giovedì 25 maggio 2023

Morale e limiti



Stavo leggendo le note di Vapore Sodo sulla questione dei problemi causati dall'industria mineraria e sull'aspetto morale della questione.
Senza andare così lontano (gli SUA), vediamo cosa succede a casa nostra:


Vale sempre il criterio di risalire a chi vanno i benefici/utili e osservare a chi vanno problemi/costi. Le due facce della medaglia non sono affatto indipendenti (pensate a quando paesani e cittadini decidono, ad esempio, di rifare il bagno).

Infine: come si concilia una popolazione patologicamente numerosa anche in Piemonte con la necessità di materie prime (argilla)? La necessità di argilla come la si affronta? Può diminuire?
Oppure adottiamo l'ipocrita scelta di delocalizzare alla nimby il problema?
Come si concilia il problema dei limiti con la penetrazione di centinaia di migliaia di stranieri anche in Piemonte? Come si concilia questa penetrazione con le cave di argilla necessarie, appunto!? Può favorire la diminuzione delle quantità di argilla necessarie?
Cosa ne dicono i cocomeri, pseudo ambientalisti arcobalenghi del kazzo, favorevoli senza se e senza ma alla crescita della popolazione per immigrazione di massa?

Il rispetto dei limiti, la prima ecologia, come scrivo da sempre, è il criterio principe di giustizia, etico, morale.

6 commenti:

  1. Letto, confermato e sottoscritto.

    Gente che non ha idea (o, peggio, ce l'ha e se ne frega, per di più con abbondante condimento di ipocrisia) di come si riempia effettivamente il piatto nel quale mangia. "Piatto" inteso sia in senso simbolico, sia in senso molto concretamente letterale.

    Anni fa, la CIA (un'associazione di agricoltori) mise in circolazione un adesivo molto, molto realista: rappresentava una spiga di grano con una scritta che recitava, alla lettera "Se mangi sei coinvolto in agricoltura". La spiga di grano, quella che non a caso campeggiava fiera sulle monete da 10 lire. Ah, e che dire dei buoni fruttiferi postali di qualche decennio fa, quelli che veramente "tutelavano il risparmio" (come da costituzione)? Su quelli giganteggiava un contadino nell'atto di seminare, a mano, il suo campo. Simboli dimenticati, così come i concetti che veicolavano.

    Mi fermo, che è meglio.

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    1. Caro messer Pigiatasti, a me sembra che la crescita riguardi, in primis, pure la ipocrisia ovvero fetecchie passate come idee brillanti, idee che non riescono ad arrivare neppure alla punta del proprio naso.
      E' un grande agitarsi proponendo come cura ai problemi o gli stessi problemi o problemi di altra natura.
      Si fa di tutto pur di non... affrontarli alla radice.
      Perche' questo riporterebbe ai limiti e non c'e' cosa piu' odiata del prenderne atto (peraltro, dal punto di vista esistenziale, un passo spirituale indispensabile per vivere molto bene).

      Il grano? La frutta? argilla? legna?
      Che problema c'e', basta importarli, no!?
      Alcuni anni fa, Galan, la sciagura forzitaliota scelta dai veneti e ad essi applicata, affermava che nei loro programmi, semplicemente, il Veneto, non avrebbe avuto, nei lustri a venire, alcuna agricoltura.
      A proposito di vertici che son così!
      Se le persone perdono le radici, la relazione primaria con la terra che li nutre e li ospita, non possono che andare incontro alla demenza.

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    2. Nei loro programmi di estese speculazioni immobiliari (Veneto city)...

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  2. A spanne ...
    mi sembra che la NIMBY sia lo strumento prediletto dalle associazioni dei cittadini per spillare soldi alle multinazionali.
    Poi ...
    incassato il fagottino con gli spiccioli, via libera al BAU.

    ===

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    1. Ancora peggio, ovvero ancora ad un livello meno organizzato: non voglio la tangenziale ampliata qui ma dall'altra parte e col cazzo che uso bici o mezzi pubblici... anzi, la settimana prossima vado a prendere il SUV che sostituisce la mia Polo.
      Ecco, cose cosi'.

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    2. Lo stupido piacere del consumo per il consumo che trasmette ebbrezza ai poveri di spirito che poco intelletto e anima posseggono.
      Quindi ...
      possono godere solo del brutale e dissennato consumo materiale ch'è contro la sensatezza e la loro stessa economia.

      Consuma che ti passa.

      Eh.

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