giovedì 16 gennaio 2014

Dell'arte

  • Una testa un voto è l'esatto opposto dell'arte, ne è contraltare e bilancia.
    L'arte non si insegna, non si impara se non se ne è posseduti. E' una benedizione che sconta molte molte maledizioni e quando si manifesta si può solo contemplare.
    Giovanni Lindo Ferretti

Scorrevano la campagna e i boschi e l'acqua nei sassi del fiume, indietro, strisce mangiate velocemente dall'incedere del treno.
Volevo condividere questo pensiero, tirare pure io un colpo di mazza ad uno dei feticci nel tempio nuovo, dissacrare l'apologia del mediocre orizzontale, infettare col blasfemo politicamente scorretto, i miei amici artisti, i miei maestri d'arte, i miei affetti che si cimentano con le arti delle parole, dei colori, dei movimenti, dei suoni.
Mi riportavano alle parole di _ias, mio maestro e mi distraevo dai monti, dal verde, dalla vita che lascio lassù ogni mattina. Ed ero vicino a tutti loro.
Oggi sono felice.

Aggiornamento di lunedì 8 agosto 2016: aggiungo il termine "arte verticale" utile per le ricerche.


27 commenti:

  1. Questo rimane uno dei brani più belli nella saga CCCP - CSI - PGR
    E lo ascolto ogni volta con stupore, mi emoziona sempre.

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  2. Lindo Ferretti... artista complesso, non convenzionale, difficilmente inquadrabile. Ma libero nelle azioni e nel pensiero. Ricco di talento. Il brano è stupendo.

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  3. x John Barish:
    Mi piace sempre più, egli, da sempre, feroce e spietato dissacratore, demolitore delle convenzioni diversamente diverse, delle omologazioni di minoranze di massa.
    E' così squisitamente cinico, acuminato, nelle sue critiche recenti antimoderniste.
    Mi piace nonostante il suo clericalismo ratzingeriano sul quale intuisco un senso. Del verticale.

    x Francesco:
    Provo ad analizzare la genealogia della mia felicità odierna.
    Ieri funerale del mio "zio" contadino. Il contatto con la morte ti aiuta molto nel raccogliere la felicità in giro per la vita.
    Ieri sera bellerrima serata col mio bipede: bella, squisita di cibi, felice di fuoco, con tempo lento del piacere. Era felice pure UnRagazzo.
    Inoltre oltre ad aver dormito bene questa notte, questa settimana non ho il deficit colossale di sonno che ha effetti pesanti su ben vivere e felicità.
    Oggi ho senso buono di felicità diffusa. Sì.

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  4. Son felice che sei felice.
    E che il tuo (mio/nostro) ottimismo contagi un po' la gente, levando loro quella smorfia triste e insoddisfatta.

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  5. Mah... io non sono ottimista.
    Neppure pessimista.
    Direi che tendo al realista, vorrei tendere ad essere massimamente realista.
    No, oggi sereno e col sorriso.

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    1. bravo uomo realista, da chi hai preso ? :-)

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    2. Filosoficamente, hai maggior rischio di vivere male se sei ottimista o pessimista.
      Andiamo al pensiero buddista
      Ama te stesso ed osserva.

      Osservare bene il mondo! Non puoi avere le lenti grige del pessimismo o quello rosa dell'ottimismo, rischi di prendere cantonate, i paesaggi sono brutti.

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  6. scusa ma in chiusura post hai scritto Oggi sono felice. :-)
    Cmq, chiamalo come vuoi lo stato d'animo che hai, basta che sia positivo.
    E così va bene.
    Pur accettando con normalità quando capitano i momenti inversi.
    Quando capitano a me reagisco, tirando le sottane ai santi.
    (me imperfettisssima)

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  7. Occorrerebbe prima di tutto definire per bene cosa si intende per "arte".
    "Arte" è un termine che ha cambiato significato non so quante volte con l'avvicendarsi delle culture, e sul significato del quale nella cultura-frullato odierno abbiamo le idee (collettivamente) un po' confuse.
    Solo dopo aver chiarito cosa si intende per "arte" si potrebbe soffermarsi a riflettere su quanto l'arte sia effettivamente per tutti e quanto no, su quanto l'arte si possa o non si possa insegnare e apprendere.
    Per questo, a me la frase che hai citato sembra una bella frase a effetto, ma latrice di un'affermazione assai opinabile.

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    1. Arte: definirla...
      Tu riesci a definire amore? gioia? melanconia?
      Le nominalizzaioni attingono a piene mani dalla incompletezza del linguaggio naturale. Esse attivano vissuti emotivi che, talvolta, hanno poco in comune.
      Se ad Arte io affianco "eccellenza", sebbene questa sia un'altra nominalizzazione, è per lo meno, almeno statisticamente osservabile, forse misurabile,
      Una delle caratteristiche dell'arte è l'eccellenza e l'eccellenza è matematicamente con l'egualitarismo della democrazia.
      Una testa un voto significa una testa (a prescindere dalle sue caratteristiche) un voto (che vale come gli altri).
      Dunque Ferretti è critico della democrazia e lo fa in modo artistico: la democrazia è l'esatto opposto dell'arte.
      L'arte non è di tutti. E' di pochi che la creano, pochi, anche se non così pochi, di coloro che l'apprezzano.

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    2. Be', ad esempio io la vedo in modo un po' diverso: l'arte è un'intenzione espressiva alla quale a volte si affianca un risultato in termini di comunicazione e condivisione. A qualificare l'arte come tale, ai miei occhi, basta quello: l'intenzione. Il risultato, più o meno eccellente, è un accessorio. Se vogliamo mettere in primo piano il risultato e la sua condivisibilità, preferisco parlare di artigianato. Ecco, quando arte e abilità artigiana si fondono si ha il massimo, ma manterrei distinti i due concetti: l'arte serve l'artista (indipendentemente dal risultato verso l'esterno), l'artigianato serve il fruitore (anche se l'artigiano, persona abile ma non necessariamente motivata, si rompe colossalmente le balle nel fare controvoglia quel che pure fa benissimo).

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    3. Sopra ho pensato solo ad una possibile definizione di misurabilità e statistica.

      Da profano, tendo a favorire una definizione relazionale dell'arte, che sottolinei una natura comunicativa ovvero quindi l'importanza della triangolarità emittente - riicevente. - dispositivo. L'Arte è ciò (il mezzo, il dispositivo) che evoca nel ricevente (fruitore) emozioni come nelle intenzioni espressive dell'emittente (artista).

      Penso che siano stati scritti milioni di trattati su possibili definizioni dell'arte.
      Noto che anche gli artisti (o presunti tali) e non solo gli artigiani vengono consumati dalla ripetizione, dall'iterazione del gesto.

      L'intenzione espressiva....
      Allora saremmo tutti artisti poiché tutti abbiamo intenzioni espressive. Ciò è ovviamente falso.
      _ias a cui ho mandato il pensiero mi ha risposto citando Josef Boys :- "Siamo tutti artisti".
      Ovvio che no!
      E' sufficiente osservare un qualsiasi contesto artistico per osservare livelli molto diversi, cose artistiche e cose che non lo sono, cose che emozionano, altre orribili, nojose, geniali, senz'anima, sciatte, fini...
      Sufficiente l'intenzione espressiva?

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    4. Secondo me sì. Ciascuno di noi è il centro del proprio mondo, e gli altri (soggettivamente) non sono che "accessori". Ovvio che se cambiamo punto di vista, la situazione si ribalta, e l'"accessorio" diventa il centro d'un altro mondo. Quella che chiamiamo comunicazione temo sia come una sorta di accidente in questo sistema. Non t'è mai capitato di parlare con uno dei tuoi "accessori" ed avere la sensazione che manco sappia quel che stai dicendo? Ecco...

      Ovvio che siamo nel filosofico, della speculazione fine a se stessa, per cui si può dire tutto e il contrario di tutto. Magari io stesso, magari in un tempo neppure tanto remoto, finirò per affermare qualcosa di diverso o addirittura opposto.

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    5. Come scrivi, rischieremmo di entrare in una dissertazione filosofica fine a se stessa.
      La mia sensazione profonda è che l'arte e ogni manifestazione di eccellenza sia assolutamente gerarchica, verticale, incompatibile con l'orizzontale della media mediocrità democratica.
      Il tempo farà, come sempre, giustizia e pulizia.

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  8. La tua felicita' mi rallegra Uomo! ^_^ A volte una notte di sonno tranquillo fa miracoli. E' anche vero che il contatto con il dolore, paradossalmente, ci aiuta ad apprezzare di piu' quanto di bello abbiamo.

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  9. La felicita' , l'ottimismo , il loro contrario. Non determinano alcuna modifica a cio' che sara'. Perche' cio che deve accadere accade.

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  10. x Spirito Libero:
    La felicità ha una componente fisiologica, anche. Essendo stato biochimico, in definitiva, se il corpo non è nelle condizioni di produrla quella biochimica (ad esempio per stanchezza) ecco che essa non si manifesta oppure assume le vesti della malinconia, della inquietudine, dello stress, della stanchezza, della depressione o di altri stati d'animo.
    Il contrasto aiuta a percepire la felicità.

    x Mira Pirata:
    Oh, ecco la mia Pirata adorata! :) :*
    Poi ti risponderò via SMS.
    Come sei ferrettiana, nelle citazione.
    Ovvero buddista.
    Ma anche i buddisti si contraddicono, le loro buone pratiche sono pratiche atte a vivere meglio, Anche riformulando ciò che ti accade, usandolo a tuo favore.
    Baci

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    1. perchè, mira pirata è una donna ?

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    2. Perche' ti stupisci che io sia Donna. Mira e' un nome da donna e pirata non e' ancora stato sdoganato nel termine di genere in piratessa. Siamo pronti a metabolizzare ministra, prefetta ma non ancora per piratessa. Comunqur si sono donna.

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    3. http://stanzedivitaquotidiana.blogspot.it/2013/07/cinque118.html

      ecco perchè pensavo fossi maschio, leggi il tuo commento

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    4. E beh in effetti si presta a fraitendimenti ma voleva essere solo una constatazione amichevole. :-)

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  11. Argomentare l'aggettivo "felice", please.

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  12. La felicità è, in definitiva, uno stato fisiologico particolare.
    Buona energia, freschezza, tonicità, sorriso e respiro ampio, rilassato, profondo a volte. Buona energia mentale, voglia di iniziare la giornata e buttarsi nelle zuffe. Apertura verso l'esterno, sensazione di piacere diffuso che si alimenta dall'osservazione di cose belle, dal piacere, dal movimento fisico.
    Freschezza, ottima reattivtàm agibilità e dinamica mentali,
    In realtà sei artefice/finisci in una bodhisattva personale.
    Rendo l'idea?

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