venerdì 19 maggio 2023

Giusto? sbagliato?

(via meteolive.it)

Una stima calcola ca. 1^E+9 metri cubi di acqua: prendete e costruite un contenitore largo 3,162km, lungo 1km, alto 100m (perimetro di 8,3km e rotti, per sceglierne il colore, prima di verniciarlo,  lo percorrete intorno camminando in ca. un paio di ore (*) e lo riempite d'acqua. Sono circa 33 bacini di Ridracoli collassati e calati a valle, uno per ciascuno dei torrenti che scendono dall'Appennino (**).
Disastri? Sì.
La pianura padana è una pianura alluvionale (geografia fisica, terza elementare).
Le alluvioni sono nella storia: addirittura Serenissimi, Este, Gonzaga, Pontifici, etc. si tagliarono reciprocamente gli argini nelle numerose guerre che si fecero.

Chi ha mai sentito di alluvioni in Amazzonia?
(silenzio tombale).
Nella stagione delle piogge il Rio delle Amazzoni arriva ad essere largo 25km, alto, per gran parte, meno di un metro. Scorre placidamente, lentamente, nella foresta.
Le alluvioni sono un'esperienza umana, sono ontologicamente un percepito umano, delle comunità umane.
Lotte millenarie tra le comunità umane per strappare terreni molto fertili (torniamo alle medie inferiori classe prima, storia della civiltà egizia, lungo la striscia fertile alluvionale ai lati del Nilo...) al fiume, contenendolo il più possibile e l'acqua, il ciclo dell'acqua, le sue piene cinquantennali, centennali, quattrocentennali, etc. quando si riprende gli spazi necessari per defluire verso il mare.
Giusto? sbagliato?
È giusto nel momento in cui ne godi i benefici, è sbagliato nel momento in cui devi affrontarne i costi.

Dovremmo affrontare la questione della distruzione edilizia del territorio, dei luoghi tanto comuni e assurdi come "pulire i fiumi" che si traduce in "canali più  stretti possibile che non rompano i coglioni" (la velocità  erosiva aumenta col quadrato della velocità, gli effetti li vedete qui), nella ostilità assai diffusa per gli alberi.

Ricordare che l'acqua è bagnata... io mi sono rotto da tempo.

37 commenti:

  1. e poi l'acqua scorre sempre verso il basso, il mare.
    nel dopoguerra c'era il po ed il polesine, poi a forza di braccia (c'era ancora il genio civile) il po non ruppe più le balle.
    Oggi i soldi son finiti, solo dimezzando gli stipendi di tutti i caporioni e pagando gente che ci capisce si risolvono i problemi e si beneficerebbe in questo caso del dono dell'acqua ricevuta aggratiss dal cielo.
    Ma il bobbolo si accontenta delle chiacchiere ed odia gente come NOI del partito degli under 70.000 poco propensa a sognare

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    1. Diciamo che è praticamente certo che OGNI fiume della pianura Padana, quindi pensile, Po compreso, hanno probabilità uno di rompere gli argini considerando tempi sufficientemente lunghi.
      I picchi di piena sono troppo alti, ora.

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    2. e blogger si perde la mia "identità" su questa piattaforma, ora.

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  2. Dispiace che ti sia rotto; però, queste annotazioni, precise ed efficaci, a me risultano preziose. Grazie

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  3. Se pensate di avere dei problemi a verninciare una parete di acciaio alta 100m, potreste abbassarla a 40m (palazzo di 13 piani, dai, si fa!).
    In tal caso il contenitorino avrebbe le dimensioni del lato corto che da 1km, passerebbero a ca. 7,9km e il perimetro passerebbe a 22km: un bell isolato rettangolare
    largo 3,2km, lungo 7.9km e alto 40m
    Un po' piu' facile da verniciare, un po' meno da percorrerne il perimetro a piedi: saremmo su cinque ore ca. (senza soste).

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  4. Se Ridracoli vi è poco noto, allora passiamo al più noto bacino Vajont, dal quale, si stima, fuoriuscirono 2.5E+7 (25 milioni) di metri cubi di acqua.
    Saremmo a ca. 40 Vajont che devono fluire, insieme, verso il mare.

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  5. I Comuni cementificano tutto, bei risultati!

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    1. I comuni non sono entita' astratte che galleggiano in iperspazi concettuali, sono fatti dai cittadini e dai paesani che li animano.
      Purtroppo c''e una cortocircuitazione "arraffo piu' possibile nel minor tempo possibile, si fotta chi verra'" che comporta il continuo assalto al territorio con la sua distruzione cementificatrice.
      Eddy Burg, non certo una fasiofassista, noto' come i comuni, in questa regione rossarcobbalenga, abbiano consumato quantita' di suolo aberranti per garantire i servizi alla popolazione.
      Come certi compagni dell'ANPI e dintorni che conosco, in giro con Mercedes cambiata ogni due anni, pappa e ciccia con le giunte del cemento.
      Se si dovessero pagare i servizi per cio' che costano, cesserebbero di cambiare la la Mercedes ogni due anni.
      Invece, i comuni, procedono con nuove lottizzazioni, ogni due anni.
      Capito,Sara, come funzionano le cosine dei nostri bei comuni?
      Sono poi quelli che vorrebbero che in Italia arrivassero trenta o quaranta milioni di afroasiatici, nel minor tempo possibile.
      Un nuovo quartiere, in area golenale, si costruisce subito, eh! Prima i migranti!

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  6. Purtroppo Genova è stata colpita molto spesso dalle alluvioni. I fiumi attraversano i centri abitati e il Bisagno spesso rompe gli argini. L'incuria del Comune che non pulisce i greti dei fiumi e le bombe d'acqua sono la causa di morte e disastri. Il 4/10/2010 mi trovavo a Sestri, ero al lavoro e il torrente Chiaravagna è esondato. L'acqua ha iniziato ad entrare nell'ufficio ad una velocità impressionante, i tronchi sbarravano la porta, ero prigioniera e pensavo di morire. Venti minuti di panico, dopo la furia è rimasta solo distruzione.

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    1. In Liguria avete una geologia meno fragile (a Modigliana, il sindaco, oggi spiegava che sono rimasti isolati perche' una frana molto grossa e' scesa alla Pappona - i nomi dei luoghi dicono molte cose!) ma avete il problema dei temporali autorigeneratni che scaricano quantita' enormi di acqua per ore e ore.
      Su Genova alluvionata scrissi Piove sul disastro - 2: anche da voi una lotta infinita per recuperare e strappare a fiumi e natura ogni metro quadrato.
      Poi, quando succede, torrenti e fiumi si riprendono tutti gli spazi necessari per far defluire l'acqua.
      Giusto? sbagliato?
      Sono diventato un relativista.
      Certo e' che se la scelta e' quella della crescita continua (ovvero della cementificazione, della costrizione, tombamento, arginature folli) dei corsi d'acqua perche' tutto deve crescere, poi i conti salati arrivano.
      In questi casi ritorna la questione dei LIMITI: che limiti ci si deve dare? Cosa succede quando li si supera?
      E' il paradosso di zone favorevoli in quanto rischiose (le pianure alluvionali ma pensate anche alle superfertili pendici dei vulcani) che attirano enormi masse umane alle quali poi, regolarmente, vengono presentati conti terribili.

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  7. In questi giorni, i caporioni piddini emiliano-romagnoli stanno recitando la scena della madre addolorata.
    Grande recitazione di Bonaccini quasi in lacrime ... poi, la profusione di statistiche farlocche del tipo ''in due giorni ha piovuto come in [n] mesi'' : grazie al caRRo, negli ultimi anni abbiamo avuto una sostanziale siccità ... ci voleva poco.

    La Realtà Concreta consta di una manutenzione e di una manutenzione migliorativa del territorio scarsa se non nulla.

    Sono state allagate zone che non avevano tale esperienza storica, all'interno.

    Ma è ''normale'' in Italia che i burocrati e gli scribacchini prendano per il culo il Popolino ... che è de-composto da una netta maggioranza numerica di incapaci di intendere e volere.

    Comunque, mi fa piacere che tu non abbia subito danni personali e materiali.
    Il resto è DA RIDERE.

    ===

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    1. Gentile Marco
      Come ex lombardo non ho notato alcuna differenza, tra Lombardia ed Emilia, nella politica di distruzione sistematica, industriale, speculativa del territorio.
      Non amo (eufemismo) il PD: faccio tuttavia presente che appena eletto, il sindaco pentastellato di Comacchio, diede il via a una pessima operazione edilizia, esattamente il contrario del loro programma.
      Cambiano le sigle, i partiti, rimane la stessa cultura.
      Non è una questione di partiti: dove abito sono.l'unico che pulisce i tombini e tiene pulite un paio di piccole scoline. Altre le ho abbandonate visto che i crossisti (locali) le distruggevano ad ogni passaggio. C'entrano i partiti qui? Direi di no.
      È tutto MOLTO più grave, peggio.
      Con urbanismo e industrialismo furono recisi i rapporti tra comunità umane e il territorio che le ospita.
      A quale livello siamo? Non mi meraviglio che qualcuno abbia potuto pensare a una "app" per il problema delle alluvioni.
      Non molto diverso dai media nei quali i servizi meteo, dopo anni di siccità terribile, annunciavano sorridendo "Anche domani bel tempo> sereno, caldo, soleggiato!"
      Certo, finché, piccola mente scadente, dal rubinetto aperto uscirà l'acqua colla quale ti fai la doccia dopo la ennesima giornata di Sahara emiliano.

      Ci sono automatismi ripetitivi completamente avulsi dalla realtà e dalle conseguenze che non siano quelle pressoché immediate.
      Mah.

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    2. Inutile, blogger, in questo diario, non mi riconosce più
      UUiC

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    3. Sì ... avevo capito che eri tu ... ma come ? ... non ti riconosce più ??

      :O

      Dettagliami il problema dove preferisci, qui o da me.

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    4. Dipende dalla piattaforma: in alcuni diari, con i commenti espansi come qui, da furbofono, non riesco piu' a commentare con la mia identita' bloggheriana (appare come anonimo).
      Stesso navigatore, stessa gestione dei cookie, etc. commento con la mia identita' (dovrei verificare cosa succede passando da Firefox a Chrome, ad esempio).
      Dovrei indagare un po'.
      Ho visto che altri diaristi (e.g. Agobit, nel suo Sovrappopolazione) hanno problemi simili,

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    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    6. Di solito, navigo i blog con Firefox su pc ... e non riscontro alcun problema.
      Tuttavia, stamattina ho verificato che non posso commentare il mio stesso blog su Chrome ... non riconosce il mio accesso a Blogger ... e sono tutti prodotti di Google !

      Ho disattivato ADBlock Plus ... ma niente.

      E [ questa pagina ] non aiuta.

      :O

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    7. Da tempo noto qualche lavoro sulla piattaforma: ultimamente mi erano sparite le immagini a corredo, nella lista degli ultimi commenti. Dopo qualche tempo sono tornate, senza mio intervento alcuno.
      Staranno cipollando qualcosa, a Mountain View.

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  8. Ci sono responsabilità e irresponsabilità ,e non mi sembra siamo messi bene perché in fondo le due cose vanno a braccetto.

    Buongiorno

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    1. L'essere adulti, la libertà sono ciò che consegue dall'essere respons-abili.
      Mi pare che l'infantilizzazione dilaghi anche in questo ambito: condotte nefaste vengono garantite per i capricci di bambinoni ingordi ai quali non si vuol dire di no.

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  9. Io so quel che ricade entro il limitato campo d'azione dei miei sensi, e benedico la pioggia che è finalmente arrivata a riportare i fiumi ad un livello normale che non si vedeva da un bel po' di tempo. In altri luoghi ci sono stati disastri? Anche un fiume in secca e i pozzi con non più di un paio di metri d'acqua residua sul fondo a inizio maggio sono un disastro. Ben venga la pioggia, va', che senza quella non si mangia e non si beve.

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    1. Dal punto di vista delle comunita' umane, uno dei fattori di collasso sono la siccita': Jared Diamond dedica un intero capitolo al collasso degli Anasazi. Se ne inventarono una piu; del diavolo contro la siccita' e ... alla fine collassarono.

      Dopo tre anni di prati spelacchi, di alberi smunti, di toni gialli di giallo, bruno, ambra, arancione, marrone, ho mille milioni di verdi e una vegetazione letteralmente esplosa.

      Senza acqua muore tutto, molto di piu' che rispetto al problema che ne venga troppa.

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  10. https://youtu.be/twhCJsc2T4A

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    1. Fatto bene, narrato con un lessico appropriato e buon corredo di foto, mappe, e spaccati tecnici.

      Grazie.

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    2. Eccovi i collegamenti cliccabili
      La convivenza con le frane in Emilia-Romagna - parte 1
      La convivenza con le frane in Emilia-Romagna - parte 2

      Documentari fatti molto bene, ad un discreto livello di approfondimento.
      Alcune di queste frane (come quella di Poviglio) hanno dimensioni e gravita' che e' difficile pensare.
      Pensare che lo spessore di frana sia 70m e che sotto ci sia un piano di scorrimento...
      Non e' umanamente possibile pensare di affrontare con opere di ingegneria economicamente sostenibili dei movimenti di quel tipo.
      Infatti... hanno preferito spostare un borgo.

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    3. Poi ricapitolerò/ricapitoleremo i video più sapidi in una bella lista utile.

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    4. I tempi di latenza delle grandi frane arrivano anche a dieci giorni rispetto ai picchi di precipitazioni: significa che potremo avere ancora grossi disastri.

      UUiC

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  11. Nel Modenese il sistema ha retto le piene con le casse di espansione che sono state costruite.
    Ma in quella zona le piene sono state di minore portata che nel Bolognese e in Romagna, e di minore portata di quelle del 2020.
    E' dal 2000, che il magistrato delle acque del Po non dispone interventi migliorativi.
    23 anni.

    Vedi : [ https://www.tvqui.it/livello-dei-fiumi-a-modena-il-sistema-ha-retto-ma-le-piene-erano-piccole/ ].

    ===

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    1. Nel modenese quantità cumulate decisamente minori.

      La questione è che, a mio avviso, è necessario un approccio più ampio: de-cementificare, allargare i corsi d'acqua e da canali pensili riportarli a fiumi meno pensili, larghi e boscati, idealmente..
      Impossibile in una pianura così intensamente antropizzata.
      Anche solo creare aree di laminazione non sarà facile: espropri di enormi superfici o sottoporle a servitù grevi per le limitazioni di tipo idrogeologico-ingegnaristico (argini, impianti di sollevazione, etc), solo il processo civilistico potrebbe richiedere lustri.

      Risorse si mettono altrove, dove si vuole (ulteriore allargamento dell'anello viario bolognese e 4a corsia fino alla diramazione per Ravenna).
      Mah.

      UUiC

      UUic

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  12. Filippo, alcune di queste costruzioni, in aree altimetricamente depresse (un quartiere allagato nei giorni scorsi, non ricordo se a Cesena o altrove - si chiama Cava) non possono essere difese come voi spiegate.
    Ad esempio, gran parte delle zone economiche (commerciali, industriali) di Ravenna, finite sotto acqua, come potrebbero essere difese? Con argini? Ma come farebbero ad accedere i TIR?
    Altri poderi e persini interi paesi (mi vengono in mente Bondeno, San Benedetto Po', sono stati costruiti proprio a ridosso di argini).
    Come si potrebbe agire per difenderli?
    Nel caso degli "stretti canali" (perche' in tale modo sono stati trasformati tutti i corsi di acqua nella pianura romagnola) l'unica soluzione sensata sarebbe quella adottata frequentemente lungo il Po: grandi ed enormi aree golenali in cui i fiumi torrenti si possono espandere difersi esternamente dagli argini (detti maestri).
    Le "robe" fatte attualmente sono veramente insensatamente strette e a rischio di alluvioni: la piana Romagnola e' di gran lunga la zona piu' alluvionata d'Italia.
    Cio' che fu fatto proprio non funziona!.

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