giovedì 3 gennaio 2013

Ad occhi chiusi

Bologna ospita la prima scuola stabile di tango fondata in Italia; è una città in cui questa arte e il movimento si sono radicati prima che altrove. Ci sono sicuramente dei pregi come un'ampia possibilità di scelta rispetti alle dimensioni di città media. Ma anche difetti. Il fatto che parte rilevante del movimento si sia decisamente professionalizzata significa anche che... in questo periodo tanghifici, tangodromi, tangapprendimenti, tangoteche siano di fatto spariti perché i professionisti che li animano sono via, in vacanza. Sono vari giorni che non c'è quasi nulla (oppure c'è stato qualcosa, una_sola_cosa "affondata" da eccesso di partecipazione) e consultando faitango (che in Italia è L'Agenda di riferimento per gli eventi del mondo milonghero) il vuoto continua. Tra la settimana d'influenza e il vuoto pazzesco di questi giorni mi sono trovato spiazzato. Avevo idea di esagerare prima e dopo san silvestro e inveceuncazz. Poco fa ho sentito _nni, il mio maestro "dei colli", stupito anch'egli da questo vuoto persistente. A meno che su faitango appaia qualcosa, domani sera ce ne andremo in altra regione.
Doccia fatta, due gocce di profumo, mi rilasso un po', voglio chiudere gli occhi, qualche minuto prima di uscire di casa, le scarpette già nel sacchetto, un pezzo di Pugliese o Varela a portarmi via; aspetto che suonino sotto, sono già con l'anima dove saranno esse a chiudere gli occhi, nelle mie braccia.

Questo spazio lascia tempo per altre iniziative. Ordinerò Ad occhi chiusi che è almeno mezzo anno che mi rigira in testa poi sempre svanito per l'irresistibile tirannia dei passi argentini nella realtà (me lo aveva segnalato anche Femmina Gaudente di recente). Ho chiesto ad amici della cricca se vogliono che ordini anche per loro, visto che si tratta di un documentario fatto molto bene ed autoprodotto da Simonetta Rossi; mi piace sostenere gli artisti e farlo in filiera corta. Gruppo acquisto documentario passi argentini.

5 commenti:

  1. Qui dove sono io, invece, di tango non ce n'è proprio per niente.
    C'è stato un periodo in cui sognavo di ballarlo anche io.

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  2. Prendine una copia anche per me!

    _zzzz

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  3. x LaDama Bianca:
    Provato a sfogliare il tuo profilo g+ ma non ho trovato né mail né località.
    Da che parti stai tu?

    x L&V energia:
    Bene! Annoto.

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  4. @UnUomo il mio profilo non parla di me, hai ragione. Vivo in un paesotto vecchio stile e vecchio stampo. Che poi, se anche ci fosse una scuola di tango...per timidezza non ci andrei comunque.

    Buona giornata.

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  5. > paesotto vecchio stile e vecchio stampo
    Beh, dipende da quanto sia vecchio il vecchio.
    Se è vecchio a sufficienza può essere 'na meraviglia!
    La cultura del tango è profondamente urbana. E' una cultura crivello, una sorta di setaccio culturale del primo modernismo. Dovrei scrivere qualcosa, come commento rischia di diventare lungo.
    Timidezza...
    Ohi, parlo con cognizione di causa.
    Essa può diventare catalizzatrice di reazioni anche eccelse. Penso che i balli del tango la accogliano al meglio la timidezza. Lasciarti trasportare e chiudere gli occhi, puoi godertela tutta, nelle braccia dell'uomo che ti farà ballare.
    A proposito: anche io vivo nei pressi di una piccola frazione, non in città.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.