solo giormo.
Ora però sono molto raffreddato e ho qualche linea di febbre: saltata ciaspolata odierna, tango, pure la frequentazione con UnBipede che teme di pigliarsi qualcosa, visto che a metà settimana vuole partire con mio fratello (quei i due hanno una splendida intesa) per farsi qualche giorno sulla neve (raggiungendo UnaBipede e compagnia bella).
Per la prima volta, quest'anno, ho acceso un po' di riscaldamento per me, sento che il freddo mi dà fastidio.
Ieri ho finito quello che avrei dovuto fare al lavoro e, quasi certamente, lunedì sarò in ufficio.

Noto una certa schizofrenia sopra di me in azienda. Il prodotto consegnato al cliente è, per ampi aspetti, poco più che prototipale . Ho passato due ore al telefono "sul fronte" giovedì e insieme col cliente ci siamo imbattuti in una serie di problemi. Il cliente si è quasi adirato, a momenti. La cosa buffa è che io sono la persona più inadatta del mondo a raccontare fregnacce. Per me, fare alcune parti in quel modo non avrebbe acconsentito ad un esaminando di una scuola professionale triennale di superare l'esame.
Il brillante collega che aveva ideato il sistema aveva realizzato "per ieri" un prototipo che è stato "esteso"/"aumentato" verso un prodotto "industriale". Solo che siamo ai fondamenti dell'economia e dell'ingegneria aziendale: un prototipo NON è un prodotto.
Non puoi fare un bambino in quattro mesi anche se
  • te lo chiede il mercato
  • non ci son risorse
  • l'ha detto il grande capo
  • cosa vuoi che sia
Io per formazione nordica (ritorno sempre a dichiarami idealmente asburgico-tirolese) non concepisco questa incultura che non saprei neppure come definire. Io speriamo che ce la cavo?! Vendi e fotti?! Lasciali sbraitare?!

Stavo osservando i problemi delle forti nevicate in centro Italia. :- Oh, ma non riesco più a uscire di casa.
O cazzo di un coglione, ma non è che in dieci secondi ti sei trovato un muro bianco, non cadono in pochi secondi 215 centimetri di neve!
Dove è la pala? Perché non ce l'hai!? Perché non hai spalato con regolarità col procedere della nevicata?
Perché ...

Dove vivo qui in collina esistono persone che NON hanno un paio di scarpe robuste, di scarponi o scarponcini. Ma non siamo mica a Taormina, eh!? Sono quelli che si lamentano che poi il comune non pulisce, scendendo a piedi in stazione con le scarpine da città. Siamo alla follia. Io ho notato questo orrible pattern non so se di inedia, fancazzismo, cialtroneria, fatalismo, cretinismo qui dove abito, dove la maggioranza dei vicini non muove letteralmente un dito in occasioni simili, ne scrissi qui. Insomma, la_gggente o la dirigenza di un'azienda non cambia granché. Poi succedono brutte cose. Ah ma non non lo sapevamo!
No, non è così.

Penso alla gioia dei soccorritori quando riescono, dopo aver lavorato duramente e in condizioni difficili, a soccorrere, a salvare una persona. Deve essere una cosa bellissima!!
Sregolatezza e genio, infamia e grandezza.

26 commenti:

  1. C'è anche una ridottissima attitudine mentale a concepire, e ancor più a sopportare, il disagio. Il disagio è semplicemente inconcepibile. Attenzione, non sto parlando di chissà quale sciagura, sto parlando di disagio. Essere mentalmente ed emotivamente attrezzati per tollerare il disagio è il primo passo per saper concretizzare qualche comportamento anche solo minimamente reattivo.

    Aggiungo che alla base di questa attitudine c'è anche la poca disponibilità a percorrere una catena coerente di rapporti causa/effetto. Non mancanza di intelligenza, mancanza di disponibilità ad usarla. Ricorrere all'intelligenza è uno sforzo, ovvero a sua volta una forma di disagio.

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    1. Quando fai esempi osservi fenomeni concreti. Innegabile. Eppure, mi sento di notare che non mi pare poi così vero che il disagio venga sopportato -- piuttosto, non esiste alternativa, non esiste possibilità di sottrarsi. Quello che a te sembra "sopportazione" io la interpreto come il vecchio far buon viso a cattivo gioco.

      Il disagio al quale facevo cenno è d'altro tipo, molto meno "esistenziale", molto meno pervasivo, molto più occasionale e semplice da tollerare. Ad esempio? Che so, il ghiaccio su un marciapiede.

      P.S. Il livello di intolleranza nei confronti dell'altro disagio, quello che deriva da situazioni sulle quali non abbiamo possibilità di intervento, lo cogli anche solo prestando attenzione al nervosismo nel quale viviamo immersi. E' poi così normale che noi si sia tanto nervosi o il nervosismo è la conseguenza di quei malesseri ai quali non possiamo sottrarci?

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    2. Allarghi il campo di osservazione oltre le mie intenzioni, parlando di situazioni complesse. Starei più sul banale, con un esempio di questo tipo (estensione della stupidaggine del ghiaccio sul marciapiede già citata)...

      Devo andare da A a B per acquisti, fa un freddo cane, so che il gelo genera ghiaccio. Soluzioni? 1. Sto a casa, potendo rimando gli acquisti. 2. Se devo uscire "cammino sulle uova", adeguando il mio passo e la mia attenzione alla situazione contingente.

      Ora, impiegare il quadruplo del tempo per andare da A a B e dover tenere le "antenne dritte" è senza dubbio un disagio, ma è cosa ben da poco rispetto allo spaccarsi le ossa. Eppure... quanti ne vedi procedere con sfacciata sicurezza per poi spaccarsi gomiti, polsi e coccige per essere scivolati sul ghiaccio e poi lamentarsi perché "il Comune non ha buttato il sale"? (le persone un minimo elastiche sanno benissimo che sale o non sale, se c'è gelo il rischio di qualche lastra si riduce ma non scompare, che c'è comunque da affrontare un disagio)

      Ovvio che se parliamo di una valanga che travolge, abbatte e sommerge un albergo a seguito di un terremoto la cosa cambia leggermente e il ragionamento non si applica con tanta facilità.

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    3. Tra "lamentarsi" e "pretendere" c'è una qualche sfumatura. Lamentarsi è alla portata di tutti noi, pretendere no, comporta qualche passo in più, magari più energico di quello consentito dall'esigenza di mantenersi entro i limiti della legalità. Oggi ci lamentiamo molto, ma abbiamo ben chiaro quanto sarebbe frustrante (pericoloso?) pretendere. E la nevrosi cresce, come accade a tutti gli animali in gabbia.

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    4. Senza tirare in ballo lo stoicismo, direi che Messer PigiaTasti ha colto un aspetto importante. L'artificializzazione dell'urbanismo ha prodotto masse di "fighette" sempre piu' esigenti, sradicate dal mondo, dalla realta' dei cicli naturali. Infatti ho citato (qui) quanto i raccontava l'altrio ieri, sul treno del ritorno il mio amico scienziato foggiano.
      Il disagio e'... mancanza di flessibilita', di saper adottare comportamenti corretti nelle varie situazioni.

      Su queste incapacita' e de-responsabilizzazioni delle persone si potrebbe aprire un'intera enciclopedia.
      Una volta si citava, con una certa ammirazione, il sistema sociale scandinavo, che ti accompagnava dalla culla alla bara.
      Una sorta di regressione infantile, nella quale il grande utero statale prende il posto di quello materno.

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    5. > La squadra del soccorso alpino inviata da Torino

      La propaganda e' talmente grottesca, palese, grossolana che mi fa quasi ridere. E non c'e' proprio un cazzo da ridere.

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    6. Una volta se eri cazzone semplicemente schiattavi o avevi danni e conseguenze che mettevano in pericolo il livello di vita gia' precario.
      Certamente anche la solidarieta', come tutto, ha i suoi contro. Essa diventa assistenzailismo e deresponsabilizzazione, impedisce, fisicamente, il soccombere di stupidi nella selezione naturale che c'era fino ai primi decenni del secolo scorso.

      Io non nego che il rincoglionimento e le regressioni di massa non siano studiati e/o sfruttati alla bisogna da gruppi ristretti di persone. E' suffciente osservare cosa sta succedendo con le migrazioni di massa e i piani sostituzionisti ammsssi esplicitamente da Soros (amico intimo dei Clinton) e da documenti ufficiali delle NU (ad esempio Replacement migration: is it a solution to declining and ageing population?).
      Solo che i pessimi comportamenti nel micro (ho citato il comportamento fancazzista, cialtrone dei miei vicini) indicano che il problema riguarda anche semplici pratiche quotidiane o quasi, nelle quali non e' la mancanza di cultura libresca la causa ma proprio la mancanza di nozioni base del vivere.
      Si', una menomazione piu' grave e radicale.

      Il parallelo che posso osservare e usare come esempio: l'introduzione di mappe elettroniche su dispositivi mobili e dei navigatori ha portato ad una grave regressione, nelle masse, delal capacita' cognitiva di rappresentazione mentale delle informazioni spaziali e dell'elaborazione dell'informazione relativa.
      La tecnologia che estrae competenze, le atrofizza annullandole e che peggiora le persone.
      Una delle varie concause.

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  2. Io non so cosa vuol dure difendersi dalla neve, ma da un'esondazione media si. E mi do da fare fin quando posso, ma ci sono eventi naturali catastrofici cui è difficile senza opportuno aiuto e assistenza affrontarli. Io non so se molta di quella gente abbia fatto qualcusa e poi si sia arresa. Posso dire che è estremamente vergognoso la mancanza totale di aiuto di enti e stato di molte altre cose che vanno al di là di spalare neve dal portone e da un metro di strada.parlo di energia elettrica, di acqua e di cibo e di medicine.

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    1. > ma da un'esondazione media si

      Allora, se uno abita in una zona golenale o depressa, e non e' cretino quando e' in situazione critica inizia PRIMA a prendere delle contromisure. POrta al primo piano o in soffitta tutti gli oggetti di valore che non possono entrare in contatto con l'acqua.
      Si organizza con sacchi di sabbia, una piccola pompa a motore, si prepara (se arrivano 50cm di acqua riesce a resistere).
      Insomma, si possono fare molte cose intelligenti per tamponare e mitigare situazioni rare.

      > di acqua e di cibo e di medicine.

      Questo vale anche per acqua, vettovaglie, e medicine.
      Si chiama PRE-VIDENZA.

      Il cattocontadino cocomero del GAS, nell'occasione dell'ultima nevicata e' stato "isolato" oltre tre giorni. Se gli chiedessi se fosse stato "drammatico" ti risponderebbe con uno sbadiglio. Aveva tutto lassu', cibo, atrezzi, pale, legna, acqua...
      Allora, se la maggioranza delle persone che vivono in zone piu' o meno isolate fosse cosi', potresti veramente concentrare gli aiuti su situazioni realmente critiche.
      Le buone pratiche individuali diventano partecipano efficacemente alla soluzione del problema generale.

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    2. @ LORENZO

      >Non ci si "difende" dai fenomeni naturali, ci si convive, ci si adatta.

      hai ragione termine errato per cio' che volevo esprimere.

      Poi Lorenzo io di base sono dell'opinione che se posso fare io faccio,senza aspettare, il problema è quando le cose si complicano nonostante quello che faccio e ci vogliono attrezzature che io non posso permettermi. Quindi datosi che paghiamo fior di tasse e il minimo pretendere l'aiuto dello stato, certo se non mi chiedessero nulla ok la zattera me la preparo e me la metto in garage caso mai mi allago.

      >Il fatto è che non ti puoi aspettare che gli altri facciano quello che tu non vuoi fare. Se una percentuale altissima di infermieri, vigili, insegnanti, poliziotti, eccetera, si fanno esentare, presentano certificati, adottano ogni espediente per ritagliarsi una nicchia di fancazzismo senza responsabilità, poi a salire lo stesso vale per i dirigenti piccoli, medi e grandi, alla fine quello che abbiamo è il "migliore dei mondi possibili", cioè quello che come Popolo ci meritiamo.

      io credo che se il popolo italiano si è ridotto a come te descrivi è perchè i piccoli stanco ha preso es. dai grandi. con una sola differenza che il piccolo soccombera' sempre seppur riuscisse a rubare, frodare e quant'altro. Infine ci sono persone che il loro dovere lo fanno cmq anche se non vogliono farlo e per di piu' pagati pure un niente.

      @ UOMO

      e chi ci dice a noi che loro non abbiano fatto cio' che potevano? io non credo siano rimasti a guardarsi mentre si isolavano. tu puoi fare poco ... in condizioni climatiche rigide, e solo con le mani, pale o qualche trattorino. nessuno immaginava forse che avvenisse quello che è accaduto. ti faccio un es. da me abbiamo avuto 4 giorni di gelo che in molte case le tubature si sono congelate, nessuno immaginava che accadesse una cosa simile da noi che l'inverno è mite e non rigido come in Friuli. chi sapeva come cavarsela lo ha fatto, ma tanti non avevano idea e sono stai regolarmente senz'acqua per mezza giornata.
      Io dico solo che in quelle zone devono essere muniti per emergenze tutti i comuni , gli enti ecc. ecc. non è accettabile che non si è potuti arrivare a quel hotel prima del giorno dopo è gravissimo, oppure intere frazioni isolate per 4-5 giorni almeno senza corrente, cazzo ti cucini o ti riscaldi seppure avessi tutto il negozio che la settimana prima hai svaligiato. tu comune e voi enti dovete tutelare, obbligarmi anche ad evacuare zone a rischi sotto le montagne ma non per una slavina, che è stata tale solo per il terremoto forse, ma per qualunque urgenza sanitaria se accadesse poichè è diffcile arrivare in soccorso in quelle zone. uomo e qui sono incazzata nel mio paesello di 4 gatti mi obbligano a portare catene a bordo caso mai ci fosse ghiaccio su strada tra l'altro molto raro, se mi trovano senza mi multano cazzo. quindi come si impone qui in un paese di 4 mici un obbligo tale, si posso obbligare i comuni e gli enti in zone a rischi di munirsi di veicoli regolari e funzionanti atti a muoversi con quelle condizioni. paghiamo le tasse ci spolpano e tu lo sai. se non ci chiedessero un cazzo allora ok.

      e le medicine le puoi anche avere ma se non sai inniettartele muoriiiii come quella vecchietta.

      scusami Uomo i cazzi che son volati, ma mi riservo di credere che le persone che vivono una certa realtà forse abbain fatto un qualcosa datosi che lo stato non serve a nulla.

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    3. Ieri ho letto il testo della mail di richiesta di aiuto inviata dall'albergo Rigopiano.
      Essi si erano dati da fare e avevano tenuto sgombro piazzale e tutto lo stradello che conduceva fino alla strada pubblica.
      Questa fu gia' un azione previdente.
      Ora, ci sono voci dicono che ci fosse una turbina guasta e che cio' abbia impedito di liberare la strada.
      Qui bisogan vedere cosa e' successo: mancanza di fondi? qualche cialtrone fancazzista che se ne e' fregato? non sono arrivati i pezzi?
      Come vedi, Magnolia, non e'solo questione di avere mezzi ma anche di manutenerli e di tenerli funzionanti.

      tutto questo richiede risorse, stime (si', non puoi dotarti di mezzi per eventi che non sono ordinari, da questo punto di vista l'idea di una Protezione Civile nazionale avrebbe anche un senso, non possiamo avere 20x turbine in Abbruzzo, se serve 19x le facciamo affluire, in emergenza, dalle altre 19 regioni, in ingegneria e in economia devi dimensionare i sistemi con criteri "a regime" non sui picchi eccezzionali).

      Infine, non posso non notare che questi eventi sono dovuti a molte concause, tra i quali la complessita' dei sistemi, la mancanza di resilienza, la loro dipendenza dall'esterno o da sistemi tecnologici che hanno anch'essi dei domini di funzionamento al di fuori dei quali si bloccano, dall'antipolitica di gestione demografica dei territori (urbanismo da una parte e spopolamento dei territori rurali, distruzione sistematica, anche per eccessi normativi, del settore agricolo, i contadini sono le PRIME risorse che presidiano e manutengono un territorio).

      Siamo in una situazione in cui si parla di sperperare 24G euro per il TAx in Val di Susa, non so quanti miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto e altre migliaia di opere enormi, grandi, medie che non servono a un cazzo se non a peggiorare il sistema e agli amici degli amici e poi, appunto, non si riescono a fornire dei ripari provvisori per il bestiame agli allevatori e, S CA N D A L O S O, si impedisce per violazione di piani urbanistici, che essi se li costruiscano (le deroghe servono solo per la costruzione di grandi opere nefaste).

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  3. Ohi, ma sapete che sono d'accordo con Lorenzo al 100%.

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  4. Non si può fare "un bambino" in quattro mesi neppure se lo dice il grande capo.. A noi ci direbbero anche di farne in tre ;)

    Quanto a quello che succede nella mia terra... Fa male, malissimo.

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    1. I montanari abbruzzesi e' gente in gamba con le contropalle. Si riprenderanno anche questa volta, Pippa.

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    2. @ Lorenzo

      >UCoso, il problema non sono i montanari abruzzesi ma il fatto che in teoria devi portare strade, acqua, luce, ospedali, eccetera, ovunque in Italia. Ma mentre ci sono posti senza acqua, ci raccontano dei fantastici piani per la "banda ultralarga".
      Non so se è chiaro.

      ecco mi inchino hai detto tutto e di piu'.

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    3. @Lorenzo

      Allo stato attuale se tu per esempio sei un IT, dovrai fare lo stesso lavoro di 3 IT cinesi per convincere il "management" a non affidare ad un'azienda asiatica i servizi che tu eroghi.
      Quindi i tuoi 3 figli devono anche essere geni e parlare 4 lingue dalla nascita, perchè nel frattempo i cinesi non sono più contadini trasferiti in città ma tecnici con esperienza pluriennale.

      Oh, poi io la globbalizzazzione non la volevo mica. Abbattiamo lo statobbrutto, lo statoladro, la concorrenza èbbella, il mercato premia i migliori, e via così (che poi erano sempre discorsi da manager furbacchione, però picevano tanto).

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    4. Il kompagno noglobal Casarin, sara' diventato anch'egi un furioso sìglobal NoBorders / melting poto o altra merda del genere?

      Quando Trump inverte questo incensare fanatico delle meraviglia del globale e ulra "Comprate americano, assumete Americani" e' diventato, di colpo, un gasista in grande, una persona che ribadisce l'importanza dell'economia locale.

      Ora, se 'ste affermazioni le avessero fatte il seminatore di guerre Obama o Killary Clinton (il che e' impossibile visto che hanno il problema progressista / ugualista / sìglobal nel loro DNA ideologico) avrebbero tutti osanato (per poi, ipocritamente, come ho osservato in tanti, troppi kompagni comunistoni rivoluzionari che sono evaporati al primo impegno anche minimo col GAS,continuare a comprare merdame cinese che costa meno, per poi sfondarsi i conti con l'aifon o il viaggio in Madagascar o alle Maldive).

      Il problema dello stato, nottebuia, dello stao centralista, e' che non funziona, in quanto deresponsablizza i territori. Neppure le regioni vanno bene, la scala regionale e' gia' troppo grande e, come abbiamo visto, ci sono troppe dissipazioni, troppa corruzione, troppo peculato, in Sicilia, col "poverello" Formigoni, con Galan, nella malasanita' calabrese che e' la peggiore e la piu' costosa d'Italia.
      Quindi bisogna responsabilizzare i territori, renderli quasi chiusi su tutto (dal recuperare le risorse, acqua potabile, fino alla fiscalita', fino alla gestione dei rifiuti) e questo ha un senso su scala un poco sopra quella comunale,diciamo provinciale o "cantonale".

      Il mercato ha un senso ma anch'esso dei limiti. Quando le persone acquistano un prodotto, quel prezzo contiene o NON contiene anche altre cose: standard ecologici nella produzione, lavoro locale o esotico, condizioni dei lavoratori, etc.

      Così siamo arrivata al paradosso dei post/ultra/diversamente comunisti che col loro fanatismo ugualista/siglobal sono diventati i primi sostenitori, i piu' fanatici sostenitori del peggior capitalismo parassitario transnazionale e dei meccanismi piu' beceri di distruzione delle varie societa'.

      Questo comporta delle scelte. Io mi metto le mani nei capelli quando sento i nostri consorzi contadini dei colli e delle montagna emiliani dire che possono andare avanti solo se venderanno il loro prezioso parmigiano/reggiano ai cinesi.

      Grazie per l'intervento, nottebuia, sul quale, in parte, concordo.

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  5. > e tutti giù come Fantozzi con la neve alle ginocchia a spingere il bus.

    La sclerosi di questi sistemi elefantiaci è anche la loro complessita'. Ho gia' affrontato q dentro il tema della legge di Tainter, i rendimenti decrescenti della complessita'.
    Ora come si svolge: l'autista utiliza il cellulare di servizio e chiama il numero dedicato. Questo inoltra la chiamata al responsabile per quella zona della citta' che non e' presente. Dopo venti minuti si riesce a trovare il responsabile territoriale che verifca l'ultima circolare scritta alla culo. Parte subito un "Non mi assumo la responsabilita'". Viene interpellato il dirigente capo che da via libera all'invio di un camion soccorso. Il camion soccorso pero' non e' provvisto di catene e quindi riparte un altro ambaradan.
    Insomma, dopo quattro ore l'autobus e' ancora li.
    Quattro ore e problema non risolto rispetto a venti minuti e qualche persona con i piedi bagnati. Considera che ora c'e' anche l'imbarbarimento (anche questo merdame a stelle e strisce) delle cause spillasoldi: mi hai fatto scendere, mi sono bagnato i piedi a spingere il bus, cito l'ATM e le chiedo un risarcimento di 6000€.
    Ancora una mancanza di misura, di respons-abilita' che diventa complesista' e conflittualita' giuridica extra. Ecco quindi i vari "Non mi assumo la responsabilita'" che hanno pure un qualche fondamento.

    Le strutture in grande (come la Protezione Civile) potrebbero avere dei lati positivi, economie di scala, specializzazioni e mezzi, strumenti reperibili anche da altre zone, ma, se esiste solamente qualche parte che non e' funzionale diventano degli incubi, diventano campioni di inefficienza, corruzione, dissipazione di risorse pubbliche.

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  6. In questo c'e' anche la sinistra femminilizzazione della societa'. Sotto ho citato i grandi uteri che ti impediscono di diventare adulto.
    Cio' che e' maschile e' bandito dai cretini lobotomizzati, diventa subito nazifascioleghista xenogobo sessista e altri patetici appellativi per idioti.

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  7. per stemperare un po', sulla neve mi sembra magnifico il messaggio che ha lanciato il Sindaco di Uboldo (VA):
    "Le previsioni nelle prossime ore e nei prossimi giorni danno qualche fiocco di neve anche nella nostra zona che, per nostra fortuna, non dovrebbe essere colpita dagli stessi fenomeni dei nostri amici del centro-sud.
    Alcune raccomandazioni.

    1) E’ inverno. La neve accade. Prendetelo come dato di fatto.
    2) La neve è acqua. L’acqua si scioglie.
    3) Se dovesse essere necessario spargere il sale lo spargeremo. Voi non lo vedrete il sale. Il perchè lo scoprite cuocendo un piatto di pasta.
    4) A Sydney, dove stanno giocando un ATP di tennis è estate.
    5) Danno 2 cm di neve al massimo. I mezzi non escono se non ci sono almeno 5 cm. Rassegnatevi. O pulite voi oppure attenderemo il disgelo come a San Pietroburgo attendono il 10 maggio.
    6) Siete tanti “rappresentanti di classe”. Se calcolate 2 rappresentanti di classe per classe significa che la domanda “ma domani chiudete le scuole?” me la potrebbero fare 80 persone. Capite che la strada per il vaffanculo è aperta.
    7) E’ inutile che per non fare la domanda a me la fate a: Mazzu, Paola, Sonia, Marco o ai loro mariti/mogli. Non è aggirando l’ostacolo che si ottengono le risposte. Si ottiene però lo stesso risultato del punto di cui sopra (cfr. punto 6).
    8) E’ inutile che scrivete anche a mia cognata. Lei è adeguatamente preparata e sa che certi messaggi non me li deve nemmeno mandare quando “lo zio lavora” .
    9) Per 2 cm di neve non serve che col SUV praticamente entriate in aula. I bambini avranno freddo comunque (cfr. punto 1). I bambini si bagneranno i piedini (cfr. punto 2).
    10) Abolite fino al 21 marzo p.v. i gruppi whatsapp genitori.
    11) Se non avete le gomme da neve state a casa.
    12) Se non avete le gomme da neve e siete un pericolo pubblico anche al 10 agosto state a casa fino al 31 luglio. Nevica fino allora.
    13) Se non avete le gomme da neve e non usate mai la macchina non è un buon motivo per tirarla fuori per andare all’Auchan o all’Esselunga a far scorta di cibo. E’ neve, non è la guerra nucleare.
    14) Se avete in casa un anziano/a non serve che faccia l’equilibrista in bicicletta per raggiungere il cimitero. Gli abitanti del posto non si muovono e possono attendere
    15) Non telefonate in Comune in maniera compulsiva come due anni fa fino a tarda serata.. Il rapporto è sempre 10.800 a 1. Immaginatevi di essere quell’1 prima di dire/fare qualsiasi cosa.
    16) Dovesse nevicare di più non preoccupatevi, non serve che ci scrivete la vostra opinione su come fareste voi. Non ci interessa.
    17) Guardate che qualsiasi cosa accadrà, dal nulla alla tormenta di neve, Sandrino e/o le forze di opposizione riunite diranno che potevamo fare meglio e di più. Hanno ragione. Hanno sempre ragione. Ma me ne strafotto. Lo dico in maniera preventiva .
    18) Il mio meteorologo di fiducia non sbaglia al Palio. Quando mi scrive “piove” puntualmente “piove”. Mi ha scritto “2 cm”. Saranno 2 cm. Mica farà giusto solo al Palio!
    19) Vale sempre la frase dell’Alfonso: “incazas no, tant la nef la sa daslengua”."

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    1. Ahah, Baffus.
      Mi sono fatto alcunme grasse risate. :)

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    2. Baffus
      Ieri mi sono guardato la sfuriata di Sgarbi, che apprezzo su altre cose, sulla questione dei mancati aiuti al Rigopiano.
      Sgarbi, e' via via declinato verso la demagogia.

      Una cosa che e' difficile da far capire a la_ggente e' che i limiti esistono, anche nelle risorse, nelle persone, nei mezzi disponibili nel soccorso.
      E' certamente doveroso e opportuno che a fronte di una richiesta di aiuto si cerchi di valutarne importanza/necessita'/urgenza.
      Degli amministratori saggi devono utilizzare le risorse disponibili secondo delle priorita'.

      Se io mandassi una squadra a intervenire Vattelapesca poi cosa succerebbe a Vienilapera, dove mi hanno chiesto anch'essi intervento?

      Purtroppo il dirittismo all'intervento non e' conciliabile con i limiti del sistema.
      Non lo sono neppure alcune persone - l'ho scritto - cretine che qui da me non hanno scarponcini e, scendendo verso la stazione con le scarpe fighette da ufficio sbraitano "che il comune non ha pulito, salato e riscaldato la strada".

      Sindaco di Uboldo (Varese) ha usato un po' d'ironia per riportare ad un po' di buon senso.
      Rithengo che il passaggio

      "Il rapporto è sempre 10.800 a 1"

      sia fondamentale.
      Certo non si puo' non chiedersi perche' di questi impazzimenti collettivi sempre piu' diffusi.
      Una volta, probabilmente, gli anziani non si sarebbero certo sognati di andare al cimitero in bici con neve e ghiaccio perche' sapevano che NON avrebbero potuto contare sul venire soccorsi, su un intervento di ricomposizione di una frattura del femore, ne' su un lungo ricovero ospedaliero ne' sull'altrettando lungo processo riabilitativo.
      La necessita' aguzza l'ingengno.
      Allora, cosa succede con l'abbondanza? anche di sisteni di soccorso?

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  8. "Degli amministratori saggi devono utilizzare le risorse disponibili secondo delle priorità." Ne parlavo con amici nei giorni scorsi siamo in un tempo in cui qualunque cosa succeda l'importante è creare polemica, trovare responsabilità, in cui tutto è dovuto. Pensa se avessero mandato una turbina a pulire la strada che portava la resort Rigopiano, resort a ****; pensa se non fosse caduta la valanga (sembra non ci siano ricordi storici di valanghe cadut ein quella zona); sicuramente qualcuno, qualche giornale, qualche tv, qualche politicante dalla tastiera facile avrebbe scritto cose del tipo "si impiegano i mezzi di soccorso per mettere in salvo i ricchi dal loro resort e si lasciano gli allevatori in mezzo al freddo e al gelo"; "una turbina per 25 facoltosi nel loro resort di lusso e niente per le centinaia di abitanti delle frazioni ...". Si è perso il senso del buon senso, del dovere ed anche di cosa abbiamo diritto e di cosa no.

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    1. Se ho capito bene, l'edificio dell'albergo Rigopiano NON ha avuto una storia urbanistica limpida, cristallina. E' un'altra tessera del mosaico. I grandi problemi sono quasi sempre il risultato di piu' concause.
      Allora, piu' che la polemica - ritorno al mio amato kaizen - e' capire come migliorare da questi eventi.

      > si lasciano gli allevatori in mezzo al freddo e al gelo

      L'altro giorno ho fatto il viaggio in treno col cattocontadino ultraprolifico cocomeriano del GAS, stava andando a vendere le uova del suo micro allevamento ultra bio montano in citta'.
      Mi raccontava che i due gatti due di Genuino Clandestino, con tre palanche in croce, sono riusciti a costruire, per piccoli contadini di montagna (vado a memoria) una casa in legno (costo, chiavi in mano 9k€) e tre ricoveri temporanei per bestiame.
      Penso che in parte sia stato annunciato con un progetto/idea (vedere qui) di autonomia nella solidarieta', di azione in piccolo, in rete, locale.
      Ora, possibile che ancora che la corazzata ultrafotonica con milion mila euro, dello stato-protezione civile (PC) sia stata ancora pressoche' inetta rispetto ai piccoli contadini e al problema del ricovero del bestiame? del mantenere i piccoli contadini nel loro territorio terremotato?

      La risposta e' che in parte e' possibilee, e, come dissi al nostro conigliastro verderosso, dipende anche dal fatto che Genuino Clandestino interviene direttamente, in modo MOLTO efficace, ma non deve rispodnere a possibili recriminazioni giuridiche (Tizio che cita in causa la PC in causa perche' ha costruito casa in legno e/o ricovero a Caio ma non a lui o prima a Caio che a lui).

      Il buon senso e' anche osservare che sistemi in grande hanno dei pro (ho fatto l'esempio di 20 regioni con 20x turbine che si possono concentrare nella zona d'emergenza) ma anche tutti i problemi di sclerosi, di rendimenti decrescenti, di inefficienza delle strutture in grande.

      Quando un centralinista chiede conferma a colui che chiama per il soccorso, e' anch'esso buon senso.

      In tutto questo, aggiungo, che molte parti hanno perso il buon senso.
      Forse anche costruire il Rigopiano in quel luogo.
      Che non e' molto diverso dal passare dalle 150 galline felici in quel prato tra i boschi ad un allevamento nuovo, qui in provincia, con 1 milione di galline. E poi imporre le stesse regole idiote ad entrambi gli allevamenti.

      La scala ha un suo valore, nel bene e nel male.

      Si torna poi al mio giovane e baldo vicino che quella volta, bestemmiando e imprecando, passo' tre quarti d'ora a cercare di fendere con l'auto i 70cm di neve caduti, per non spalare per 20'.

      La polemica, se sprone, se pungolo, se stimolo a migliorare, a tornare con i piedi per terra, nella neve, puo' anche essere utile.

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