lunedì 20 gennaio 2020

Tassa sull'ombra

Non capivo.
Pensavo che 'sta tassa sull'ombra fosse una burla, una espressione iperbolica per evidenziare in modo popolaresco, colorito, il peso fiscale.
Invece pare che si tratta della tassa sulle cosiddette occupazioni del soprassuolo dalla quale NON sono più escluse le ombre (sigh!) causate da balconi, terrazze e sporgenze degli edifici privati.
Altro che burla!
Questo fisco è malato e non solo a livello nazionale (vedere le osservazioni di Gaia sul trasferimento di ingenti capitali nelle tasche dei possidenti terrieri ricchi).
Qualcuno, poi, viene a strombazzare di legalità. Quella illecita e ingiusta? Quella "la nostra sì ma quell'altra no"?

No grazie!

37 commenti:

  1. Sarà per l'ombra proiettata su un suolo pubblico.

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    1. Sì.
      E ti pare che una simile gabella debba avere legittimità in un Paese sedicente “civile” ?

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  2. Non credo, Sara. Più probabilmente è una specie di "modo di dire", non credo faccia riferimento all'ombra vera e propria. Pur non sapendolo, immagino che il calcolo si faccia in base a una sorta di proiezione geometrica, con linee ideali che partono verticalmente dal terreno fino a toccare gli estremi della sporgenza. Se così fosse, con ogni probabilità (salvo eccezioni esplicite o formulazioni che manco riesco a sognarmi) anche i cornicioni dei tetti finirebbero per determinare l'imposizione di un pagamento.

    MrKeySmasher

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  3. A 051 è in vigore da parecchi anni.
    Ho finito le risate amare.

    ===

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  4. La tassa sull'ombra.
    L'espressione che la indica e' grottesca, orribile perche' il concetto, il significato appartiene ad una realta' distopica.

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    1. La globalizzazione con i miliardari alla Bezos, Soros, Zucherberg e tu, povero schiavo inconsapevole, verserai il tuo sangue e pagherai per le tue ombre.
      Non male, eh!?

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  5. Esiste da una vita signori. Ogni locale pubblico paga la famosa tassa sull'ombra per le insegne ad esempio, anche se le insegne medesime non sono sporgenti, e le paga sulle tende ed gli ombrelloni.
    Facciamo che basta cadere dal pero ogni volta?

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    1. Signora Alahmabra, il fatto voi possiate esservi abituata a stare inginocchiata sui ceci e stupirci delle nostre rimostranze per l'estensione di tale "consuetudine", mi lascia perplesso. Una persona cosa dovrebbe fare? Rallegrasi per la tassa sull'ombra?
      Leggendo altrove pare che NON sia stata sempre cosi' ovvero che l'esenzione per le ombre (sigh!) di parti di edifici privati non saranno piu' esennti.
      Qualcosa e' cambiato in ulteriore peggio.
      Comunque, signora Alahmabra, se siete contenta, rimanete pure sul pero e sulla piattaforma con ceci per le vs. ginocchia.

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  6. Secondo me la cosa drammatica qui è che nessuno ha detto la cosa fondamentale: non ha nessuna importanza quale sia il pretesto per imporre la gabella. Quello che fa la differenza è come le risorse raccolte con le gabelle vengono spese. Se Coso mi dicesse "prestami i soldi che riparo la macchina per andare a lavorare, poi quando mi pagano te li ridò" io gli direi "ecco i soldi", se mi dicesse "prestami i soldi che devo andare a troie" io gli direi "non mi sembra un buon investimento".

    Adesso bisogna mettere insieme quanto sopra con la descrizione delle Tre Categorie.

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    1. Siamo sempre all'appiattimento, alla ugualizzazione al peggio.
      Visto che non si puo' rendere attivo, utile, proficuo, benefico una serie di inetti, cialtroni, fancazzisti, parassiti, etc. allora l'unico modo per ugualizzare e' massacrare gli abili, competenti, laboriosi, capaci, etc. .
      Direttamente o indirettamente, sui beni di questi.

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    2. Purtroppo il sovranismo e' nella orribile demagogia di promettere non lacrime e sangue e sacrifici per ripianare il debito ma... di aumentare deficit e debito e vorrebbe tornare a stampare le lirette.
      Invece delle tasse sull'ombra mettersi a stampare della carta. Piu' o meno la differenza tra merda e cacca.

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    1. Ma a te piace l'idea di vivere nel Grande Formicaio per Formiche Schiave, in cui se esprimi un pensiero disadeguante vieni incarcerato (v. Camus sopra), in cui c'e' la tassa sull'ombra? Ti piace il grande Formicaio dove intervengono elettricamente sulla tua mente per rieducarti alla Unica Ortodossia?
      Consideri queste cose normali?

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    2. Sara è compagna e dipendente pubblica.
      La domanda "che ti frega" farebbe ridere se non fosse una tragedia.

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    3. La domanda però ha anche un'altra chiave di lettura, Coso. Tu in questo blog sostieni il principio dell'incoerenza funzionale al proprio godimento, quindi Sara potrebbe legittimamente dire "pensa alla fica e al miele, che ti frega delle tasse", che è un po' come dire che in fondo sei compagno anche tu e che fossi dipendente pubblico avresti meno preoccupazioni e più tempo libero per fica e miele.

      Arruolati nella Prima Categoria!

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    4. Opure potrei pensare che senza il male non ci puo' essere il bene.

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    5. Sarebbe una minchiata perché non esiste nessuna relazione tra Bene e Male. Non sono uno la negazione dell'altro, non si elidono a vicenda. Sono due treni che viaggiano su due binari separati. Nello stesso momento con la destra puoi fare Bene e con la sinistra fare Male, una azione non interferisce con l'altra. Non solo, non avendo una riserva di 100 azioni da spendere, non sei vincolato a fare 60 Bene e 40 Male, puoi fare una combinazione qualsiasi di un numero "n" e "m" di azioni dei due tipi.

      L'idea che il Bene vada a compensare il Male e viceversa, risale alla Patristica, la fase in cui i dotti della Chiesa si sforzavano di razionalizzare la Fede. Con inevitabili pessimi risultati. Il paradosso diventa evidente se non consideri il "dare/avere" come "padre, mi perdoni, ieri mi sono fatti una seghina - recita dieci padre nostro e dieci ave maria, ego te absolvo" ma se consideri che nella economia della compensazione, puoi ammazzare dieci nobiluomini o cento contadini se poi costruisci una cattedrale, che è esattamente la conseguenza storica della idea delle "cattive azioni" espiate con le "buone azioni". A scanso di equivoci, si inventarono anche il Grande Condono Finale, per cui anche se sei Dracula l'Impalatore il prete ti assolve comunque in punto di morte se ti mostri pentito e se magari intesti i tuoi beni alla Chiesa.

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    6. Signor Connor, e' come se voi steste affermando esiste alcuna relazione tra luce e oscurita'.

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    7. Infatti non esiste.

      Io ti dico sempre che non sono uno dei tuoi amichetti che vivono di ritornelli. Non voglio entrare nella questione della natura duplice della "luce", fenomeno corpuscolare e insieme ondulatorio, che mise in difficoltà anche Einstein. Invece ti dico che la "luce" per te è un insieme di reazioni chimiche e impulsi elettrici che sono prodotti dalle cellule del tuo corpo e che, in un modo di cui non sappiamo nulla, salgono alla coscienza nella forma di "immagine". Se ti viene mutilata una parte di queste cellule, tu smetti di percepire la "luce" anche se questa continua ad esistere nella forma duale di cui sopra.

      Il "buio" in altre parole è la non-stimolazione dei tuoi "sensi", cioè dei tuoi apparati di percezione e rappresentazione. Il buio non esiste. La "luce" per quello che ne sappiamo fuori da noi è un fascio di fotoni e una serie di onde. Dentro di noi la "luce" è misurabile come reazioni elettrochimiche ma per il resto non sappiamo cosa sia.

      Però l'idea che aumenti la "luce" per diminuire il "buio" e viceversa, è cosi infantile che se ci penso mi fai ridere. Salutami Osho. Ahahah.

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    8. Purtroppo non ho tempo, ora, per smontare le vs. affermazioni, Connor.

      > Se ti viene mutilata una parte di queste cellule,
      [..]
      > Il "buio" in altre parole è la non-stimolazione

      Non ci siamo, Connor.
      Sarebbe come dire che il freddo non esiste perche' nessuna ricerca e' arrivata allo zero assoluto. Come dire che non esiste il silenzio, non esiste il buio.
      E' come dire che, poiche' io ho una probabilita' non nulla di passare per il muro, i muri, di fatto, non esistano.
      e' infantile anche usare i limiti teorici per smontare la realta'.
      Un po' come fanno i compagni, tutti uguali (beh, in effetti, siamo tutti fatti di atomi di carbonio, idrogeno, zolfo, ossigeno), no!?
      Connor, siete voi il compagno? :)
      Purtroppo proprio non posso continuare, e' stimolante.

      UnOrsone

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    9. Diciamo che i concetti di luce e buio sono molto relativi, dipendono in gran parte dalle forme e dalle unità di misurazione che si decide di impiegare, dipende da cosa si decide di considerare luce o non luce... ad esempio, visto che si parlava di api, ci sono frequenze che per loro sono luminosissime e per noi sono un bel niente, e viceversa. Potremmo ipotizzare esseri che interpretino come luce... le onde radio, o la gravità, o anche un bel niente.

      E' un po' come il concetto di "pianeta abitabile" sul quale troppo spesso sentiamo farneticare nella pseudo-scienza da TG (o da rivista "divulgativa")... abitabile da quali forme di vita? Mica è detto che le forme di vita abbisognino tutte delle stesse condizioni, né che siano basate tutte su processi dello stesso tipo. Potrebbero esistere forme di vita per le quali acqua e ossigeno sono veleni mortali o sostanze caustiche, altre per le quali una temperatura di 25°C potrebbe rivelarsi mortalmente gelida, o al contrario rovente in modo letale.

      Abbiamo un po' troppo l'abitudine di prendere noi stessi come UNICO riferimento. E' normale, ma sarebbe il caso di esserne anche coscienti in modo continuativo, laddove capita un po' troppo spesso di sentir gente anche molto istruita in campo scientifico lasciarsi andare a certi svarioni da lasciare a bocca aperta. Nella "speranza" che stiano "facendo i furbi", perché in caso contrario, altro che "scienziati"!

      C'è poi da considerare come sarebbe il caso di prendere coscienza del FATTO che siamo esseri limitati, per cui non siamo in grado di indagare e tanto meno di comprendere TUTTO. Ogni tanto sedersi a pensare che va bene anche se ci mancano "dei pezzi", che la perfezione è un costrutto astratto e che l'astrazione ha ben poco a che fare col reale, dico sedersi a pensare mica farebbe male, eh! Il delirio di onnipotenza porta a fare figure da palloni gonfiati un po' gonzi, ma chi ne soffre non dà segno di accorgersene. E non mi riferisco a chi frequenta questo blog, è un discorso astratto, di quelli che hanno ben poco a che fare col reale.

      MrKeySmasher
      (in questo momento, seduto a pensare)

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    10. Coso, mi spiace dirtelo ma te sei fermo alle scuole elementari. Che è abbastanza tipico della pseudo-cultura della cosiddetta "sinistra" e torniamo a bomba.

      Il "freddo", cosi come il "buio", non sono "sostanza". Anticamente per rendere conto di certi fenomeni fisici si era teorizzato che lo spazio fosse permeato uniformemente da una sostanza intangibile, il famoso "etere". Quindi il "freddo" lo potevi immaginare come uno stato dello "etere", che cambiava in "caldo" quando cambiava lo stato dello "etere".

      Non è cosi, il "freddo" e il "caldo" sono i termini convenzionali con cui noi descriviamo LA PERCEZIONE SENSORIALE che deriva da un certo stimolo che scatena certe reazioni chimiche ed elettriche in certi gruppi di cellule del nostro corpo. Nota che non c'è rapporto diretto tra "causa dello stimolo" e "percezione", tu puoi percepire cose che non esistono e non percepire cose che esistono. Mia mamma è sorda e non sente il campanello, eppure questo continua a vibrare. Il "silenzio" non esiste fuori da mia mamma.

      Se esaminiamo il mondo fuori-da-noi, il "caldo" consiste in uno stato di agitazione delle molecole di una sostanza e il "freddo" è una minore agitazione delle stesse molecole.

      Per esempio, noi assumiamo come "zero" la temperatura alla quale, a certe condizioni di pressione, l'acqua assume la forma di solido amorfo, cioè il ghiaccio. Per mera convenzione. Le temperature inferiori sono "sotto zero" e le temperature superiori sono "sopra zero". Per la nostra percezione, dato che noi ci siamo evoluti nella fascia sub-tropicale, una temperatura esterna attorno ai dieci gradi è "freddo" e una temperatura attorno ai venticinque gradi è "caldo". Abbiamo dei meccanismi di compensazione che sono tarati su quelle misure, quindi tremiamo per riscaldarci e sudiamo per raffreddarci.

      Torno a ripetere il concetto, il "freddo" è la stessa cosa del "caldo", cioè lo stato di agitazione molecolare o lo stato energetico, è una "proprietà della materia", come, che ne so, la massa. Dire che la luce è antagonista del buio è come dire che la pesantezza è antagonista della leggerezza. Un bicchiere vuoto è "buio" e un bicchiere pieno è "luce". Un bicchiere mezzo pieno è "penombra". Peccato che esistono solo il bicchiere e l'acqua, che può essere di meno o di più, non esiste il "vuoto" dentro il bicchiere, se non c'è acqua, c'è aria. Il bicchiere non ha senso per contenere il vuoto, dato che non ha senso l'atto del contenere il nulla.

      La cosa che mi da più fastidio non sono gli aspetti tecnici ma quelli filosofici. In questo blog mi accorgo che mancano proprio le basi della speculazione filosofica, prima ancora che le basi circa il mondo fisico. Siccome non si nasce cosi ma ci si diventa, non posso che concludere circa l'enorme opera di storpiatura messa in atto scientemente dalla gloriosa Istruzione.

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    11. MrCoso. se UCoso per me è un ballerino di tango edonista, tu che sei insegnante ha una responsabilità verso terzi. Questa affermazione è terrificante:
      "Potremmo ipotizzare esseri che interpretino come luce... le onde radio, o la gravità, o anche un bel niente."

      Dicevo che la "luce" ha una natura duale, si presenta come fascio di particelle che si muovono ad una certa velocità e come sequenza di onde. Non approfondiamo ma andiamo alle conseguenze sperimentali. Le onde le osservi quando la luce passa da dei buchi e proietta dei cerchi concentrici sulla parete opposta. Invece le particelle hanno un effetto tangibile, trasferiscono energia ai corpi su cui vanno a sbattere. Non solo un cieco percepisce la luce sentendo il calore trasferito sulla pelle ma se tu metti delle palettine di metallo abbastanza sottili su un perno, la luce le sposta e le fa ruotare, come se fosse vento.

      Infatti, caro MrCoso, dovresti avere sentito parlare delle "vele solari" per muovere sonde spaziali. L'idea è che se tu stendi un foglio sottile abbastanza grande nello spazio, non esistendo un attrito percettibile, l'urto delle particelle di cui è composta la luce contro il foglio basta per spingere la sonda e farle accumulare sempre più velocità (o accelerazione, la variazione della velocità nel tempo).

      Il fatto che tu percepisca o meno la luce non significa che esista il "buio" come sostanza o principio antagonista e non significa nemmeno che non esista la luce. Per esempio, se tu sei morto e ruoti nello spazio profondo, la luce piano piano disgregherà il tuo corpo per via dell'urto incessante delle sopracitate particelle. La luce ha proprietà "geometriche" relative allo stato ondulatorio e proprietà MECCANICHE dello stato corpuscolare, quindi la luce ESISTE.

      Il "buio" invece non esiste, è un concetto convenzionale che serve per rendere velocemente l'idea che non percepisci la luce, come "questa stanza è buia". Non significa che dentro la stanza c'è una certa quantità di "buio" ma che tu non percepisci luce.

      Oh signore.

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    12. Lorenzo, continui a vedere le cose da una prospettiva condizionata dalla tua natura (che è poi anche la mia, ovviamente). Fa parte dei nostri limiti, del nostro essere quel che siamo.

      Vedendo le cose dal tuo stesso punto di osservazione, ho già letto e riletto più e più volte e da più fonti tutto quello che hai riportato, ma questo non cambia nulla in quel che ho tentato di scrivere, evidentemente senza essere stato in grado di spiegarmi a dovere.

      Ho una scusante per il mio non essere riuscito a spiegarmi, hai una scusante per il tuo non aver compreso: il linguaggio che usiamo è ideato per esprimere concetti legati alla nostra natura, e tentare di esprimerne altri espone invariabilmente a una situazione nella quale l'efficacia della comunicazione va a farsi benedire, anche perché si è costretti a procedere per perifrasi infinite, per paragoni, per metafore.

      Tento di sintetizzare, brutalmente: non sappiamo una cippa, non vediamo le cose come sono, ma come le interpretiamo secondo i metodi di rappresentazione simbolica dei quali possiamo disporre, che non possono essere altri che quelli che il nostro wetware si può permettere.

      La matematica stessa non è che una forma di linguaggio, finalizzata alla misurazione, alla catalogazione e alla successiva rielaborazione, con forme e metodi SU MISURA per la nostra struttura di percezione e di pensiero. Menti diverse dalle nostre e/o con strumenti percettivi diversi dai nostri, con ogni probabilità userebbero metodi diversi per misurare, catalogare, rielaborare, che ci risulterebbero con ogni probabilità incomprensibili.

      Senza contare i numerosissimi "contrordini" nei quali la scienza è già incorsa e continuerà ad incorrere nel suo procedere per ipotesi, verifiche ed errori. Contrordini dovuti a cantonate anche madornali tanto nel processo di formulazione delle ipotesi quanto in quello di attuazione delle verifiche.

      Ancora una volta, dobbiamo fare i conti con i nostri limiti, ma per tanti sembra non essere così facile. Noi siamo sapiens sapiens, ad immagine e somiglianza di Dio. Oh, yes!

      Piedi per terra, non montiamoci la testa. A tentare di volare più in alto delle quote che ci sono proprie, specie se lo si fa in modo avventato, colmo di sicumera, si combinano solo dei guai. Vedi il mito di Icaro, o casi molto più concreti come i tanti pasticci che piantan su gli "scienziati", quelli che (a sentir loro) SANNO.

      MrKeySmasher

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    13. Non è cosi.

      La Matematica non è un linguaggio.
      Infatti esistono e sono esistiti infiniti linguaggi, ne posso inventare uno in questo momento ma esiste UNA SOLA MATEMATICA.
      La Matematica è una funzione dell'hardware che produce la nostra coscienza, è parte dei processi che creano la "rappresentazione del mondo" non è uno strumento per comunicare. Un altro modo di vedere la stessa cosa è dire che la Matematica è una proprietà dell'universo, dato che non siamo in grado di separare le due cose mentre pensiamo.

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    14. Tornando al discorso iniziale.
      UCoso afferma che l'universo si fonda sullo antagonismo di due "principi" contrari. Come Luce-Buio.

      Questa è una affermazione doppiamente falsa.

      Da un punto di vista filosofico è palese che non rende conto di come funzionano le cose, ho già detto che puoi fare il Bene con la destra e fare il Male con la sinistra e una mano non lava affatto l'altra ma ognuna lavora per conto suo. Adesso faccio un altro esempio, vediamo se è più comprensibile. Se noi avessimo un solo meccanismo per espellere le feci ci sarebbe un contenitore di tot centimetri cubi in cui confluirebbero le feci liquide (Bene) e le feci solide (Male). Quindi, se io produco X di Bene - Pipì e Y di Male - Pupu, le due cose si sommano e una rappresenta il limite o la negazione dell'altra. Ma non è cosi, noi abbiamo un contenitore per il Bene - Pipi e un contenitore per il Male - Pupu, quindi possiamo produrre in maniera asincrona quantità indipendenti di ognuna delle due cose, che non hanno una relazione di interdipendenza per non dire di antagonismo.

      Non si può nemmeno dire che la Pipi scioglie la Pupu o che la seconda asciuga la prima, perché essendo prodotti in momenti e quantità diverse, non la fai mai due volte nello stesso posto, inteso nel senso del "panta rei".

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    15. Da un punto di vista fisico, la "luce" è un fenomeno che possiamo misurare ANCHE SE NON LO PERCEPIAMO.
      La "luce" si può descrivere in due modi, l'abbiamo detto. Se la descriviamo nella forma corpuscolare, si tratta di particelle PRIVE DI MASSA che si muovono alla massima velocità possibile relativamente allo "spazio tempo".

      Cos'è la "massa"? La resistenza che un corpo oppone alla variazione del moto.
      Cosa significa la faccenda della velocità? Che siccome i fotoni non hanno massa possono percorrere quanto più spazio possibile mentre per loro il tempo è nullo.

      Le cose sono complicate e anche contro-intuitive, vi rimando a questo sito divulgativo.

      La cosa importante comunque è che la "luce" non viene contraddetta, limitata, negata, diminuita da un principio opposto chiamato "buio", il "buio" non c'è da nessuna parte, non è qualcosa di misurabile. la "luce" c'è o non c'è. Quando non c'è, non c'è nessun "buio", non c'è niente. In realtà c'è lo "sfondo" dello "spaziotempo" che in sostanza è l'universo per come lo possiamo concepire allo stato attuale.

      Aneddoto: dato che l'universo si stira in maniera diversa in direzioni diverse, ci sono parti dell'universo che non possiamo vedere nemmeno in teoria perché pare che si stiri in modo che la distanza che la luce deve percorrere aumenta più velocemente della velocità della luce, quindi non ci raggiungerà mai.

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    16. Il buio e' la parziale assenza di luce.
      Come il silenzio e' la parziale assenza di onde acustiche.
      Come il freddo che e' la piu' o meno scarsa agitazione molecolare.
      Sarebbe come dire che su un asse non possiamo dire che esistono i numeri negativi o lo zero perche' sono tutti numeri.

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    17. > in questo momento ma esiste UNA SOLA MATEMATICA.

      Mi ricordo che durante la visita al padiglione di astrofisica del Deutsches Museum, a Monaco, lessi che per un certo tempo dopo il Big Bang non valsero le leggi della fisica.
      Intuisco che se non vale la fisica, non possa valere neppure la matematica che ne e' la parte teorica.

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    18. La matematica non è affatto parte teorica della fisica. Proprio cose opposte.
      La matematica teorica è filosofia, nel senso di astrazione e speculazione. La fisica piuttosto utilizza una parte piuttosto limitata ed essenziale della matematica, con tanto di approssimazioni che fanno rabbriidire i matematiici teorici.

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    19. La Matematica è connaturata alla coscienza, non esiste fuori da noi. O meglio, pare che esistano animali che sanno contare entro certi limiti ma fintanto che non ci imbatteremo in una specie aliena con cui possiamo discutere, non abbiamo nozione di nessuna altra forma di coscienza tranne quella umana e quindi non abbiamo nozione nemmeno di una altra Matematica. Questo è l'equivoco della "Intelligenza Artificiale", che non è una "Intelligenza" perché noi non siamo in grado di costruire una coscienza dato che non ne conosciamo nessuna, nemmeno la nostra. La "Intelligenza Artificiale" è solo una serie di condizioni IF THEN ELSE molto annidate.

      Non direi che la Matematica è speculazione, secondo me è più come respirare, è un automatismo di cui siamo inconsapevoli, come per la Logica, che è ancora più restrittiva della Matematica. Dicevo che esiste una sola matematica, tutte le culture umane dalla notte dei tempi hanno sempre "contato" in un solo modo, uguale per tutti, a riprova che è qualcosa di "hardcoded" molto in profondità.

      Una volta avevo scritto una tabellina delle branche del sapere in ordine di "esattezza/indeterminazione". Se volete, posso provare a rifarla.

      Comunque, Coso, la tua storia che il Silenzio è "assenza di onde acustiche" è una minchiata galattica ma tu non lo sai perché ti si è fermato lo sviluppo in quella fase. Cosa posso fare? Non ho il potere di farti vivere in un istante tutta la vita in cui ti saresti dovuto porre delle domande invece di pensare alla fica mentre fingevi di preoccuparti del sociale.

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    20. Sei talmente preso da te stesso da non accorgerti neppure che stai riprendendo concetti che ho espresso io stesso, facendoli tuoi e intendendoli come negazione di quel che ho scritto. E' un fenomeno curioso, ma fa passare la voglia di "venirti dietro". Infatti la smetto.

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    21. No, io dico le stesse cose e le dico a ragion veduta, cioè in modo coerente. Viceversa, qui c'è gente che non ha idea della differenza tra una mela e un triangolo e non ce l'ha perché a Scuola non gli hanno raccontato niente degli ultimi tremila anni e parenti, conoscenti e amici ne sanno altrettanto, cioè poco o niente.

      Ripeto, forse non è chiaro.
      Il mondo che funziona col meccanismo dei "principi antagonisti" come "Luce" e "Buio" è un arcaismo che risale alla notte dei tempi.

      Non solo è palesemente illogico, perché esiste la "Mela" ma non c'è nessuna "Anti-Mela" ma è assurdo anche per il concetto che una cosa che "non-è", come "assenza di qualcosa", NON ESISTE. Non puoi fare uno strumento che misura una cosa che non esiste, ovvero l'assenza di una cosa che esiste.

      Tipo il "silenziometro" con una scala che indica "quanto poco rumore c'è".

      Se esaminiamo i concetti di Bene e di Male, è evidente che non si applica l'equivalenza a "Luce" e "Buio", perché Bene e Male per essere misurabili devono essere entrambi "positivi", cioè ESISTERE, ergo non sono antitetici ma "disgiunti e paralleli".

      Insisto, esistono sia "azioni Bene" che "azioni Male" e le une non vanno in sottrazione o sono l'inverso delle altre.

      Ovvero, il Male non è "assenza di Bene" ma è l'azione positiva di fare il Male.

      L'esitenza del Male è una delle tante ovvie argomentazioni logiche contro l'esistenza di Dio, proprio perché non può essere "Anti-Bene" o "Assenza di Bene", mentre l'esistenza della Luce non ha alcuna implicazione tranne quella del "prima" e del "dopo" o più precisamente che introduce l'idea che il tempo sia illusorio, con la implicazione inconcepibile che "sempre" coincida "adesso" e con "mai".

      Adesso però mi sono rotto di discutere coi bimbi. Con tutto che io sono un pirla qualsiasi, non un genio o un professore. Cosa che dimostra lo stato drammaticamente catastrofico in cui viviamo.

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  8. Lorenzo tu capisci cxxxi per salami, al solito.
    Uomo ha le sue battaglie, quella per l'ombra se la facciano altri, che magari dei suoi sbattimenti in treno se ne fregano.

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    1. Non ho tempo di "battagliare" contro questa tassa kafkiana, Sara. Cio' non di meno non posso non osservare una realta' distopica alla quale, mensilmente, si aggiungono nuove tessere di perversione, di degrado, di aberrazione.

      Certamente i problemi dei treni sono piu' sentiti per coloro che li utilizzano.
      Ma, come faceva presente un collega biciclista (la parola che uso per indicare coloro che usano la bici non per spasso, per sport ma come mezzo di trasporto utile) se biciclisti e/o trenisti iniziassero a muoversi in auto, la situazione gia' disastrata di traffico perenne attuale collasserebbe definitivamente.

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    2. Se a Sara funzionasse il cucù non sarebbe compagna e si renderebbe conto che il suo stipendio e il treno sono pagati entrambi con le imposte.

      Ma non con le sue, perché per avere le imposte ci deve essere un imponibile. In un mondo dove tutti sono compagni e tutti sono dipendenti pubblici, non esistono le imposte.

      Invece, tutti hanno una tessera annonaria con cui ritirano tot grammi di pane, tot grammi di salsiccia, un paio di divise verdi e un paio di scarpe, per il solo fatto di esistere, come "diritto di cittadinanza". In teoria in cambio del "diritto di cittadinanza" hai il "dovere di lavorare", come scritto nella Costituzione, perché la Repubblica è fondata sul lavoro non come "diritto" ma come "dovere". Però torniamo a Bertoldo, per il profumo dell'arrosto tu paghi col rumore della moneta. Quindi eccoci ai trenta ferrovieri per avvitare una lampadina.

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