domenica 7 maggio 2023

Abbandonata

Eravamo in un cantone di quella Bellitalia abbandonata, in forte declino. Monti che hanno mantenuto generazioni, sia pur in povertà e non di rado in miseria (per la terribile sovrappopolazione rispetto alle scarse risorse disponibili) comunque a un tenore migliore rispetto ad altri posti. Qui, la cultura secolare del castagno tenne alla larga malattie come la pellagra che agirono implacabili in altre zone depresse (la più nota di esse il Polesine).

Il vivere in quei posti comunque aveva una certa eleganza, forzata dalle condizioni (disponibilità solo di materiali locali), risultato dell'impossibilità di generazione di orrori, più che dalla cultura. Il contrasto col brutto in dimensione e quantità industriale che caratterizza la seconda metà del secolo scorso e gran parte dei luoghi urbani recenti è sconcertante.

Questi luoghi costituiscono una isola linguistica, in Toscana, nella quale la parlata è assai simile a quella di Lunigiana e Garfagnana: si pensa che probabilmente un nucleo di Apuani arrivò fin qui. L'isolamento geografico conservò le caratteristiche idiomatiche.

I castagneti sono giardini incantati

Per quanti secoli questo castagno ha sfamato coloro che lo accudirono?

Si può fare nuova edilizia con qualità

Corti tra intrico di case piccole e storte: quel fondo erboso dà una grazia, mi fa impazzire!

Un pensiero all'amico che curò quel castagno secolare
(lo stesso della 2a immagine)

Brolo fiorito

Un convento ancora attivo.

Cappella edificata nel vecchio camposanto a ricordo dei caduti nei due conflitti mondiali.

Acqua che sgorga copiosa: anche solo il suono, l'abbondanza è un piacere raro, in sé.

Marchesi edificarono. Che bellezza! In rovina.
Inutile il tentativo di segnalazione al FAI.

La foto non rende idea
o - del profumo del glicine
o - di un edificio assai malconcio dal punto di vista statico: alla prossima scossona verrà giù tutto!

Il tempo che se ne va. Una finestra aperta, con scuri chiusi a metà!

Sempre il palazzo dei marchesi da altra angolatura.
C'è qualche cenno di vita, accanto!

(unuomoincammino)

14 commenti:

  1. Risposte
    1. Vediamo se riuscirò a recuperare un Vs. recapito di posta e a rispondere in privato.

      Elimina
    2. Scritto questo pomeriggio a s...a@libero.it

      Elimina
  2. le castagne che un tempo erano il cibo di NOI mortidifame, oggi a roma dal callarostaro costano 1 eurino l'una

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le caldarroste sono, in effetti, estremamente care.
      Un chilo di marroni costa, diciamo, 7€. Stimiamo 20 marroni (50g cadauno).
      Sono 13euri di differenza: quanti se ne vendono in una sessione di "arrostimento"?
      Per arrivare a 1300€/mese bisogna venderne 100kg, 3 al giorno, ca. 60 marroni.
      Insomma, per assicurare un reddito minimo vendendo caldarroste, alla fine, i prezzi sono quelli.

      Elimina
  3. Risposte
    1. Salve Gus.
      Siete finito in questo posto reazionario!? Perbacco!
      È uno dei molti motivi per i quali io sono via via più ostile al progresso al peggio.
      Diciamo che relegare "la poesia" in posti remoti e attuare "gli orrori" nei posti nei quali (soprav)vivono i più non mi sembra una scelta particolarmente brillante.

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. ... posti magnifici, in cui ogni albero e pietra parla...
    ... ma ormai pochi sanno ascoltare quel silenzio ...
    ... penso al mio paese che prima ha perso i suoi abitanti con il loro carattere e senso di comunità, poi le sue tradizioni e i suoi castagni e infine i nuovi venuti l'anno trasformato in un appendice della città...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tempo addietro contribuì ad una battaglia contadina a difesa di un piccolo allevamento bio di porcelli allo stato semibrado: i cittadini insediati colle loro ville qui e là non lo volevano.
      Lo schieramento politico era indicativo: il PD radical-scem locale favorevole alla chiusura, i contadini brutti bifolchi 'gnoranti erano i "reazionari" cattivi.
      Che trovata sui denti che presero: il TAR dette ragione ai "bifolchi".
      Fu una delle numerose volte in cui ebbi conferma di come la sinistra sia causa e conseguenza del peggio in Italia.
      Portare la città nel rurale? No grazie!

      Elimina
  6. Hai scattato delle foto bellissime che rendono omaggio a questo paese semi-abbandonato. Quella che preferisco è lo scatto della vetusta casa attraversata da un vecchio ma vivo e rigoglioso glicine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il profumo del glicine era inebriante. C'erano molti bombi e altri imrnotteri a bottinare.
      Purtroppo quell'edificio con crepe assai grosse ovunque e molte chiavarde a tentare di tenere insieme il tutto: verrà giù!

      Elimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.