Mi domando come si possa esserlo, fedeli fino ad un certo punto?
ho 3 risposte:
1) rimanendo fedele ai tuoi principi e a quelli dell'altro/a ma accettando la crapula come un segno di emanazione divina (e la salsiccia, dice un amico, è dimostrazione della natura suina di dio)
2) rimanendo fedeli ma non fino a ledere la tua integrità spirituale e sessuale, cioè tirando anche la carretta del rinnovamento, cioè rimanendo flessibili
[...]
max/emilio pascutti su Alahambra
Vijinana bhairava tantra, uno dei più importanti testi tantrici ci invita a cercare emozioni forti rimanendone coscienti: "Nello stato di estremo desiderio, di ira, di cupidigia, di offuscamento, di orgoglio o di invidia, penetra nel tuo cuore e scopri la quiete soggiacente a questi stati".
Trasgredire con amore - una guida tantrica
Elmar e Michaela Zadra
Edizioni Mediterranee
p. 252
Ora che non sono più costretto dal patto di silenzio con A-Woman, ho la libertà di parlare di quanto successo (venerdì) con chi voglio. Così in forme varie l'ho condiviso con _rio, mio fratello, con _ugo (qui non funziona :), con _zzz e ieri con _gda. Quest'ultima era abbastanza incuriosita e ieri sera mi ascoltava attentamente, facendomo un po' di domande. Nel suo universo simbolico il concetto di Regina è un motivo frequente.
"Ma è stata come una Regina tra di voi" ha esclamato con giubilo."Infatti, così l'ho chiamata, La Reina". (_gda ignora l'esistenza di questo diario) le ho risposto. _ira bella, potente, vispa e sexyssima Regina tra il suo Re _sco e il camminatore. :)
Singolare che _gda abbia risposto sempre piccata alla mia provocazione che il suo (ora ex) compagno potesse giocare con un'altra donna. Però quando il terzo elemento è un uomo, quando si passa dal ffm al mmf, allora il paraverbale sottolinea come le cose cambiano e ... dalla contrarietà si passa ad un certo interesse. L'onestà/simmetria intellettuale viene strapazzata senza tante remore dall'ego molto frequentemente.
Oltre alla menzogna nei confronti del partner, che è quella di cui si discute qualche volta, c'è la menzogna nei confronti di se stessi per il quieto vivere (che col tempo poi può diventare malmostoso vivere e anche malvivere) con il partner.
Tenere nascosta questa parte di me nei confronti di persone che stimo non mi è mai andato a genio. Per assecondare il rapporto con A-Woman ho dovuto tradirmi un po', ho dovuto mantenere una menzogna, non terribile, non insopportabile, ma comunque sempre piccola menzogna/tradimento nei confronti di me stesso e dei miei desideri.
C'è la verità nei confronti del prossimo, partner compreso, e c'è la verità nei confronti di sé stessi. La mala educacion ci ha programmato alla semi-verità nei confronti del partner tenuta a bada ferocemente dalla cornice della morale (che toglie sempre la mezze parte deprecabile della realtà) insieme con il coltivare il tradimento sistematico con noi stessi, la menzogna nei confronti delle nostre emozioni, desideri, pulsioni ed aspirazioni.
Il duale verità/menzogna è come una clessidra, tende a trasferirsi da una parte all'altra, tra il partner e se stessi, a seconda di come la muovi. Non c'è la verità/menzogna assoluta. Comprendere che in ogni verità c'è una parte di menzogna e in ogni menzogna c'è una parte di verità, un po' come comprendere che dietro ogni emozione forte c'è la quiete serena, è ecologico.
Di nuovo, tutto bello e tutto vero.
RispondiEliminaSolo che nel momento in cui decidi di stare/vivere con un'altra persona ti prendi un impegno e quell'impegno va rispettato. Se il legame ti va stretto, non prenderlo e divertiti quanto ti pare. Ineccepibile.
Se poi pretendi di vivere con un altro senza rinunciare a niente di quello che avevi/volevi prima, mi sa che c'è qualcosa a monte che non funziona nella logica. E attenzione, non si tratta di far finta che i desideri non esistano, ma di rendersi conto che sono ugualmente importanti di quelli dell'altro.
Max mi ha preso in giro (toh, che caso) quando ho detto di non essere frustrata nonostante le rinunce che decido ed ho deciso di fare. Eppure, a me pare chiaro ed evidente che la frustrazione nasce nel momento in cui c'è una dicotomia tra la realtà e le proprie aspettative o le proprie illusioni. Se mi aspetto che il cielo sia verde, sarò frustrata sempre. Se mi aspetto che la mia vita non abbia mai un ostacolo, sarò frustrata sempre, se mi aspetto che gli altri si pieghino ai miei desideri, sarò frustata sempre.
Se invece mi rendo conto che nel vivere assieme ci sono anche delle rinunce da affrontare ed a cui andare incontro, ecco che la frustrazione non ha più motivo di esistere.
Alahambra
RispondiEliminaLa prima cosa è ammettere che ci sono almeno due verità/fedeltà: quella con l'altr* nel patto, quella con se stessi.
Se non partiamo da questo assioma non sarà possibile investigare una teoria insieme, perché non saremmo d'accordo su nulla poi.
Non ti ho ancora sentito accennare a questa verità fondamentale oppure essa sembra quasi ti dia fastidio.
Secondo punto.
Nel corso della tua disamina arrivi alla questione delle rinunce.
Nella liquidità consumista del 2013, rinuncia è una parola tabù. Sposti di pochi lustri indietro il calendario, e rinuncia diventa una litania precetto, una fizzazione paranoica di origine cattoreligiosa che ammorbava non solo le aule di catechismo ma la società intera fino ad entrare con effetto surgelatore nel talamo e nella dimensione erotica delle persone e delle coppie.
A me mi piace il freddo, zio cane, ma se c'ho pure un bella stufa o un amore che mi scalda l'anima lo spirito e pure il corpaccione.
Vedi, la verità è che rinuncia, nella coppia, ha anch'essa un'aspetto individuale ma anche uno relazionale. Nel momento in cui una mia "rinuncia" influenza e interessa l'altro, diventa complicato. E' ancora positiva? Se sì in quale misura? fino a quale limite?
Anche quando pretendo che per mie vulnerabilità paure fissazioni capricci voglie l'altro rinunci, (si arriva sempre al nodo gordiano, alla dittatura del no, l'efficace espressione è sempre degli Zadra) NON è certo un'atto d'amore ma un debordare egoico; da "fantomatica" virtù diventa limitazioni, costrizione etc. dell'altro.
Ci puù stare, siamo con i nostri limiti, ma ammettiamolo, altrimenti non la gestisci la rinuncia col suo duale il capriccio. Altrimenti saranno essi che comandano te.
Purtroppo l'incultura che ha trasformato la rinuncia da caratteristica (che comporta pro e contro) in virtù feticcio ce l'ha smentata tanto e tanto ma, sopratutto, nella dimensione di coppia, tantissimo e tantissimo
in litania feticcio che si è sviluppato l'antagonismo consumista duale, il tutto e subito.
VA benissimo la rinuncia se viene con l'altro piatto della bilancia, che è l'espansione, la concessione, il capriccio.
Le rinunce e il resistere alle frutrazion hanno un valore, sono un esercizio per lo spirito e l'anima,come uno che fa fatica fisica nel;lo posrt per contrastare i muscoli facendoli sgobbare,per un corpo sano.
Ma non vanno da soli. Fai lo sport e spacchi la legna ma ti godi pure il lettino con l'idromassaggio no!?
E'su questo ti trovo così granitica, Alahambra, sei rigida su mezze verità; tendi a procedere per dicotomie. Ma non è così ilmondo, non c'è un bianco giusto ed un nero sbagliato. E' su questo che sono anni che ci confrontiamo. IO ero peggio di te, cazzo, però qualcosa negli anni ho com-preso, mi sono affrancato un po' da questo manicheismo terribile, spacca tutto questo.
Allora o sei "rigida" sulla verità completa, sulla realtà completa, non su una sua astrazione incompleta per speculazione di vario tipo (anche quella_roba li che non vuoi che scriva ma che è quella_roba lì) o sei flessibile. Non si può essere rigidi e credere di dividere il mondo prendendone solo una delle due metà.
Ad esempio : la frase finale diventa quindi
nel vivere assieme ci sono anche delle rinunce da affrontare cone dei momenti di ludio e capriccio. Rincunce a cui andare incontro, capricci da realizzare.
Per fare una minchiata di parafrasi nel senso metà -> integrità.
Oltre ai cigni neri australiani citati da Femmina Gaudente che hanno mandato in crisi le assunzioni tassonomiche e non solo degli europei, a metà dicembre ma anche nei primi giorni di gennaio , qui ci sono state due pomeriggi di cielo rispettivamente giallo carico / terra di siena e fucsia viola prugna.
RispondiEliminaL'esempio del cielo verde portato come causa di possibilie frustrazione è paradigmatico.
Durante le aurore boreali il cielo può diventare verde.
Allora, non sarà la quotidianità, se pretendo di essere felice solo se voglio qui a Bulagna il cielo verde almeno metà dei giorni, rischio di vivere di merda in uno stato di perenne frustrazione.
Ma se io sono appassionato di asronomia, ad esempio, e mi programmo con qualche frequenza gite oltre il circolo polare per godermi i cieli verdi, lo posso certamente fare, vedrò dei cieli verdi, ne godrò e poi tornerò a casa con i miei cieli un po' grigi a altri giorni un po'blu azzurrri ma anche terra di siera o pure prugna a volte,meno frequentemente.
Qui ampia carrellata di immagini di cieli verdi e non solo.
No bello mio, non ci siamo proprio. Tu leggi quello che vuoi leggere, non quello che scrivo.
RispondiEliminaQuando mai ho detto che non c'è la fedeltà verso se stessi? Ti trovami una volta che l'ho fatto e ti darò ragione.
Solo che poi tu ti fermi alla fedeltà a se stessi, e io vado avanti, e dico che nel momento in cui si instaura un rapporto, l'onestà e la trasparenza vanno anche all'altro. Per cui, se la fedeltà verso me stessa mi dice che non sarò capace di mantere fede ad un patto, per fedeltà verso il mio prossimo evito di prenderne. Ora è più chiaro?
Proseguo. Quando mai ho detto che sia l'altro a dover fare delle rinunce per il volere mio? Questa è una cosa che pensi tu, non io. Sei tu che parli sempre di do ut des, non io.
Io faccio una cosa perchè mi fa star bene. Non finisco l'ultimo dolce per lasciarlo a mio marito perchè mi fa piacere, non certo perchè mi aspetto che lui poi mi porti a fare un giro in macchina.
La vedi la fondamentale differenza? Lo vedi perchè non nego niente e che sono dicotomie che non esistono? Lo capisci in che cosa consiste il mio non essere frustrata?
Alambra, la cosa interessante, è il valore aggiunto ma anche lo scoglio a pelo d'acqua che fracassa la chiglia di molte coppie non sono i casi in cui la fedeltà con il partner e la fedeltà con me stess* siano armoniosamente conviventi.
RispondiEliminaC'è poco da discutere sulle armonie. Esse vanno vie liscie come l'olio.
Il caso della vita è quando le fedeltà NON vanno d'accordo.
Sì, il do ut des fatto di una buona miscela di generosità e di ingordigia, di disinteresse e di interesse, di dare e prendere è fondamentale per una coppia sana, equilibrata.
Non si può essere squilibrati solo sul dare o sull'avere se per periodi limitati.
Poi se non è un sano dare avere la coppia secondo me è malata e schiatta.
L'amore è così, viene su con gioia di lasciare un attenzione al ciccio amato, un dolce come scrivevi.
Però è anche vero che è anche vero che ci rimani male se a te che piaccono tanto ricevere dei gladioli, in tanti anni te ne ha portato solo due volte,anche se glielo hai ricordato bene.
SAi dove escono questi dilaniamenti? Durante le separazioni. Cazzo escono delle aggressività di anni che mi hai negato questo e di anni in cui non mi hai dato quello.
Allora, facciamo che ti lascio il dolcetto, te lo do con amore, e se tu mi ami un po' ogni tanto lasciamo ricevere un bel mazzetto di gladioli con amore.
Do e dai
do e ricevo.
E poi ce lo diciamo, comunichiamo con sincerità, facciamo un "contratto" per capire cosa vorrei dare e cosa vorrei umanamente ricevere in questa coppia, cosa vorresti dare tu e cosa vorresti umanamente tu rivevere in questa coppia.
RispondiEliminaAncora, la difficoltà e il valore aggiunto sono sulle differenze:
su qusto punto Tizia e Caio hanno desideri diversi.
Come lo gestiamo?
E qui inizia iol movimeno della clessidra in cui c'è questo travaso continuo di sabbia tra la fedeltà nei confronti dei desideri/obiettivi dell'altro e la fedeltà nei confronti dei desideri/obiettivi miei.
E' qui, Alahmabra, il lavoro, qui dove ci sono differenze.
E certe differenze hanno effetto rilevanti sulla coppia. Coll'aumentare dell'età della coppia e con l'avvicinarsi alle zone dei simboli chiusi.
Vedi, esiste una cosa che si chiama gratuità. Faccio una cosa perchè so che all'altro fa piacere, e nel suo c'è riflesso il mio. Se questo c'è dalle due parti, allora la coppia ha un equilibrio.
RispondiEliminaSe invece faccio perchè mi aspetto che l'altro faccia, ci sbatterò il naso ogni volta.
Esattamente come è sciocco cercare di cambiare quello che ci vive accanto. Conoscilo per bene, difetti in prima linea, e stabilisci se fa per te in toto, così come è. Esempio stupido ma pratico: a me piacciono i fiori, a mio marito no. Me ne ha portato un mazzo due volte in 12 anni, e in quelle due volte sono stata contenta, ma non sono stata scontenta o frustrata quelle in cui non me ne ha portati.
Lo so che non gli piacciono, lo sapevo di bel principio, e l'ho accettato. Non posso recriminare poi. Una volta di più, non è niente altro che linearità.
Ed è esattamente questa la fedeltà a se stessi di cui parli tu e di cui parlo io. Se non fossi stata in grado di accettare che lui i fiori non me li avrebbe portati, non avrei deciso di conviverci e di sposarlo.
Ora, è chiaro a chiunque che questa è una sciocchezza, ma la quotidianità ed il vivere assieme sono fatti di una somma di sciocchezze, dietro a cui ci sono i principi cardine di un'esistenza.
Se le differenze in questi principi cardine sono inconciliabili, non è possibile pensare di stare assieme. Viceversa, se questi principi sono condivisi, il resto diventa una serie di dettagli conciliabili.
Allora. Alahambra, invce che chiamarlo in altre modi lo chiamiamo così
RispondiElimina"Faccio una cosa perchè so che all'altro fa piacere, e nel suo c'è riflesso il mio. Se questo c'è dalle due parti, allora la coppia ha un equilibrio."
E'quello che intendo io. Solo che "do e dai"
o se preferisci "do e ricevo" è meno poetico.
> Se non fossi stata in grado di accettare che lui i fiori non me li avrebbe portati,
> non avrei deciso di conviverci e di sposarlo.
Ancora: ci sono questioni che sono logicamente indecibili. Qual'è il numero di ciottoli oltre al quale si ha un mucchio?
In coppia qual'è il numero di caratteristiche del partner che si accettano del tutto gratuitamente (per quanto tempo?) oltre il quaale iniziano i problemi?
Ora, Alahmabra, il panorama delle relazioni (per quanto le misure che abbiano sulle relazioni possano essere forse brutalmente quantitive) non è che urlino di gratuità,di accordi e rinunce serenamente mantenuti per anni, di passione e intesa e d amori grandi e duraturi.
Ogni tanto passo da itacchiaspillo e leggo di un malessere che fermenta lì sotto.
Oh, per quel che ho letto entrambi si impegnano, si danno da fare e l'impegno civile nella coppia c'è.
Ma poi leggi di lei e di una libido che soffre.
Ah.
Manca l'erotismo.
Mah vaH!?
Ecco che tutte queste cose meravigliose e politicamente corrette vanno bene ma non vanno bene.
Un caso di milioni mila.
Poi si inizia a pensare, del tutto umananamente, a come riprendersi il diritto alla tua lussuria,alla tua libido che se sei una donna trentenne per diventare sora Lella è un po' resto.
Chattavo con una co-scrittrice di un diario collegato: marito eroticamente parzi a zero.
Ora che la donna è cresciuta inizia a porsi varie domande e vorrebbe separarsi.
Itacchiaspillo scrive una pagine chiamata "Tradimenti #1".
Cioè la gratuita il dare l'impegno la famiglia bello bello bello giusto bello, NON funziona.
Ho desideri miei che sono troppo tempo che sono frustrati.
Vogliamo proporle "rinuncia" come cura? Curiamo il diabetico con lo zucchero?
Il marito nega assolutamente che ci siano problemi. Che problema è? Non c'è problema.
In più è adorabile.
Siamo lì in quel mescoloone di rinuncia, pretese, negoziabilità, non negoziabilità, non è un proboema, va tutto bene, è n problema, non lo è, è gratuito che .... non voglio pensare fuori dalla coppia ma... quel corrispondente con cui mi scrivo e che è anch'egli nella mia situazione, simmetricamente. Mi piace confidarmi...
C'è già una relazione. Sono già entrambi usciti dalla coppia.
Ma il tenere ufficialmente massimamente tutelata la fedeltà per il partner a detrimento della fedeltà nei confronti dei propri desideri sta aumentando l'effetto della mancata soddisfazioni di questi.
Alahambra, ma io non ho molto interesse a cercare di convincerti che le coppie e l'eros vadano bene, meglio di sempre, o vadano male, vadano a rotoli.
A leggerti parrebbe che con rinuncia e impegno politicamente corretto le coppie vadano avanti a gonfie veli.
Ma sono coppia so ono duo?
Vediamo 'ste coppie tra due anni e poi tra cinque. E poi tra dieci.
Ci sono tra le 50 e le 70 probabilità su 100 che non saranno più neppure un duo, sciolti da separazione e divorzio.
Qualche domanda ce la vogliamo fare?
O rinunciamo e conttinuiamo a credere?
Do ut des è un principio utilitaristico, e non occorre essere dei latinisti per saperlo. Io dico la cosa esattamente opposta, anche se fai finta di non capirlo.
RispondiEliminaTorni su questa cosa di coppia o duo? Siamo di nuovo a discutere sul fatto che per me il sesso non è la base in una coppia e di certo non è quello che tiene unito? Va bene, ma non è che continuando a ripetere ad oltranza le rispettive tesi cambi qualcosa.
Lo so anche io che alcune coppie non funzionano, ma non se non funzionano non lo fanno indipendentemente dal sesso, ed in fatti nell'esempio che hai citato è evidente che il punto non è che non vanno a letto, ma che uno dei due la vive come un problema e l'altro no. Di nuovo, si torna alle basi comuni di cui dicevo prima.
E di nuovo ti dico: non siamo io e mio marito che la pensiamo come la pensiamo ad essere in crisi e ad aver visto fallire i precendenti tentativi...
la fedeltà pronoromantica è trasgressiva
RispondiEliminaNel momento in cui tu scrivi che per Alahambra non è il sesso le fondamenta dell'edificio della coppia diventa impossibile ragionare, perché per me la dimensione erotica della coppia è assolutamente necessaria (necessaria non vuol dire sufficiente).
RispondiEliminaUn'altra domanda sulla quale non penso di aver mai ricevuto risposta da te è la differenza tra una coppia di amici ed una coppia di duechesonoincoppia.
Queso per capire, perché se per te il sesso non è la base in una coppia allora non capisco la differenza tra amici e coppiati.
Eppure anche per rimanere a cose molto pratiche penso anche a livello sia religioso che di diritto la differenza tra amici e coppiati è, fondamentalmente, quella roba lì. Ma quale "roba lì"?
Però se la scrivo io non va bene perché vorrei capire Alahambra, non scrivere ancora una volta quel che pensa UUiC.
Notte.
La coppia di itacchiaspillo è meravigliosa e funziona su molte cose ma ha iniziato a non funzionare nell'eros (che non è il solo sesso genitale) e questo sta iniziando a rallentarne la vitalità e il funzionamento.
RispondiEliminaSulle condizioni necessarie: l'eros non tiene unito ma se non c'è, nel 2013, qui in Italia, comporta che per la stragrande maggioranza di coppie sessualmente attive si arrivi allo scioglimento.
x Francesco:
Nella frase tu hai abbracciato il paradosso.
Infatti, quello è un approccio vincente per superare molte problemi di stallo, specie in coppia.
Per me è di una semplicità incredible: con l'uomo che amo voglio passare il resto della mia vita e dividere la quotidianità dei piccoli gesti, con un amico no.
RispondiEliminaE non mi sembra una differenza da poco.
Tra l'altro ora sono io domandare: non riconosci in te la differenza tra i diversi tipi di amore? Quello per la tua donna, per tuo figlio, per un amico? L'unica differenza che c'è è che con alcuni non scopi? Mi auguro di no.
Per il resto, mi sono accorta da un pezzo che sia impossibile ragionare.
Ha ragione Francesco. Per come va il mondo al momento sono quelli che fanno le cose in modo semplice e lineare ad essere trasgressivi.
Passare il resto della tua vita.
RispondiEliminaMa cara, questo succede anche con un amic* cara, con un fratello, in certi casi avviene con un genitore, con un figlio.
L'amore (quello che intendi tu, l'amore del cuore) è del tutto universale e ama a prescindere, senza alcuna implicazione sessuale o di genere.
Ma è solo in un caso in cui c'è la dimensione sessuale... Tu non la ritiene importante. La coppia non si differenzia dagli altri tipi di amore per l'eros e la sessualità, afferma Alahambra. Ma è molto più importante e specifica la dimensione temporale.
Allora cosa mi dici del caso più comune in cui amicizie grandi sono molto più durature dei rapporti tra coppiati?
E' falso? E' vero? Eccezioni? quanto eccezioni?
La questione non era la semplicità ma come riuscire a mantenere fedeltà e verità a se stessi in rapporti di coppia che, specie se lunghi nel tempo, comportano differenze sulle quali non c'è intesa, non c'è unicità di pensiero e vedute.
Ovviamente ciascuno ha il proprio approccio su questo. Ma non mi sembra sbagliato applicare il metodo scientifico nel cercare di affrontare la questione, specie considerato che la questione dell'eros in questi coppiati pare non sia del tutto trascurabile ancora. Almeno per alcuni di questi gruppi di due.
LA questione della fedeltà verso il prossimo e della fedeltàa se stessi, in ogni caso è una dimensione di ogni relazione , non solo di quelle di coppia.
Ma in altri ambiti il problema in qualche modo viene mitigato dalla libertà, in 'ste coppie di coppiati di lungo termine alcune di queste "zone" sono tabù,per esse non vale la libertà.
E' questa la differenza?
Forse la differenza tra amici e coppiati e l'esclusività, oltre al tempo?
Sempre escludendo, naturalmente, che possa essere la sfera sessuale. ;)
Quando parli della dimensine temporale allora il mio pensiero non può che andare ai miei genitori e a molte coppie "anziane" che conosco.
RispondiEliminaE' uno spunto interessante.
Anche se, dal punto di vista della dimensione amorosa, devo ammettere che i miei hanno, primi anni e parte, una forte dimensione di amore fraterno, ecco, propri di amore fraterno.
Ho parlato di dividere la quotidianità e per quanto voglia bene ai miei amici, con loro non lo farei. E di certo, con un amico non faccio un progetto per la vita.
RispondiEliminaNon so come sia abituato tu, ma con un amico io faccio un progetto per una cena, per una vacanza, per un gita, non certo per la vita.
E poi, di nuovo, leggi quello che vuoi leggere. Non ho detto che il sesso non sia importante, ho detto che non è la cosa alla base, che non è il fondamento. Se permetti, c'è una bella differenza tra le due.
Devo tornare a dire la stesse cose? Io non mi mettererei in una situazione in cui i principi di base non sono condivisi, e infatti sono andata a convivere con quello che ora è mio marito e con nessun altro prima di lui. Perchè non è un gioco, non può essere un "proviamo a vedere come va", bisogna esser ben consci di quel che si fa.
Il che significa anche che si cresce, come singoli e come coppia. Ma se quelle basi (e parlo proprio dei più profondi pensieri riguardo allo stare al mondo) erano comuni all'inizio, rimarrano comuni anche dopo. Rimanendo fedeli a se stessi.
La sfera temporale ha ben poco a che fare con questo discorso. Come già ti ho detto, conosco diverse coppie datate che si amano intensamente e profondamente e in cui l'amore fraterno non c'entra.
Ma sai che c'è? Sono stanca ed ultra stanca di rileggere sempre le stesse cosa da te, e di ripetere sempre le stesse cose io.
I principi condivisi.
RispondiEliminaImportante.
Si chiama mappa dei valori condivisi, ci deve essere una buona intersezione perché se è piccola o insufficiente poi... patatrac.
Ma anche se c'è una buona intersezione, comunque - fortunatamente! - non è sufficiente.
Esteher Perel diceva che la democrazia (in realtà intende il "politicamente corretto") non funziona nella coppia e nel suo eros.
Nulla di nuovo, sai Eros figlio di Chaos, i greci lo avevano già capito da alcune migliaia di ...
Cazz sto scrivendo?
ohhh
Scusa.
Per Alahambra l'eros non è importante, non è nelle fondamenta della coppia.
Scusa scusa.
Buttare via tutto!
Buondì
E' abbastanza inutile che tu faccia il risentito. Ed è abbastanza inutile anche tu cambi quello che ho detto in modo chiaro ed esplicito. Il fatto che non sia d'accordo, non significa che io sbagli. Ovviamente è vero anche il contrario.
RispondiEliminaPerò, come te, osservo la realtà che mi circonda, e quello che mi dice, osservando le coppie che funzionano da 10-20-30-40 anni è che il mio pensiero è valido, mentre il tuo no.
Tutto qui.
Guarda, io parlo osservando alcuni casi di coppie di lunga percorrenza - si oenso anche ai i miei ma anche ad alcune altre coppie di "lunga navigazione" che hanno raggiunnto la lunga percorrenza pagaando dei costi.
RispondiEliminaI costi sono quelli di aver azzerato il loro eros, sicuramente a livello di coppia.
E' una delle possibilità non so quanto scelta.
Ma non è l'unica.
Anche se non è il tuo caso, Alahambra, molte coppie NON funzionano più e si rompono dopo alcuni anni perché nei desideri e nell'immaginario collettivo l'idea che l'eros non sia fondamento della coppia e parte importante della individualità e possa essere dirotto a livelli "ridottti" non è più accettata.
Non è che funziona o no.
Alahambra
Qualsiasi cosa ha pro e contro.
Osservi, valuti, scegli in base ai tuoi criteri, capisci!?
Ma l'approccio canonico della coppia che NON si basa sull'eros è solo una delle forme possibili, ora.
Alcuni la scelgono altri no.
Ciascuno segua una propria strategia e valuti se i pro e i contro sono soddifacenti.
Direi che sicuramente sarebbe cretino non cambiare.
E' quello che dico anche io, sarebbe cretino non cambiare se quello che hai fatto prima non ha funzionato.
RispondiEliminaPer il resto, ci rinuncio. Proprio non vuoi capire quello che dico, pazienza.
Non ha funzionato...
RispondiEliminaopersanpancrazio.
Non ha funzionato cosa?
Però un po' ti capisco cosa intendi.
"con ilpartner che ami vuoi passare il resto della tua vita e dividere la quotidianità dei piccoli gesti".
Presempio visto che la dimensione temporale è importante dal tuo punto di vista non ha funzionato.
Con A-Woman e quasi certamente con altre prossime donne ancora per un po', NON voglio dividere le quotidianità dei piccoli gesti ovvero la voglio poter vivere alcuni giorni e altri mancoperilcazz e poi con A-Woman andò avanti cinqueannni che non è certo una vita.
Insomma, ha funzionato e non ha funzionato.
Parafrasi funzionalista del
Con te e senza di te
dello zio.
:)
Alahambra, ormai spaziamo alla grande. Non ci ferma più nessuno.
Siete splendidi voi due! Tu ed AlahAmbra
RispondiEliminaSe tu la smettessi di tradurre quello che dico a tuo uso e consumo avrebbe pure un senso continuare a discutere. Visto che così non è, cedo le armi.
RispondiEliminaFG: splendidi? Io di certo, lui mica tanto.
Ahahah
RispondiEliminaUnCapocccioneInCraniato
Tu traduci sempre tutto quello che scrivo
Scrivo a e tu pensi che abbia scritto a
Poi scrivo t e continui a leggere t
Tu leggi tutto come se fossi tu a leggere.
Oh.
Ebbasta! e finiamola!
Baci Alahambropode! :)
Ma ci credi davvero a quello che hai appena scritto? Perchè non è così, e lo so per certo.
RispondiEliminaTu cambi quello che ti si dice in quello che fa comodo alle tue argomentazioni, e non dai peso a quello che invece è realmente.
Il che segue la linea di quel tuo concetto ignobile del non ascoltare quello che ti dice una donna ma di interpretare i suoi cosiddetti segnali.
Evita i nomignoli con me: sono una confidenza che non ti ho mai dato.
Ahahah
RispondiEliminaAlahambra, senti: io non so cosa tu voglia o non voglia dimostrare.
Tu hai scritto la tua teoria il 18 gennaio 2013 alle 13:01 spiegando cosa è per te la coppia.
Dopo aver espresso più volte che l'eros non ne è la fondamenta.
Ora, abbi pazienza.
Sul piano delle argomentazioni dire "per me funziona così" è piuttosto opinabile, ma io non ho alcun dato per dire che non è vero.
E' la tua tesi
Cosa è che è realmente?
Per te? per me?
Su quali basi? con quali argomentazioni?
Riesci ad esprimere una tesi?
Quale? la tua? la mia?
Fallo.
Poi dimostrala.
Se non ti poni una domanda non puoi darti una risposta.
Vuoi che scriva la mia tesi? E'molto chiara.
La tua l'hai espressa sopra
"Per me è di una semplicità incredible: con l'uomo che amo voglio passare il resto della mia vita e dividere la quotidianità dei piccoli gesti, con un amico no."
Su questa tua frase possiamo essere d'accordo? E' ancora la tua tesi?
Se mi rispondi, poi io riscriverò ancora una volta quale è la mia tesi.
P.S.
Io sto ascoltando cosa tu (donna) stai dicendo a me.
Ma sono in profondo disaccordo.
Non è che se un mio interlocutore mi dice una cosa allora io debbo essere, di conseguenza, d'accordo.
Evita questo evita quell'altro
Guarda che non sono mica tuo marito. ;)
Non sono abituata a parlare con i muri, tanto meno con quelli di gomma. Quello che penso è chiaro, e con questo chiudo la discussione.
RispondiEliminaNon ha alcun senso.
ho letto che Alahambra mi ha dato due volte ragione in questa lunga sequela di batti e ribatti....
RispondiEliminagrazie, ma ad UnUomo non fai cambiare idea....
Francesco, alla fine mi sono perso.
RispondiEliminaDovrei rileggermi la discussione.
Prima o poi lo farò.
Non è che uno cambia idea e poi è così.
Specie nelle relazioni, forse impegno e spirito di sacrificio potrà evitare che finisca (prima) ma non da certo gioia, erotismo, piacere.
Rischiamo di tornare alla domanda: cos'è fondamentalmente una relazione d'amore? come ciascuno di noi la caratterizza?
Se le risposta a questa domanda sono diverse diverse saranno le conclusioni e pure la prassi.
ciao, ho letto questa vecchia conversazione.
RispondiElimina1) dire che se manca alahambra veramente manca pepe nel macinino, ma immagino che sarà impegnata agitando il turibolo di fronte a questa grave empasse del papa. o magari sarà in un think tank pensando a come fare la sostituzione. ;) vabene era una battuta di basso livello, ma che vi aspettate da me ?
2) stavo pensando che io sarei senza dubbio più inclinato a ignorare, discutere e comprendere il tradimento (per così dire) sentimentale di una compagna/o piuttosto che quello di un business partner o amico. credo che nel caso di un amico ci rimarrei male.
vabbè, era una riflessione così, sulla linea di amore filiale, materno, amicale, etc.
Ti avevorisposto beb benino (che già è faticoso col furbofono dal treno)) quando questa merda di browser è saltato su un'altra pagina, perso tutto. Mi girano i coglioni ora. Scusa eh! Ben tornato max.
RispondiEliminaAlahambra ha una providenziale funzione di disadeguante e con il suo vispo distinguersi si mantiene fedele alla propria linea e stimola il confronto. A me è cara anche perché io ero molto simile a lei fino ad una dozzina di anni fa. Riconosco me a quell'età in lei.
RispondiEliminaIl tradimento... nell'eros può essere un gioco a somma positiva se ben gestito e meglio ancora se nella coppia abbracci qualche idea di libertà ed apertura. Non farei molta distinzione con il tradimento di un amico, sono solo forme diverse di amore, no!? Anche la libertà di un amico può esserci o non esserci. Il tradimento di un partner economico... forse quello può essere effettivamente un gioco a somma zero.
Buondì Emilio.
Providenziale...
RispondiEliminaMah.
Ultimamente mi sfuggono un sacco di errori, vacilla l'ortografia.
L'altro giorno a _teo che era venuto a Bologna per lavoro e poi passato a trovarci scrissi qualcosa tipo "bello che mi sei venuto ha trovare".
Mi fa pensare 'sta cosa.