martedì 2 ottobre 2018

Deficit deficit deficit

La protervia con la quale le forze politiche di ogni ideologia/schieramento perseguono l'incultura del deficit/debito è ributtante. Peggio ancora sono coloro che li eleggono per questo motivo e qui torna il problema del Meridione e di una mentalità assistenzialista ancora diffusa che vede nello stato la mamma del posto di stipendio garantito e deresponsabilizzato, la manna per cialtroni e disonesti.
Dopo i lustri senza peggio del PD che è riuscito ad accumulare nuove centinaia di miliardi di debito con l'aggravante estrema di costo del denaro più basso che mai, ora arriva la demagogia del reddito di cittadinanza.
In natura non si mangia gratis!!

Anche in questo gli sfasciapaese sinistranti (PD e galassia liberal chic) riuscirebbero sicuramente a fare peggio estendolo, cone scafisti, ai loro amati clienti migranti ovvero invasori anti italiani.
In peggio questi sono riusciti a battere B., batterebbero anche il governo attuale.
Il deficit che diventa debito è il miglior modo per immiserirsi, derubare le generazioni a venire, per inquinare le menti e corrompere il corpo della nazione.

5 commenti:

  1. Se continui così riesci a dare colpa al PD anche dell'estinzione dei dinosauri. Oggi governano due forze politiche diverse che peraltro, in molti punti hanno professato idee e politiche del tutto conformi ad alcuni tuoi pensieri. Devi disintossicarti dall'ossessione del PD, oggi sono all'opposizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Erano pensieri di politici, banchieri ed imprenditori tutti consapevoli ma impotenti, come intrappolati dalla forza di una legge universale della politica: ad una minore spesa pubblica corrisponde un’insopportabile perdita di consenso elettorale."

      E' ciò che io indicavo con il termine di demagogia democratica o di democrazia demagogica; il Collodi usava il termine di "paese dei balocchi", Esopo quello di cicala.

      Elimina
    2. Baffus, in queste pagine dovrei trovare commenti e pagine nelle quali sottolineai come l'unica proposta degna del programma Renzi fu l'attenzione al pareggio di bilancio, cosa poi naufragata nella demagogia degli 80 euri di bonus e, molto peggio, nella deportazione in Italia di moltitudini di invasori con una deflagrazione non solo economica (vari miliardi di costo all'anno proprio destinati, tra l'altro, a quel sustrato di Italia delle robe sociali, che raccoglie accozzaglie di dirittisti sgarrupati, improduttivi, antagonisti, girotondini, okkupanti, etc.).
      Ricordare le parole della scafista dipendente di Soros Emma Bonino: decidemmo noi di far sbarcare in Italia TUTTI i migranti (per ottenere, appunto, qualche punto in più di deficit da Bruxelles).

      Ribadisco che sono stati anni nei quali il debito è continuato a crescere drammaticamente ma, peggio, a costi del denaro così basso che questo aumento, in proporzione, è stato MOLTO PEGGIORE di quelli del passato.

      Da tempo i pentastellati sono ai vertici della demagogia (tolsi Beppe Grillo dai luoghi citati da questo diario proprio per questo) e anche i leghisti, con la loro avversione alla sacrosanta legge Fornero non rinunciano certo alla gara del "più deficit per tutti".

      Aggiungo che in una situazione di moneta unica, più deficit èper più consumismo+ significa anche una spaventosa emorragia di capitali verso la Germania per l'acwquisto di milioni di oggetti di lusso, affossando l'economia nazionale.

      Il deficit e il debito hanno una incredibile serie di effetti tossici che travalicano solo gli aspetti di bilancio: abbiamo visto l'innesto coercitivo di milioni di xeno ostili e la guerra civile a mediobassa intensità su quelle che la sinistra indicherebber come "classi subalterne" (per poi arrivare alla borghesia, quella è l'obiettivo) e la devastazione dell'economia nazionale.

      Incultura politica trasversale perché (in)culturale: il PD con i suoi molti cicli di governi (spesso antidemcratici, vedere l'azione di Napolitano, autoreferenziali) ha le più grandi responabilità se si analizzano gli ultimi lustri.

      Elimina
    3. Alain De Benoist osserva che non ci sia nulla di più inviso alle elite, coi loro piani antidemocratici che la presa di coscienza delle masse e dell'esercizio del potere secondo le forme democratiche, appunto.
      Le castalie parassitarie, altezzose e baloccanti che Hermann Hesse aveva descritto così bene in "Il guoico delle perle di vetro".

      Orribile e sconcertante che il ritornello "El pueblo unido jamas serà vencido" ora che le masse non assecondano più i tentativi di sfruttamento e annichilazione dall'alto sia diventato "bieco e gretto populisno".
      Del resto cosa vuoi aspettarti dai voltagabbana, dagli utili idioti, che sono passati dalla gigantografia di Lenin a quella di Steve Jobs.

      Leggevo ieri del kompagno Casarin, che da no global è diventato uno dei cretini sì global, su una nave con motti anti italiani, nella migliore tradizione dei razzisti anti.

      Banderuole al vento.

      Elimina
    4. Io detesto le masse ma detesto ancor di più queste castalie che le manipolano e che mi impongono pure quelle alloctone, a mie spese, contro di me, dileggiandoli per la mia resistenza e insultando le intelligenze.
      Aah, come vorrei applicare loro i metodi di Mao!!
      Un Fiano, una Boldrini, sui treno o sugli autobus della notte, senza scorta...

      Elimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.