La magistratura è da tempo un organo impazzito e sovversivo che impone la propria feroce pseudo morale da teorici fanatici di utopie-distopie inesistenti, la propria ortodossia agli inferiori.
Peggio di così è difficile fare. Purtroppo hanno segato il referendum più importante, quello sulla responsabilità dei giudici.
C'è un principio generale per cui, se vuoi ottenere il peggio, un peggio senza limiti, da persone e istituzioni, il metodo semplice, rudimentale, è quello di togliere ad esse le responsabilità. E' uno dei pochi metodi infallibili, direi.
E' messa così male che solo uno di essi mi lascia pensieroso, quella sulle misure cautelari (vedere questa osservazione di un anonimo).
Il "paradiso penale italiano" si basa proprio sulla sicurezza dell'impunità, del fatto che, in ogni caso, NON pagherai alcunché per i tuoi crimini diffusi. Questo, forse, lascerò scheda bianca, poi altri quattro sì.
In generale, è solo un segno sul fatto che la sovranità deve tornare a paesani e cittadini (al popolo) e non essere presa da questa castalia di sinistri fanatici in autodichia.
Paesani e cittadini devono potersi scegliere i propri politicanti, senza ingerenze da parte dei togati: scelgono criminali? Si prenderanno dei criminali. E' giusto così.
C'è una sicurezza che consola: peggio di così non si può fare.
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41 minuti fa
Io andrò a votare e voterò "Si" per tutti i quesiti.
RispondiEliminaNon nutro illusioni sull'esito, a prescindere dal "quorum" e dal solito discorso che i referendum sono abrogativi e quindi è facile che siano semplicemente ignorati dal Legislatore. Non nutro illusioni perché i Magistrati sono scelti tra gli Italiani e selezionati coi criteri e le finalità della Pubblica Amministrazione. Possiamo fare i salti mortali carpiati all'indietro ma passata la festa, gabbato lo santo.
Che i Magistrati facciano comunella coi "media", con "la politica", con "gli imprenditori", con chiunque, fa parte della "normalità", antropologicamente. In Italia non si muove foglia senza che non ci sia a monte una affiliazione, una relazione, un do-ut-des.
Come per, che ne so, la costruzione di un cavalcavia, bisognerebbe chiamare degli stranieri. Bisognerebbe che in Italia giudicassero dei Magistrati svedesi, che poi prendessero l'aereo e tornassero in Svezia. Altrimenti combriccole e "cene eleganti".
Questione magistratura golpista interessa 'n tubo agli italiani: la non-partecipazione parla chiaro.
EliminaQuali "Italiani"?
EliminaI Palermitani, località amena dove non si presenta il personale ai seggi?
I conterranei di Sara che insiste a prostrarsi davanti ai funzionari del Partito?
I miei conterranei che sono il "meticciato" che tanto abbiamo sognato e che finalmente si realizza (cosa importa al boliviano dei referendum)?
L'astensionismo è un fenomeno tipico degli USA, dove ti devi registrare come "elettore" per potere votare e quindi solo una minoranza vota, che come tutto il resto progressivamente diventa anche una abitudine europea, infatti alle contemporanee elezioni in Francia vota la metà o meno degli elettori.
L'Italia post-ideologica è solo una espressione geografica, come l'Italia pre-unitaria. Senza nemmeno i pochi elementi utili dell'Italia "di dolore ostello, non donna di provincie ma di bordello" che descriveva Dante nel Medioevo. Gli Italiani sono eterni adolescenti e Cittadini del Mondo che pensano solo alle vacanze, allo scemofono, al monopattino o alla e-bike. Gente che a pranzo ordina il "poke" o il "sushi". Non c'è altro.
Sul lungo termine è evidente che cosi come il Parlamento sarà inutile e rimpiazzato da un Parlamento Europeo o qualcosa di simile, fino al famoso "Governo Mondiale" precognizzato da Berlinguer nei 'Settanta, allo stesso modo la Magistratura non potrà essere uno dei tre Poteri di uno Stato che nel frattempo avrà cessato di esistere ma dovrà essere imposta agli Italiani da un livello sovranazionale ergo "Apolide", come tutto il resto, come il poke e il sushi, lo scemofono e la e-bike.
in questo post noto un certo attaccamento al dovere donato ai bobboli: recarsi alle urne aggratiss. Un po' come facevo io in gioventu.
RispondiEliminaio nel 1995 contribuii persino a segnalare ai vari caporioni che la RAI andava venduta tutta.
Bravo, occorre esser tenaci nelle proprie credenze
Per difendersi da questa castalia anche le mie azioni di economia etica sono inutili. Rimarrebbe solo il voto, peraltro assai spuntato, come arma.
EliminaConcordo al cento per cento
RispondiEliminaQui siamo in pochi disillusi e cogli occhi aperti, Minimo.
EliminaIntanto, dimostrazione sui motivi per cui siamo condannati al servaggio e alla vacuità:
RispondiEliminaHollywood in Calabria.
Per venire incontro alle ridotte capacità dell'essere umano contemporaneo, cito solo due dei tanti livelli di paradosso.
1. sulla rubrica "cultura e identità" si magnifica l'idea di collocare in Calabria l'imitazione di una nota località sulle colline della California, grazie al "commissario straordinario della Calabria Film Commission".
2. non so in dialetto calabrese ma in italiano si direbbe "Commissione Calabrese per la Cinematografia". Già sbagliato in partenza, dato che lo stato dell'arte richiede di considerare i "media" in generale e la de-materializzazione dei contenuti. Infatti i "film" non sono più chimicamente impressi sul "film", cioè sulla pellicola ma sono registrati come sequenza di numeri in un qualche formato "digitale", che a sua volta si trova a dipendere dallo stato magnetico o ottico di un dato "supporto di massa". I "film" non sono più realizzati puntando una macchina da presa con dentro la pellicola da impressionare su persone in carne ed ossa che si muovono su uno sfondo reale, materiale, dato che è tutto "digitale", cosi come si registra "dal vero" si può creare di sana pianta. Da cui la seguente domanda: dato che le scenografie e perfino le persone vengono create artificialmente tramite software e quindi è tutta "Animazione", che importanza hanno i paesaggi calabresi, ammesso e non concesso che siano pertinenti, rispetto alla disponibilità in Calabria delle tecnologie che servono a produrre e distribuire i succitati "contenuti digitali"? E' sempre il solito discorso, Matera Capitale Intergalattica della Cultura, domanda "come ci arrivi a Matera?".
3. la "cultura e la identità" dei Calabresi evidentemente sono "Scilla e Gerace, teatri per il videoclip del brano “Alla salute” di Jovanotti." Jovanotti, il Che Guevara italiano, quello che ha cominciato una sfolgorante carriera con pezzi di pregio in cui farfugliava "sei come la mia moto, se proprio come lei, andiamo a farci un giro, fossi in te io ci starei". Eppure, era MOLTO meglio della sua produzione contemporanea, che è l'ennesima istanza delle proverbiali musichette balcaniche del Concertone del Primo Maggio. Sarei curioso di sapere quanta gente spende dei soldi per acquisire la licenza e riprodurre legalmente i brani dematerializzati di Jovanotti.
Ironia della Storia, non sono pagato per scrivere qui.
Eppure scrivo cose molto più serie di quelle pubblicate sul sito di cui sopra.
Tutto sommato se si inventano qualche forma economica è solo bene.
EliminaHo visto un inizio di '"Alla salute" che mi pare un video per la promozione turistica.
La Calabria è messa male per cui ogni iniziativa per migliorare va bene.
Trovo orribile la "allure internazionale (incipit della intervista) ma l'esterofolia linguistica (e non solo) è, una caratteristica diffusa (anche) in Italia.
Vidi quella "pellicola" coreana che vinse l'oscar e i neoricchi locali avrebbero comprato... anche la suocera dall'estero, se possibile.
Coso, tu mi stai sulle palle ma devo per forza commentare perché qualcuno deve pure fare il Grillo Parlante in questa landa desolata di burattini di legno.
EliminaIl video di Jovanotti, al netto degli stereotipi da Concertone del Primo Maggio, vende il "turismo" come se l'Italia fosse un Paese del Terzo Mondo, come una ridente località del Sud America o del Sud Est Asiatico.
La industria dello "Intrattenimento" richiede alta tecnologia.
Se anche consideriamo una qualsiasi attività più convenzionale, tu dimmi chi viene a impiantarla in Calabria sapendo che se hai bisogno di un elettricista o di un pannello di plastica o di un giunto pincopalla, non solo ti attacchi al cazzo ma devi anche passare dall'uomo di panza che ti da il permesso.
Coso, gli stranieri che vengono in Italia cercano i "paisà" del primo Novecento.
Oppure, nelle città, cercano alcol, droga, mignotte, come nelle città del Sud America o del Sud Est Asiatico.
C'è il mare col pittoresco villaggio?
Capirai, c'è anche in Sud America e nel Sud Est Asiatico.
Nessuno, compresi gli Italiani della "scuola-lavoro", sa distinguere una cattedrale gotica da una barocca e non gliene frega una ceppa.
A chi interessa: come si fa un "film" al giorno d'oggi.
RispondiEliminaI servizi al terziario per i servizi si servizi del terziario per i servizi...
EliminaQualcosa del genere: nei paesino calabbresi però vedi dei ferri di lusso tedeschi, non cabbbresi.
Mah.
Guarda il video di Jovanotti (l'ultimo, non gli Anni Ottanta).
EliminaJovanotti, per inciso, ha 55 anni.
Quella è l'Italia e quelli sono gli Italiani.
Il Referendum Eutanasia Legale è stato dichiarato inammissibile. La Corte costituzionale ha dichiarato che la riforma sul fine vita non garantirebbe la tutela necessaria “della vita umana”. Questa decisione mi ha fatto adirare. Mi dispiace ma questa volta mi sono ribellata!
RispondiEliminaQuestione complessa.
EliminaLa tecnica ha consentito accanimenti terapeutici semplicemente iimpossibili. Questo ha portato a persone che vivono lustri e lustri come amebe.
Il principio di "salvare ogni vita" che era un precetto comprensibile nella precarietà di tempi passati, ora diventa, in vari casi, una sorta di sadismo.
I referendum sono strumenti con molti limiti perché così sono stati concepiti: in questa simildemocrazia, per dirla alla fracatz, in Thaja, non possiamo esprimerci su quanto riguarda questioni internazionali.
Non ho simpatie per il RU, ma i granbritannici si sono espressi sulla Brexit.
Qui è Impossibile: nessuna consultazione su euro, NATO, etc. .
mi sono fatto l'idea che se i referendum servissero davvero a qualcosa non ci farebbero votare
RispondiEliminaLa Costituzione infatti vieta i referendum su materie fiscali e sui trattati internazionali.
EliminaInoltre, i referendum che passano il vaglio della Corte Costituzionale possono solo abrogare leggi esistenti o parti di leggi, non vincolano il Parlamento a legiferare in un senso o un altro.
Sui trattati internazionali...
EliminaLa democrazia "a parte le cose importanti".
Pier, difficile darvi torto.
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